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Autore: Ikiryuuame    21/06/2011    4 recensioni
Mi chiamo Arthur Kirkland, vivo a Londra, nella mia amatissima Inghilterra, e sono al secondo anno dell’università di Cambridge, facoltà lettere e filosofia. Esatto, frequento l’università, e devo dire che mi reputo più che bravo. La mia vita è stata sconvolta da un viaggio.
Un dannatissimo anno studio all’estero.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E io che non ci volevo nemmeno venire in questo stupido posto. Mai avrei immaginato che mi sarei innamorato di uno stupido, idiota, buzzurro, yankee americano…

Mi chiamo Arthur Kirkland, vivo a Londra, nella mia amatissima Inghilterra, e sono al secondo anno dell’università di Cambridge, facoltà lettere e filosofia. Esatto, frequento l’università, e devo dire che mi reputo più che bravo. La mia vita è stata sconvolta da un viaggio.
Un dannatissimo anno studio all’estero.
Tutto iniziò qualche mese fa. Una mattinata normalissima nella quale dovevo tenere un discorso a tutta la classe su Dostoevskij. Inutile dire che mi ero preparato più che bene per quel momento, molto importante per l’esame che avrei dovuto tenere qualche settimana dopo, ma qualcosa mandò a monte tutti i miei piani, costringendomi a passare ben tre ore della mia preziosa mattinata in una cavolo di aula con dei cavolo di professori che mi avevano scelto per un cavolo di scambio con un altro continente, neanche un altro stato, no, proprio un altro continente.
Sperai con tutte le mie forze che si trattasse dell’asia. Un qualsiasi stato dell’asia mi sarebbe andato bene, ma no. Lassù c’è qualcuno che odia questo povero inglese. Perché? Perché mi hanno mandato in America? A New York! Nella città che più detesto a questo mondo, nel paese che più odio…
Ecco, ora vi domanderete il perché ho accettato di fare questo viaggio. Purtroppo non mi è stata data molta scelta. O accettavo o dovevo ritirarmi. Fine della storia.
Credo di non aver mai insultato così tanto una persona nella mia testa come quella volta. Io. In America. Non ci potevo credere. Non ci volevo credere. E soprattutto, non ci volevo andare.
Partii due settimane dopo, mi avrebbe ospitato una famiglia della quale sapevo veramente poco. Speravo solo di non finire in una famiglia di killer, oppure di deficienti colossali, la le mie preghiere furono ascoltate solo in parte.
Arrivai a New York per le cinque del pomeriggio, e ad aspettarmi c’era la famiglia che mi avrebbe ospitato. Niente da ridire sulla Signora ed il Signor Jones, due persone dolcissime, forse anche troppo per i miei gusti, ma sempre disponibili a darmi una mano in questa città che ancora conoscevo poco, e il signor Jones, devo dire che ha degli ottimi gusti sia in fatto di musica che in fatto di letture. Insomma, due ottime persone anche dal punto di vista culturale, molto interessante ascoltare i loro pareri…
Ma ve l’ho detto che hanno un figlio? Si, un figlio. Frequenta ancora il liceo, nonostante abbia solo quattro anni in meno mi me quindi diciannove, è stato bocciato l’ultimo anno. Neanche è stato ammesso all’esame. Ecco, questo figlio, Alfred F. Jones, non ho la minima idea per cosa stia quella F. e non mi interessa saperlo, è la classica figura di americano fin dentro il midollo. Egocentrico, idiota, zotico, americano.
Ecco le caratteristiche che deve avere una persona per farsi odiare da me…. Ebbene, Mr America le possiede tutte!
Si presentò mollando una pacca sulla mia povera spalla, e biascicando il suo nome tra un morso a quell’hamburger disgustoso e l’altro.
Lo guardai esterrefatto per qualche secondo, chiedendomi se tutto d’un tratto l’uomo fosse regredito allo stato primordiale di scimmia, ma per mia sfortuna così non era. Subito pensai che se non fosse stato americano, sarebbe stato anche carino.
Alto, biondo con gli occhi azzurri nascosto da un paio di lenti che, finché alcuna parola non fosse uscita dalle sue labbra, gli donavano un’aria quasi intelligente, ed un sorriso che purtroppo, faceva trapelare la sua vera indole scema ed ingenua. Un bambinone, ecco cos’è Alfred.
Senza considerare di striscio il figlio dei Jones, e rivolgendo solo parole cordiali come era mio uso fare con le persone più grandi di me e che avessero un quoziente intellettivo più alto di quell’essere che in macchina mi stava seduto accanto, quindi ogni forma possibile ed immaginabile presente sul pianeta terra, giungemmo nella villetta nella quale avrei dovuto passare un anno intero della mia vita.
Niente in contrario per quanto riguarda l’abitazione accogliente, e per il quartiere fortunatamente silenzioso e tranquillo. Quello che mi fece quasi morire di infarto è che in quella casa non vi erano stanze per gli ospiti. Cosa stava a significare questo? Ebbene, avrei dovuto passare un anno, 365 giorni nella stessa stanza con quello scimmione.
Dio, se esisti, ti prego... Salvami!




Salve a tutti! Questa qui è la prima UsUk che scrivo, e spero sinceramente di non essere andata troppo Ooc con il personaggio di Arthur visto che è la prima volta che scrivo di lui.
Volevo anche aggiungere che il rating dei capitoli salirà più andremmo avanti, non rimarrà per sempre verde, tranquilli xD
Spero in qualche recensione e mi pare di aver detto tutto. Un bacio <3
  
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