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Autore: eva_elamela    07/03/2006    22 recensioni
“No. Devo prendere una decisione importante, ma prima devo chiarirmi le idee. E ho bisogno d’aiuto.” L’uomo la guardò e con un cenno aggraziato del polso le fece cenno di spiegarsi meglio. “Io ho un problema. Con gli uomini. Cioè, non con tutto il genere maschile, solo con quelli della mia vita. Cosa non da poco per altro.”
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ginevra ma che diavolo

 

 

 

 

 

                                         All the man of my life.

 

 

 

 

“Ginevra ma che diavolo..

 

Guardò quella furia gettarsi sulla chaise longue di pelle di drago, che gli era costata una fortuna, e ansimare leggermente.

La ragazza stringeva convulsamente la seduta sotto di sé e guardava nel vuoto, come per riordinare i propri pensieri.

 

“Gi-“ venne interrotto.

 

“No. Devo prendere una decisione importante, ma prima devo chiarirmi le idee. E ho bisogno d’aiuto.”

 

L’uomo la guardò e con un cenno aggraziato del polso le fece cenno di spiegarsi meglio.

 

“Io ho un problema. Con gli uomini. Cioè, non con tutto il genere maschile, solo con quelli della mia vita. Cosa non da poco per altro.”

 

Prese un profondo respiro e cercò di metterli in ordine, di stilare una lista.

Stava giusto valutando un elenco basato sulla cronologia, quando le sue labbra furono più pronte e buttarono di getto l’unica cosa che le risuonava nella testa come una sirena.

 

“Mio fratello è gay. Omosessuale. Sì, gli piacciono altri uomini.”

 

Si girò per vedere l’interlocutore alzare le sopracciglia per comunicarle che il concetto era chiaro, cristallino.

 

“Io mi considero una persona piuttosto aperta, insomma non stiamo mica parlando di una persona malata. E’ una preferenza sessuale. Già. Il fatto che mi facesse sempre una testa così su quanto i ragazzi potessero deludermi e abusare della mia buona fede, ora è molto più chiaro. E poi non me lo ha detto lui, ho dovuto scoprirlo. Una mattina mi sono presentata a casa sua con dei cornetti caldi perché dovevo chiedergli un favore e..mi sono materializzata nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Ora, si può pensare che alle otto di mattina in una cucina non possa succedere nulla di compromettente per la salute psicofisica di nessuno: sbagliato. Perché quando qualcuno, come per esempio la sottoscritta, apre gli occhi e vede il fratello seduto sul tavolo che bacia un ragazzo, potrebbe incorrere in serie e durature turbe mentali.

Ma non è finita qui, no c’è una parte ancora più divertente. L’altro lui era Harry. Sì, io-sono-il-bambino-d’oro-Potter aveva le labbra su quelle del fidato amico starò-sempre-al-tuo-fianco-Weasley.

Roba da pazzi. Il mio ex. Il mio primo amore. Quel ragazzo con cui hai le prime esperienze, con cui ti giuri amore eterno e progetti il futuro, e il fatto che uno lo faccia quando ha solo sedici anni non ti fa sentire meglio dopo, quando scopri che è gay. Omosessuale.”

 

Ginny si morsicò il labbro inferiore, forte. Si portò una mano al polso destro, dove un braccialettino d’oro regalatole da Harry stava da anni.

 

Strinse anche quello contro la pelle fino a conficcare le punte delle piccole stelle nella carne.

 

“Sono svenuta. Poi mi sono ripresa e, beh, loro hanno provato a spiegarmi che lo avevano capito da poco e che ero l’unica a saperlo. Quando si sono abbracciati davanti ai miei occhi e si sono scambiati un altro bacio avrei voluto svenire di nuovo.”

 

Si tirò su con il busto e piegò le gambe incrociandole sulla lunga seduta, solo leggermente cosciente del grugnito di disappunto del proprietario.

 

“Oltre a Harry c’è sempre stata un’altra persona a piacermi. Un uomo gentile, onesto, pieno di comprensione e pronto ad aiutare chiunque nel momento del bisogno.

L’ho conosciuto a scuola, al mio secondo anno ha insegnato Difesa ad Hogwarts. Lupin. Poi ha incominciato a venire a casa nostra, tra le riunioni dell’Ordine e feste di ogni genere ci incontravamo spesso. Non ne sono mai stata innamorata, capiamoci. Era solo qualcuno con cui parlare senza sentirmi una mocciosa, mi trattava da pari e mi dava molti consigli, ho imparato fin da subito a volergli un gran bene.

Ora è l’amante di mia madre. Sembra assurdo ma è così. Da quando papà è andato a ‘lavorare in Svezia per un breve periodo’ la mamma è completamente cambiata. Ha incominciato curando un po’ di più il suo aspetto, e poi è partita per la tangente.

Ora cucina cibi light! Io credevo che non fosse neanche contemplata nel suo vocabolario una simile espressione. Insomma, una donna convinta che il burro vada su ogni cosa commestibile che possa passare attraverso la bocca, non può incominciare a servire insalata e tofu senza far insospettire la figlia. A cene dietetiche è seguito un cambiamento del suo guardaroba, che ora comprende camicette colorate e jeans!

Della loro relazione me ne sono accorta perché incontravo sempre Remus, alla tana. Poi, visto che abbiamo stabilito che ho un tempismo invidiabile, un tranquillo pomeriggio in cui ero tornata a casa per prendere dei vecchi libri ho sentito dei rumori provenire dalla stanza dei miei. Rumori..gemiti forse è la parola più adatta. E siccome non ho minimamente pensato di spiare, mi sono convinta che Remus fosse con lei.

 

Mentre lei riprendeva fiato e si colorava sempre più di rosso sulle gote, il ragazzo con lei si accomodò meglio sulla sedia e con fare corrucciato chiese: “Ma tuo-“

 

“Padre? Il quarto uomo più difficile della mia vita. Lui è partito, il Ministero gli ha affidato cinque mesi fa un incarico in Svezia e non è più tornato. Dice che lì si trova talmente bene, finalmente lo trattano come merita, dice. Io ho il sospetto che quello che lo tenga là sia anche una certa Fri-Sgri..non mi ricordo come diavolo si chiami ma è la sua assistente.

Credo che almeno ci sia qualcosa, visto che ogni cosa gli chieda per telefono o via gufo lui mi racconta le giornate di quella lì. Ieri per esempio, se ti interessasse, è andata dal parrucchiere e si è fatta fare un taglio che le dona molto.”

 

La ragazza di riflesso si portò una mano fra i propri capelli e li portò indietro.

 

“Vuoi sapere cosa ho scoperto da poco? I gemelli sono pazzi. No, non pazzi-burloni, gli scemi del villaggio, proprio matti da legare! Da mandarli a fare una visita di cortesia ai genitori di Neville a tempo indeterminato.

Loro in due hanno due vite, ma non una ciascuno, loro insieme vivono due vite.

Fred e George non hanno solo il negozio a Diagon Halley, ma fanno i commercialisti nel mondo babbano. E non solo, hanno una moglie nella Londra non magica. Ti rendi conto? Si danno il cambio, quando uno è stanco di fare il venditore pazzo chiama l’altro e..si scambiano posto e vita! Dimmi se non è pazzia! Tra le altre cose sembra che adesso la loro ignara mogliettina sia incinta, e naturalmente non si sa chi dei due sia il padre.

 

La bacchetta del suo ospite fece materiallizare un bicchiere d’acqua sul tavolino, che lei tramutò prontamente in whisky incendiario.

 

Ne prese un sorso e poi commentò: “Forse è una forma di demenza senile che prima o poi tutti i Weasley sviluppano.”

 

“Forse il più normale è Charlie che si è limitato a portare via una delle mie più care amiche e a giare per l’Europa in cerca di animali inesistenti. Percy e Bill probabilmente sono stati adottati.

 

Con un ultima sorsata svuotò il bicchierino di cristallo.

 

“Anche la mia migliore amica mi ha abbandonata. Mi ha tradita. Ha complicato ulteriormente la mia vita legando la sua ad un altro odioso uomo. E io che pensavo si desse al nubilato dopo quello che era successo con i piccioncini, i suoi migliori amici. Il suo interesse nei confronti di mio fratello Ron era sempre stato così palese che subito ho temuto commettesse qualche sciocchezza. Sono stata con lei quando ha passato notti intere a piangere e a chiedersi se fosse stata colpa sua, se a lei mancasse qualcosa. Non sai minimamente cosa mi sono dovuta inventare, come ho fatto a farle capire senza essere ne ironica ne volgare che il problema era..di fondo. 

Per scontare quella che lei vedeva come una punizione divina, si è messa a fere volontariato. Ma non quel volontariato normale come, che so, aiutare le vecchiette ad attraversare la strada  e far scendere gli schioppodi dagli alberi. No, lei ha pensato bene di rendersi utile in una struttura di recupero per casi irrecuperabili. Pentiti, vittime dell’ultima guerra o semplicemente pazzi furiosi. E lei, tra tutti i mentecatti che le giravano intorno, chi ha scelto di prendere sotto la sua ala caritatevole? Il padre del mio ragazzo! Ovvio!

Hanno anche deciso che presto si sposeranno, e magari già che ci sono mettono al mondo un bambino. Perché no, sarebbe divertente se mio figlio litigasse per un giocattolo con suo zio.

Questa è l’ennesima prova che ogni uomo della mia vita, dal più importante al meno considerato, portano solo ed esclusivamente scompiglio e terrore nella mia piccola ed innocente scatola cranica.”

 

A quel punto lo Psicomago decise di intervenire e provare a fare in parte il suo lavoro, paziente permettendo.

 

“Tutto questo per giungere a cosa? Qual è l’importante decisione da prendere?”

 

Ginevra lo fissò intensamente negli occhi per l’ennesima volta, lo sguardo un po’ lucido e l’espressione di una persona che sa di non poter più rimandare.

 

“Il mio ragazzo mi ha chiesto di sposarlo, e io non so cosa rispondergli.

 

Nella frazione di secondo in cui lui si sedette di fronte a lei a cavalcioni della chaise longue, la ragazza lo perse di vista.

Si avvide solo dello svolazzare del camice bianco, che come un mantello si adagiò alle spalle dell’uomo. Le sue mani raggiunsero il suo viso, e poi di nuovo quel contatto fra loro.

 

“Digli di sì.”

 

“Digli di sì perché lui non si scoprirà mai omosessuale, non ti abbandonerà per andare lontano, non porterà avanti una vita parallela a quella costruita con te, e farà in modo che il padre diventi improvvisamente e inspiegabilmente sterile. Digli di sì perché è l’uomo più sano di mente che tu abbia mai conosciuto.

 

Erano così vicini che le ci volle molto poco per sporgersi e dargli un bacio sulle labbra.

 

Si staccò da lui solo per fugare ogni minimo dubbio.

 

Ma sei sicuro? No, perché parla di se in terza persona.”

 

 

 

                                       FINE.

 

 

 

 

Salve, bella gente! Allora, piaciuta????

Spero apprezziate questo piccolo momento di follia e ora recensite prima che il file si auto-distrugga in dieci..nove..otto..sette..sei..

 

 

  
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