Serie TV > JAG
Segui la storia  |       
Autore: ivi87    21/06/2011    4 recensioni
Dopo la conclusione della serie Harm è a Londra senza Mac e con l'aiuto di Booth e Bones risolverà l'ennesimo caso e forse anche i suoi problemi d'amore...
Genere: Comico, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harmon 'Harm' Rabb
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

# EPILOGO – Surprise

 

Sorseggio una birra al nostro tavolo. Anzi, d’ora in poi sarà solo il mio tavolo.

Sono proprio una bella coppia. Mi stavo abituando ad averli intorno. Era bello parlare con qualcuno che non mi odiasse, come il mio staff.

Per fortuna le cose al Jag sono migliorate. Forse proprio grazie a quei due. Mi hanno portato una ventata d’aria fresca. Aria fresca da Washington. Proprio non riesco a non pensarci.

Oggi è sabato. Il locale si riempie velocemente.

Lei non ha ancora richiamato. D'altronde sono trascorsi solo due giorni dai miei orribili messaggi.

Può darsi che si sia presa del tempo per riflettere… infondo io ho impiegato mesi per telefonare, sarebbe legittimo che lei ci mettesse mesi a rispondere.

Sbuffo sconsolato. Sono di nuovo solo.

Occorre cominciare ad ammettere la verità. Quello che è successo a Pierce mi ha lasciato un segno indelebile. Non posso sprecare altro tempo!

Ti voglio Mac, ho bisogno di te. Con me.

Non posso più starti lontano.

Ho deciso: se non mi richiamerai, verrò io da te!

“Pensieri?” una voce mi fa tornare sulla terra.

Una voce che conosco troppo bene ormai e che mi fa sorridere.

“Non dovresti essere in volo per l’America?” domando facendo cenno di accomodarsi

“Bones aveva ancora una libreria in cui presentare il suo libro, così ho pensato di farmi un ultimo giro per Londra” risponde stiracchiandosi sulla sedia “partiamo questa sera”

“Posso offrirti il pranzo?” chiedo sorprendendolo.

“Il cibo non si rifiuta mai. Posso chiedere il perché?”

“Mi sento in debito…” ammetto

“Nei miei confronti? E perchè mai?”

Perché sei stato il primo amico che ho avuto da otto mesi a questa parte…

“Diciamo che d’ora in poi, sai quella vocina che ti sussurra all’orecchio…” cerco di spiegarmi

“Quella della tua coscienza?” mi domanda perplesso

“Si, esatto, d’ora in poi credo che avrà il suono della tua voce. Sarai il mio grillo parlante!”

Booth ride “Ecco, questo non me l’avevano mai detto!”

“Grazie, Booth” dico sinceramente

“Davvero, non so di cosa mi devi ringraziare, comunque sia…prego!”

La cameriera ci raggiunge e finalmente ordiniamo.

“A proposito, sono io che mi devo  scusare. Per ieri mattina…” dice con aria colpevole.

Non capisco. Cerco di ricordare.

“Per aver detto a Bones… non stavamo spettegolando, giuro. Voleva sapere perché eri strano…”    

Ah ero io quello strano, dei tre?

“E le hai detto che mi mancava Washington? Mi facevi fare una figura più bella se le dicevi che è una donna a mancarmi e non una città, no?”

“Non credere, non è una che si lascia impressionare con poco…”

Dai? Non l’avrei mai detto..

Le pietanze arrivano e cominciamo a mangiare. In silenzio. Assorti.

“Lascio Londra” esordisco infine, lasciandolo con la forchetta a mezz’aria “Vado da lei” e non posso credere di dirlo ad alta voce. Mi sento così bene nel momento stesso in cui le parole mi escono dalla bocca.

“Davvero? L’hai chiamata?” mi domanda curioso

“Si. Cioè, le ho lasciato diversi messaggi in segreteria”

“Diversi?” chiede preoccupato

“Quattro. Di fila.” Mi ride praticamente in faccia “Lo so, sono patetico”

“No, no, amico. Sei riuscito a dirle quello che volevi, almeno?”

“Le ho detto che mi mancava, poi mi è preso il panico e ho parlato a vanvera per il resto del tempo” ammetto sconsolato “le ho pure fatto una descrizione completa e dettagliata di questo posto, del nostro tavolo…”

“Ho capito, sei andato nel pallone…” interrompendo il mio delirio. Grazie al cielo!

“Ti ha richiamato?” chiede poi circospetto

“Non ancora, ma sono passati solo due giorni..”

“Ti chiamerà!” mi assicura

“Potrebbe anche non farlo…potrebbe essere andata avanti con la sua vita…”

“Ti chiamerà, vedrai!”

“Come puoi esserne sicuro?!”

Ci pensa su un attimo poi mi risponde “Sono o non sono il tuo grillo parlante?”

Rido istintivamente. Mai incontrato un personaggio del genere. E di gente ne ho conosciuta tanta!

“Dai…” mi guarda tutto contento “quello che conta è che ti sei fatto coraggio, hai fatto il primo passo e l’hai chiamata. Dai, dai qua..” e alza il pugno complice, verso di me.

Oddio, quanti anni saranno che non lo faccio? Ricambio il gesto, come al liceo.

Ci rimettiamo a mangiare. Ora è lui che ha qualcosa da dire.

“Sai, questo caso… ci ha avvicinati ancora di più…” mi dice fissando il suo piatto.

Poi alza lo sguardo per vedere se ho capito.

Annuisco. Certo che ho capito. “Forse non se n’è ancora accorta ma…quello che senti per lei, lo sente anche lei per te. Questa è la mia impressione” e continuo tranquillamente a mangiare. Te lo dovevo.

“Grazie” mi sento dire.

Con uno sguardo ci accordiamo sul cambiare argomento. Basta piagnistei, ci vuole qualcosa di più virile!

“Hai sentito cos’hanno combinato i Red Socks??!!”

 

Dopo essermi fatto raccontare da Booth i trascorsi delle squadre Americane che qui a Londra  fatico a seguire, ora siamo al bancone, in attesa di pagare.

Prendo il portafogli, dato che offro io e nell’estrarre i soldi mi fermo a guardare la foto di Mac, Jen e Mattie, che ho ricevuto per e-mail il mese scorso. La campanella alla porta del locale suona avvisando l’entrata di un cliente e sento come una forza che mi spinge a voltarmi.

Un profumo inconfondibile mi sfiora i sensi.

Non riesco a vedere. C’è della gente alla porta che mi blocca la visuale.

Eppure il mio cuore batte all’impazzata. Se lo sente che qualcosa sta per cambiare.

Finalmente un paio di persone escono. Altre entrano e si accomodano. Ora l’entrata è libera.

Solo una donna resta in piedi accanto alla porta, guardandosi introno.

Credo di essere uno stoccafisso in mezzo al locale ma non me ne importa niente.

Il mio cuore lo sapeva! Ma come ha fatto a trovarmi?

Poi ricordo: due minuti di messaggio sprecato nella descrizione del Boom Boom Cafè.

Grazie al cielo, aggiungerei!

Mac cerca tra i tavoli con lo sguardo e poi mi vede al bancone. Impalato a fissarla con occhi sgranati e bocca aperta. Non mi stupirei se avessi anche un po’ di bava alla bocca.

È una visione celestiale. Cristo! Più il tempo passa più diventa bella!

Abbronzata e con i capelli più lunghi e mossi. Le foto non le rendono assolutamente giustizia.

Mi sorride un po’ imbarazzata, toccandosi i capelli nervosamente.

Non posso credere che sia qui!!

Sento qualcuno scuotermi “EHI? HARM?” Booth mi passa una mano davanti agli occhi, ma non riesco a distoglierli da lei “Che ti prende?” poi si volta seguendo il mio sguardo e la vede.

“Wow! Chi è?” domanda colpito.

Ora è riuscito a catturare la mia attenzione? Chi è? Quanto tempo ho per rispondere?

Come posso farti capire chi è per me. Cos’è lei per me, senza cadere nel melenso e nel banale.

Come posso fartelo veramente capire.

Lo fisso intensamente per un secondo. Poi mi avvio verso di lei con la gioia sul volto.

Passandogli accanto sussurro: “…Lei è la mia Bones…”

 

FINE 

 

Angolo dell’autrice:

E con immenso dispiacere che spunto la casella “completa” nell’aggiungere questo ultimo capitolo di Couples! La coppia Harm e Mac l’abbiamo amata per dieci lunghe serie, la coppia Bones e Booth è ancora work in progress, chissà cosa ci rivelerà la settima serie!

Un bacione a tutti coloro che mi hanno seguita in questa avventura! Spero vi sia piaciuto il viaggio! XD

Se voleste leggere anche di un’altra coppia favolosa, vi aspetto anche nella sezione “Castle – detective tra le righe” ;-)

 

Con affetto,

Ivi87

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > JAG / Vai alla pagina dell'autore: ivi87