Anime & Manga > Host club
Ricorda la storia  |      
Autore: HeartBreath    21/06/2011    3 recensioni
Nata come long, questa one-shot può servire per incoraggiare a vedere Host Club, un anime che è riuscito ad appassionare me come tante persone. Mi sono resa conto che non è male come sintesi della storia e, modestia a parte, vado abbastanza fiera della descrizione sui membri del club.
Comunque, spero vi piaccia ^^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Benvenuta” era la prima parola che faceva eco nella terza aula di musica ogni pomeriggio alla stessa ora. Sempre la stessa, sempre familiare ed emozionante per le decine di belle ragazze che puntualmente, non appena fuori dalla porta veniva appesa l’insegna di apertura, correvano in quella sala.
La voce che dava loro il benvenuto, anch’essa era sempre la stessa. La prima parola veniva sempre lasciata allo stesso ragazzo, che pur insistendo per mutare abbastanza spesso l’atmosfera in quell’aula di musica, non si disturbava mai a cambiare nemmeno il tono di quel gentile saluto. Come un disco rotto.
Ma per qualche strano motivo, le clienti dell’Host Club lo apprezzavano sempre. Oggi non c’era toccata la solita mascherata per fortuna – mi chiedevo spesso se ero l’unica a trovare bizzarro il continuo mascherarsi per le “nostre signore”. Infilati nella divisa scolastica che gli calzava a pennello, ognuno dei miei compagni del club faceva sfoggio suo bell’aspetto, ognuno a modo proprio.
Kyouya Ootori, misterioso e segretamente diabolico, attraverso le lenti di quegli occhiali a forma di ellissi sembrava vedere il mondo come una partita da giocare, talvolta divertendosi a spese del club.
Mitzukuni Haninozuka – detto Honey - , minuto e magrolino, il diciassettenne più tenero che esistesse. In lui niente ricordava un ragazzo del penultimo anno, dai dolci occhioni da cucciolo, al malsano amore per i peluche e le torte.
Takashi Morinozuka – detto Mori – era alto, massiccio e serio, troppo serio. Non staccava gli occhi da Honey-senpai un attimo, per lui era un compagno di giochi e una guardia del corpo. Non parlava molto, ma penso che se l’avesse fatto, avrei rabbrividito ancora più di ora: aveva una voce inquietante, bassa e lugubre.
Hikaru e Kaoru Hitachiin, pesti nate e miei compagni di classe. Gemelli assolutamente identici per tutti eccetto me. Mentre agli occhi degli altri erano una coppia di gemelli con lo stesso sorriso vispo, le stesse chiome color pesca e gli stessi lineamenti sottili, quando li guardavo io vedevo un ragazzo chiuso e scontroso e uno più sensibile e maturo.
… E poi c’era Tamaki Suou. Sotto ogni aspetto il ragazzo perfetto per qualsiasi ragazza, affascinante, raffinato e romantico. Mi correggo: perfetto per qualsiasi altra ragazza! Non certo per me…
Mi chiamo Haruhi Fujioka. E sono l’unico membro femminile dell’Host Club dell’Ouran High School.
 
 
Gridolini e risatine stridule ed eccitate si disperdevano per quell’aula ogni santo giorno. C’era sempre qualche faccia nuova tra le nostre esigenti ospiti, ma ovviamente il fascino dell’Host Club era tanto travolgente da avere quasi sempre le stesse clienti – e non parlo di quattro gatti!
Un buon 70% delle ragazze richiedevano sempre Tamaki-senpai. Il resto toccava a noialtri. E nonostante ogni mia aspettativa, anch’io ero piuttosto richiesta.
No, non è un club misto il nostro. O almeno non dovrebbe esserlo. Io ci sono finita per caso, poco più di un anno fa.
Cercavo un posto tranquillo per studiare, capitai nella stessa aula dove ora stavo servendo pasticcini (che tanto sapevamo tutti si sarebbe spazzolato Honey-senpai), ruppi un vaso antico da più di otto milioni di yen e dovetti ripagare unendomi all’Host Club.
Il mio debito ormai è saldato, ma dopo un anno che facevo parte di quello stravagante gruppo, avevo imparato a sopportare ed apprezzare – persino ad amare – quell’atmosfera da ricchi sfondati che mettevano in mostra la loro principesca bellezza.
Ah, dimenticavo. Per poter essere un accompagnatore dell’Host Club mi sono travestita da ragazzo. A volte era complicato mantenere la mia falsa identità, ma tra i capelli molto corti e la corporatura esile tipica di un ragazzo della mia età, me la sono sempre cavata.
Quando ho conosciuto il club, a causa di quell’incidente, non ero minimamente interessata a farne parte. Venne solo fuori che sotto i grandi occhiali tondi e spessi nascondevo due occhi che mi rendevano… adorabile. Almeno così dicono gli altri – soprattutto Tamaki.
Sì, non esagero se dico che Tamaki-senpai mi ha sempre adorata. Si considera un po’ il padre della nostra “grande famiglia”, e io sono… la sua preziosa bambina (e sinceramente il suo modo di fare smielato e possessivo nei miei confronti a volte era seccante).
Purtroppo per me, le stravaganze dell’Host Club non finiscono qui.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Host club / Vai alla pagina dell'autore: HeartBreath