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Autore: Lady Antares Degona Lienan    22/06/2011    4 recensioni
Ma visto che non posso – vuoi per un motivo o vuoi per l’altro – mi accontento di proteggere Mark dal mondo reale, che poi è quello in cui vivo io.
E' sempre la solita storia: per gli scienziati le api non possono volare. Il corpo è troppo grosso, le ali troppo piccole. Quelle ovviamente volano lo stesso, perché delle leggi della fisica e dell'impossibile non se ne fanno niente.
Mark è sempre stato come le api: di quello che dicevano gli altri se ne è sempre fregato.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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About a bee

 

 

 

 

 

 

 


Avete presente quella strana storiella che si racconta sempre sulle api? Gli uomini concordano nel dire che sia assolutamente impossibile che le api volino, ma quelle lo fanno lo stesso: questo perché delle parole “impossibile” e “scienza” non saprebbero percepire nemmeno il suono, figuriamoci il significato. Per Mark è sempre stato così: in primo luogo perché, probabilmente, a uno con un cognome del genere non è che si possa poi appuntare molto; la gente ride di quella strana zeta arrivata fino alla cima della parola, ma lui non pare farci molto caso. D’altronde se è una scusante per le sue stranezze non può che esserne contento.

 

<< Pensavo. >>

<< Ecco. >>

<< Hai presente il profilo? >>

<< Sì Mark, ho presente. >>

<< Bene. Mi chiedevo se oltre a poter indicare lo stato sentimentale della persona bisognasse anche prevedere una casella per l’orientamento sessuale. >>

<< Tu dici? >>

<< Dico. >>

<< Beh, bisognerebbe pensarci su. >>

<< Sei tu quello che capisce bene la gente. Mi fai sapere? >>

<< Ti faccio sapere. >>

 

In secondo luogo Mark Zuckerberg non sa che farsene di una parola ingombrante come impossibile, perché lui nel mondo dei comuni mortali non ha mai vissuto; quindi per quanto certe definizioni possano per un breve attimo calzargli a pennello, lui finisce sempre per scrollarsele fastidiosamente di dosso. Non si può per esempio obbiettare in sua presenza che: << Mark, santo cielo, è il dodici di dicembre! Non ti sembra il caso di abbandonare le tue ciabatte e indossare delle scarpe chiuse? >>, perché l’unica risposta che si potrebbe sperare di avere sta più o meno sulla falsa riga di: << Dunque? Non è mica scritto nella Bibbia! >> Giusto, penserete voi: come se poi della Bibbia gliene fregasse comunque qualcosa.

 

<< Tu per esempio cosa scriveresti? >>

<< Cosa scriverei su cosa? >>

<< Sul nostro sito. Cosa scriveresti? >>

<< Non ci scriverei proprio un bel niente, Mark, perché alle donne piace il fascino segreto di chi non dichiara nulla. >>

<< Ma se non fornisci informazioni perché dovrebbero perdere tempo a cercarle? >>

<< … >>

<< Sarebbe un dato mancante. >>

<< Non importa. >>

 

Non mi ritengo certo un genio, anzi, spesso finisco per fare la figura dello sciocco nel confuso tentativo di dimostrargli dell’affetto: tuttavia io adoro Mark, e l’idea che qualcuno lo consideri un pazzo non mi è mai andata giù. Non posso darvi torto se pensate che io sia una persona fin troppo sotto tono per lui; a volte, davvero, vorrei potermi elevare alle sue infinite altezze e limitarmi a stimarlo, senza dover rimanere costantemente indietro. Ma visto che non posso – vuoi per un motivo o vuoi per l’altro – mi accontento di proteggere Mark dal mondo reale, che poi è quello in cui vivo io. Sono un buffo caso di ape senza ali, capace solo di aspirare alle infinità del volo e dell’intelletto; sono un piccolo mammifero che giustamente sa cosa aspettarsi dalla propria esistenza; sono un materassino gonfiabile capace di ammortizzare ogni urto, ogni caduta, ogni scossone. Non ho vissuto diciotto anni di vita secondo un precetto solo perché il resto del mondo aveva definito un’altra strada impossibile: l’ho fatto nella consapevolezza dei miei limiti e delle mie virtù e nella consapevolezza di poter concepire tutto come possibile. Poco importa se non sarò io a renderlo tale.

 

<< Io scriverei che sono impegnato. >>

<< Beh, è una tua scelta. >>

<< Non mi chiedi con chi? >>

<< Mi risponderesti? >>

<< Non lo so. No. Magari sì, non è stata una cosa seria, solo una faccenduola da due bit. In termini di spazio in memoria assolutamente insignificante. >>

<< Mark, davvero… mi sono confuso. Era notte e io ero nel dormiveglia, pensavo che fossi – >>

<< Me. >>

 

Mark in questo senso è stato la mia strada, il mio cammino segreto. Mi ha mostrato il regno della possibilità come nessun altro è stato in grado di fare. E se quando esce con le ciabatte d’inverno non riesco – o non voglio – fermarlo, posso invece trasportare i suoi sogni adimensionali in un mondo reale. Che è sempre quello in cui vivo io. Anche adesso mentre Mark fantastica su strane opzioni da aggiungere al profilo personale, mi accusa di volere una relazione con lui e i gemelli strepitano al di là del portone, io traduco per lui i suoi pensieri. È una meccanica facile, a cui mi sono subito abituato: alcuni dicono che sia perché vivo con lui, ma io penso di essere stato fatto a sua immagine, così come Mark è nato per parlare in un linguaggio che solo io capisco.

 

<< Ed, davvero, va bene che sono più intelligente, ma a volte sono imbarazzato dalla tua lentezza. >>

<< Non mi credi! >>

<< Non ti credo. Se si dà un bacio vuol dire qualcosa, giusto? >>

<< … >>

<< Giusto? >>

<< Andiamo Mark, questa faccenda è ridicola. >>

<< Non c’è niente di ridicolo. Esco a fare una passeggiata. >>

 

Penserete che da un’unione di due persone così complementari non possa che nascere un sentimento più profondo, volto alla realizzazione definitiva dell’io: tuttavia anche questo sfugge alle maglie standardizzate della realtà, perché nel mondo di Mark niente è tradizionale, nemmeno il mondo di concepire l’amicizia, figuriamoci l’amore. Qualcuno si è mai chiesto se un’ape possa amare? Certo che no. Non è nella natura dell’uomo pensare che un essere del genere possa provare dei sentimenti. In un certo senso è così anche per Mark, il cui universo è regolamentato da normative aliene e incomprensibili. Non è escluso che impari ad amare, ma ancora non so se vorrei essere io a insegnarglielo. D’altronde non è cosa che io possa decidere, o in alcun modo prevedere: quando sarà il momento, Mark si scrollerà di dosso tutto – vestiti, ciabatte, calzini – e volerà  via verso un altro fiore.

 

<< Mark!, Le scarpe! >>

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ennesima sfida con la Sis. Non che sia proprio - proprio soddisfatta, ma mi spiaceva non pubblicarla. Questa volta:


 

rase: « According to all known laws of aviation, there is no way a bee should be able to fly. Its wings are too small to get its fat little body off the ground. The bee, of course, flies anyway, because bees don't care what humans think is impossible. »
Fandom: The social network
Pairing: Mark/Eduardo (anche solo bromance)
Avvertenze: prima della rottura
Genere: introspettivo, hurt-comfort
Min/max: 500/1000
Tempo: 1h

Frase: « According to all known laws of aviation, there is no way a bee should be able to fly. Its wings are too small to get its fat little body off the ground. The bee, of course, flies anyway, because bees don't care what humans think is impossible. »

Fandom: The social network

Pairing: Mark/Eduardo (anche solo bromance)

Avvertenze: prima della rottura

Genere: introspettivo, hurt-comfort

Min/max: 500/1000

Tempo: 1h


Avrei voluto riguardare il film, ma!, avevo solo un'ora D:

 

   
 
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