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Autore: Arwen88    22/06/2011    1 recensioni
Watanuki teneva la cornetta del telefono appoggiata all'orecchio, un sorriso amaro sulle labbra mentre lo sguardo rimaneva perso, abbandonato ai ricordi: Himawari parlava con lui da un posto molto lontano.
-Mi dispiace, Kimihiro, non so proprio come fare.-
Paziente, l'uomo continuava a consolarla, ripetendo sempre le stesse parole.
-Non preoccuparti, Himawari, so bene che non è colpa tua se non puoi proprio rientrare in paese per il mio compleanno.-

Watanuki x Doumeki, ambientata dopo la fine del manga.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki , Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ieri e domani Titolo: Ieri e domani
Fandom: xxxHolic
Autore: Arwen88
Personaggi: Kimihiro Watanuki, Doumeki Shizuka, Kohane Tsuyuri, Mokona, quasi tutti.
Genere: Sentimentale, Malinconico
Avvisi: What if?, Shonen ai
Rating: Giallo/14+
Conteggio parole: 999
NdA: ambientata dopo la fine del manga. Naturalmente il canon non fermerà mai la mia vena slash. Watanuki x Doumeki.
Seconda ff per la tabella da 30, prompt 03 "ieri e domani".




Ieri e domani




Watanuki teneva la cornetta del telefono appoggiata all'orecchio, un sorriso amaro sulle labbra mentre lo sguardo rimaneva perso, abbandonato ai ricordi: Himawari parlava con lui da un posto molto lontano.
-Mi dispiace, Kimihiro, non so proprio come fare.-
Paziente, l'uomo continuava a consolarla, ripetendo sempre le stesse parole.
-Non preoccuparti, Himawari, so bene che non è colpa tua se non puoi proprio rientrare in paese per il mio compleanno.-
Watanuki sapeva bene che infatti l'amica non aveva di che rimproverarsi: era stato lui a fare in modo che il problema sorgesse e per quell'anno Himawari non potesse essere presente il giorno dopo, per il suo compleanno. Ma la ragazza improvvisamente rimase in silenzio dall'altro capo della linea.
-L'anno prossimo potrò esserci? Per favore...-
Le labbra del padrone del negozio si piegarono un po' di più: Himawari era sempre stata molto intelligente.
-Sì, l'anno prossimo potrai esserci.-
-Ti amo, Watanuki.-
Quanti anni sono che le nostre telefonate si concludono così?
-Ti amo anch'io, Himawari-chan.-
Mentre la cornetta tornava al suo posto, chiudendo la comunicazione, lo sguardo dello stregone si posò sull'incenso lasciato sul tavolino da Yuko, tanti, troppi anni prima.
Yuko, quand'è che ho smesso di amare Himawari? Quand'è che il suo "ti amo" non mi ha più fatto toccare il cielo? È stato quando si è sposata? Quando Doumeki ha condiviso il proprio occhio con me? O quando tu sei sparita?

Con calma, Watanuki compose il numero di telefono dell'anziana veggente.
-Sì, è tutto a posto: domani Kohane-chan può venire senza problemi. Sì, grazie. No, sto bene. Grazie.-
Maru e Moro osservarono il padrone allontanarsi dal telefono, il viso più stanco del solito, diretto alla propria stanza. Mokona, tra loro due, guardava il ragazzo un po' teso, conscio dell'importanza del giorno dopo per tutti i presenti nel negozio e del sacrificio compiuto dal giovane.




I petardi esplosero nel giardino del negozio e Watanuki rise, felice, mentre l'anziana veggente, Kohane-chan, Doumeki, Maru, Moro e Mokona gridavano i loro auguri per lui.
Primo di Aprile, il suo compleanno.
Watanuki guardò tutti gli invitati uno a uno, ringraziandoli e tentando di non pensare a coloro che erano assenti. Doumeki gli si avvicinò con la sua solita espressione burbera che mostrava quando faceva qualcosa di profondamente sentimentale, porgendogli il proprio regalo.
Per un attimo, mentre lo sguardo dello stregone passava dal pacco infiocchettato al viso del migliore amico, il ragazzo colse un particolare, e desiderò con tutto se stesso di non averlo notato.

Maru e Moro correvano attorno a Watanuki nella cucina, cantando a squarcia gola con Mokona.
Il giovane sentì un sopracciglio muoversi di scatto mentre un principio di tic minacciava il lato sinistro del suo viso.
-Volete calmarvi? Non posso portare fuori la torta se voi continuate a correre come pazzi.-
Le bambine si fermarono immediatamente e Mokona sembrò voler colpire il soffitto con la testa, diretto al tavolo su cui lui aveva poggiato il sakè.
-Possiamo portare questi?-
Tentando di celare il proprio sorriso, Watanuki assentì.
-Iniziate dalle bevande analcoliche: Kohane-chan non può bere nemmeno un goccio d'alcol.-
Cantando una canzone sulle donne in cinta, le bambine corsero via, dirette al giardino, seguite da Mokona che da solo tentava di portare una grossa bottiglia di birra.
Sulla soglia della stanza apparse d'improvviso Doumeki e Watanuki tentò di mostrarsi impegnato, prendendo in mano la torta. Le mani del professore però si posarono sulle sue, facendogli poggiare nuovamente il dolce sul ripiano prima di farle scivolare sulle sue braccia.
Watanuki abbassò il viso, lasciando che i capelli coprissero i propri occhi, forse anche per non vedere dalla finestra la giovane amica che passava una mano sul pancione.
-L'hai notato?-
In silenzio, rispose alla domanda del custode del tempio con un cenno di assenso.
-Mi dispiace.-
-Ti ho già detto in passato che non mi importava, conoscevo bene i suoi sentimenti per te, esattamente come lei conosceva i miei. Ma ti ringrazio per quel che hai fatto, per aver impedito ad Himawari di poter venire qui mentre vi erano anche Tsuyuri e nostro figlio.-
Watanuki chiuse gli occhi, tentando di schiarire la propria mente dal ricordo della voce dell'amica al telefono, dalla sua dichiarazione di amore, tentando di dimenticare quel che aveva visto nemmeno troppe ore prima, prendendo il regalo dell'arciere e lanciando uno sguardo a Kohane: non voleva ricordare lo sguardo d'amore che lei rivolgeva a lui, e non al proprio marito.
Per un attimo, Watanuki voleva pensare solo alle mani dell'uomo appoggiato contro la sua schiena, le braccia strette attorno al proprio torace. La testa dell'arciere scivolò al fianco della sua, capelli contro capelli finché non furono le loro guance a sfiorarsi e allora lo stregone si voltò appena, raccogliendo quel lieve bacio che era diventata una routine segreta dei suoi compleanni, un regalo di cui solo loro due volevano essere a conoscenza.
Troppo presto, l'uomo sposato si allontanò da lui, prendendo l'unica bottiglia di sakè rimasta sul tavolo, sorridendo nel riconoscere che era la propria marca preferita prima di lanciare uno sguardo al festeggiato del giorno che in quel momento finalmente riusciva a sollevare la torta. Precedendolo nei corridoi della casa, Doumeki aprì la porta per il giardino e lì si fermò ad osservarlo arrivare, il sorriso ancora sulle labbra, tenendo la porta aperta per lui, di modo che potesse passare con il dolce senza alcun rischio.
Poi, nel momento in cui Watanuki gli passava davanti, a neppure un soffio da lui, finalmente quel che il festeggiato aveva aspettato per tutto il giorno.
-Ti amo, Kimihiro.-
-Ti amo, Shizuka.-
Quand'è che la mia anima ha iniziato a scuotersi così forte nel sentire queste parole? Quand'è che ho iniziato a desiderare di sentirle, ogni giorno della mia vita? Quand'è che ho iniziato ad amare Doumeki? È stato il giorno in cui mi ha dato metà del suo occhio? O il giorno in cui ha aspettato per me nove ore sotto la pioggia? Yuko, ho bisogno solo di sapere che questo sentimento non sparirà, dove sei tu con le tue risposte facili?




  
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