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Autore: heyparanoid    22/06/2011    2 recensioni
Una raccolta di fanfiction su vari momenti del libro che non sono stati scritti o semplicemente momenti inventati da me. Un modo per non dimenticare questa fantastica saga.
1. Fred e George Weasley
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Even in Death

All The Right Moves

 

Stop And Stare

Non permettetevi a copiare quest'immagine ;) ©

 

This town is colder now, I think it's sick of us
It's time to make our move, I'm shakin off the rust
I've got my heart set, On anywhere but here

I'm staring down myself, Counting up the years
Steady hands, just take the wheel...
And every glance is killing me
Time to make one last appeal...
For the life I lead

 

George camminava nella Sala Grande. Tutti lo guardavano, come se avesse commesso un reato di cui lui non ne conosceva l’esistenza.

Vide la propria famiglia chinata su qualcosa, sentì i singhiozzi di sua madre, così forti che chiunque avrebbe potuto sentirli.

Il suo cuore mancò un colpo, inizio a correre in quella direzione, il respiro affannato e gli occhi già pieni di lacrime. E allora capì.

Capì il motivo di quegli sguardi, sguardi tristi che cercavano di fargli forza in qualche modo.

Capì che il mondo gliela crollato addosso, che una parte di lui era morta ed era steso li, proprio sotto i suoi occhi colmi di lacrime.

Calò il silenzio attorno a lui, nessun rumore, a parte il suo respiro, riusciva ad arrivare alle sue orecchie.

Si inginocchiò piano accanto al fratello, e le lacrime sgorgarono inesorabili dai suo occhi.

Poggiò una mano sulla spalla di Fred e iniziò a scuoterlo, così come fanno i bambini quando vogliono svegliare qualcuno.

 

Correvano in direzione dell’espresso di Hogwarts, ignorando i continui richiami della madre.

«Fred, George! Non correte e venite a prendere i vostri bagagli!»

I due fratelli non ascoltarono la madre e salirono sul treno, guardandosi intorno meravigliati.

«Per l’amor del cielo, volete ascoltarmi una buona volta!» Molly fu costretta a salire sul treno per portare i bagagli dei figli.

«E adesso scendete e andate a salutare vostro padre!» Fece la madre con dito accusatorio.

I due ragazzi sbuffarono e andarono a salutare il padre, poi corsero via.

«Credi che ci chiameranno spesso?» Fece Arthur sospirando. Molly si passò una mano sui capelli. «Credo proprio di si.»

 

Stop and stare
I think I'm moving but I go nowhere
Yeah I know that everyone gets scared
But I've become what I can't be, oh

 

Fred si sedette per primo nello sgabello dove sarebbero stati smistati.

Il cappello parlante non esitò un minuto. «GRIFONDORO!» Gridò, e un boato si alzò nel tavolo dei grifoni.

Fred sorrise al fratello e gli diede una pacca sulla spalla.

George si sedette e ancora una volta il cappello gridò trionfante. «GRIFONDORO!»

Un altro boato si alzò dal tavolo dei grifoni e corse in direzione del fratello con cui si scambiarono un cinque.

 

Stop and stare
You start to wonder why you're here, not there
And you'd give anything to get what's fair
But fair ain't what you really need
Oh, can you see what I see

 

La verità gli fu buttata in faccia in un attimo. Lentamente smise di scuotere il ragazzo.

Una strana risata gli uscì dalle labbra, una risata amara che si trasformò subito in un continuo singhiozzare.

Era morto e nessuno sembrava soffrire abbastanza per lui, era morto e nessuno si degnava di aiutarlo in qualche modo.

Era morto ed era tutta colpa sua, perché non gli era stato accanto, perché non erano insieme.

Senza Fred, non valeva nulla, un piccolo corpo senza anima e che avrebbe avuto gli occhi assenti per il resto della sua vita.

Un volto con un sorriso stampato in faccia, il più falso di tutta la sua vita. Un sorriso che non era quello impresso nel volto del fratello.

Posò la testa sul petto di Fred e tutto il mondo attorno a lui iniziò a girare vorticosamente, come se un buco nero lo stesse risucchiando piano piano.

Minuti di infinito silenzio, dove iniziò a sentire nuovamente i rumori attorno a lui, i singhiozzi di sua madre,

le parole incomprensibili dette dalle persone attorno a loro, e poi una risata lontana, quella di Fred. Prese fiato, tutto quello che poteva.

E allora urlò.

 

«No… no… no!» urlò qualcuno. «No! Fred! No!»

Percy scuoteva il fratello, Ron era inginocchiato accanto a loro,

e gli occhi di Fred li fissavano senza vederli,

lo specchio dell’ultima risata ancora impresso sul volto.

Harry Potter e i Doni della Morte, pag.586

 

Spazio autrice:

Ed eccomi qui con una nuova idea. In realtà non avevo pensato di fare una raccolta, poi però mi sono venute altre idee in mente per altre oneshot e ho detto: “perché non fare una raccolta?” E così eccomi qua :DD Che dire, l’idea di scrivere di questo momento abbastanza critica mi è venuto in testa oggi rileggendo quelle pagine. Insomma non so per voi, ma per me la morte di Fred è stata una delle più brutte, se non la più brutta in assoluto. Alla prossima <3

  
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