Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Jules_Black    23/06/2011    6 recensioni
Harry/Hermione| One-shot| Commedia, What if?
"Ron aveva preso più che male la notizia, otto anni prima. Aveva urlato, fatto a brandelli un intero servizio di piatti, scagliato Maledizioni ed Anatemi a destra ed a manca, ingiuriato contro Harry con improperi non proprio gentili. Aveva accusato Hermione di “alto tradimento”, suscitando l’ilarità e la pietà della signora Weasley che aveva assistito alla scena cercando di nascondere un risolino non proprio adatto all’occasione."
[Storia classificatasi terza al contest "Raccontami il tuo epilogo" indetto da roxy_xyz e jaybree88 sul forum di EFP]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nickname autore: Jules_Black
Titolo: Andava tutto bene
Genere: Commedia, What if?
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
NdA: Non so come sia nato proprio questo epilogo. So solo che, a scriverlo, mi sono divertita moltissimo. Volevo precisare solo che ho alterato molte delle informazioni originali circa il lasso di tempo che intercorre tra l’ultima pagina del settimo libro e l’epilogo, mentre mi sono attenuta perfettamente all’episodio della Battaglia di Hogwarts ed eventi ad esso collegati. Buona lettura!

Andava tutto bene

- E domani finalmente le tanto attese nozze tra il Capitano delle Holyhead Harpies, Ginevra Weasley, conosciuta per la sua relazione con il Salvatore del Mondo Magico, ed il suo…

Harry, di malavoglia, si alzò dalla poltrona e con un tocco di bacchetta spense la vecchia radio magica che ogni tanto riportava, gracchiando, notizie più o meno importanti. Hermione doveva aver sentito il rumore dei suoi passi, perché si affacciò dalla cucina, dove si stava inutilmente affannando con uno strano marchingegno Babbano, e lo scrutò con aria interrogativa. Harry rispose al suo sguardo con un’alzata di spalle, tornando a leggere la Gazzetta del Profeta che, come facevano tutti gli altri giornali del Mondo Magico, Il Cavillo compreso, da una settima a questa parte, portava in prima pagina una fotografia in bianco e nero, scattata durante una vacanza in Francia, di lui e Ginny, risalente a qualche anno prima. Un Harry con qualche capello in più stringeva felice la ragazza con i capelli rossi, agitando una mano nel vento settembrino che li accarezzava. Era passato del tempo immane, secondo Harry, da quando quella foto era stata scattata da un passante sorpreso per la stravaganza della macchinetta fotografica. Hermione riapparve dalla cucina, stavolta non indossando un grembiule, e, preoccupata, si sedette sul bracciolo della poltrona dove sedeva Harry lisciandosi nervosamente le pieghe della gonna.

- Dovremmo andare al matrimonio- esordì, senza guardare negli occhi verdi Harry. Lui, tesa la mano verso la sua coscia, iniziò ad accarezzarla, disegnando ghirigori immaginari sulla stoffa chiara.

- Sei sicura? Voglio dire, non so se sia il caso che noi e Ron…

Harry non terminò volutamente la frase, nella vana speranza di non urtare l’animo fin troppo sensibile di Hermione. Lei, passandosi una mano tra i lunghi capelli sciolti, mormorò un “sì” in risposta. Il ragazzo sorrise, sperando davvero che la scelta di Hermione fosse quella giusta.

- Harry?

Hermione lo chiamò, risvegliandolo dai suoi pensieri non proprio allegri.

- Dovremmo andare, sì. In fondo siamo stati amici per tanti anni e Ginevra ha fatto un bel gesto ad invitarci…- propose lei, mordendosi nervosamente il labbro ed arpionando la mano di Harry nella sua. Lui gliela strinse forte.

- Credo che sia giusto così. In fondo, con lei siamo in buoni rapporti. Certo, se si esclude la volta che ci ha infilato un Molliccio nella buca delle lettere, si può dire che i nostri contatti sono sempre stati quantomeno civili!- esclamò Harry, cercando di mantenere un tono vivace, nonostante la faccia cupa di Hermione. Lei annuì, ancora non del tutto convita.

- E se Ronald dovesse fare una scenata delle sue? Insomma, lo sappiamo bene quanto sia impulsivo…

- Se ti riferisci a quella che volta che ci ha trovato abbracciati nel bagno della Tana e per poco non mi lanciava un Crucio scagliato a dovere… Sì, conosco quant’è impulsivo!- concluse lui, ridendo sommessamente al ricordo di quell’episodio non proprio felice.

- Quella volta credo si sia arrabbiato da morire! In fondo ero la sua ragazza…- sussurrò lei, stringendo un po’ più saldamente le dita di Harry tra le proprie.

- Era un abbraccio fraterno!- si difese Harry, ma il tono era denso di sottointesi. Hermione gli sorrise, gli occhi pieni d’affetto.

- E poi due mesi dopo, l’abbraccio fraterno si è trasformato in puro amore- concluse la ragazza, scuotendo la testa. Harry la guardò arrossire, forse per il ricordo di quel bacio lasciatole in fretta per le scale della Tana, quando ancora vivevano lì, una volta finita la Seconda Guerra Magica.

- Che tempi!- sospirò Hermione al pensiero di tutti quei dubbi che l’avevano attanagliata per mesi. Ron aveva preso più che male la notizia, otto anni prima. Aveva urlato, fatto a brandelli un intero servizio di piatti, scagliato Maledizioni ed Anatemi a destra ed a manca, ingiuriato contro Harry con improperi non proprio gentili. Aveva accusato Hermione di “alto tradimento”, suscitando l’ilarità e la pietà della signora Weasley che aveva assistito alla scena cercando di nascondere un risolino non proprio adatto all’occasione. Era stata proprio lei a calmarlo, alla fine, dato che da mesi si era resa conto che qualcosa non andava. Ginny l’aveva presa decisamente meglio. Con un’alzata di spalle, aveva elegantemente lasciato il salottino della Tana e si era chiusa in camera sua, senza uscire nemmeno per i pasti. Una settimana dopo, con grande stupore di tutti, si era ripresentata a cena portando il suo nuovo fidanzato, una vecchia conoscenza, Cormac McLaggen. Hermione era arrossita fino alla punta dei capelli ed Harry aveva lasciato cadere il cucchiaio nella minestra. Dopo un primo momento di imbarazzo, incrementato anche dalle accuse di Ron che non era riuscito ancora a riprendersi dalla fine della sua relazione con Hermione, la cena era filata liscia. E Ginny era stata felice con Cormac per un altro anno, fin quando non aveva intrapreso un’altra relazione con un ragazzo questa volta conosciuto negli spogliatoi del campo di allenamento delle Holyhead Harpies. Ron aveva sopportato la situazione per un’altra settimana ancora dopo la notizia del fidanzamento-lampo della sorella, poi Harry ed Hermione, per il bene della salute mentale di tutti, avevano deciso di lasciare la Tana per trasferirsi nella vecchia casa dei Black, al numero 12 di Grimmauld Place. Ovviamente ora non vivevano più tra teste avvizzite di vecchi Elfi Domestici.

- Su, sono passati anni, ormai…- esordì Harry dopo molti istanti di silenzio. In effetti, per quanto otto anni fossero volati ed i rapporti con gli ormai ex-fidanzati affievoliti, la situazione rimaneva comunque tesa. Ogni vigilia di Natale venivano regolarmente invitati dalla signora Weasley al cenone ed ogni vigilia di Natale declinavano l’invito. Incontravano spesso il signor Weasley o Percy, felicemente sposato con Penelope Light, per il Ministero ed ogni volta chiacchieravano amabilmente. Ron, lo incontravano casualmente a Diagon Alley, dove ancora lavorava nel negozio di George. Era stato proprio George, qualche settimana prima, ad accendere di nuovo l’aria. Con una Passaporta illegale aveva fatto arrivare un inconsapevole Ron dritto nel salone principale di Grimmauld Place. Il problema era sorto quando Hermione, non senza un fremito di vergogna, aveva dovuto rimuovere dal tappeto il WC che George aveva usato come oggetto per creare la Passaporta. Ron si era Smaterializzato sibilando Maledizioni nei confronti del fratello e, rosso in viso, abbottonandosi i pantaloni. Hermione era rimasta scioccata ed aveva raccontato l’episodio ad Harry cercando di evitare qualsiasi dettaglio sulla nudità del basso ventre di Ron. A quello non erano seguiti episodi di particolare rilevanza, anche se ad Harry era giunta voce che Ron si fosse vendicato di George portandolo, nel sonno, a dormire con il Demone della soffitta.

- Non posso crederci, sai? Ginevra si sposa!- esclamò calorosamente Hermione, ripensando alla ormai ex-migliore amica con un filo di nostalgia.

- E con chi, poi! Proprio Baston deve sposare!- commentò Harry, cercando di mascherare quel filino di gelosia che gli faceva inevitabilmente attorcigliare appena le viscere alle parole, ormai troppo spesso ripetute, “matrimonio di Ginevra Weasley”.

- Oliver non aveva mai mostrato interesse per le rosse- proferì Hermione, ricordando le poche volte che ad Hogwarts aveva sentito qualche pettegolezzo sul Capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro.

- Basta pensare a Lavanda- assentì Harry, memore della loro relazione una volta finita la guerra. Era iniziata proprio su un campo di Quidditch dell’Inghilterra meridionale. Lavanda lo stava intervistando per la Gazzetta del Profeta dopo la vittoria della sua squadra, il Puddlemere United, e da lì erano diventati più che amici. Una manciata di mesi dopo la relazione era finita, in quanto Lavanda aveva dimostrato, sebbene avesse evitato per un soffio grazie ad Hermione di essere morsa da Greyback durante la battaglia finale, troppo interesse per la carne cruda. I numeri morsi ricevuti sul torace avevano fatto desistere Baston dal desiderio di continuare a vederla, sebbene la loro relazione non fosse mai stata troppo profonda. Dopo un paio di ritorni di fiamma, documentati accuratamente dal Cavillo, avevano chiuso definitivamente. Anzi, la povera Luna, ormai direttrice del giornale, aveva ricevuto anche una querela da parte della Brown. Fortunatamente Neville era riuscito a tirarla fuori da guai, grazie alle sue conoscenze del Ministero, Harry in primis. Luna era stata talmente felice del fatto che Neville l’avesse l’aiutata, da dichiararlo, senza nemmeno chiedere il suo parere, suo nuovo fidanzato. Neville aveva accolto di buon grado la stramberia dell’attuale moglie, dato che ne era innamorato in segreto dai tempi dell’ES. Al momento Luna gioiva per la nascita del primo figlio, a cui Neville aveva cercato di imprimere una cicatrice sulla fronte in ricordo di Harry che l’aveva aiutato anche il quell’occasione. Alla fine proprio Harry l’aveva persuaso a non rendere la vita difficile anche al piccolino e Neville aveva acconsentito con arrendevolezza a non mettere in atto il suo proposito.

- Già, Lavanda! Chissà se è invitata anche lei al matrimonio?- si chiese Hermione, guardando con aria interrogativa Harry.

- Sicuramente Ginny avrà approfittato dell’occasione per fare una “rimpatriata”- commentò Hermione, pensando con un certo astio alla perenne voglia di Ginny di organizzare feste megalomani.

- Magari verrà anche Malfoy- suppose Harry, scrutando con il volto ormai arrossatosi di Hermione.

- Malfoy chi?- farfugliò lei, divincolandosi dalla stretta di Harry.

- Draco. Draco Malfoy. Hai presente quello che ti insultava sempre, a cui hai tirato anche un potente schiaffo qualche anno fa?- ironizzò lui, scuotendo la testa. Hermione scoppiò a ridere, poi si tranquillizzò. Infatti, pochi mesi prima, era scoppiato uno scandalo per una sua presunta relazione con il rampollo di casa Malfoy. Quasi tutti i giornali raccontavano che spesso si incontrassero per i corridoio del Nono livello del Ministero, proprio nei pressi della porta nera che conduceva all’Ufficio Misteri, scambiandosi effusioni alquanto spinte. Alla fine si era rivelato tutto un inganno architettato dalla geniale Pansy per creare un po’ di scompiglio nella vita sentimentale della Granger e nel frattempo per spassarsela con Malfoy. La ragazza, che ora lavorava al Ministero all’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, era riuscita a prelevare un capello dalla ben fornita chioma di Hermione e, con l’ausilio della Pozione Polisucco, si era trasformata in lei, ben decisa a divertirsi. Alla fine il tutto si era risolto proprio quando la finta Hermione stava rilasciando un’intervista in cui rendeva pubblica la sua relazione con Malfoy. Pansy aveva dimenticato di prendere la pozione allo scadere dell’ora in cui il suo effetto sarebbe svanito. A parlare, davanti una sbigottita Calì Patil, si era ritrovata un’Hermione con i capelli inconfondibilmente corvini dell’ex-Serpeverde. Pochi secondi dopo il mistero era stato svelato.

- Intendi quello con cui ho amoreggiato in un corridoio del Ministero?- scherzò lei, accarezzandogli affettuosamente i capelli. Harry non rispose, ma la attirò a sé per lasciarle un lieve bacio sulle labbra.

- Proprio lui- mugugnò, le labbra premute contro le sue. Hermione si staccò, il sorriso ancora impresso sul viso ora un po’ più disteso.

- Con tutti i guai che ha passato, almeno adesso pare felice- commentò lei, alzando gli occhi al cielo.

- Avrà sborsato un bel po’ di Galeoni per ottenere quel posto nel Wizengamot. Tanto, ormai paparino è ad Azkaban- sibilò Harry, con malcelato sarcasmo.

- Il “Metodo Malfoy” per ottenere un posto di lavoro ormai va di moda al Ministero- commentò Hermione, sdegnata.

- Eh già. Sai cosa mi è successo l’altro giorno? E’ venuto a trovarmi in ufficio Ernie Macmillan, chiedendomi se potevo dargli una mano per diventare Auror grazie alla mia influenza- rivelò Harry, scuotendo la testa al pensiero dei soliti metodi pomposi di Ernie.

- Per quale motivo, poi? E’ uno dei più promettenti Guaritori del San Mungo- chiese Hermione, sorpresa da quella notizia.

- Ha rivelato che vorrebbe più azione nella sua vita. Dice che non ne può più di spezzare Fatture elementari. Addirittura, con poca galanteria, mi ha ricordato che gli devo, anzi, dobbiamo, un favore.

- Ovvero?- sibilò Hermione con astio.

- Sempre per la solita questione. Ci ha salvato la vita durante la battaglia, otto anni fa!- esclamò Harry, in una perfetta imitazione della voce stridula di Ernie. Come se salvare lui, Ron ed Hermione da un centinaio di Dissennatori potesse essere paragonato a salvare l’intero Mondo Magico!

- Anche Seamus viene spesso a trovarmi con questo pretesto al Dipartimento della Regolazione e Controllo delle Creature Magiche! Non desidera altro che rendere legale la coltivazione di uova di drago nel proprio giardino!- sbuffò Hermione indignata, fumando di rabbia.

- Un giorno quei draghi gliela faranno pagare…- mormorò Harry, in tono scherzoso. Hermione si alzò dal bracciolo della poltrona rossa e, lisciandosi nuovamente le pieghe della gonna, decise che era ora di tornare a lavoro.

- Harry, basta con il passato. Stanno per venire Teddy ed Andromeda a cena ed io non ho preparato nulla!- esclamò, le mani sui fianchi.

- Povero Teddy. Chissà se Andromeda gli ha ricordato che giorno è oggi…- mormorò Harry, la voce improvvisamente animata da una nuova tristezza. Hermione respirò rumorosamente, lasciandosi trascinare da i ricordi.

- Sembra passato un secolo- decretò, la voce ridotta ad un esile fruscio. L’orologio magico costellato di pianeti segnava inequivocabilmente una data: 2 Maggio. La ragazza si passò una mano sugli occhi stanchi, memori di lampi di luce verde che sprizzavano da ogni angolo del castello.

- Sembra passato davvero un secolo. Invece solo otto anni.

Harry stiracchiò in alzo le braccia, per una volta stanco persino di ricordare.

- Forse è ora che vada a mettere su qualcosa per la cena- asserì Hermione poco convinta, trascinandosi in cucina.

- Io andrò a preparare il vestito per domani- decise immediatamente Harry, uscendo con lei nel corridoio.

- Il matrimonio è alle sei- le ricordò con quel tono saccente.

- Teddy sarà qui a momenti- le fece eco lui.

Hermione sorrise e tornò ai fornelli. Harry salì le scale.

Si passò una mano tra i capelli ed una mano scese distrattamente a sfiorare la fronte. La cicatrice non gli faceva male da otto anni. Andava tutto bene.

***

Il giudizio accuratissimo delle due giudici jaybree88 e roxy_xyz. *___*

Al terzo posto con 49/60 c'è invece...

• Jules_Black: Andava tutto bene

Grammatica: 8.75/10. Grammatica più che buona, ci sono alcuni errori ripetuti e abbiamo dovuto toglierti dei punti.
Abbiamo notato che hai la tendenza ad usare l’apostrofo in casi in cui non è necessario, come “un’Hermione” o “d’Hermione”, scorretto perché la “H” è aspirata, non bisogna quindi apostrofare e lo stesso vale per “Harry”.
C’è un errore di battitura: “Un Harry con qualche capello il più stringeva felice” , forse volevi dire “qualche capello in più”.
Inoltre, sia Gazzetta del Profeta che Cavillo vanno scritto in corsivo, come usa la Rowling in tutti i suoi libri.

Stile e lessico: 10/10. Nulla da ridire, si vede già a prima lettura che hai uno stile molto fluido e scorrevole. La costruzione della frase è sempre ben costruita e hai un ottimo lessico.

Sviluppo trama e originalità : 8/10. Purtroppo, hai scritto un’ottima fiction e non un ottimo epilogo, in quanto non riprende, non sul serio, i fili della trama dei sette libri di Harry Potter. Anche l’idea di base, manca un pochino di originalità nell’approccio. Per questi motivi, la tua storia seppur ben scritta e sviluppata, purtroppo, non ha ottenuto un punteggio pieno. Non che 8/10 sia un brutto voto, anzi, perché la tua storia è molto bella e abbiamo apprezzato il tuo sforzo di parlare di tutti i personaggi, di chiudere appunto le trame della Rowling.

IC:7.75/10. Abbiamo trovato la caratterizzazione dei personaggi un po’ troppo legata ai canoni del fandom e non degli originali.
Ginny viene descritta come la solita ragazzina che, subito dopo la rottura con Harry, si getta tra le braccia di ogni singolo ragazzo che respira. Ron, perennemente arrabbiato, che non accetta la relazione tra i suoi due migliori amici e inveisce a tempesta. Sinceramente, più la storia procedeva e più queste loro caratteristiche venivano portate all’esagerazione e quindi, si allontanavano dai personaggi che abbiamo conosciuto.

Continuità con la saga: 6.50/10. La tua storia si è allontanata troppo dagli schemi della Rowling e il tuo epilogo l’abbiamo trovato inverosimile a confronto con il resto della saga. Si discosta in maniera eccessiva dagli avvenimenti narrati nei libri, bisogna tener conto del fatto che qui si trattava di scrivere un epilogo che avesse coerenza con le pagine precedenti e qui questa coerenza manca. Riconosciamo che lo stile è molto simile a quello rowlinghiano, però prova ad immaginare questa fanfiction posta alla fine dei romanzi, stonerebbe un po’, no?

Gradimento personale:8/10. La caratterizzazione forzata e l’idea di parlare di così tanti personaggi, senza concentrarti su qualcuno in particolare, ti ha fatto perdere dei punti in questa voce.
Sei arrivata solo terza in questo contest, perché avevi delle ottime sfidanti, ma sono certa che se riproponessi la tua storia in qualche altro concorso, otterresti solo ottimi voti, perché con una grammatica e uno stile come il tuo è impossibile non vincere.
Siamo contente che ti sia divertita a scrivere il tuo epilogo e sinceramente, la tua storia ci ha rallegrato molto. Cerca di non uscire mai fuori dagli schermi dell’IC, perché è stato quello che ti ha penalizzato di più, o magari siamo delle giudiciE fissate che prendono tutto troppo alla lettera, o che sono entrate cosi nella parte che vogliono giustificare tutto.
Complimenti per l’ottima storia che hai scritto. Brava.
Totale: 49/60

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Jules_Black