Tredici anni dopo l'arrivo di Hawke a Kirkwall...

Erano tutti riuniti. Le due eroine, La campionessa e il custode. Erano insieme come due anni prima, durante la battaglia finale tra maghi e templari.

"Alistair è in pericolo, tuo figlio l'ha catturato e probabilmente si impossesserà del suo corpo. Dobbiamo essere pronti." Esordì Arya rivolgendosi a Morrigan. "Lo so, e questo flagello sta consumando il Thedas senza che nessuno lo sappia. Se tutto andrà male sarò disposta ad ucciderlo, ad uccidere mio figlio." Isabela tirò fuori dalla sacca che portava a tracolla una mappa di logora stoffa. Indicò al gruppo un certo punto e solo Leliana riuscì a pronunciare il nome di quel luogo, "Lothering!" Il lugo distrutto dal precedente flagello, casa di molti membri di quella compagnia. "Alcuni dei miei uomini si sono imbattuti nel ragazzino, proprio lì a Lothering. Sembra che vi abbia stabilito un base e probabilmente re Alistair si trova lì!" Disse Isabela compiaciuta. La prossima tappa era la città fantasma.

Erano in marcia da ormai un bel po, praticamente a Lothering. "Arya! Credi che Bela abbia ragione? Sembra un luogo un po scontato per nascondersi" Esordì Scarlett Hawke rompendo il silenzio che regnava lì da ore. "è un bambino, poco più di dieci anni, non credo che brilli per intelligenza" Sorrisero, quasi mascherando la tensione che li attanagliava tutti. Certo, era un bambino, ma era riuscito a portare il flagello un'altra volta, nonostante Flemeth fosse riuscita a sigillarlo. "Morrigan? tutto bene?" Disse Isabela preuccupata, "No! Qualcosa dentro di me sta cambiando, sento un'entità divorarmi dentro!!! AAAAAHH io non... riesco... a!" La donna cadde a terra e il resto del gruppo accorse per soccorrerla. "Sto bene nessun problema! Dannazione mia figlia a fatto poca resistenza è?" Era Flemeth. "Sono qui per aiutarvi, dopo la battaglia la lascerò tornare, il mio corpo non è ancora completamente andato hehehe" Arya sbalordì e portando le mani alle spade si preparò al combattimento. "Ma come? Una povera vecchia vi aiuta a sconfiggere l'Arcidemone e voi ricambiate tentando di ucciderla? Che oltraggio." Isabela rise e cercando di trattenersi disse: "Sembra che tu non sia più una povera vecchia, ma credo che tu sia rimasta la solita smorfiosa!" La compagnia aiutò Flemeth a rialzarsi e insieme arrivarono volando alle rovine di Lothering.

Alistair era in piedi di fronte a loro, lo sguardo spento. Indossava solamente un paio di pantaloni neri. Sul petto vi erano incomprensibili disegni di sangue. "L'ha preso, è tardi" Disse la strega della selve ridacchiando. Il re si stava avvicinando a loro e solo quando fu vicinisimo parlò: "Nonna! Sembra che la tua protezione non abbia funzionato! Peccato, mi divertirò a distruggervi!" La battaglia infuriò e presto la compagnia trovò ad essere in svantaggio, era troppo forte. Hawke falciava con il bastone i prole oscura che lui evocava, mentre Arya insieme a Flemeth mischiava lame a magia. Dopo poco si ritrovarono spalla a spalla e con audacia mischiarono la loro forza. Dopo svariati tentativi Alistair venne colpito, "Credete che sia abbastanza? Illusi!" Saltò nel cielo e dopo un lampo il suo corpo mutò, artigli al posto di mani e piedi, e squame del colore del sangue ornavano la sua pelle. Prese Arya tra le mani e stringendole troppo la stritolò, riducendola a una poltiglia rossa. Hawke scoppiò d'ira e nella disperazione evocò con una magia un alto drago leggermente più piccolo dell arcidemone. Combatterono fino all'esasperazione, ogni colpo che l'alto drago incassava era una ferita che il corpo di Scarlett subiva. Dopo poco, la campionessa perse i sensi. Alistair era riuscita a uccidere le due eroine. Attaccarono in gruppo, supportati dalla magia di Flemeth, bastò poco, per colpa di un alito di fuoco, il resto del gruppo morì. Erano soli, Flemeth e il nipote. "Il giorno senza eroi è vicino caro il mio Arcidemone, ti sei dimostrato degno di combattermi ora vattene e presto ci rincontreremo. Erano tutti morti.

"Svegliati Arya! Sveglia!" Era Hawke, "hai avuto una visione?" chiese preuccupata, "No, era una premonizione!"