Fish & chips
Londra, luglio 1978.
Respirò
a fondo, prima di lanciarsi fra la selva di auto che sfrecciavano in
ogni direzione.
Un taxi, sbucato all'improvviso da una via
laterale, rischiò di investirlo.
“E stai attento!”
gridò, anche se invano.
Una volta al sicuro, sollevò
lo sguardo.
L'edificio aveva urgente bisogno di un restauro, con i
mattoni ingrigiti dallo smog e le crepe che si rincorrevano lungo la
facciata. I pochi gradini che conducevano all'ingresso sembravano sul
punto di sgretolarsi sotto il peso degli anni e della trascuratezza.
“Devi entrare?”
Si voltò verso la voce che
l'aveva interpellato, fino ad incontrare una figura seduta sul
marciapiede. Non l'aveva notata prima, troppo concentrato sul palazzo
che incombeva su di lui.
A parlare era stata una ragazza sui
sedici anni, che lo stava guardando con un'espressione tranquilla,
quasi irritante nella sicurezza che emanava.
“Hai perso la
lingua, per caso?” gli domandò, senza troppi
convenevoli.
Fra le mani reggeva un cartoccio unto, colmo di pesce
fritto e patatine.
“E a te cosa importa?” ribatté,
cercando di controllare l'irritazione. “Non dovresti essere a
casa a fare i compiti?”
“Li ho già finiti da un
pezzo, i compiti.” Sorrise appena, assumendo un'aria
curiosamente rassegnata. Le labbra, carnose e ben disegnate,
spiccavano sul viso pallido, segnato da qualche lentiggine.
Sirius
non poté fare a meno di fissarle, scoprendosi a pensare che
erano le più belle che avesse mai visto. Di certo più
interessanti dei capelli mossi e disordinati, che dovevano essere
stati tagliati l'ultima volta un paio di anni prima, e di quegli
occhi sfuggenti puntati su di lui.
“Ah, lascia perdere,”
disse poi, scrollando le spalle. “Sono in ritardo, non posso
fare conversazione con le ragazzine.”
“E cosa devi
fare qui? Questo palazzo sta in piedi per miracolo, dubito che ci
abiti qualcuno.”
“Io...” Sirius esitò.
Non aveva previsto la comparsa di una ficcanaso, e il suo famigerato
talento per le scuse sembrava averlo abbandonato. Del resto,
raccontarle qual era il vero motivo che l'aveva condotto lì
era fuori questione.
“Sei un agente immobiliare, per caso?”
gli domandò, fra una patatina e l'altra, interrompendo il
corso dei suoi pensieri.
“Esatto,” annuì,
cogliendo l'occasione. “Devo valutare questo rudere, anche se
dubito che qualcuno sia interessato all'acquisto.”
Lei
scrollò le spalle. “Tutto è possibile.”
“Già,
tutto è possibile.” Le sorrise brevemente.
Quella
sconosciuta era impertinente e troppo curiosa, per i suoi gusti, ma
doveva ammettere che non gli sarebbe dispiaciuto trattenersi con lei
per qualche altro minuto.
“Adesso devo andare,” disse,
però. Non poteva arrivare in ritardo, non la prima
volta.
“Peccato, avrei diviso con te il mio pesce. Non sai
cosa ti perdi, è il migliore di Londra.” Gliene sventolò
un pezzo davanti al naso, prima di mangiarlo con gusto.
“Ne
sono sicuro.” Le rivolse un breve cenno di saluto, prima di
avviarsi verso il vecchio portone dal vetro incrinato. “Sarà
per la prossima volta.”
“Chissà che non sia
prima di quanto pensi,” ribatté, anche se Sirius era già
scomparso all'interno.
* * *
Silente
si schiarì la voce, e calò il silenzio. “Possiamo
iniziare?” domandò. “Manca qualcuno?”
“Ci
siamo, Felpato,” gli sussurrò James, seduto accanto a
lui attorno ad un grande tavolo rotondo. “La nostra prima
riunione!” esclamò, trattenendo a stento l'emozione.
“Siamo veri e propri membri dell'Ordine, adesso...”
“Marlene
non c'è,” la voce di Malocchio Moody risuonò
nella stanza spoglia. “In ritardo come al solito,”
bofonchiò, seccato.
In quell'istante si spalancò la
porta, ed una strega sfrecciò all'interno, precipitandosi ad
occupare l'ultima sedia libera.
“Eccomi, scusate il
ritardo!” cinguettò infine, come se nulla fosse.
“Buon
pomeriggio, cara,” la salutò Silente, divertito. “Spero
che lo spuntino sia stato di tuo gradimento.”
“Il
migliore di Londra, come sempre.”
Solo in quell'istante
Sirius realizzò chi era l'ultima arrivata. “Tu!”
Senza rendersene conto, aveva quasi gridato.
All'improvviso, tutti
gli sguardi si focalizzarono su di lui.
“Immagino che tu
abbia già incontrato una delle tue nuove colleghe, Sirius
Black,” intervenne Silente, per stemperare l'improvviso
imbarazzo. “Forse la ricordi dai tempi di Hogwarts? Lei
frequentava il settimo anno, quando tu e i tuoi amici avete iniziato
la scuola...”
A quelle parole, Sirius trasalì.
La
sede dell'Ordine della Fenice era protetta dall'Incanto Fidelius, e
solo chi ne faceva parte poteva vedere l'edificio.
Era
stato un perfetto, completo idiota.
“In ogni caso, lascia
che la presenti anche agli altri nuovi membri. Lei è Marlene
McKinnon, signori, una strega incredibilmente dotata che ha scelto di
regalarci il suo talento. È stata la più giovane fra
noi, fino a questo momento. Spero che possiate imparare tutto il
possibile da lei.”
Mentre Silente continuava a presentare
gli altri maghi e streghe, Sirius si costrinse ad alzare gli occhi
dal piano di legno e guardò Marlene.
Lei ricambiò
l'occhiata con quegli strani occhi allungati, in cui si poteva
chiaramente leggere uno schiacciante senso di rivincita.
Ha
venticinque anni e potrebbe incenerirmi senza neanche usare la
bacchetta. E l'ho chiamata ragazzina. Complimenti, Felpato!
Sospirò,
cercando di concentrarsi sulla riunione.
Marlene aveva spostato lo
sguardo su Silente, ma gli sembrava di sentirlo ancora su di sé.
* * * * *
NOTE
Non
so da dove sia uscita questa schifezza, ma volevo scrivere qualcosa
su Sirius e Marlene da un po' di tempo. Non si trovano tante fic su
di loro, ma ne ho lette un paio e mi hanno ispirato, quindi ecco qui.
Spero di non aver copiato le idee di qualcun altro, dato che non
conosco granché questo pairing! Se così fosse,
bacchettatemi senza pietà ^^'
Inizialmente doveva essere
una drabble, poi si è allungata. Non escludo di aggiungere
altri episodi in futuro – magari più corti –, ma
per il momento mi fermo qui.
Non sono molto soddisfatta, e so che
sembra molto incompiuta come storia, quindi siate crudeli con le
recensioni! Ogni commento è un'occasione per
migliorare...
Alla prossima!
Flea.
Nona classificata: "Fish & chips", di Flecartasi.
Grammatica: 10/10.
Complimenti, non ho notato neanche un errore.;)
Stile e lessico: 9, 50/10.
Complimenti anche per lo stile, mi è piaciuto molto. Lo trovo davvero buono, le descrizioni sono quelle giuste, né scarne né esageratamente pesanti, con parole curate ed efficaci. Scorrevole, semplice e molto adatto al contesto. Penso che tu abbia una scrittura "trasparente", nel senso che le parole sembrano passare in secondo piano e permettono di coinvolgere, facendo concentrare il lettore sulla storia. Buona cosa.u_u
Caratterizzazione e IC: 8, 50/10.
C'è troppo poco, nella tua storia, per fare di Marlene un personaggio davvero completo e caratterizzato. Di lei emerge molto poco, anche se hai mostrato bene le sue piccole caratteristiche: l'ironia e la decisione. Il dialogo tra lei e Sirius è molto ben gestito. Purtroppo, questo non basta per una caratterizzazione completa. (Il punteggio è stato comunque un po' alzato perché, nella sua ironia, trovo Sirius IC.)
Originalità e sviluppo della trama: 9, 50/10.
Una storia piacevole e dalla trama lineare, semplice, non ci sono trovate di originalità particolarmente brillanti. Però... non la trovo banale, sei riuscita a metterci del tuo. Molto carina l'idea di far conoscere Sirius e Marlene durante le riunioni dell'Ordine, e non a Hogwarts, come si trova in un po' tutte le fanfiction. La dinamica dell'incontro tra di loro è davvero originale e simpatica (Mi hai fatto venire fame di pesce e patatine.èé) e ho apprezzato il fatto che, per una volta tanto, Marlene avesse sette anni in più di Sirius. In quasi ogni fanfiction i due sono coetanei e Marlene è una delle superamiche di Lily.
Utilizzo del prompt: 0/2. (Non utilizzato.)
Gradimento personale: 9, 50/10.
Non preoccuparti per quel mezzo punto in meno.xD L'ho tolto semplicemente perché non ho adorato la tua storia, non è scoccata la scintilla, ma mi è piaciuta davvero molto. Piacevole e scritta decisamente bene. La cosa che più mi piace è la dinamica dell'incontro tra Marlene e Sirius, oltre alla presenza di un pacchetto di pesce e patatine. Mi hai fatto venire fame.*Q*
Beh, concludo con un: complimenti!
Totale: 47/52.