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Autore: Ulisse85    25/06/2011    5 recensioni
La Morte... una storia di omicidi inspiegabili. Il sovrannaturale si mischia alle vicende di vita quotidiana di Marco e Ettore... lungo un cammino che li porrà a confronto con se stessi e con qualcosa di molto più grande di loro.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La morte è la liberazione da tutti i dolori, il termine oltre il quale i nostri mali non possono andare, essa ci riporta alla tranquillità, in cui eravamo prima di nascere.

La morte non è né un bene né un male.

Infatti può esser bene o male solo ciò che è qualcosa: ma ciò che non è nulla in sé, e tutto riduce al nulla, non può procurarci nessuna conseguenza….

. È la morte… che fa sì che nascere non sia un supplizio.

..Io ti ho cara, o vita, proprio grazie alla morte.”

 

 

                                                                                         (Consolatio ad Marciam - Seneca)

 

 

 

L’ETERNA NOTTE

 

Notte del 4 gennaio

 

 

PARTE I

 

Era la morte.

Lo sapeva: era la morte che veniva a trovarlo nella sua buia e spoglia camera da letto.

Forse era venuto il suo momento.

A 81 anni appena compiuti - proprio quel giorno infatti, il 4 gennaio, compiva gli anni - la attendeva ormai con tranquilla serenità.

Si alzò lentamente a sedere sul letto, tossì e cercò qualcosa nel denso buio della sua camera.

Non voleva accendere la luce né muoversi: attese.

E qualcosa parlò.

Non era una voce reale, ma non era nemmeno solo un rumoroso pensiero nella sua testa.

Ascoltò.

non sono qui per te, non devi temere”

non ho paura” rispose rivolgendosi al buio.

Non capiva da dove provenisse la voce, era nella sua testa, era intorno a lui. Ma sapeva che era soprattutto in quell’ombra vicino alla porta.

In quell’angolo di buio più scuro e profondo della sola assenza di luce.

lo so. È per questo che ti ho scelto”

scelto per cosa?” questa volta tremò, c’era la fermezza più totale in quella voce.

Non avrebbe ammesso disubbidienze.

Ma d’altronde di cosa lo avrebbe potuto minacciare la Morte stessa?

Non era certo di volerlo sapere.

Il buio rimase in silenzio.

Poi…. “a suo tempo saprai”

Egli era abituato ad avere a che fare con la morte, ma non certo in prima persona.

Cosa doveva fare?

Era nella più totale oscurità.

Seduto sul letto, con le coperte tirate a coprire il proprio vecchio petto.

Poteva solo aspettare.

Il silenzio durò a lungo, anche i suoi pensieri erano sbigottiti, resi silenti dalla propria insufficienza di fronte a ciò che la mente umana non riesce ad afferrare.

Si ritrovò a chiedersi come mai all’ingresso della Grande Falciatrice non avesse provato quell’antico brivido alla schiena, che si dicesse ne portasse il vessillo.

“…il famigerato soffio gelido nasce dalla paura della morte, non dalla morte stessa.”

Era stata Lei a rispondergli, o i suoi pensieri gli avevano solo ricordato qualcosa che già sapeva?

   
 
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