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Autore: Ragnarok79    10/03/2006    4 recensioni
Un essere malvagio e potente si risveglia, una profezia incompiuta parla di quattro predestinati impegnati nel contrastare questa potenza maligna, senza predire l'esito dello scontro. Cosa succederà nell'epoca Sengoku? e nel futuro? Ranma e Akane cosa c'entrano?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, questa è la mia seconda ff

Ciao a tutti, questa è la mia seconda ff. spero che sia di vostro gradimento. È un Cross over Inuyasha/Ranma anche se, più che altro, Akane e Ranma sono degli Special Guest della situazione, che invece si svilupperà totalmente sulla base dell’ambientazione di Inuyasha (sia passato che presente).

Per chi non avesse letto o visto nulla a riguardo del quarto film di Inuyasha, avverto che uno dei cattivi è stato da me impiegato nella storia… tuttavia a parte questo, non c’è alcun riferimento ad avvenimenti del lungometraggio… in sostanza niente spoiler… ergo leggete senza timore.

Credo di aver parlato anche troppo… vi lascio leggere… e commentare in pace!!

 

Grazie e buona lettura

 

Nota: Inuyasha e Ranma non mi appartengono, sono di proprietà di Rumiko Takahashi

 

Capitolo 1 -RESURREZIONE-

 

Una notte senza luna e stelle calò inesorabile e avvolse con un velo di tenebra innaturale ogni cosa. Cominciò a piovere sempre più forte mentre molti fulmini percorrevano il cielo e potenti tuoni riecheggiavano ovunque: nessuno poteva immaginare cosa stesse succedendo, quale potenza spaventosa si stesse risvegliando e cosa questo avrebbe comportato.

L’aria si caricò talmente di malvagità che chiunque l’avrebbe potuta percepire, se solo avesse avuto il coraggio di avvicinarsi a quella montagna. Poi all’improvviso, un terremoto violento, il monte si spaccò facendo emergere ciò che aveva custodito nelle sue viscere per un tempo lunghissimo: il corpo di un essere oramai dimenticato persino dalla Terra stessa; infine, come ultimo atto di quel nefasto risveglio, un fulmine colpì il corpo dell’essere.

Passarono interminabili istanti in un silenzio irreale e poi uno scatto del corpo: era tornato alla vita. Si alzò rapidamente, si concentrò come se stesse attingendo nuove forze infine pronunciò poche parole

“Quella Sfera… La mia ricerca… IL POTERE!”

L’essere sparì in pochi istanti lasciando come sua unica traccia una risata malvagia che riecheggiava ovunque.

 

Passarono vari giorni da quegli eventi senza che nulla accadesse, nessuno notava la presenza di quel misterioso essere, nonostante il suo instancabile peregrinare alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Egli giunse infine nei pressi di una costruzione abbarbicata tra alcune vette inaccessibili, vi penetrò con facilità a dispetto della potente barriera che la proteggeva, quasi fosse un fantasma ed entrò nella stanza principale ponendosi alle spalle di un “uomo” ricoperto da una pelle di babbuino bianco.

“Sei tu il demone chiamato Naraku?” Disse con voce glaciale, rivolto a chi gli stava davanti. Naraku gelò all’udire quella voce e si voltò di scatto trovandosi di fronte un “uomo” con un mantello scuro che gli copriva anche il capo e non faceva trasparire alcun particolare del volto che celava. “Chi sei? Come sei arrivato fino…”

Non finì di formulare la domanda che si sentì investito da uno youki potentissimo che emanava una tale crudeltà che persino Naraku dovette cedere alla paura. Indietreggiò di alcuni passi, finché non venne gelato nuovamente da quella voce.

“Ti ho chiesto se sei tu Naraku.”

“Si, sono io. Ma tu chi sei? Cosa vuoi da me?”

L’essere non rispose ed espanse nuovamente il suo youki ottenendo come effetto di far indietreggiare ulteriormente il demone il cui animo si stava riempiendo sì di paura, ma ancor più di odio per quello sconosciuto che per la prima volta gli aveva fatto provare tali sensazioni. Naraku non poteva sopportare oltre quella situazione – nessuno poteva permettersi di intimidire un demone come lui. Deformò la sua mano per dotarla di affilati artigli e si lanciò contro il suo avversario il quale sviluppò per la terza volta la sua aura come risposta. Naraku venne investito in pieno e quando riuscì a capire cosa fosse successo, si ritrovò sul fondo della stanza con il braccio e la gamba destra staccate di netto.

Non gli era rimasto neanche il fiato per gridare, nemmeno il dolore per le ferite, avvertito per la prima volta in tutta la sua esistenza, riusciva a strapparlo dalla morsa del terrore che lo bloccava, mentre l’essere abbozzava un ghigno satanico. Come poteva provare dolore? Il suo corpo ormai privato del cuore di Onigumo, la sua unica debolezza, era perfetto e indistruttibile e allora perché provava quella sensazione e perché il suo corpo non si rigenerava?

“Ti pensavo meno stolto, Naraku… Tanto vale che non perda altro tempo con te. Detto questo lo straniero iniziò ad avvicinarsi e riprese: “Mi sarebbe stato utile un servo, ma in fin dei conti non sei indispensabile. Raccolse gli arti mozzati del demone e glieli lanciò addosso, poi riprese a camminare verso Naraku osservando il corpo che si irrigidiva sempre più ad ogni suo passo e godeva a quella vista, ma ancor più assaporava il puro terrore che traspariva dagli occhi della sua vittima.

L’essere si accucciò davanti al corpo martoriato di Naraku, si concentrò pochi istanti e poi disse.

“Non ti preoccupare: non stai per morire…. Si fermò per emettere un'altra risata sommessa e con uno scatto perforò con la mano lo stomaco del demone che, con orrore, si accorse che il suo corpo veniva lentamente assorbito da quello dell’essere che riprese a parlargli. “Tu rimarrai legato a me e insieme realizzeremo i nostri progetti. Tramite me avrai il potere che hai sempre sognato.

Contemporaneamente, ovunque si trovassero le emanazioni del demone iniziavano lentamente e tra enormi sofferenze a sparire, così come il loro padrone. Persino il bambino recante il cuore di Onigumo non poté sfuggire a quella sorte.

Poco prima di essere completamente assorbito Naraku riuscì a rivolgere all’essere un’ultima domanda. “Chi sei? Dimmelo… soddisfa questa mia ultima curiosità!”

“Bene, sarai accontentato: io sono un demone di un’era ormai dimenticata... pochi hanno osato chiamarmi per nome… io sono Toukaimaru… ma le creature viventi mi soprannominarono il demone della distruzione”

Quando terminò la frase di Naraku era rimasta solo la pelle di babbuino che lo copriva e un sacchetto dove era contenuto la Sfera dei Quattro Spiriti quasi completa. Il demone rimase brevemente ad osservarlo con un ghigno malefico stampato sulla faccia e poi sparì così come era apparso.

 

Spero vi sia piaciuto... ci vediamo prossimamente con il prossimo capitolo: PREMONIZIONI E PROFEZIE

 

Ragnarok

  
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