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Autore: Remedios la Bella    26/06/2011    7 recensioni
Diana scopre di essere rimasta incinta, dopo aver subito una violenza sessuale.Il primo a scoprirlo è suo fratello Robert, persona iperprotettiva che cercherà in ogni modo di aiutarla.
Il ragazzo che ha combinato il pasticcio non vorrà prendersi le sue responsabilità lasciando la ragazza in balia del suo destino. Come affronterà la situazione?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!! Prima di tutto grazie perchè mi state leggendo!
E ora passiamo alla storia ... non ripeterò l'introduzione, ma dirò solo che questo è tutto frutto della mia immaginazione.
Pubblicherò un capitolo al giorno, diviso in due parti.
Buona lettura!

Remedios la Bella.
PS: Vi Invito a passare a leggere le mie storie " Morirei pur di stare al passo con te" E " Future Sugar Sugar Rune, il vero finale", grazie!


Chapter 1.

" Non è possibile ..." Diana continuava a fissare quell'aggeggio in mano sua, quella specie di stecca dannata che nessuna donna vorrebbe avere in mano, a meno che non voglia una famiglia rumorosa e casinista.

Linea blu. Fregata. Rimaneva seduta sul bordo della vasca da bagno, i sensi di nausea la stavano facendo impazzire. Alle tre del mattino fissava il test di gravidanza, positivo.

Non voleva credere assolutamente che dentro di lei ci fosse un seme pronto a germogliare. Lei, una sedicenne ancora con tutta la vita davanti, dai grandi occhi neri come l'onice e i capelli di quel castano, lei la dolce Diana che si sarebbe pure fatta suora, pur di non rimanere incinta. Invece, il destino l'aveva appena fregata.

Non ebbe tempo di curarsi di piangere, che dovette immergere la faccia nella tazza del water. I suoi conati giunsero alle orecchie del fratello maggiore Robert: " Diana, stai bene?" Aveva la voce preoccupata. Diana alzò la testa in direzione della porta del bagno. Provò ad alzarsi,e a stento riuscì ad aprirla. Trovò suo fratello a petto nudo, occhiaie vistose sotto gli occhi smeraldini. Vide il pallore della sorella e sentì la puzza di vomito rancido provenire da lei.

" Ma hai vomitato?" Una domanda così stupida poteva evitarla, pensò Diana. Distolse lo sguardo dagli occhi indagatori di lui, e flebilmente liquidò la questione con un " Indigestione".

" Mmh ... lasciamo perdere, non darla a bere a me." disse lui convinto. la conosceva sin troppo bene, sapeva che lei non era capace di dire bugie. In fondo erano fratelli, si volevano bene e avevano un legame così forte da non poter essere spezzato da niente al mondo.

Diana lo guardò torvo, e improvvisamente il secondo conato si fece strada nel suo esofago martoriato. Corse subito e diede la seconda scarica. Robert la guardò preoccupata, e le si avvicinò per massaggiarle la schiena.
" Forza ..." Disse incoraggiandola. Distolse lo sguardo da lei, e vide quella stecca.

"E questo?" fece, prendendolo in mano. Lo guardò, gli occhi si fecero enormi e impallidì di colpo come la sorella. La osservò alzare la testa e guardarlo con occhi lucidi di pianto. Non era stata lei a volerlo. Ma era successo.
" Che cosa?" prima che potesse in qualche modo reagire a quello, Diana gli abbracciò le ginocchia, in lacrime: " Ti prego, non dirlo a mamma ... ti prego, mi ucciderebbe ..."

" Ma verrà comunque a saperlo ..." a Robert scappò un gemito. tentò di chinarsi su di lei, e le pose la mano in testa: " come farai?"
" Non lo so ... ma ti prego ..." La sorella sciolse la stretta dalle ginocchia di lui, e gli gettò le braccia al collo. Immerse la testa nella spalla del giovane e pianse. Pianse come non mai. Ma in silenzio, di modo che i genitori non potessero sentirla.
Lui le accarezzò la testa, delicatamente: " Sorellina ..." le sussurrò all'orecchio. E rimasero così, Un istante di incredulità per il fatto irreversibile.
Che cosa avrebbero deciso?
 
Chapter 2.

Stavano abbracciati, lei in lacrime e lui che le accarezzava la testa affettuoso. La lieve luce del bagno illuminava i loro corpi uniti, quello esile della sedicenne, e quello piuttosto muscoloso del venticinquenne che la stava coccolando.
" Sorellina ..." Robert alzò il viso di Diana, rigato di lacrime e pallido come un lenzuolo: " Chi è stato?"

Diana tratteneva i singhiozzi a stento, non rispose a quella domanda che avrebbe suscitato chissà che polemiche nei giorni seguenti.
" Diana, rispondi." insistette Robert. Vide che la sorella non rispondeva in alcun modo, anzi era più silenziosa di prima. Così pensò prima di portarla in un posto comodo: " Vieni, andiamo in camera." L'aiutò ad alzarsi, mise il braccio sotto l'ascella di Diana e la fece uscire dal bagno. Poi la coricò sul soffice letto della cameretta. Una camera piccola che dava sulla strada, strapiena di foto e disegni. Accese la bajuor sul comodino, e mentre Diana riprese a piangere soffocando i gemiti tra le coperte, lui le accarezzò la testa e si sedette accanto a lei.

" Prima di tutto ... quando è successo?"
Diana aprì gli occhi e si voltò verso il fratello: " Una settimana fa ... " disse debolmente.
" Con chi?" più che una domanda, sembrava un rimprovero. Diana si allarmò.

" Non lo so ..." disse riluttante. Il fratello smise di accarezzarla e si mise più comodo: " Come non lo sai?"
Diana scattò arrabbiata e frustata:" Non me lo ricordo! Potrebbe essere stato chiunque!"
" Diana!" il fratello si era leggermente arrabbiato. L'alzò con forza dal letto e la fissò dritta negli occhi:" Come fai ad essere così ingenua? Dimmelo! Non ti picchio, sono tuo fratello. Se non riesci a dirlo a me figurati a mamma e papà!"
" Loro non lo sapranno mai ..." Non osava guardarlo negli occhi, si ridistese, e si nascose la testa sotto il cuscino: " é tutta colpa mia!"

Robert afferrò il cuscino rosa e lo scagliò via, lasciando scoperta la sorella, spaventata da quel gesto così improvviso.
" Certo che lo sapranno, non penso che non daranno attenzione a una pancia che cresce in modo strano, non trovi?" Gli disse sarcastico, e le riaccarezzò i morbidi capelli castani: " Non è colpa tua .." le sussurrò: " Ora dimmi .. chi è stato? O chi pensi almeno che sia stato?"
Lei deglutì e guardò in direzione della bajour: " In verità .. mi hanno usata."

Scoppiò a piangere mentre lo sconcerto di Robert crebbe a dismisura. Violentare sua sorella? Chiunque fosse stato non conosceva di certo la furia di Robert "il distruttore", come veniva soprannominato dai colleghi di lavoro in ufficio.
" Oh mio dio ..." disse in un filo di voce. Riguardò sua sorella, che gli aveva voltato la schiena, e piangeva silenziosamente. la tirò a sé e l'abbraccio. Lei ricambiò continuando a mugugnare che non era colpa sua.
" Certo .. ora però andremo a scovare quei bastardi." Disse deciso Robert. Lasciò la presa, la baciò sulla fronte e le augurò la buonanotte. Spense la luce e andò in camera sua.
E mentre lei piangeva ancora, lui si sedette sul letto, meditando il da farsi per l'indomani mattina. 

   
 
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