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Autore: manicrank    26/06/2011    9 recensioni
i capelli scivolavano sempre tra le sue dita, belli, brutti, secchi o crespi che fossero.
Ma mai, e dico mai, nessun capello aveva catturato la sua attenzione come quelli del ragazzo che stava seduto di fronte a lui, e che tranquillo leggeva una rivista di moto. Non seppe perché, ma spiò nello specchio quel ragazzo a lungo. Prima di calmare il cuore e concentrarsi sul suo lavoro.
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Una semplice AU, in onore dei miei due amori... non ho messo OOC perché spero di rimanere abbastanza in tema con i loro caratteri, ma non si sa mai, quindi se alla fine non sono più loro vi prego di dirmelo perché provvederò a sistemare il tutto. Non credo diventerà una Yaoi Hard, ma non si sa mai... ho metto l'avvertimento! Adesso vi lascio alla storia... tranquilli! :D
Genere: Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello | Coppie: Matt/Mello
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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< ah > era stato il primo commento del ragazzo quando il suo capo, un uomo grassoccio sulla sessantina, gli aveva detto che quel pomeriggio avrebbe fatto gli straordinari. Lucy non può venire perché è malata, resterai tu. Dopotutto non aveva troppa scelta, il suo capo non era certo tipo che amasse ricevere NO come risposta. Il ragazzo aveva fatto spallucce e si era goduto la pausa pranzo, prendendo un tramezzino dalla sacca che si portava sempre dietro, con un teschio ed il simbolo della pace disegnati sopra. Si gustò quei cinque minuti che aveva prima che arrivasse il primo cliente del pomeriggio, una donna di ventidue anni che gli faceva palesemente il filo.
Parlando del diavolo, la porta si aprì con un trillo, e la suddetta ragazza fece capolino sulla porta, spiando all'interno del locale per poi chiedere con voce acuta: < sono arrivata in anticipo, disturbo?> ovviamente non si era accorta della presenza del ragazzo dietro al bancone, seduto.

< ovviamente non disturba, prego > aveva detto questi, non potendo risponderle in modo sgarbato. La ragazza era entrata con gli occhi lucidi, con quella che il ragazzo chiamava espressione da Fungirl. Con una risatina si era seduta davanti al lavandino candido, sorridendo e sbattendo le ciglia.

- perché tutte a me le ragazze arrapate? Bah -

poi il ragazzo si era avvicinato, dando l'ultimo morso al tramezzino e lasciandolo sul bancone, prima di dirigersi con un sospiro al lavandino, prendendo i capelli lunghi della ragazza in mano e iniziando a bagnarli delicatamente con l'acqua calda.

< te l'ho mai detto che come lavi tu i capelli non li lava nessuno?>

- ma come cazzo ci sono finito a fare il parrucchiere io? -

< no, non me l'hai mai detto... ma ne sono felice > poi aveva sorriso in modo tirato, prendendo lo shampoo e iniziando a strofinare la cute, massaggiandola e risciacquando.

< secondo te, che taglio dovrei fare? > la domanda della ragazza gli arrivò diretta e chiara, distogliendolo dai pensieri sui quali si era fissato.

< eh... taglio.. si, beh non lo so, quello che ti piace... abbiamo delle riviste...>

< no, voglio che sia scelto da te...>

< da me...?>

< si sciocchino...voglio un taglio firmato Mail... >

< allora invento? >

< certo!>

il ragazzo pensò che quella era davvero la sua giornata fortunata, adorava inventare nuovi tagli e tutti rimanevano sempre soddisfatti delle sue opere, così decise di dare una possibilità alla ragazza, almeno come amica. Dopo il lavaggio, il rosso la fece accomodare su una sedia più comoda davanti ad uno specchio, e prese un paio di forbici.

< io vado eh!>

< vai!> poi la ragazza si era messa a ridere.

Mail tagliò varie ciocche, lasciandone altre più lunghe, e altre le spalmò di colore, per dargli riflessi violetti. Quel taglio lo voleva fare da un po', ma non aveva mai avuto l'occasione di sperimentarlo, la sua idea era creare una specie di caschetto leggero e irregolare, con ciocche viola.

< Mail, senti, io ti conosco bene... però tu non sai nemmeno come mi chiamo! Quindi è arrivata per me l'ora di presentarmi, mi chiamo Thia, ma tutti mi chiamano Til! >

< oh, allora chiamami Matt!> aveva risposto il rosso, prendendo il phon e la piastra ed iniziando ad asciugarle i capelli, che adesso avevano un aspetto più simpatico. La donna alla fine si era alzata, soddisfatta, e aveva estratto il portafogli, pagando e lasciando anche una mancia abbondante.

< magari una di queste sere, dopo il lavoro, possiamo vederci, che ne dici Matt?> aveva detto speranzosa, ma ignara del fatto che non interessava minimamente al rosso.

< certo, certo, come vuoi tu > aveva detto questi, fissando la porta d'ingresso che si era spalancata.

Era entrato un ragazzo alto, di sicuro superava il metro e settanta, vestito in modo succinto ma non volgare, con pantaloni di pelle nera ed un maglione morbido abbinato, con un lungo rosario rosso appeso al collo. Ma quello che più colpì Mail, tanto da farlo rimanere imbambolato a fissarlo, furono i capelli lunghi oltre le spalle di un biondo grano magnifico, e gli occhi cerulei che subito si erano posati sul rosso che aveva distolto lo sguardo come una scolaretta alla sua prima cotta. 
Per recuperare un po' di dignità aveva scritto il suo numero di cellulare su un foglietto per poi passarlo a Thia che l'aveva infilato in tasca e se ne era andata con un gridolino.
Il cliente si era avvicinato al bancone, e lo stava osservando quasi in cagnesco.

< ha un appuntamento?> chiese il giovane, osservandolo nuovamente in volto e notando una cicatrice che gli deturpava metà viso, ma non lo imbruttiva affatto.

< sotto il nome Keehl. > aveva risposto il biondo, e Mail non poté non notare l'accento nordico.

< perfetto, iniziamo subito > poi il rosso l'aveva fatto accomodare ai lavandini, iniziando a sciacquargli i capelli, e sentendoli setosi sui polpastrelli. Avrebbe volentieri continuato all'infinito a sfiorarli, ma sapeva che la beatitudine che stava provando era circoscritta al massimo per un ora, se proprio ci metteva tanto. La speranza si riaccese quando un idea lo folgorò, doveva fare un ottimo lavoro ed un taglio che necessita di molte cure, così si sarebbe assicurato il cliente. Prese uno shampoo protettivo, per capelli chiari, e lo spalmò delicatamente lasciandolo riposare per qualche minuti senza però smettere di massaggiare, come non volesse separarsi da quei capelli morbidi. Poi aveva preso un balsamo per capelli lisci e lo aveva applicato sulle punte, per renderli ancora più lisci. Alla fine aveva risciacquato e aveva avvolto un asciugamano celeste sulla testa del giovane, per non far gocciolare i capelli nel tragitto fino alle sedie. Avvolse un telo per il taglio dei capelli attorno al collo del nordico, attento a non fargli male, e poi aveva sussurrato, accorgendosi del tono strano che aveva assunto la sua voce e correggendo subito schiarendosi la voce.

< che taglio vuole?>

< faccia lei, basta che siano lunghi...> Mail non chiedeva di meglio. Aveva preso le forbici dal cassetto e allungato un paio di riviste al nordico che le aveva prese con circospezione, poggiandole su un mobiletto distante.

< non legge? >

< solitamente i parrucchieri mi ammollano sempre riviste poco gradite >

< almeno ha visto di cosa trattavano?>

< no >

< allora legga pure, sono solo riviste di moto, non di certo porno!> il rosso voleva continuare quella conversazione il più a lungo possibile, ma evidentemente il nordico non era dello stesso avviso quindi lasciò stare. I capelli scivolavano sempre tra le sue dita, belli, brutti, secchi o crespi che fossero. Ma mai, e dico mai, nessun capello aveva catturato la sua attenzione come quelli del ragazzo che stava seduto di fronte a lui, e che tranquillo leggeva una rivista di moto. Non seppe perché, ma spiò nello specchio quel ragazzo a lungo. Prima di calmare il cuore e concentrarsi sul suo lavoro.

- che ti prende Matt? Di solito non ti fanno questo effetto i clienti!-

Si diceva a se stesso, ma doveva ammettere che quel tipo gli stava molto simpatico. Le forbici gli sfuggirono di mano, cadendo a terra e tagliandolo ad un dito, Mail si ritrasse e prontamente infilò la ferita sotto il getto d'acqua fresca, dandosi dello stupido più di una volta e cercando di rimanere calmo, poi aveva asciugato la ferita e messo un cerotto per evitare di sporcare i capelli di quel Keehl, che non si era minimamente voltato per vedere cosa fosse successo. Recuperando le forbici aveva continuato a sfoltire i capelli, fino a raggiungere un risultato ottimale, per poi asciugarli ed ammirare il caschetto biondo che girava la testa da vari lati per osservarsi bene.

< devo ammettere che i capelli li sai tagliare > aveva detto con quel tono glaciale e freddo, anche se il rosso riuscì a leggere anche una velata ammirazione.

< non sono parrucchiere per nulla..> poi aveva sorriso, accorgendosi che aveva completamente dimenticato che ore fossero, e correndo a rispondere al telefono che stava squillando. Senza perdere di vista il nuovo cliente Mail alzò la cornetta, reggendola tra la spalla e l'orecchio e dicendo un “pronto” abbastanza seccato.

< Mail vecchio stupido! Sono due ore che ti cerco sul cellulare, volevo dirti che non posso venire oggi a tagliarmi i capelli per via di un impegno, facciamo magari dopo le ferie?> la voce era della sua migliore amica e cliente abituale che avrebbe avuto il turno dopo quello di Keehl.

< ah, avevo messo il silenzioso al telefono! Scusa, comunque ci vediamo di sicuro dopo le ferie, ti prendo appuntamento per lunedì prossimo alle quattro va bene?>

dopo un assenso e vari saluti aveva riattaccato, poggiando la cornetta nera sulla base e controllando l'orologio appeso al muro, che segnava le 20.00. Come aveva fatto a ritardare tanto? Possibile che per quel taglio ci fossero volute tre ore piene? Almeno era riuscito a rimanere con il nordico il più a lungo possibile ed era fiero del lavoro appena svolto.

< quant'è? > aveva detto questi raggiungendo il bancone per pagare.

< venticinque... anzi, ti ho trattenuto per tre ore, venti euro > aveva detto Mail, non volendo far pagare troppo a Keehl, quasi lo ritenesse sbagliato.

< sicuro? Ce li ho i soldi > aveva risposto in tono pacato, prendendo venticinque euro dal portafogli nero che teneva in mano.

< no, ti ho trattenuto due ore in più rispetto alla norma, non posso farti pagare il prezzo pieno > poi aveva messo il venti euro nella cassa e aveva compilato una fattura. Mail aveva raggiunto l'appendi abiti all'angolo della camera e si era sfilato il camice-grembiule, appendendolo e prendendo un giacchetto beige senza maniche con del pelo chiaro che ne rifiniva le cuciture, e lo aveva infilato sopra la maglia a righe nere e bianche che portava abitualmente.

< piove > era stata la semplice costatazione del nordico appena aveva guardato fuori della porta, dove goccioloni freddi stavano toccando terra con un fragore quasi assordante. Mail si ricordò di non aver visto ombrelli, cappotti o chiavi in mano a Keehl quando era entrato, ed andando ad intuito aveva capito che si sarebbe bagnato tutto.

< se si bagna si rovinerà il taglio, anche io sto andando a casa ma ho la macchina qui fuori, se vuole l'accompagno. > ottima mossa mascherare il suo voler rimanere di più con il biondo dietro ad una maschera di interesse solo per il taglio appena svolto.

< non posso, le ruberei del tempo > Keehl non riuscì ad eliminare totalmente il tono speranzoso dalla voce, come se si vergognasse ad accettare senza aver lottato.

< tranquillo, e poi ci rimetterebbe dei soldi se si rovinasse tutto a causa della pioggia > Mail era stato abbastanza convincente perché l'altro fece un cenno di assenso con la testa e lo seguì per i vicoli stretti del paesino dove lavorava, dopo aver chiuso il salone Mail aveva aperto l'ombrello, coprendo anche il nordico che sentendo freddo non se lo era fatto ripetere due volte. Il suo orgoglio andava benissimo, ma prendere la pioggia solo per puntiglio non andava bene!Dopo due minuti scarsi di camminata raggiunsero un auto rossa parcheggiata, Mail aprì lo sportello al nordico, reggendogli l'ombrello fintantoché questi non si fu sistemato in macchina, per poi mettersi al posto di guida, calarsi i Googles arancioni sugli occhi e mettere le mani guantate sul volante, con la sigaretta spenta tra le labbra e gli anfibi ai piedi che veloci corsero all'acceleratore e al freno.

< dove abita signor? >

< Mihael, Mihael Keehl, ma chiamami Mello... e abito a Viterbo, via della Palazzina numero 2, sai dove sta?>

< si, sopra l'Underground, il negozio di musica... > poi Mail, individuata la strada nella sua mente fece un rapido giro del vicinato per raggiungere la strada principale e portare Mello a casa. Che nome curioso che aveva, Mello, gli piaceva però.

< ah, io sono Mail, Mail Jeevas, ma puoi chiamarmi Matt >

< scusa se te lo chiedo, non sono del posto, come si pronuncia il tuo nome?>

< come e-mail, solo che la A si sente un po' di più, tecnicamente come è scritto, cioè Mail, però non ne sono totalmente sicuro, ognuno lo pronuncia differente, per questo mi faccio chiamare Matt.>

< va bene, suppongo di doverla ringraziare >

nessuno aveva più parlato, il rosso dal canto suo era felice di aver scambiato quelle poche frasi con quel Mello, ed era già sicuro del fatto che sarebbero diventati amici. Mentre guidava sentì un forte rumore di freni, qualcuno aveva inchiodato, e a buona ragione, la fila di macchine era completamente ferma e non accennava miglioramenti. Un poliziotto con la cerata gli bussò sul finestrino, e Mail lo abbassò per sentire cosa aveva da dire, sperando solo che non ce l'avevano con lui.

< mi dispiace per l'ingorgo, c'è stato un incidente ed un camion ha bloccato la carreggiata, stiamo facendo il possibile per spostarlo ma con questa pioggia non credo che risolveremo qualcosa, se potete tornate indietro perché prima di domattina non si smuoverà nulla > poi se ne era andato a riferire il messaggio alle altre vetture ferme in coda come lui.

< hai sentito no? Aspettiamo domani mattina? > aveva detto il rosso voltandosi verso il nordico che aveva preso una barretta di cioccolata dalla tasca e l'aveva addentata nervosamente.

< io non ho dove andare fino a domani mattina... sono arrivato qui con il pulman e non conosco nessuno. > semplice osservazione, dritta al punto, senza mezzi termini,

< io abito a Vetralla, più o meno dove c'è il salone >

< allora vai a casa, io i rintanerò in qualche bar...>

< no ma tu vieni con me! Ho una casa grande e una camera per gli ospiti, sono io dopotutto che per quel taglio ti ho impedito di tornare a casa >

< credo di starmi appoggiando a te più del necessario, ma va bene, dal momento che dormire è l'aspettativa migliore per adesso >

se Mail avesse potuto avrebbe fatto i salti di gioia, chi mai avrebbe solo sperato nella piega che aveva preso quella serata?

-devo ricordarmi di perdere tempo più spesso con i clienti carini...- poi aveva sorriso e aveva girato la macchina, con un inversione a U, dirigendosi dritto a casa con il suo nuovo amico.

 

Angolino dell'idiozia:

Mello: ma brutta baka! Mi hai fatto diventare un fissato dei capelli!

Matt: e io che devo dire... parrucchiere! Sono un hacker io!

Autrice: beh, allora vi sta bene! Proverete a fare altre cose nella vita, e Matt, avrai il tuo momento di gloria... ma non adesso! Muahaha.

 

Per i lettori: grazie a chi legge questo sclero... e anche a chi non lo legge... e a chi recensisce... e a chi non lo fa. Dovrete sopportarmi ancora per un po', perché voglio deliziare il mondo con la mia fantasiaa!!

mondo: noo! Che ho fatto di male!

Autrice: ti mando a zappare su farmville! è.è

mondo: perdonoo!

Bene, spero che vi piaccia, so che potrebbe risultare OOC, ma ho cercato di rimanere quanto più fedele ai personaggi. Per Mello, ho supposto che essendo biondo, e con quel nome, fosse quantomeno svedese, ed essendo ambientata la FF in Italia, più precisamente a Viterbo perché ci vivo e la conosco come città, [ è a nord di Roma] e certe parole non le sa pronunciare, ciò non toglie il fatto che è un genio, però il nome Mail, essendo straniero, magari non lo sapeva pronunciare, e poi volevo mettere la somiglianza con E-Mail XDXD ho cercato comunque di dare a Mello un aspetto più umano, dopotutto non può comportarsi da bastardo anche con una persona appena conosciuta! ma tranquilli, il vero Mello salterà fuori in tutta la sua figaggine!!! XD

bene per il resto non so che dirvi, piano piano farò evolvere le cose per loro due, ricordiamo che ci sono le ferie, e Matt ha accettato l'invito della (bella?? O.o) Thia... però c'è anche Mello... eheheh ne vedremo delle belle... al prossimo capitolo, che cercherò di postare presto! Baci a tutti!!!!!!!

   
 
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