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Autore: DreamOn    26/06/2011    2 recensioni
cosa ne pensa Holly Holiday della scena Wemma in " a night of nelegt"?
e Will?
come ha architettato di mollare Will, Holly?
leggete e recensite! xD
DreamOn
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A night of nelegt

A small grape

 

Entrai nell'aula che noi insegnati consideravamo la nostra mensa, era martedì e finalmente era arrivata la pausa pranzo. Dopo cinque ore di spagnolo avevo seriamente bisogno di una pausa.

Holly mi aveva promesso che avrebbe pranzato con me, perciò mi affrettai a concludere la lezione per arrivare un po' prima.

Ma non era ancora arrivata, entrai dispiaciuto ed il mio sguardo fu subito attirato da Emma, che aveva una faccia orribile, sembrava triste, depressa.

Cosa le era successo? Se era successo qualcosa con Howell-il-meraviglioso-dentista, giuro, gli avrei spaccato la faccia.

Hei...- provai a salutarla; Emma alzò lo sguardo da ciò che era dedita a pulire, non mi stava guardando, era di profilo e fissava dritto avanti a se il muro. Quei bellissimi capelli rossi le coprivano il profilo del viso, e ciò mi impedì di vedere la sua espressione.

Hei...-ricambiò con tono assente e leggermetente smorzato, sarei stato pronto a scommettere che da li a poco sarebbe scoppiata a piangere.

Come stai?- mi dispiaceva vederla così, cercavo di capire e di rendermi utile.

Starò meglio quando questo tavolo sarà perfettamente lucidato...- rispose, sempre molto assente, e sempre cercando di evitare il mio sguardo, quasi come se guardarmi fosse un ammissione, una presa di coscienza della realtà dei fatti.- Carl se ne è andato...- aggiunse, come per giustificarsi. Si vedeva che aveva bisogno di parlarne, ma allo stesso tempo che non avrebbe voluto parlarne con me, forse perché sapeva di me ed Holly e temeva di rovinare tutto.

Una cosa che avevo sempre ammirato di Emma era che, nonostante ciò che provasse era sempre disposta a mettere da parte se e la sua stessa felicità, per il bene degli altri, cosa che io non ero stato capace di fare quando lei stava con Carl.

Rimasi comunque molto sorpreso di quelle parole, Carl se ne era andato? Perché? mi chiesi.

Ma credo sia più facile “divorziare” ufficialmente... visto che non abbiamo mai "consumato" il matrimonio- aggiunse nuovamente, andando a sedersi in una delle sedie di un tavolino, sempre evitando il mio sguardo.

Ormai questo suo cercare di “sfuggire” ai miei occhi mi aveva stufato, era come se avesse paura di guardarmi, perché sapeva che guardando me si sarebbe trovata davanti alla realtà.

Vederla così mi rese incredibilmente triste, sapevo cosa si provava a perdere la persona che si amava da un momento all'altro, anzi ne ero pienamente consapevole dato che la persona che avevo perso era seduta davanti a me.

Avrei voluto abbracciarla, ma avevo il terrore che Holly entrasse da un momento all'altro e che fraintendesse il mio abbraccio.

Emma abbassò lo sguardo, forse per nascondere la lacrima che le era scesa dall'occhio destro, era totalmente assente, nei suoi occhi non riuscivo a leggere nemmeno un sentimento, né tristezza né sconforto, niente, solo tanta, tanta tristezza.

Mi sentivo impotente, il suo problema le stava facendo perdere tutto il bello della vita.

Carl l'aveva aiutata molto, quasi facendo credere, a me, che fosse guarita.

Mi sbagliavo, non era guarita, se lo fosse stata non sarebbe ricaduta nella sua ossessione.

Sapevo che ora toccava a me aiutarla, se non lo facevo io non lo avrebbe fatto nessun altro, e la cosa peggiore di tutto questo, era che senza il mio aiuto, Emma sarebbe rimasta una donna sola, indubbiamente.

Mi sentivo in dovere di farlo, bisognava mettere da parte ogni nostro rancore, stendere un velo pietoso sugli errori del passato e guardare avanti.

Emma intanto aveva cominciato a piangere, Will cavolo, abbracciala! mi rimproverai.

Ma non potevo...

Mi faceva così tanta tenerezza, ma sapevo che non era quello il suo scopo, lei non voleva racimolare la compassione altrui, anzi, se la conoscevo bene- e la conoscevo bene- stava lottando con se stessa per rimandare dentro tutte quelle lacrime. Mi avrebbe odiato se avessi provato ad abbracciarla o solamente a confortarla con una pazza sulla schiena.

Cercai, dunque, di scervellarmi per trovare una soluzione per rallegrarla un po'.

Notai il sacchetto nero che era appoggiato al suo fianco e lo presi.

È il tuo pranzo?- chiesi, ed Emma annuii.

Che fai?- chiese dopo aver tirato su con il naso e dopo essersi asciugata il viso.

Quel suo pianto, così silenzioso ed ingenuo, mi aveva convinto che ora più che mai lei aveva bisogno di me.

Cominciai a rovistare all'interno e presi un contenitore in cui c'era dell'uva, ed una salvietta.

Presi un chicco e cominciai a pulirlo con la salvietta.

Quando mi sentii abbastanza fiero del risultato glielo porsi.

Lei lo prese, e mi guardò con aria interrogativa.

Ti aiuterò io da adesso, odio vederti così... e voglio aiutarti, voglio vederti sorridere. Voglio rivederti mangiare il panino con la buccia del pane. Ok? Credo che da buono amico che sono... sarò in grado di aiutarti!. Quando pronunciai la parola "amico" vidi il suo volto incupirsi, Emma provava ancora qualcosa per me? No... era solo una mia fantasia, insomma.. se avesse provato ancora qualcosa per me, non si sarebbe sposata! Anche se non mi aveva ancora detto il motivo del divorzio..

Emma mangiò il chicco d'uva, e lo feci anche io, riuscendo a strapparle un sorriso, anche se molto angosciato.

Era così dolce... così dolce da farmi venire un nodo alla gola, oltre a delle vecchie farfalle allo stomaco, che non mi venivano da quando l'avevo baciata per la prima volta.

Oddio.

 

 

* * *

 

 

Possibile che Emma Pillsbury riuscisse sempre ad attirare l'attenzione di Will più di me?!

Guardai la scena pensando a cosa non avrei fatto per sentire la loro conversazione.

Il vetro che divideva la sala dal corridoio era impenetrabile, non lasciava percepire niente.

Assottigliai lo sguardo per mettere meglio a fuoco le loro labbra, tanto per provare ad intuire il labiale, ma niente.

Niente di niente.

La mia non era gelosia, insomma... Holly Holiday gelosa? Ma scherziamo?

Eppure quell'atteggiamento così paterno di Will nei confronti di gambe strette, aveva mosso in me una specie di allarme.

Ero sicura che Will non se la fosse ancora dimenticata, e non pretendevo che così fosse, ma cavolo.. doveva precipitarsi così velocemente da lei non appena ritardavo di un paio di minuti?

Eppure.. la romanticona che era in me (quindi quel 2% del mio sistema) metteva a tacere quella vocina che insisteva con l'odio repulso nei confronti della rossetta.

Loro erano stati insieme, anche se per poco più di un paio di settimane, a quanto si diceva; ma ero sicura che quel "stare insieme" aveva significato molto per entrambi.

Ero stupita del mio altruismo, forse perché stava cominciando ad uscire la vera Holly Holiday?

Quella che stava per mollare Will perché ormai erano più di due settimane che stavano insieme ed era già troppo?

Perché ero così?

Così spaventata dall'impegnarmi seriamente?

Possibile che fossi veramente così immatura?

Eppure a volte mi consideravo fin troppo matura...

Puro narcisismo.

Cavolo Holly, non vedi come starebbero bene insieme? Mi dissi tra me e me.

Era perfetto no? Io mollavo Will con la scusa che lui sarebbe stato meglio con Emma!

Ma ero davvero così egoista?

Così stronza?

Così... bastarda!

Evidentemente si!

La vita mi aveva portato a compiere tanti errori, e ciò mi aveva portato ad evitare ogni cosa che anche lontanamente mi potesse portare a ricommetterli.

Credevo in me e Will, ma non così tanto.

In più un paio di settimane prima c'era stata quella conversazione con Emma ed il suo (sexyssimo) ex-marito...

Quella donna era piena di problemi, cavolo! Mi sarebbe venuta voglia di tirarle uno schiaffo, come per dirle: “Hey rincoglionita??? Ma ci sei???” le avrebbe fatto bene...

Probabilmente il dentista l'aveva mollata con la scusa che lei era confusa sui suoi sentimenti e che non se la sentiva di essere uno dei due uomini che lei amava, ma il vero motivo era che non ce la faceva più!

O almeno... io la pensavo così!

Perché Will doveva per forza mettersi con donne che sfiorano la pazzia? E con questo parlo anche di me...

Insomma, Terri che non aveva sfiorato la pazzia, ma era pazza fissa! La rossetta che se avrebbe continuato così nel giro di due mesi l'avrebbero rinchiusa in una clinica psichiatrica e poi io... una quindicenne rinchiusa nel corpo di una trentenne.

Che bella considerazione che avevo di me...

Eppure era così vero... forse quello pazzo qui, era proprio lui! In fin dei conti era lui che se le andava a cercare...

Ma i miei pensieri furono immediatamente interrotti dal suono della campanella e da una chiamata.

Pronto? - risposi assorta nei miei ex-pensieri.

Salve Miss. Holiday , sono il preside Smith, chiamo dalla Clinton di Cleveland, sarebbe interessata ad una supplenza di francese?- mi chiese l'uomo.

Speravo in questa richiesta!- cinguettai, facendo riferimento ai miei recenti pensieri.

Bene! Faremo un colloquio al telefono domani sera, arrivederci!- l'uomo dalla voce poteva avere cinquantanni, attaccò il telefono.

Ora devo solo mollare Will, ed il gioco era fatto. Pensai, ma come facevo solo a pensare, una cosa del genere??

A volte mi stupivo di me stessa..

 

   
 
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