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Autore: Vanth    27/06/2011    2 recensioni
«Credo che verrà».
Anche a distanza di anni, anche se tante cose sono cambiate - e altre no, perdonare è difficile quanto lasciare andare i ricordi.
[Kukaku, Ganju | Scritta per il Multifandom drabble fest]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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April ethereal


«Credo che verrà». «Mh, di chi parli, di Yoruichi?». «No, di lei, l’amica di Ichigo…». «Ah, bene, meglio tardi che mai». «C-cosa vuoi dire sorellona?». «Passami la pipa. Voglio dire quello che ho detto, era ora che venisse, tutto qua. Non l’ho perdonata, anche a distanza di anni, se è questo che “temi”». «No, io--è che, anche dopo averla vista, aver visto Ichigo e gli altri con lei, io non riesco a dimenticare il suo volto, di quella notte. Non riesco a non credere che lei l’abbia ucciso». «La pipa, Ganju, la pipa!». «Uh? Ah! Ecco, tieni, scusa». «Tch. Non essere stupido». «S-sei arrabbiata per la pipa?». «No, stupido, quello che stavi dicendo: Kuchiki Rukia ha ucciso nostro fratello. Ma ci sono molti modi di uccidere, e molti motivi per farlo. A distanza di anni, credo di averne pensati abbastanza da smacchiare almeno un po’ l’immagine che avevo di lei». «… cosa pensi che venga a fare? Non vorrà mica---». «Chiedere scusa? E per quale motivo potrebbe venire se non questo?». «Ma non penserà che abbiamo intenzione di perdonarla, vero? Io, io non credo di essere pronto, per quello». «Nessuno è mai pronto per niente, Ganju, tanto meno che per il perdono. Niente si perdona a questo mondo, si può solo far finta di dimenticare». «Bé, magari dipende da noi---da me. Probabilmente, anche se sapessi perché l’ha fatto, io---». «Ukitake me l’ha raccontata quella notte». «Te l’ha---perché non me l’hai mai detto?!». «Perché era difficile, Ganju. Saresti stato capace di sopravvivere tutti questi anni senza avere qualcuno da incolpare, un moccioso come te? Un mero lattante all’epoca? Macché. Anzi, ti saresti anche arruolato, come tuo, nostro, fratello. No, allora non ti ho detto niente, forse più per me che per te, questo lo ammetto. Puoi biasimarmi adesso, se vuoi». «Non farei mai una cosa del genere, sorellina, però---». «Sì, te la racconterò quella maledetta notte, prima che venga la shinigami, così potrai far finta di prepararti». «Cosa, cosa hai intenzione di dirle, quando verrà, dico? Hai mai pensato che potesse farlo, un giorno?». «Ogni singolo giorno, ma non è servito a niente. So che la picchierò, perché è una stupida, per averci messo così tanto, poi mi picchierò, perché sono stupida anche io, per non credere nel perdono ma solo nelle buone lezioni, anche dopo così tanto…».

«Sorellona?».
«Uhm?».
«Non credo che lui si arrabbierebbe con noi, anche se non siamo capaci di perdonare, non---non devi preoccuparti di questo».
«Tu non cambi mai, eh?».
«Non sono l’unico».


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Conto Parole: 423
Prompt: Scrivere una drabble con prompt “tempo”, in cui tale parola non compaia, costituita soltanto da discorsi diretti - Seven Drabbles in a Box

Note dell’Autore:
ho sempre voluto scrivere qualcosa su questi due ma non ho mai trovato il momento adatto ma, quando ho letto il prompt, mi sono venuti subito in mente ;*; La drabble si svolge durante la SS arc, prima della visita di Rukia agli Shiba, spero di essere riuscita a mantenere intatti i personaggi e aver reso comunque l’idea utilizzando i soli discorsi diretti : )
Credits:
il titolo è ripreso dall'omonima canzone degli Opeth <3
  
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