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Autore: StrychnineTwitch    27/06/2011    3 recensioni
Ancora non aveva capito veramente quello che era successo... Era passata una settimana da quando suo padre gli aveva promesso che lo avrebbe reso un gran chitarrista! Era passata una settimana da quando si era rivolto a Dio supplicandolo di aiutare suo padre. Di non lasciarlo morire. E invece Dio, quasi per dispetto, non aveva esaudito le preghiere di quel piccolo bambino che ora piangeva su un pavimento cercando disperatamente di risvegliarsi in un mondo migliore...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la mia prima FF. é una riflessione di Billie... Detto questo vi lascio... Buona lettura. 
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Non puoi vivere di sola musica! 
E come dal nulla aprì gli occhi. In un posto sconosciuto... Dove non c'era anima viva... Ma forse era meglio così, in quel momento non aveva voglia di vedere nessuno. Sorrideva, ma da sempre dietro quella faccia si nascondeva la tristezza di quella che era stata la sua vita... Billie Joe Armstrong, vocalist della famosa band Green Day per l'ennesima volta nella sua vita si sentiva solo e spaesato senza nessuno su cui contare. Rivide dentro di sé il viso di sua madre... Disperata e triste quando era morto suo padre, e rivide se stesso all'età di dieci anni che, rannicchiato sul pavimento dell'ospedale, urlava e si dimenava. Ancora non aveva capito veramente quello che era successo... Era passata una settimana da quando suo padre gli aveva promesso che lo avrebbe reso un gran chitarrista! Era passata una settimana da quando si era rivolto a Dio supplicandolo di aiutare suo padre. Di non lasciarlo morire. E invece Dio, quasi per dispetto, non aveva esaudito le preghiere di quel piccolo bambino che ora piangeva su un pavimento cercando disperatamente di risvegliarsi in un mondo migliore... 

Quelle immagini lo scossero profondamente, decise di tornare alla realtà. 

Mentre pensava nemmeno si era accorto di quello che gli stava accadendo attorno: una schiera di fan della band si stavano avventando su di lui. Non voleva... Non in quel momento... Gli era già capitato, ovviamente, ma era sempre stato soccorso dai bodyguard che allontanavano la folla. Poi successe qualcosa di inaspettato; una parete trasparente, forse una bolla, lo avvolgeva e lo proteggeva da quella folla che senz'altro lo avrebbe aggredito nel giro di pochi secondi. Era strano... Si sentiva protetto. Ma allo stesso tempo aveva paura. Non sapeva bene di cosa. Lì in mezzo si sentiva solo... Che avrebbe potuto fare?
La bolla, trasparente sui bordi ma bianca sul terreno era vuota. Se non per una chitarra: quella chitarra azzurra che ormai aveva da quasi trent'anni. La sua mente viaggiò di nuovo verso suo padre... Prese la chitarra e cominciò a strimpellare un paio di accordi. Non una canzone in particolare.
E intanto pensava. Non gli capitava molte volte di passare del tempo da solo con se stesso, se non quando scriveva le canzoni. Il pensiero di suo padre lo portò a suonare la canzone che aveva scritto per lui... e senza accorgersene aveva cominciato a canticchiarne le parole. 

Summer has come and passed the innocence can never last wake me up when september ends.
 
Intanto con la mente viaggiava. Arrivò al quel giorno, in cui suo padre gli aveva regalato Blue. In macchina durante il tragitto suo fratello David lo aveva rimproverato solo perché cantava... Ricordò di ciò che gli aveva detto: "Non puoi vivere di sola musica!" Pensò alla sua situazione attuale e un sorrisetto beffardo si dipinse sul suo viso.

Wake me up when september ends.

 Quello che era successo nella sua vita era tutta una conseguenza di quel giorno. O meglio di quei due giorni... Quello in cui suo padre be'... Faceva fatica ancora adesso a pensarci... Era morto
La sua vita sregolata, 2 $ Bill, i Green Day, erano tutto una conseguenza di quello. Una lacrima gli rigò il viso stanco. "Se non fosse successo tutte quelle per..." non riuscì a finire la frase perché alzando gli occhi si accorse che tutto intorno a lui era sparito... La gente, la bolla. Ora rimaneva solo lui, la chitarra, uno sfondo bianco e il ricordo di suo padre. "Ma che cazzo succede qui!?!!?" "Voglio andarmene... Portatemi via!" si rannicchiò in terra . Come quel giorno... a 10 anni." Perché 
sono arrivato dove sono ora? Perché i miei fans mi amano? Perché la mia vita non può essere normale? Perché??" Un urlo disperato scalfì il silenzio. "Se io fossi un adolescente be' in quel caso... Se volessi liberarmi della mediocrità ascolterei gruppi come noi, sì, ma... Tré e Mike sono fondamentali, loro danno un carattere alla band. Ma non io... Io non sono nulla... Sono solo un chitarrista qualunque, se me ne andassi la band continuerebbe comunque, insomma.. Avrebbero Jason. Sono solo un ragazzo, neanche un uomo... I veri uomini non si comportano come me. Non si truccano. Io..."  si toccò gli occhi "... Io mi riempio di matita nera..."
[...]

"Eppure c'è chi sta molto peggio di me... Io ho una moglie bellissima, dei figli fantastici. O almeno fino a qualche ora fa... adesso... Io non sono più nulla ... nel nulla... "
Chiuse gli occhi. Tutto diventò buio. Quando aprì li aprì vide solo uno spiraglio di luce che penetrava dalla finestra semichiusa. Illuminato accanto a sé il volto di Adrienne... Sua moglie, addormentata con quel suo viso angelico.
Era l'alba. La baciò delicatamente sulla fronte, in modo da non svegliarla... E si alzò dal letto senza fare rumore. Prese la chitarra e uscì, salì in macchina per andare chissà dove... Lontano dai suoi incubi e dalla sua vita...



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