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Autore: LivingTheDream    27/06/2011    2 recensioni
"Le aveva tentate quasi tutte.
Ormai non rimaneva altro da fare che aspettare.
Ma più i giorni – le ore, i minuti, i secondi – passavano, più la mente le si colmava di dubbi, e, se non si fosse sbrigata a far qualcosa, sarebbe traboccata. Bastava solo un'altra goccia.
.Plic."
Normalmente qui inserisco una frase di commento. Non mi viene nulla, avrei solo una gran voglia di fare la stessa cosa.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'After all, I miss you anyway.'
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Nda: Spesso è mia abitudine associare una canzone alle mie storie. Vi consiglio di ascoltarla durante la lettura. [Change my Name - Trading Yesterday]



Rimase ferma – ma forse lievemente tremava – in piedi sullo scoglio, largo e solido.

Il vento le maltrattava i capelli, le si insinuava nelle ossa, le congelava il cuore. Soffiava proprio in quella direzione, quella verso la quale Lei teneva puntati gli occhi scuri.

Quella direzione che, a seguirla, l'avrebbe portata da Lui.

Non staccava lo sguardo da quel profilo sbiadito; per arrivare a quella cima alta la sua vista doveva scansare un'altra isola. Subito dopo quella si ergeva la sua città.

La città di Lui.

Quella che Lei non avrebbe mai raggiunto.

Le aveva tentate quasi tutte.

Ormai non rimaneva altro da fare che aspettare.

Ma più i giorni – le ore, i minuti, i secondi – passavano, più la mente le si colmava di dubbi, e, se non si fosse sbrigata a far qualcosa, sarebbe traboccata. Bastava solo un'altra goccia.

 

 

 

Plic.

 

Si alzò in piedi.

Non accettava di poter finalmente vedere il suo obiettivo

senza poterlo raggiungere.

Sistemò il costume.

Era possibile; sapeva nuotare,

magari si sarebbe fermata su qualche costa lungo il viaggio.

Trattenne il fiato.

Treno, nave, auto, inutili. Aveva il suo corpo.

Guardò giù.

Dicevano che il mare è bastardo. Lei non ci aveva mai creduto.

Alzò le braccia.

Dopotutto, per Lui questo e altro.

Saltò in avanti.

Non era mai stata capace di tuffarsi decentemente.

 

Riaffiorò pochi secondi dopo, sbattendo le palpebre e scostandosi le ciocche inzuppate dagli occhi.

Si voltò verso la sua isola, verso il suo obiettivo. Sembrava più vicina, quindi iniziò a nuotare, una bracciata dopo l'altra.

Nessuno però ebbe mai più il tempo di spiegarle che il profilo era più scuro solo a causa della calda luce del tramonto, che accompagnò come un padre quella ragazza fino a quando gli fu possibile.

Fino a quando non calò la notte.

Fino a quando non sorse di nuovo il sole.

E poi calò la notte e sorse il sole e calò la notte e sorse il sole.

Raggiunse l'ombra, ora solida come roccia.

E, prima di lasciare quei caldi raggi che tanto l'avevano coccolata, ebbe almeno la soddisfazione di sussurrare il suo ultimo saluto.

 

 

«Fanculo alla distanza. Sono qui, amico mio, sono arrivata. Alla fine sono arrivata.»


 

EDIT: layout corretto il 10/04/2012, dato che eliminarla non mi sembrava giusto.

   
 
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