Nota d’autore: questi personaggi non mi
appartengono, ma sono di proprietà di J. K. Rowling. Vi sono spoiler del 5° libro poiché ho cominciato a scriverla prima che il 6° libro
fosse uscito. Scrivo questa storia non a scopo di lucro, ma per puro svago. Spero
di divertire e compiacere coloro i quali la leggeranno e avranno la gentilezza
di commentare (pietà per i commenti! E’ la prima fanfic che pubblico!!!).
Commento personale: Io, ad ogni modo, mi sto divertendo! Chiedo in anticipo scusa per eventuali errori grammaticali e
sintattici, altresì definiti “orrori”. Bhè… allora… vediamo di cominciare a
narrare la storia…
****
You
are my past, my present, my future
1° capitolo: L’Auror e la ragazza
Erano
passati alcuni anni dal giorno in cui lasciò per l’ultima
volta la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Ginevra Weasley da allora
era cresciuta, divenendo una bellissima donna in carriera, che esercitava la
professione di Auror, al Ministero della Magia
Inglese. Ella aveva 24 anni ed era felice, poiché la
sua vita non era mai stata così perfetta: aveva una famiglia meravigliosa
(oltre che larghissima): Ron ed Hermione si erano sposati e ora vivevano alla
Tana, con lei, con i suoi genitori e con Harry. Ginny era stata con lui per ben tre anni, ma l’anno precedente avevano
deciso, di comune accordo, di lasciarsi perché avevano scoperto che il loro non
era amore, ma una profonda amicizia che li legava e ormai per lei non era altri
che un caro amico su cui poter sempre contare. Bill e Fleur Delacroix si erano
felicemente sposati ed ora avevano due bellissimi figli, Arthur e Marie.
Charlie lavorava ancora in Romania ed era fidanzato con una strega del posto,
come Percy lo era con Penelope Light che però tra
breve sarebbero diventati marito e moglie. Fred e George erano i coniugi
rispettivamente di Alicia Spinnet e di Katie Bell.
Ginevra andava d’accordo con tutte le sue cognate ed era single.
Quel giorno, dopo essersi accuratamente vestita con un talleur verde chiaro
dall’aspetto sportivo che si abbinava perfettamente con i suoi capelli rosso
fuoco, scese felicissima in cucina. Vi era Hermione
che, come Harry e Ron, era un’ Auror e l’aspettava già
vestita di tutto punto, con sopra la divisa blu notte.
-Ciao
Hermione!- disse quasi ridendo la rossa.
-Ciao
Ginny! Come mai così allegra oggi?- le chiese Hermione
sorridendole di rimando e preparandole la colazione.
-Non
lo so! So solo che è tutto così perfetto!-
-Cioè?-
-Ho
una famiglia meravigliosa che mi vuole bene! E’ tutto così perfetto!-. Hermione
le passò la colazione che velocemente consumò.
-Come
mai già pronta oggi?- le chiese poco dopo accorgendosi
del suo abbigliamento.
-Oggi
devo andare prima a lavoro… sai com’è… devo fare il mio turno di guardia. Dalle
otto di mattina alle otto di sera… non possiamo lasciare il Ministero privo di Auror.-
-Già…
e pensare che domani toccherà a me quel turno!- disse
Ginny sconsolata.
-E’
una vera fatica! Addirittura dodici ore a sperare che nessuna parte del Regno
Unito venga attaccata dai Mangiamorte…- ribattè
alquanto tristemente Hermione e Ginny annuì in silenzio. La seconda guerra non
si era ancora conclusa, anche se Voldemort aveva perso
la maggior parte dei suoi poteri. Mangiamorte attaccavano spesso città gabbane
o magiche, ormai non tanto per cercare di prendere il
potere Inglese, quanto per rendere ancora viva la paura di
Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato… comunque gli Auror non erano mai calmi
perché sapevano che sarebbe potuto tornare ad essere il temibile Oscuro Signore
in qualsiasi momento. Alcuni dei suoi fedelissimi gli erano al fianco e
combattevano strenuamente per lui. Gli Auror nel frattempo li ricercavano con
altrettanta durezza. In cucina entrarono contemporaneamente Ron e Harry.
-Buongiorno
a tutti!- disse Ron mestamente. Harry prese posto
accanto a Ginny che lo guardò: era tutto spettinato!
-Come
mai così Ron?- disse perplesso Harry, indicando l’espressione lugubre che aveva
dipinta in volto.
-Me
lo chiedi, Harry? Dodici ore al Ministero! Questo è il mio turno di oggi! Ti sembra che qualsiasi Auror quando sta per farlo
sprizzi felicità?- rispose Ron depressamene.
-Anche tu, Ron? Ahhh! Mi dispiace! Condoglianze!- disse Ginny
scherzando.
-Suvvia,
Ginny… non penso sia così divertente come mi fai credere tu!-
-Oh
Ron! Io ho il tuo stesso turno domani! So benissimo cosa significa ma
prendiamola dal lato comico!-
-Io
non ce lo vedo il lato comico, sorellina!-
-A
quanto pare oggi Ronald Weasley non si è svegliato allegro!- notò Harry.
-Pensate
che ho anche sognato di essere rincorso da tre grossi ragni per una strada
lunghissima…- rispose Ron rabbrividendo.
-Non
potevi disintegrarli con un’ARANEA EXUMAINE?- disse
Hermione scoppiando a ridere poco dopo.
-Già,
Hermione! La prossima volta che li sognerò mi ricorderò di farlo!- disse Ron sarcasticamente. Gli altri tre scoppiarono a
ridere. Poi Hermione guardò l’orologio ed annunciò a Ron:
-Dobbiamo
andare al Ministero! Sono le otto!-. Ron si alzò con lentezza dalla sedia,
salutò Ginny ed Harry e con lei si smaterializzò, lasciando i due ragazzi soli.
Finirono la colazione in silenzio, parlando poco… anche se
tutto era finito tra loro… Bhè… rimaneva un po’ l’imbarazzo!!! Ginny, dopo
essersi fatta comparire indosso la divisa da Auror, chiese ad Harry:
-Senti, tu oggi non devi lavorare? Hai la giornata
libera?-
-Ehm,
si… perché?-
-N-no… nulla… è solo per sapere. Ciao.-
-Ciao.-
Fu la laconica risposta del ragazzo. Ella si
smaterializzò per comparire poco dopo davanti al suo ufficio. Erano le nove…
l’ora precisa in cui si recava a lavoro.
-ALOHOMORA- mormorò tranquillamente aprendo la porta che usava
chiudere a chiave. Era uno dei pochi Auror ad avere l’ufficio tutto per se,
perché solitamente in ogni stanza c’erano uno o più
Auror. Pensava proprio a questo quando si sedette
sulla propria sedia, dietro la scrivania e prese e studiare alcuni fogli dove
erano riportati tutti i Mangiamorte e criminali con i loro nomi e dati vari.
Bhè, ne erano almeno un centinaio se non due. La sua scrivania era un completo disastro: c’era di tutto: da
pergamene scarabocchiate a penne gabbane, da giornali a documenti di lavoro.
Ad un tratto però sentì bussare alla porta. Andò ad aprire per vedere chi fosse e, senza esitazione, un messaggio di carta a forma di
aereo, di colore viola entrò nell’ufficio. Ginny lo
prese e lo lesse:
“L’AUROR
GINEVRA WEASLEY E’ DESIDERATA DAL GENERALE SUPREMO DEGLI AUROR,McGRIFFITH.-
Ginny
strappò il fogliettino e dopo aver chiuso il suo ufficio a chiave con la
bacchetta, si avviò verso quello del generale. Quando
arrivò davanti alla porta del suo superiore, prese un gran respiro e
chiedendosi cosa mai volesse, bussò:
-Venga avanti, signorina Weasley!- disse una voce profonda e
stanca. La ragazza entrò e si trovò il generale davanti: un’abituale
espressione severa era dipinta sul suo viso su cui si vedevano sempre più
marcati i segni dell’età. Un pizzetto gli caratterizzava il mento e i capelli
bianchi lo facevano sembrare ancora più anziano di quanto già non fosse. Più
robusto ed alto della ragazza esordì affabile, indicandole una sedia, vicino
alla sua scrivania:
-Prego
signorina Weasley! Si sieda, la prego!-
-Buongiorno
generale.-
-Buongiorno,
buongiorno…- rispose quasi sbadatamente.
-Posso
chiederle perché mi ha fatto chiamare?-
-Bhè…
volevo chiederle se è disposta a fare una cosa…-
rispose il comandante, sedendosi dietro la sua scrivania e incrociando le dita
in modo professionale.
-Certo… ma di cosa si tratta?-
-Domani
si trasferirà qui un nuovo Auror… noi e il consiglio supremo degli Auror pensiamo che ci sia bisogno di una persona che debba
indicare al nuovo venuto il modo di funzionare del nostro Quartier Generale…
lei crede di esserne in grado?-
-Penso
di si…-
-Benissimo!
Vorrei, però, che divida con lui anche il suo ufficio. E’ d’accordo?-
-Certo!-
-Allora
grazie…-
-Di
nulla generale… spero di fare un ottimo lavoro…-
-Ne
sarà un grado! Lei è uno dei nostri migliori Auror!-
-Grazie…Potrei
ora…???- disse Ginny arrossendo leggermente per il
complimento fattogli dall’anziano mago.
-Si,
vada pure!!!-
-Buongiorno-
-Buona
giornata a lei!!!-.
Appena
fuori pensò divertita, ridendo da sola: “Fantastico!!!
Le ultime parole famose! Ho un ufficio tutto per me!!!”.
Tornò di nuovo a lavorare e cominciò a fantasticare su chi potesse essere il
nuovo collega… Sarebbe stato simpatico? Sarebbe stato
carino? Sarebbe stato bravo e professionale? Oppure
sarebbe stato antipatico, spaccone e svogliato? E poi
da dove veniva? Forse dall’Australia, dall’Italia o dalla
Francia? Sarebbe stato bianco o di colore? La cosa la divertì parecchio
e la trovò anche più divertente dello sfogliare un libricino pieno di nuove
leggi che il Ministro della Magia aveva messo in vigore solamente qualche
settimana fa. Ad un tratto, però, sentì bussare nuovamente alla porta. Pensando
che la giornata si stava prospettando piuttosto movimentata alzò lo sguardo e
dopo poco obbiettò:
-Avanti!-.
Entrò Hermione con in braccio una pila di pergamene
dalle proporzioni esagerate.
-Ciao,
Hermione!!!- La salutò sognante.
-Ti
dispiacerebbe… aiu… tarmi?-
-Già!... scusami!-. Ginny si alzò e l’aiutò a poggiare i fogli
sulla sua scrivania.
-Allora
Ginny… firma qui!- le ordinò Hermione mettendole sotto il naso uno dei fogli.
-Che… cosa sarebbe?- domandò la rossa alquanto perplessa.
-Una
petizione!!!- rispose isterica la ragazza.
-E per cosa?-
-Per
cosa? E’ ovvio!!! Per il mio Comitato Per la
Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti… come sai, ho formato questa
associazione e ho trovato molti soci tra i nostri colleghi! Anche loro sono
contro lo sfruttamento di quelle povere creature che sono nate e non hanno mai
conosciuto la libertà!!!- disse orgogliosa Hermione,
con fare sicuro, sguardo altero ed un accento teatrale quasi buffo.
-E a cosa servirebbe?-
-Se
raccogliamo abbastanza firme, presenteremo la petizione al Ministro della Magia
che sarà costretta a istituire una legge che impedirà
ai maghi di schiavizzare gli elfi domestici!-
-Dove dovrei firmare?-
-Qui!!- Ginny scarabocchiò il suo nome e cognome e poi restituì
ad Hermione il suo foglio firmato. La cognata riprese con se il malloppo di
fogli, la salutò con un sorriso di gratitudine e fiduciosa di poter raggiungere
il numero di firme sufficienti, scappò via. Per il resto della giornata si
dedicò a
studiare le fotografie e gli identikit dei Mangiamorte e dei vari criminali
fino alle cinque di pomeriggio, ora in cui smontava sempre dal lavoro. Si
smaterializzò alla Tana in camera sua con un sonoro PLOP. Si tolse la divisa ed
il talleur ed indossò un pigiama di colore lilla che si intonava
magnificamente con i suoi capelli. Scese in cucina, dove trovò sua madre
indaffarata tra i fornelli.
-Ciao,
mamma!- esclamò all’improvviso con un sorriso sulle labbra. Molly sobbalzò e
per lo spavento si girò e guardandola truce disse:
-Ginny!!! Non devi farmi prendere un colpo! Per l’amor del cielo!-
-Scusa!
Dov’è Harry??- sbottò, cambiando in fretta argomento.
-In
camera sua… a lucidare la tua Firebolt!!- continuò
addolcendo l’espressione.
-Posso
aiutarti???-
-No,
cara… Riposati!!! Dopo se proprio vuoi!!-. Ginny la
salutò e si andò a sdraiare sul divano. Lì ben presto si addormentò…
****
-Ginny!!!!- una voce conosciuta le stava gridando all’orecchio,
cercando dispettosamente di svegliarla. Cominciò a scuoterla fin
quando non aprì gli occhi. Si ritrovò il viso di suo fratello sotto al naso, sorridente e contento. Egli gridò:
-Finalmente
ci siamo svegliati!!! Certo, Ginny, che eri proprio
stanca… sembravi caduta in coma!!!-.
-Sta’
zitto, Ron! Perché devi essere sempre una fonte di
disturbo per gli altri?- Sentì un’ altra voce, femminile questa volta,
protestare animatamente e contrariata. Ginny in silenzio si tirò su e ancora un
po’ scossa dall’essere stata svegliata di soprassalto da quel pasticcione di
suo fratello salutò con un cenno Hermione. Ella le
sorrise di rimando e borbottò rivolta a Ron:
-Anche io dovrei svegliarti così, sai?-
-Ma tu, amore mio, sei mia moglie! E le mogli devono essere
dolci e delicate, proprio come io lo sono con te!-
-Se devo essere delicata come te, farei prima a diventare un
ippopotamo.- Ron fece nei suoi confronti una smorfia arricciando il naso, come
se avesse assaggiato una cosa troppo acida.
-Ma Hermione! Quanto limone hai messo
nel tuo thè oggi?-. Ginny li seguì in cucina ridendo delle loro battute e
risposte acide e quando si sedette a tavola si giustificò con gli altri dicendo
un “Mi ero appisolata”.
Hermione
aiutò la signora Weasley a portare la cena in tavola e sbottò:
-Lascia perdere tuo fratello… lo conosci, no?-
-Ma sentitela! Sentite la
Signorina-Sottutto-Io…- ironizzò Ron con un ghignetto, guardando un
Harry divertito.
-Bhè
per lo meno non sono superficiale come te!-
-Io
non sono superficiale, Hermione! Parliamo di te: abbiamo problemi più gravi del
firmare una petizione per sostenere i diritti degli elfi domestici!-
-La
petizione è una cosa utile, Ron…- lo rimbeccò infastidita, sottolineando
con fare altero il suo nome.
-Non
è vero! Levarci dai piedi i Mangiamorte è una cosa utile!-. E
così cominciarono a litigare furiosamente, senza esclusione di colpi, come da
quando erano fidanzati erano soliti fare. Ginny pensò però che assistere ai
loro litigi era sul serio un vero spasso: ti
permetteva di dimenticare i tuoi problemi e di pensare all’argomento, tra
l’altro insulso del loro litigio. Pensò che in fondo l’amore non è bello se non è litigarello. Vide i suoi genitori ridere di
gusto a quella scenetta che ricordava loro parecchio i primi anni del loro
matrimonio, quando erano ancora una coppia spensierata…
Quando ancora i figli non esistevano… e quando erano tutti piccoli… e
quando dei Mangiamorte non si sapeva ancora l’esistenza… e quando Percy
apparteneva ancora alla loro famiglia. Fu distratta da quel
pensiero da Harry che le chiese piuttosto serio, rompendo tutta
l’allegria del momento:
-Ma è vero che al Ministero viene un nuovo Auror?- Ginny lo
guardò ancora distratta e poi rispose con noncuranza:
-Bhè
si… così sembra… staremo nello stesso ufficio.-
-Ma se è un tipo poco raccomandabile? Penso che non sia
prudente affidare il suo inserimento nella struttura ministeriale ad un Auror
donna-. Ginny assunse un’aria incerta… cosa voleva
dire? Forse pensava che lei non fosse stata capace di dare indicazioni al nuovo
Auror?
-Ma…
ma ti prego… non mi fraintendere… dico che non è
prudente perché questo tizio forse non ha tutte le rotelle apposto e se è
maschio…-
-Se
è un Auror un minimo di buonsenso lo deve anche avere…
e poi mi so difendere… con un incantesimo ben concentrato lo potrei sistemare a
dovere… chi credi che io sia? Una alle prime armi?-
-Non
è questo… sei una delle migliori Auror al Ministero… è che… sono solamente…
preoccupato per te.- Mormorò Harry quella frase
accentuando l’enfasi sulle ultime parole.
-Stà
di buon animo… McGriffith sa quello che fa… se fosse stato
un ”avanzo di galera” non penso che lo avrebbe fatto entrare nel nostro
Ministero… deve essere molto bravo altrimenti staremmo proprio combinati male…-
-Se lo dici tu…-. Ron ed Hermione smisero di litigare e chiesero
all’unisono con interesse dimenticandosi il battibecco di prima:
-Chi
sarebbe quello nuovo?-
-Non
so chi sia… so solo che starà nel mio ufficio che lo
condividerò con lui e che gli insegnerò come funziona qui da noi… per il resto
non so nulla… non so come si chiama, com’è e da dove viene.- rispose la
ragazza.
-Ho
sentito dei pettegolezzi al Ministero su di te oggi: alcuni colleghi giuravano
di averti visto litigare con McGriffith e che il Generale per punirti del fatto
che gli avevi risposto male te lo ha appioppato con la
forza!- disse Ron contrariato.
-Che razza di pettegolezzi! Possibile che siano così insulsi?
Non hanno neanche un fondo di verità!- protestò
Hermione scuotendo il capo riccioluto in segno di dissenso.
-Perché
tu, invece, li sai mettere in giro!- le rispose Ron.
-Io,
mio caro, non ho bisogno di mettere in giro pettegolezzi perché non so che
farmene… non sono altro che lingue biforcute, quelle che hanno
parlato male di Ginny oggi… io non sono pettegola!-
-Io
direi di si!- esclamò Ron ridendo brevemente dopo.
Hermione però non apprezzò la risata di suo marito e obbiettò:
-Bhè…allora
non mi conosci! Pensavo che tu conoscessi chi sposavi…-
-Aspetta,
aspetta un attimo!!! Cosa stai insinuando? Che io ti ho sposato senza riflettere su quello che facevo?
Bhè ammetto di aver avuto anche un bel po’ di coraggio a sposare una pettegola
come te!-
-Sei
odioso, Ronald Weasley!- e di qui cominciarono a
litigare come ragazzini chiamando in causa Harry ed assillandolo chiedendogli
da che parte stesse.
La
serata passò in fretta e Ginny si alzò da tavola per prima e dopo essersi
scusata con tutti andò a dormire. Era inverno e faceva molto freddo. Si mise
sotto le coperte e dolcemente il sonno la avvolse. E la pace che fino a quel
momento aveva regnato relativamente nella sua vita
scomparve del tutto.
Allora? Che
ve ne pare? So che il 1° capitolo è un po’ noioso però
mi serviva per introdurre la storia. Aggiornerò quanto prima e approposito…
LASCIATE UN COMMENTO!!!!!!
Ciao!!!!!