Mia madre mi stringeva a sé, spaventata come lo ero io. Mi stava letteralmente trascinando dentro casa, dato che io non ero più in grado di camminare. Mi sentivo strana, stordita, a volte sentivo delle urla assordanti nelle mie orecchie, a volte non sentivo nemmeno le parole di conforto di mia madre.
Mio padre era uscito, ma non sapevo che in quel momento stava torturando e uccidendo quei tre bambini che mi avevano fatto del male. I miei fratelli erano scomparsi anche loro, ma a me non interessava. Rimasi nel mio stato catatonico per quello che mi sembrò un'eternità, ma che in realtà furono pochi istanti; in quel momento mi sentivo in prigione e mi ribellai cercando di liberarmi. Solo mia madre vide cosa stavo facendo davvero.
Ero seduta sul letto, mia madre che ancora mi consolava; mi alzai di scatto urlando cose senza senso, mi agitavo, camminavo a vuoto. Quando mia madre cercò di farmi calmare e farmi rimettere a sedere me la presi con lei: cercai di picchiarla, colpivo tutto ciò di lei che mi capitava a tiro. Poi successe.
Il letto prese fuoco ed ero stata io a farlo; non consapevolmente ovviamente, ma era così. Ancora lottavo contro mia madre e la mia rabbia fece incendiare anche quel misero pezzo di stoffa che fungeva da tenda. Solo allora mia madre si accorse del fuoco, e lasciatomi si precipitò alla pompa per riempire un secchio d'acqua.
Come un automa la seguii, probabilmente per picchiarla ancora, invece feci saltare in aria il bollitore che si trovava sul fuoco e scoppiare i vetri della cucina. Vidi mio fratello Albus, guardò prima le mie magie involontarie e poi me, prima di correre di sopra per spegnere il fuoco. Mia madre era riuscita a malapena a gettarci due secchi d'acqua senza però avere risultati.
Continuai a girare come una trottola cercando un modo per uscire di casa: in quel momento era come se avessi dimenticato dove si trovasse l'ingresso. Solo quando arrivò mio fratello Aberforth mi fermai, chiedendomi cosa stessi facendo. E mentre cercavo di capire cosa stava succedendo, lui si avvicinò lentamente, poi mi abbracciò stringendomi a sé. E solo in quel momento la mia rabbia si placò, le mie ginocchia cedettero e mi ritrovai sorretta da mio fratello in un bagno di lacrime.

E' la primissima volta che uso questo personaggio e una delle mie prime fanfiction su Harry Potter, ma sono soddisfatta del risultato che è venuto fuori. Non avevo molti elementi su cui lavorare, la Rowling non ci ha lasciato molte info su Ariana, così mi sono attenuta a quelle poche che avevo; ho immaginato che il primo scoppio involontario di magia di Ariana fosse avvenuto subito dopo l'agressione dei babbani che non mi sono sentita di scrivere (ma solo perchè non sapevo dove mettere mano) e che nemmeno Kendra riuscisse a calmarla per una volta (anche se sappiamo che la madre e Aberforth erano gli unici in grado di farlo).
Mi è già stato fatto notare il fattore della pompa; ebbene, immaginate che Kendra sia così sconvolta dall'accaduto da dimenticare la bacchetta e così si trova a spegnere il fuoco alla maniera babbana (mi sono dimenticata di inserirlo nella storia, ma essendo scritta dal p.o.v. di Ariana è anche normale che lei non sappia perchè la madre non usa la magia). Ora vi lascio col giudizio:

Grammatica: 10/10
Stile e lessico: 9.55/10
Originalità trama: 8/10
Caratterizzazione personaggi: 9/10
Gradimento personale: 8.5/10

45.05/50

Una storia davvero ben scritta, non c’è che dire. Non ho trovato neanche un errore grammaticale, sotto questo aspetto non ho proprio nulla da aggiungere a quello che hai scritto.
Anche lo stile mi è piaciuto, molto semplice ed efficace, le frasi brevi hanno aiutato molto a rendere scorrevole la flash-fic.
Per il lessico, ho dovuto trovare il così detto pelo nell’uovo, altrimenti sarei caduta in crisi acuta per la difficoltà di stilare la classifica! Ho trovato poco efficace la ripetizione di “solo” negli ultimi due periodi, non perché siano eccessivamente vicini, ma perché entrambi introducono una frase e quindi leggerla due volte di fila, nella stessa accezione, mi ha un po’ stranita.
La caratterizzazione è molto buona, nonostante si tratti di una storia breve.
Mi è piaciuto molto il fatto che, seppur in un episodio così”rapido”, tu abbia evidenziato il ruolo che ciascun membro della famiglia ha avuto nella vita di Ariana, non solo in quel momento specifico, ma in generale. Kendra, protettiva tanto da rischiare la sua stessa vita; Albus, il più dotato della famiglia che interviene nei momenti di estrema necessità come un’entità esterna; Aberforth, il fratello premuroso che la sostiene nei momenti d’instabilità; Percival, che ha donato la propria libertà per sua figlia. Davvero molto molto brava, l’unica cosa che non ho capito è perché Kendra prenda la pompa per riempire il secchio. Forse sono io ad essere poco informata, ma non credevo che Kendra fosse una Babbana, so invece che è una Mezzosangue.
In sostanza la tua storia mi è garbata, breve e coincisa, va dritta al punto e descrive dolori e pene di una delle famiglie più colpite di Harry Potter.