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Autore: FloxWeasley    29/06/2011    15 recensioni
Charlie Weasley era l'unico dei suoi fratelli felicemente single, libero da qualsiasi impegno familiare.
Era sicuro che lo sarebbe stato per sempre.
Gli sarebbe piaciuto, prima o poi, incontrare una che avrebbe amato più delle altre... ma niente di più.
E se invece che una ragazza, Charlie si ritrovasse la vita sconvolta da una bambina?
Come se la caverebbe come padre?
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie Weasley, Famiglia Weasley, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Purtroppo i bambini non sputano fuoco.

 

Era una mattina limpida, di fine estate, in Romania. Charlie Weasley si era alzato, e, tutto assonnato, era uscito dalla porta del suo appartamento appena fuori dalla riserva dei draghi per prendere la bottiglia del latte che ogni mattina veniva portata dal lattaio.

In un primo momento, quando si trovò davanti quella cosa, pensò di essere ancora nel mondo dei sogni, così si diede un pizzicotto.

Con quel gesto constatò di essere sveglio. Eppure non poteva credere che quella cosa fosse proprio sul suo zerbino. Strabuzzò gli occhi: un fagottino avvolto in una copertina era posato sul suo zerbino.

Adesso rientro e quando esco ci sono solo le bottiglie del latte.

Lo fece, ma il solo risultato fu che lo sbattere della porta fece svegliare il piccolo, che, uscendo dal fagotto di coperte, si rivelò essere una bambina. La piccola aveva grandi occhi marrone scuro e corti capelli castani.
Charlie rimase fermo qualche minuto, scioccato, mentre la bimba lo guardava curiosa, la testa piegata da un lato.

Ovviamente è uno scherzo, Charlie! Ci sei cascato! Sei proprio stupido per credere che questa situazione sia reale, insomma!

La bambina si era stufata di guardare l'uomo davanti a lei. Voleva la mamma. Iniziò a piangere, e Charlie sobbalzò.

Ma che diamine...? Ok, Charl, calmo. Come faceva mamma?

Prese un po' goffamente la bimba in braccio la portò dentro.

Insomma, Charlie! Hai avuto cinque fratelli più piccoli, hai aiutato mamma un sacco di volte e non ti ricordi come si fa a far smettere di piangere un bambino?
Ok, non erano un sacco di volte, ma fa lo stesso.

Sei un po' arrugginito, vecchio mio.

Iniziò a cullare la bambina, che continuò a piangere, più disperata che mai. Charlie si passò una mano fra i capelli.

Se solo sputasse fuoco invece che piangere forse saprei come calmarla!

Niente da fare. La piccola voleva la sua mamma.
Chi era quel brutto rosso che si spacciava per lei?
E perché non l'aveva riportata a casa sua ma in quel posto sconosciuto?
Continuò a gridare, disperata.

Ok, ok, fatti venire un'idea... Ci sono! Mamma!

Charlie mise la bambina sul divano e corse al telefono, da cui poteva tenerla d'occhio.
Lui non aveva mai voluto un telefono, ma suo padre aveva scoperto che i babbani lo usavano e l'aveva fatto installare a tutta la famiglia per tenersi in contatto.

Compose in fretta il numero della Tana e attese, guardando preoccupato la bimba, che non accennava a voler smettere di piangere.

Rispondi, mamma! Dai, rispondi, per favore!

Uno squillo. Due. Tre. Poi Charlie tirò un sospiro di sollievo: la voce di sua madre rispondeva dall'altra parte della cornetta.

-Oh, Charlie, caro!- salutò l'anziana donna, felice di sentire il suo secondogenito.

-Ehm... ciao, mamma- salutò lui, imbarazzato.

-Quanto tempo che non ci vediamo! L'ultima volta è stato a Natale, dovresti farti vedere di più, tesoro!- lo sgridò bonariamente la madre.

-Lo so, infatti è per questo che ti chiamo, in un certo senso. Solo che dovresti venire tu, mamma- spiegò, anzi non spiegò Charlie.

-Non capisco- disse Molly. Il ragazzo sospirò.

-Qualcuno ha lasciato una bambina sul mio zerbino, mà- spiegò, tutto d'un fiato. Un tonfo dall'altra parte della cornetta.

Non sei svenuta, vero, mamma?

-Mamma?- chiamò Charlie, preoccupato.

-Sì, sono qua. Mi era caduta la cornetta. È la bambina che urla, caro?- disse Molly, riprendendosi dallo shock.

-Sì, e non mi ricordo un bel niente sui bambini- confessò, disperato.

-Arrivo- concluse Molly, divertita, riattaccando.

Charlie non fece in tempo a riavvicinarsi alla bambina in lacrime che sua madre spuntò nel camino. Lo strinse a sé in un abbraccio e andò subito dalla piccola. Appena la prese in braccio quella la squadrò, dubbiosa. Quella non era la sua mamma, ma almeno le assomigliava.

Charlie si sedette di fianco alla madre, in silenzio.

La signora Weasley cominciò a cullare la bambina, in modo non molto diverso dal figlio, ma la piccola smise di piangere. Piano piano chiuse gli occhi e, con il pollice in bocca, si addormentò.

Molly la appoggiò delicatamente sul divano e si rivolse al figlio.

-Non sai niente di lei? Non c'era un biglietto, una lettera...- sussurrò.

Charlie scrollò le spalle e scosse le coperte in cui prima era avvolta la bambina. Un bigliettino cadde a terra, e lui lo raccolse.

 

Allison nostra figlia.

Perpiaciere prende qura di lei, noi non puo piu.

 

Entrambi lo lessero in silenzio, poi Molly guardò il figlio.

-Cosa hai intenzione di fare?- chiese Molly, seria, a bassa voce.

Charlie rimase un po' in silenzio, osservando Allison.

Va bene, piccola. Se volevi stravolgermi la vita ci sei riuscita. Come faccio a tenerti? Sono solo e incapace. Ma non posso neanche non tenerti. È strano pensarlo, ma sarà come avere una figlia.

Scrollò nuovamente le spalle.

-La tengo- rispose, guardandosi i piedi.

Molly sorrise teneramente. Il più ribelle dei suoi figli, l'unico solo, senza moglie né figli, stava accettando di diventare padre.

-Mi sembra una scelta appropriata- commentò, abbracciandolo.

In quel momento Allison farfugliò qualcosa, girandosi dall'altra parte, e i suoi capelli divennero blu elettrico.
Madre e figlio si guardarono, eccitati.

-Metamorfamagus- sussurrarono insieme.

 

 
Scioccati?
Vuol dire che non siete ancora abituati alle pazzie del mio cervello bacato.
È una storia che ho scritto tanto tempo fa, e ho pensato bene (?) di pubblicarla.
Spero che vi sia piaciuta. Se anche fosse il contrario fatemelo sapere.
Beh, che altro dire?
Il finale non mi convince molto, mi sembra banale, ma che ci posso fare se mi viene in mente solo quello?
Forse rivedremo Allison, non saprei.
Nel mio albero genealogico mentale della next generation Roxanne e Fred JR nascono nel 2011 e Allison nel 2012, guadagnandosi il posto di più piccola della famiglia. Qui ha circa un anno.
Non so più cosa dirvi. Grazie ha chi è arrivato fin qui, avendo il coraggio di leggere questa storia.


 

  
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