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Autore: Iria    01/07/2011    5 recensioni
[L'hai vista allora la tua fine.
Tra le allucinazioni oniriche di mostri e salvatori, quel ghigno ferino era lì, grande e spietato.
]
"Poteva, dolcemente, rubargli l’ossigeno ed inebriarsi nel suo respiro caldo e, subito, soffocarlo col proprio corrotto dall’aroma delle sigarette."
Questa è la mia prima fic nel fandom di D.Gray-man!
Spero possiate apprezzare questo mio piccolo lavoro ^^!
Un grazie a chi leggerà, ed uno ancora più grande a chi lascerà un segno del proprio passaggio ^^!
[Vago TykiLavi]
*Dedicata a Rota*
Genere: Dark, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Deak, Rabi/Lavi, Tyki Mikk | Coppie: Tyki/Rabi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~ Lullaby [You’ve been awake too long]

 [Ehi, Lavi, cosa si cela negli incubi?
Un timore spaventoso dalle fameliche fauci; una bestia che, affamata, riduce sino all’osso le succose carni della propria preda.
Ehi,
Lavi, cosa si cela negli incubi?
Memorie rimosse e traumi spruzzati di sangue.]

 
“Close your eyes and try to sleep.”

Nulla osava muoversi nell’immobilità quasi timorosa della notte.
Persino le stelle, lontane e sfocate nel cielo attraversato dalle nuvole, parevano aver soffocato la loro energia primordiale.
Neanche un animale tentava di segnalare la propria presenza lì, in quella radura.
Gli occhietti luminosi dei gufi si chiudevano di scatto, rifiutando di penetrare le tenebre e, silenziosi, gli uccelli spiccavano il volo fuggendo all’odore del sangue che avvelenava l’atmosfera.

Lupi con la coda tra le gambe, alla pari dei più miserevoli randagi, tenevano basso il muso, spaventati dalla luna tinta di nero, intimoriti dalla ferocia di una strana creatura su due gambe dal mefistofelico ghigno.
D’altra parte, però (e questo indubbiamente era un punto a suo schiacciante favore), l’eleganza di Tyki Mikk pareva non risultare affatto fuori luogo, in una foresta ove alberi secolari e nodosi si ripiegavano su se stessi.
Tendeva quasi al sublime, quel teatro naturale di querce e faggi, se non fosse stato per la grottesca marionetta umana legata ad uno degli alberi più spessi e vecchi la quale, certamente, infondeva una particolare accezione gotica a quello scenario di tutto rispetto.
La voce del Noah aveva imposto il silenzio tutto attorno a sé accennando le prime, dolci note di una soffusa canzone, accompagnando la cadenza d’ogni sfumatura melodiosa con un leggero passo verso la creaturina imprigionata.

 [Il tuo cuore è mai esploso dalla paura?
La sofferenza ha mai provato ad ucciderti?
Nella notte, solo ed immerso nell’oscurità, sei mai rimasto paralizzato?
Schiacciato e reso cieco dal dolore; senza voce; senza la possibilità di poter articolare un solo misero, umile ed umano suono…
L’hai vista allora la tua fine.
Tra le allucinazioni oniriche di mostri e salvatori, quel ghigno ferino era lì, grande e spietato.
Ti attendeva, caro
Lavi.
Pronto a strapparti le labbra con baci spietati e disgustosi.]

 
“You’ve been awake too long.”
Carezzò i capelli rossi del ragazzo con una premura quasi maniacale, sfilando ciò che restava d’una bandana, a suo dire, di pessimo gusto.
Poi, sotto il tocco morbido dei bianchi guanti che s’imporporavano allo sfiorare il profilo della nuda – e meravigliosamente dipinta ad arte – schiena della bestiola, avvertì proprio quest’ultima irrigidirsi appena alle attenzioni che le stava riservando.

Che scortesia!
“Fa male?”
Poteva sentire ogni singolo spasmo attraversare il corpo del gradito prigioniero.
Poteva, dolcemente, rubargli l’ossigeno ed inebriarsi nel suo respiro caldo e, subito, soffocarlo col proprio corrotto dall’aroma delle sigarette.
Poteva trapassargli il torace e spezzare ad una ad una le costole; per poi perforargli un polmone; per poi schiacciargli un rene; per poi strappargli il cuore.
Eppure, sarebbe stato meno divertente che vederlo lì, intento ad erigere un poco credibile contegno innanzi al dolore che dilaniava il suo corpo ferito e le sue articolazioni in pezzi.
.”
Oh, Tyki Mikk non si aspettava una risposta così diretta e sincera! E ne rimase piacevolmente sorpreso.
Era convinto, infatti, che le parole del Bookman si sarebbero tradotte in una patetica maschera di coraggiose bugie poco astute e decisamente fuori luogo.
Dunque, non poté che lodare mentalmente quell’atteggiamento.

Quanto lo adorava!
“Close your eyes and try to sleep.”

 [Avresti sperato in una morte meno spaventosa, vero?
Ma come hai potuto pensare di programmare un evento simile, quando è stata soprattutto la tua vita a scorrere via fra esistenze parallele..?
Le avverti le sue mani?
Pizzicano i bordi degli squarci sulla tua schiena.
La senti la sua bocca?
È lì, da qualche parte ad alitare sulla tua spalla rotta.
La corteccia nera della quercia s’è impregnata di sangue; oh, pare quasi più morbida contro il tuo volto sfinito e sfigurato!
Sei patetico.
Ti ho visto soffrire così tante volte, Lavi!
Ah, dannazione! Perché..? Perché hai continuato ad indossare la tua schifosa maschera umana..?!]

“Let the day drift by.”
Lavi quasi non udiva più l’intonata voce del proprio aguzzino.
Il ronzio nelle sue orecchie era solo quello del sangue e del dolore che, unitisi al grido folle della disperazione, calciava e scuoteva l’animo già a brandelli del giovane.
Con la vista quasi totalmente annebbiata e tinta di rosso anche per quell’unico occhio dal quale vedeva, il Bookman notò che se solo avesse trovato la forza ed il coraggio con uno strattone sarebbe riuscito a liberare un braccio…

Ah, ed allora avrebbe potuto tentare una fragile difesa un’ultima volta.
Avrebbe reso meno umiliante la sua fine.
Avrebbe guardato dritto negli occhi il Noah fino al fatale secondo, sorridendo.

“Oh ragazzo, mi hai sporcato i guanti.”
Le catene gli maciullavano le carni, consumandole fino all’osso bianco e coperto di nervi; ma cosa diavolo gli  sarebbe costata un’ulteriore ferita?
Il dolore sommato ad altro dolore non incrementa la sofferenza: rende solo più ciechi, un po’ più vuoti, irreversibilmente apatici.
Fu un attimo, ma evidentemente era necessario solo quello.
Aveva liberato il braccio destro sanguinante ed assai simile a carne da macello, ricadendo con tutto il peso su di un lato, ancorato alla quercia solo per mezzo dell’arto sinistro piegato orribilmente in un angolo per nulla naturale.
Tyki era indietreggiato, incuriosito ed assolutamente eccitato per l’inaspettato gesto.
“Sei un tipo piuttosto insistente, vero, ragazzo..?”

«Niente affatto.»
Avrebbe voluto rispondere ironicamente… Peccato, peccato davvero che dalla sua bocca impastata di sangue fuoriuscissero solo gorgoglii incomprensibili, liquido ematico e bile giallastra.
Il dolore scavava attraverso la sua pelle, le sue ossa e la sua anima.
Apriva una voragine infernale, creando quel vuoto assoluto nei sensi e nelle percezioni della preda.
 “Credi che sia abbastanza dignitoso finirla qui..?”
Il ghigno che si riflesse nell’iride smeraldina di Lavi deformò gli eleganti e virili lineamenti di Tyki Mikk, facendolo somigliare vagamente ad uno di quei mostri tremendi che tanto spaventano i bambini…
Nel venerabile silenzio della notte, il Noah sollevò una mano e al giovane mai, mai come allora un arto umano parve tanto simile alla scure d’un boia.
Il ragazzo chiuse l’occhio.

A cosa gli sarebbe servito registrare la propria morte..?
“You've been awake for way too long.”

 [Cosa hai sentito, Lavi?
C’era il sangue, sì, certo, ma sulle tue labbra l’hai avvertito il calore d’un bacio?
Sapeva di fumo, era decisamente disgustoso, già.
Ma… Era davvero la morte, quella?
O lo spaventoso delirio d’uno
stupido?
Concediti pure il privilegio di marcire, Esorcista.
Io riposerò.

Soffocando.
Imprecando.
Sognando le nere e terribili mani che hanno trascritto la
tua inutile storia.]

 

«Lavi Bookman Jr. De-le-te..?»

 

*Owari*

*Vorrei dedicare questo piccolo lavoro a Rota.*

Salve a tutti ^^!
Questa è la mia primissima storia nel fandom di D.Gray-man e, bhé, anche se tende un po’ al nonsense e non sia una gran cosa, spero possa essere stata di vostro gradimento ^^.
La fic è, ovviamente, una “What if..?”, prendendo in considerazione la possibilità che sarebbe potuto essere Lavi e non Allen la “preda” di Tyki ^^.
Il discorso in corsivo è di Deak XD.
L’ultima frase, spero si sia inteso, è di Cell Roron XD.
Ho voluto porre il punto interrogativo per… Insinuarvi il dubbio sull’eventuale morte o meno di Lavi in questa fic 8D.
Spero di essere riuscita in quest’ultimo intento!

Ringrazio infinitamente chi ha anche sol letto questa storia; ed un grazie ancora più grande a chi, con una recensione, lascerà un segno del proprio passaggio.  =)

Le frasi in nero della storia sono i versi della prima storia di una canzone stupenda. *_*
Ce lo vedo troppo Tyki a cantarla 8D.
Di seguito, il link per chi volesse ascoltarla ;P

Lullaby For The Devil dei DeadSoul Tribe.

http://www.youtube.com/watch?v=qTM6XVu8WvA

   
 
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