Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: chos    02/07/2011    2 recensioni
Tutto era così miseramente tremendo che quasi riuscivo a sentire il centro della terra singhiozzare.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Premessa: ECCOMI TORNATA! Scuola finita, sì, ma in compenso ci sono millemila cose da fare, ed in più la non ispirazione fa gravi danni.
Adesso mi ritrovo seduta sul marmo del balcone, tentando di bearmi di un'effimera tranquillità notturna, grazie alla quale sono riuscita a concludere il capitolo. E' stato più o meno una tragedia, ma spero di non aver ucciso del tutto le vostre aspettative.
Spero di rifarmi al prossimo capitolo.
Buona lettura!

Stoffa rosso vermiglio
Chapter 4


«Maestro Kakashi!» Esclamai, mentre l’unico occhio che era possibile vedere sul suo viso, rimaneva fermo, a scrutarmi impassibile.
Come al solito non riuscivo a comprendere le sue emozioni guardandolo in faccia. La quasi totalità di essa era coperta, e più mi sforzavo, più i pensieri di quell’uomo mi sembravano impossibili da decifrare.
In un attimo, me lo ritrovai accanto, così vicino a me che quasi riuscivo a sentire il suo respiro passarmi tra i capelli, sostituendo quasi la brezza serale che in quel momento veniva meno.
«E dire che avrebbero dovuto controllarti per bene.» Disse, portando una mano fasciata sul coprifronte, assumendo un’aria rassegnata. «Non puoi combattere contro Sasuke da solo. Non arriverai a niente così.»
Lo guardai per svariati minuti, indeciso su cosa fare, poi scossi la testa, risoluto. Non avrei mollato tanto facilmente. Dovevo raggiungere al più presto il mio migliore amico, o sarei impazzito per il rimorso.
«Devo provarci.» Risposi semplicemente, stringendo ancora di più i pugni che stavano distesi lungo i miei fianchi.
Una sua mano si avvicinò al mio capo. «Naruto..» Lo guardai nuovamente, e mi allontanai, facendo un balzo in avanti, sorpassando Kakashi in direzione della mia meta.
«Non potrete fermarmi! Se per portare indietro Sasuke perderò la vita… mi potrò considerare soddisfatto!» Il mio tono di voce s’era fatto più elevato, e vidi l’occhio del maestro farsi più espressivo: sembrava esprimere sorpresa, ma non ne ero certo.
Rimase fermo, ed in un attimo esaminai la sua figura per bene, per la prima volta in quella sera.
Era bendato, quasi ovunque, e prestando la giusta attenzione, si poteva vedere che i suoi movimenti erano rallentati. Dolore? O semplicemente non intendeva ostacolarmi?
Decisi di non voler ragionarci su più di tanto, poiché questo avrebbe comportato la mia sconfitta.
Se avessi continuato a perdere tempo, ero sicuro che non avrei mai più rivisto il ragazzo che in quel momento più mi mancava.
«Non otterrai nulla agendo in questo modo sconsiderato, lo capisci?» Mi chiese, un’ultima volta, ed io, dopo un sospiro, feci un cenno del capo, rivolto all’uomo che avevo di fronte, e dopo avergli voltato le spalle, cominciai a correre più veloce che potevo.
I miei piedi, scorrevano quasi ininterrottamente sui tetti delle case, il paesaggio ai miei lati si faceva confuso. Non prestavo molta attenzione a cosa stessi facendo; le mie azioni erano maledettamente guidate dall’impulso, mentre immagini su immagini continuavano a martoriarmi la memoria: rimembranze di attimi felici e di altri terribilmente tristi; mi tornò alla mente quello scontro con quel ragazzo chiamato Haku, durante il quale credetti di aver perso per sempre Sasuke.
I miei occhi vennero offuscati da lacrime eccessivamente insistenti per essere represse, ed ebbe inizio un pianto veloce, silenzioso, nascosto dalla velocità, che faceva scomparire dopo poco quelle piccole gocce salate dal mio viso.
 

«Una persona diventa veramente forte quando ha qualcosa di importante da difendere.»
 

Quelle parole, marchiate a fuoco nella mia memoria, sembravano pulsare contro la mia fronte, quasi per non farmi dimenticare il profondo senso di quella frase.
Eppure non riuscivo a rendere partecipe la mia mente degli eventi che continuavano a presentarsi dinnanzi a me­: più il tempo scorreva, più essa rivangava fatti passati, e non mi spiegavo perché.
Durante quei giorni avevo troppi perché che non mi davano pace, perché a cui probabilmente non avrei mai saputo dare una risposta, perché a cui non mi interessava dare risposta.
La mia priorità era Sasuke, ed io sarei diventato più forte per proteggerlo da Orochimaru.
Tirai su col naso, senza distogliere gli occhi da ciò che mi stava davanti, evitando i vari ostacoli, e passato poco tempo, mi ritrovai in quel luogo maledetto.
Quel luogo in cui il mio migliore amico aveva tentato di eliminare quel legame che ci teneva uniti.
Legame.. cos’è davvero un legame?
E’ semplicemente un’invisibile catena che unisce le anime di due persone unite o è qualcosa di ancor più profondo?
Si può distruggere quella catena così facilmente?
Lo sguardo mio era perso in quell’ambiente fin troppo noto, poi si voltò velocemente verso le gambe, mosse da uno strano tremore, che mi portò con le ginocchia per terra.
Non era stanchezza, certo. Non mi sarei mai stancato tanto da crollare a terra per una corsa.
La consapevolezza che in quel posto tre giorni prima si era consumato l’avvenimento che al momento appariva a me come il più tragico in assoluto, mi mandava in tilt.
Lo scenario non era cambiato affatto; perché essere così crudele?
Perché rimanere immutato nei secoli, nonostante i conflitti peggiori si erano consumati al suo interno?
Strinsi un pugno per terra, prendendo un piccolo mucchio di terriccio chiaro, osservandolo attentamente, mentre una coccinella si posava sulla superficie del mio dito indice, che si rilassò, lasciando ricadere sul suolo quel mucchio di terra.
L’insetto poco dopo prese il volo, scomparve, immerso nell'oscurità del cielo.
Era calata quasi la notte, ma quell'esserino che mi aveva appena fatto compagnia mi ricordò che avevo davvero poco tempo.
La mia convalescenza era durata fin troppo, e non potevo ancora disperdere attimi preziosi che avrei potuto dedicare successivamente alla ricerca di Sasuke.
Diedi un leggero colpo al terreno, e con un balzo mi misi in piedi, percorrendo, nuovamente di corsa, la distanza che c’era dal luogo in cui mi trovavo, all’inizio della foresta, dove s’era certamente dileguato quello sciagurato.
Mi guardai intorno: in effetti non sapevo da dove iniziare le mie ricerche.
Esaminai un albero, uno dei tanti in quel posto, ma unico a causa di ciò che era rimasto impigliato sulla sua corteccia: stoffa blu, tinta in un angolo di rosso. Un rosso vermiglio.
Mi precipitai verso di esso, e lo presi tra le mani, scrutandolo, quasi potessi vedere tutto ciò che aveva passato quel misero pezzo di stoffa.
Era chiaro come il sole che facesse parte della maglia di Sasuke, mi chiedevo solamente se avrei trovato ulteriori indizi che mi avrebbero portato da lui.
Legai il piccolo frammento di blu al coprifronte, e proseguii il mio cammino alla ricerca dell’Uchiha che tanto stavo cercando.
«SASUKE!» Il mio grido squarciò in due il cielo, ed alcuni uccelli nei paraggi, spaventati, presero il volo.
Chissà se qualcuno avrebbe ascoltato quel mio richiamo. 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: chos