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Autore: chibitrunk    02/07/2011    7 recensioni
La storia di come Bra ha ricevuto il suo nome.
[Cit:] “E' una femmina, maledizione. Ed è anche portata per i piagnistei. Cosa me ne faccio di una mocciosa? Cos'ho fatto di male per meritarmi questo? Solo i soldati di classe inferiore possono sfornare progenie femminile” pensò Vegeta.
[Traduzione di LeftEye]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Vegeta
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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E' una femmina, maledizione!



Titolo originale: It's a Damn Girl (link)

Autore: Chibitrunk


Traduzione: LeftEye


***


“E' una femmina, maledizione. Ed è anche portata per i piagnistei. Cosa me ne faccio di una mocciosa? Cos'ho fatto di male per meritarmi questo? Solo i soldati di classe inferiore possono sfornare progenie femminile” pensò Vegeta. “Persino Kaarot, con il suo sangue da terza classe, ha generato due maschi. Io, il Principe di Saiyan, ho sangue regale che mi scorre nelle vene, non è possibile che abbia una femmina come secondogenita!”

Vegeta era andato su tutte le furie quando aveva appreso la notizia da suo figlio, ma si era infuriato ancora di più per il fatto che la sua donna glielo avesse tenuto nascosto: aveva scoperto che tutti, in famiglia, sapevano che si trattava di una femmina già da diversi mesi.
Volò verso la stanza, deciso a dirne quattro alla donna, ma quando entrò, la trovò a letto, profondamente addormentata, con la neonata rannicchiata accanto a sé.
Stava per svegliarla scuotendola per la spalla, ma si fermò quando la sentì lamentarsi nel sonno e la vide aggrottare le sopracciglia.
“Hmpf... non l'ho mai vista così stanca. La lascerò riposare ancora per qualche minuto, prima di ucciderla.”
Il suo sguardo si spostò sul fagottino steso accanto alla donna: ad un esame più attento, si intravedeva un ciuffo di radi capelli celesti in fase di crescita sbucare da sotto la cuffia lavorata a maglia.
Non c'era alcuna traccia dei suoi tratti su quella neonata; Trunks, perlomeno, aveva ereditato il suo sguardo.
In quel momento, Vegeta giunse alla conclusione che quella bambina non poteva essere sua.
“Dannata donna... che mi abbia tradito?” si lasciò andare in un ruggito e si decise a svegliarla, incurante di quanto fosse stanca ma, prima che la sua mano raggiungesse la spalla di Bulma, sentì qualcosa di soffice sfiorargli l'avambraccio e si bloccò, chiedendosi di che cosa si trattasse: fu allora che vide una coda sgusciare lentamente tra le pieghe del lenzuolo.
“Una coda?”
Vegeta la afferrò e tirò: la bambina venne trascinata via dalle braccia della madre e rimase sospesa in aria, dondolando a testa in giù. Il lenzuolo le scivolò via, rivelando un corpicino nudo e pallido.
Il Saiyan avvicinò la coda al proprio volto e fece scorrere le dita lungo la bruna e morbida peluria che la ricopriva: quello era decisamente un segno distintivo della sua razza.
Vegeta emise un grugnito.
“E' mia, senza dubbio. Dannazione!”
La piccola si agitò e aprì lentamente gli occhi, rivelando a Vegeta le iridi blu attraverso quelle due piccole fessure, e facendogli scoprire una seconda caratteristica che non gli apparteneva affatto: in pochi secondi, quegli occhi si riempirono di lacrime e la bocca si deformò in una smorfia, lasciando sfuggire un basso lamento, seguito da uno decisamente più forte.
“Oh, merda.”
D'istinto, usò la sua mano libera per coprirle la bocca.
«Taci!» sibilò e la piccola, come se avesse capito, si chetò immediatamente, sopprimendo il pianto in un singhiozzo sommesso.
Vegeta stese il braccio, allontanandola da sé; lei rimase appesa senza emettere alcun suono, osservandolo mentre lui la girava e rigirava per studiarla.
Infine, Vegeta la ripose sul materasso e raggiunse la sedia a dondolo che si trovava accanto al letto, incrociando le braccia e fissando lo sguardo sulle due figure davanti a sé.
La bambina non si riaddormentò, e lui continuò ad osservarla mentre agitava le piccole braccia verso l'alto, cercando di afferrarsi la coda.
E dunque ho una figlia: e adesso? Che me ne faccio di una femmina?” si chiese Vegeta. Quando la sua compagna gli aveva annunciato di essere incinta, non ne era stato particolarmente entusiasta.
Lei gli aveva detto di stare usando delle pillole che potevano prevenire una gravidanza, ma che erano sicure solo nel novantanove virgola nove percento dei casi. Il Saiyan sogghignò: era certo che lei l'avesse preso in giro con la storia della mancata efficacia delle pillole; avrebbe dovuto capire subito che lei voleva un altro figlio.
Piccola subdola...” le grugnì contro mentre fissava il suo volto addormentato.
No, non era stato entusiasta della notizia, ma aveva imparato a convivere con il fatto che sarebbe diventato padre per la seconda volta. Credeva sarebbe stato un maschio, dal momento che gli era stato detto che era impossibile, per un membro della famiglia reale, procreare una femmina, ma avrebbe dovuto immaginare che il sangue della Terrestre avrebbe infettato i suoi nobili geni.
Era preparato ad avere un figlio. Aveva addestrato bene Trunks e non sarebbe stato un problema addestrarne un altro, ma che fare con una femmina? Allenarla era fuori discussione, nemmeno il monaco pelato e sua moglie allenavano il loro biondo ibrido mezzo umano e mezzo androide.
Dal momento che quella di avere un altro figlio era stata un'idea della donna, avrebbe potuto lasciare a lei il compito di crescerla ed educarla.
No, non andrà così” pensò scuotendo la testa; poteva già immaginare la sua compagna complottare per coinvolgerlo nella vita di quella marmocchia. Sarebbe stato tutto più facile se fosse stata un maschio...
«Cosa fai qui, Vegeta?»
Sollevò la testa e puntò il suo sguardo accusatorio sulla donna:
«Non mi hai detto che era una femmina.»
La seguì con gli occhi mentre lei cercava a fatica di sollevarsi dal materasso; quando infine si fu alzata sui gomiti, si allungò sulla bambina e la avvolse nel lenzuolo che era caduto, poi la prese tra le braccia e la sollevò in aria.
«Oh, e così sei sveglia?» disse mettendosi a farle delle facce buffe. «Non hai pianto e non hai svegliato la mamma, ma che brava bambina!»
«Quando avrai finito di farle tutti quegli sberleffi, rispondi alla mia domanda» sbottò Vegeta incrociando le gambe e battendo nervosamente il piede destro sul pavimento.
«Non mi sembra che tu mi abbia chiesto qualcosa» constatò lei stringendosi la piccola al petto.
«Bene. Perché non mi hai detto che era una femmina? Tua madre mi ha detto che l'hai saputo già qualche mese fa. Per quale motivo me l'hai tenuto nascosto?»
«Oh, Vegeta, volevo solo farti una sorpresa. E' per questo che volevo che mi accompagnassi in sala parto, e se fossi venuto come ti avevo chiesto, avresti visto da te che era una femmina.»
Vegeta percepì una vena di sarcasmo nella voce di lei.
«Non mi provocare, donna» ruggì Vegeta. «Sapevi bene che non avrei mai e poi mai partecipato ad uno di questi rituali di nascita per cui voi umani andate matti.»
«Ok, ok, volevo solo risparmiarti il dolore e la delusione per qualche altro mese. Sapevo che non ne saresti stato entusiasta, perciò perché avrei dovuto dirtelo?» chiese lei alzando un sopracciglio, e continuando il suo discorso quando lui non rispose. «Però sono curiosa, perché ti dà tanto fastidio che sia una femmina?»
Nel suo sguardo ci fu un guizzo di divertimento.
Trova la cosa buffa.”
Vegeta rimase in silenzio mentre rifletteva sulla questione.
Perché gli dà così tanto fastidio?” si chiese lei.
Lui sapeva che tutte quelle storie sull'interruzione della dinastia erano solo scusa, ed era cosciente del fatto che avrebbe potuto avere una figlia femmina, ma l'unica cosa di era veramente sicuro era di non volerla. Per quanto riguardava la motivazione...
«Non so perché» rispose infine, con esitazione.
«Potrebbe forse essere che hai paura, oh potente Principe dei Saiyan?»
«Paura? Di cosa?» chiese restando immobile sulla sedia, fissando la sua compagna con aria di sfida.
«Oh, Vegeta. Sapevo che questo sarebbe successo non appena ho scoperto che avremmo avuto una bambina. Tu, mio caro principe, hai paura di diventare più umano. Se fosse nato un maschio, avresti potuto legare con il bambino attraverso gli allenamenti e il combattimento; in questo modo, avresti mantenuto intatta la tua parte di personaggio rude, senza dover avere a che fare con i sentimenti umani.»
La donna fece una pausa per osservare la sua reazione.
Lui era interessato al suo ragionamento, ma non gli piaceva la direzione che stava prendendo; ciononostante, voleva continuare ad ascoltarla, così la esortò accennando verso di lei con il mento:
«Vai avanti.»
«Beh, ti ho visto guardare Crilin e sua figlia: ho visto la tua espressione disgustata quando prende in braccio Marron e la riempie di baci. Lui la coccola, la vizia, la tratta come una principessa, e tu hai paura di diventare come lui.»
«Sciocchezze.» Vegeta sollevò le braccia, segno che era ora di fermarsi lì. «Non ho affatto paura, perché non farò mai certe cose.»
Lui continuò a fissarla, mentre Bulma distolse lo sguardo quando si lasciò sfuggire uno dei suoi sorrisi alla “ti-conosco-troppo-bene”.
Aveva forse ragione? Era questo il motivo per cui era spaventato? Dopo aver sconfitto Majin Bu, aveva accettato il fatto che sarebbe rimasto sulla Terra con Bulma e Trunks: era stata una sua scelta e non aveva rimpianti.
Con sua grande fortuna, era riuscito perfino a tenersi alla larga dal circolo di amici idioti di Bulma, anche se, quando lei aveva insistito per organizzare una riunione di gruppo, era stato obbligato a partecipare, ma era riuscito ad evitare qualsiasi conversazione con ognuno di essi, tranne Crilin. Quella sottospecie di fastidioso e minuscolo umano, infatti, aveva cercato in ogni modo di attaccare bottone con lui, ignorando qualsiasi minaccioso invito a lasciarlo stare che Vegeta gli aveva lanciato con lo sguardo.
Si era messo a blaterare su quanto sua moglie e sua figlia fossero meravigliose, continuando per quella che gli sembrò un'eternità, e solo grazie ad un enorme autocontrollo Vegeta si era trattenuto dal colpirlo in faccia.
Prima che se ne andasse, tuttavia, ricordava di avergli sentito pronunciare queste parole:
Quando avrai una figlia, saprai come ci si sente.
Vegeta rabbrividì: ora capiva perché fosse terrorizzato all'idea di avere una femmina.
«Se lo dici tu» commentò Bulma scrollando le spalle e riportando la sua attenzione sulla piccola creatura dagli occhi blu che stava facendo scodinzolare la propria coda. «Il tuo papino ha paura che potrebbe amarti troppo. Che dolce!»
«Piantala, donna!»
Vegeta ne aveva abbastanza: si alzò dalla sedia a dondolo e si diresse verso la finestra. «Non ho intenzione di prendere parte alla sua crescita e alla sua educazione. E' tutta tua!»
Fece per andarsene, ma si accorse con la coda dell'occhio che la donna stava sorridendo compiaciuta alle sue spalle: stava sicuramente complottando qualcos'altro.
«Questo lo vedremo. Vero, piccolina?» disse Bulma rivolgendosi alla bambina, e poi voltandosi verso di lui. «Oh, Vegeta, prima che tu te ne vada...» lo bloccò mentre il Saiyan aveva già una mano sulla maniglia della finestra, pronto a volare via:
«Dovresti scegliere un nome da dare a tua figlia.»
Vegeta si fermò.
Per una qualche strana ragione, aveva già in mente un nome ancora prima di andare lì. Ricordava di aver origliato una conversazione tra la sua compagna e la donna di Kaarot mentre cianciavano di nomi: a quanto pareva, Bulma aveva tenuto per ricordo un paio di calzoncini di Vegeta, mentre lui era nello spazio. Poco dopo, aveva battezzato il primogenito Trunks.
Farò il suo stesso gioco” pensò maliziosamente.
«Bra.»
«Che razza di nome è, brutto pazzoide?!»
«Pazzoide, eh? Non sono il solo, se è per questo» rispose con un sorrisetto compiaciuto, prima di volare via.


Fine





Note sulla traduzione:
come ho spiegato anche all'autrice, ho tradotto il titolo con “E' una femmina, maledizione!” perché “E' una dannata femmina” mi sembrava troppo letterale e suonava un po' vago, in italiano.
Non mi era ben chiaro perché Vegeta si fosse accorto così tardi che Bra era una femmina (XD), ma infine ho presupposto che Bulma avesse appena partorito (per questo la stanchezza), e perciò ho tradotto “room” con “camera” pensando si riferisse alla camera di un ospedale.
Credo sia inutile ricordare che il gioco di parole deriva dal fatto che Trunks in inglese significa “calzoncini” e Bra “reggiseno”.

P.S. L'editor HTML (NVU) mi dà problemi, come vedete una parte del testo ha una dimensione mentre da un certo punto in poi si rimpicciolisce, e per di più cambia il carattere O_O Qualcuno sa spiegarmi come posso risolvere il problema?
  
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