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Autore: Il Saggio Trentstiel    03/07/2011    17 recensioni
"D'accordo!"
mi interrompe lei
"Prendo il panda! Grazie del consiglio!"
La guardo con stupore mentre abbraccia con foga il mastodontico peluche (che nel frattempo ha già ricevuto il fantasioso nome di "Signor Panda"...), non capendo come possa aver travisato così le mie intenzioni.

Questa one-shot fa parte della serie "In due" ^_^
Un'uscita è ben diversa da un appuntamento, su questo siamo tutti d'accordo.
Ma come possono mettersi le cose se qualcuno mischia le carte in tavola con dello "zucchero incantato"?
Storia classificatasi diciassettesima al concorso "What a wonderful -fluff- world!" indetto da KikiWhiteFly e Roro sul forum di EFP!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Izzy, Noah
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In due'
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Ancora mi domando cosa accidenti sia accaduto nella mia mente.
Sì, deve per forza essere accaduto qualcosa di poco chiaro tra neuroni e sinapsi, altrimenti non avrei altre spiegazioni al fatto che io sia qui.
Con lei.
Lei, con un fucile ad aria compressa in mano ed intenta a far saltare diversi barattoli.
Una mira niente male, devo ammetterlo.
Ride di gusto, urlando "BUM!" ogniqualvolta colpisce un barattolo.
Cioè ad ogni colpo.
"Bum! Bum! Bum! B..."
Mi avvicino a lei
"Sì, grazie, abbiamo capito l'antifona"
Ride ancora e, finalmente, il fucile emette un gratificante "Clic", indicando che le cartucce sono esaurite: ad essere precisi emette almeno cinque o sei "Clic" prima che lei si renda conto che non sta più sparando...
Il proprietario del baracchino la osserva con malcelata ammirazione
"Complimenti signorina, mai vista una ragazza sparare così!"
Incrocio le braccia e squadro freddamente l'uomo: perché poi "freddamente"?
Nel frattempo lei sta decidendo quale premio scegliere: senza alcun preavviso mi afferra per un braccio e mi trascina accanto a sé, indicando diversi oggetti
"Cosa è meglio secondo te? Un portachiavi o un panda gigante?"
Inarco le sopracciglia e mi volto verso il baracchino: sul bancone sono posati un piccolo portachiavi a forma di pistola ed un enorme, soffice panda di peluche.
La scelta da fare è più che ovvia!
"Ecco, non credi che il panda...?"
"D'accordo!"
mi interrompe lei
"Prendo il panda! Grazie del consiglio!"
La guardo con stupore mentre abbraccia con foga il mastodontico peluche (che nel frattempo ha già ricevuto il fantasioso nome di "Signor Panda"...), non capendo come possa aver travisato così le mie intenzioni.
Se mi avesse lasciato il tempo di parlare le avrei sconsigliato con decisione di prendere quell'enorme agglomerato di peluche e morbidezza!
Patetico...
Mi stringo nelle spalle e ci allontaniamo dal baracchino del tiro a segno, vagando senza meta per qualche minuto: io mi guardo attorno in silenzio, lei ovviamente no
"...e poi questa estate ce ne andremo in Cina, così potrai conoscere la tua mamma e il tuo papà!"
Ditemi la verità...Non sta parlando con il panda, vero?
Inutile incupirsi, è così e basta!
Anche se, ad essere sincero, non mi dispiace poi tanto...Insomma, ogni tanto è necessario qualcuno per...Compensare le proprie mancanze, no?
Ma cosa diavolo sto pensando?
Sbuffo, attirando la sua attenzione: mi si avvicina saltellando -quanta energia, per Giove!- e mi mette un braccio attorno alle spalle
"Ti stai annoiando? Ci facciamo un giro sulle montagne russe?"
Vorrei negare entrambe le sue insinuazioni, ma il suo volto splende di un entusiasmo così sincero, così puro, così...
Beh, insomma, non ho il coraggio di dirle di no: mi stringo nella spalle e commento con un laconico
"Come vuoi"
Strano a dirsi, quelle due parole sembrano riempirla di felicità.
O sono io che voglio vedere certe cose? Ovviamente per non sentirmi in colpa ad uscita finita.
Ovviamente.
La fila per le montagne russe scorre velocemente -anche troppo...-, e in pochi minuti ci troviamo già seduti sul nostro vagoncino.
Il vagoncino di testa.
Perché, perché mi sono lasciato convincere anche in questo frangente?
Oh, giusto.
Perché mi ha sorriso.
Beh? Cosa c'è? Era un sorriso carino!
Abbasso immediatamente la barra metallica che, teoricamente, dovrebbe proteggerci: prego qualunque divinità che sia effettivamente così.
Il panda gigante ha trovato alloggio alla cassa, dove lei lo ha depositato prima di salire sulle montagne russe con la raccomandazione di fare il bravo: inutile descrivere la faccia basita della cassiera...
Uno scossone ci comunica che la fila di vagoncini sta cominciando a muoversi, lentamente ma senza via di scampo.
Traggo qualche profondo respiro per calmarmi, inutilmente, mentre lei al mio fianco ride e strepita come se avessimo già imboccato il giro della morte.
Più su, sempre più su, ancora più su...
Giunti in cima alla ripida salita abbiamo un breve scorcio del parco sottostante, per poi cominciare a correre a velocità proibitiva verso il basso.
Lei urla, io urlo.
Lei ha gli occhi spalancati, io li ho ben chiusi.
Lei mi stringe la mano, io...
Cosacosacosa?
Mi. Sta. Stringendo. La. Mano.
Sono così sconvolto che riapro immediatamente gli occhi.
Lei continua a ridere, godendosi le discese e le curve mozzafiato, lanciandomi qualche occhiata divertita di tanto in tanto.
Di colpo mi lascia la mano e mi abbraccia
"Il giro della morte, ahahah!"
Il cuore comincia a battermi più forte, e sono sicuro che quell'atroce intrico di rotaie sia l'unico responsabile!
Subito dopo il giro della morte i vagoncini rallentano, arrestandosi poi al punto di partenza: scendo per primo, barcollando appena, seguito da lei che ha un'espressione di felicità assoluta
"Grazie per avermi accompagnata al luna park e sulle montagne russe!"
Sorrido incerto
"Non c'è di che...Ehi, il panda?"
Ci siamo infatti allontanati dalla cassa dove l'ingombrante peluche è stato abbandonato, ma lei muove con noncuranza una mano
"Se lo terrà la cassiera o lo regalerà a qualcuno, avrebbe mangiato troppo bambù!"
Su queste note bislacche allunga il passo, fissando con infantile desiderio una bancarella dritta davanti a noi
"Oh! Lo zucchero filante!"
Roteo gli occhi
"Si chiama zucchero filato..."
La mossa successiva mi lascia decisamente spiazzato: ancora una volta, cosa mi è venuto in mente?
"Ne vuoi un po'?"
Mi sorride come se le avessi annunciato di averle regalato l'intero luna park (o una scorta di esplosivi) e mi abbraccia: di nuovo il cuore accelera i battiti, ma stavolta non ho rotaie e giri della morte da incolpare.
Un po' rosso in volto mi avvicino alla bancarella, i soldi già in mano: osservo la grassa e sorridente proprietaria roteare con maestria il sottile bastoncino, che pian piano si riempie di appiccicose stringhe rosa, e lei che continua a sorridermi.
Di lì a poco lo zucchero filato è pronto: pago, lo porgo a lei e ricevo un acuto "Grazieeee!" completo di sorriso beato.
Ci sediamo su una panchina poco distante: la osservo sbocconcellare il suo zucchero filato -non è un dolce che mi entusiasmi particolarmente-, finché non deglutisce rumorosamente e si volta verso di me
"Perché chiamarlo "zucchero filato"?"
Spalanco gli occhi: una domanda tipica di lei, non c'è dubbio!
"Perché è il nome che, a ragione, gli è stato assegnato"
Scuote la testa
"Ma ci sono tanti nomi più carini! Pensa se si chiamasse "zucchero pelato", ahahah! Heather lo odierebbe a morte!"
Mio malgrado mi apro in un sorriso mentre lei continua a snocciolare dei nomi alternativi per quel dolce
"Zucchero pestato...Zucchero frustato..."
Sarò patetico, ma...Non riesco a staccarle gli occhi di dosso...
E' così strana, ma così speciale, divertente, sempre allegra!
Lo ammetto, sono proprio...
"Incantato!"
Sobbalzo ed inspiro bruscamente
"Come?"
Lei sorride ed osserva il suo zucchero filato come se fosse la cosa più bella del mondo
"Zucchero incantato! Sembra una nuvola, ma è dolce e si può mangiare!"
Annuisco, ritrovandomi poi a dire
"Hai ragione..."Incantato" è perfetto!"
Sorride e piega il capo di lato, staccando poi un batuffolo rosa dal suo zucchero filato
"Ne vuoi un pezzetto?"
La risposta sincera sarebbe "No, mi fa schifo", ma con che coraggio posso dirle questo?
"Sì, volentieri"
Le sfioro le dita prendendo quel soffice pezzetto di zucchero, affrettandomi ad infilarmelo in bocca per celare la mia momentanea inadeguatezza: devo aver però fatto qualcosa di buffo, perché lei scoppia a ridere
"Ahahah, adesso tu sembri uno zucchero incantato!"
Faccio per passarmi una mano sulla bocca -effettivamente avverto l'appiccicume dello zucchero...-, ma lei mi blocca per il polso.
Si è avvicinata anche, brandendo quello zucchero filato come una spada.
A separarci è soltanto la distanza di un respiro...
Ma perché sto ancora qui a pensare?
Mi avvicino al suo volto, non osando quasi respirare, il polso ancora stretto nella morsa della sua mano.
Lei sorride e socchiude gli occhi.
Io li chiudo completamente, come sulle montagne russe.
Le nostre labbra si sfiorano.
Una, due, tre volte.
Poi quel timido gesto si trasforma in un bacio a tutti gli effetti.
Il profumo dei suoi capelli, il sapore zuccherino delle sue labbra, le sue mani lisce e sottili...
Tutto mi sembra un sogno.
Infine, ci separiamo.
Io sono senza fiato e -avverto il calore sul volto- completamente scarlatto.
Lei sorride ancora e mi accarezza una guancia
"Ora non sembri più uno zucchero incantato..."
Accenna con la testa al mio volto
"Però sei uno zucchero...Innamorato?"
Innamorato? Che parola impegnativa!
Tuttavia...Tuttavia sorrido senza dubbio alcuno
"Sì, direi che va benissimo"
Mi lascia un altro bacio sulle labbra
"Hai anche le labbra zuccherose!"
Sollevo un sopracciglio
"Mai quanto le tue"
Terminata la frase mi riapproprio delle sue labbra, ancora avvolte dal sapore e dal profumo di zucchero e fragola.
Dopo qualche secondo lei allontana il volto dal mio, appoggiandomi poi la testa sulla spalla
"Sai, mi sono sbagliata!"
"Riguardo a cosa?"
La vedo sorridere
"Noah è più dolce dello zucchero filato"
Sorrido a mia volta
"E Izzy è più pazza delle montagne russe"
Con una risatina si stringe nuovamente a me, riprendendo a baciarmi.
Zucchero incantato: mai nome fu più giusto!







All'interno della storia è celata una citazione dei Peanuts: riuscite a trovarla? ;)
   
 
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