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Autore: LanaLang    14/03/2006    5 recensioni
Salve a tutti!Inizio subito col dire che non ho mai pubblicato storie...per cui posso solo sperare che vi piaccia. Questa storia è in parte autobiografica... Racconta di due semplici ragazze e della loro incredibile vita!Buona lettura! (dedicata alla mia migliore amica alias Chloetta)
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Honolulu,Hawaii. I primi caldi raggi del sole di Luglio filtravano dalla finestra della camera da letto,colorando le pareti di un rosa intenso. Vanessa Vidal,una ragazza di 19 anni,continuava a dormire abbracciata al morbido cuscino con l’espressione serena e tranquilla di una bambina. Avrebbe continuato a dormire ancora per molto se il citofono al piano di sotto non avesse suonato insistentemente. -Mmh…c-che…?- In poco tempo si trovò seduta sul letto mentre i grandi occhi azzurri scrutavano l’ambiente circostante per riprendere i contatti con la realtà. Il citofono suonò di nuovo. -Uff…arrivo!arrivo!-Vanessa,con aria contrariata,buttò all’aria il lenzuolo e scese dal letto.Rimase un attimo incerta,passandosi le mani tra i capelli rasta neri e fuxia che le scendevano disordinati sulle spalle,quindi aprì la porta correndo lungo il corridoio.Dalla stanza di fronte uscì un’altra ragazza dai lunghissimi capelli castani e l’espressione imbronciata,con una canottierina nera e dei larghi pantaloni di un leggero pigiama. -Ma chi diavolo è alle sette del mattino?!-chiese questa affacciandosi alla ringhiera del piano di sopra.- Credo di saperlo!-rispose Vanessa scendendo a piedi scalzi per le scale.L’altra ragazza,la 18enne Barbara Baker,la seguì sbuffando. Vanessa aprì la porta di casa ritrovandosi davanti il viso sorridente di Norah.-Vanessa!Barbara!Stavo per chiamare i pompieri… Ma…prendete qualcosa per dormire così profondamente?Sono tre ore che suono!!!-disse Norah,col suo accento inglese. Questa era una bella ragazza alta e slanciata,con occhi chiari e capelli dorati che piombavano corposi e perfetti sulle spalle.Nonostante la giovane età a Londra era già una modella di ottima fama,con un carattere solare e tante aspirazioni. Vanessa Vidal e Barbara Baker erano due americane amiche d’infanzia venute a trascorrere l’estate ad Honolulu.Vanessa era una ragazza energica ed estroversa che studiava architettura all’università.Amava leggere romanzi,ascoltare musica e spesso sognava di essere la protagonista di uno di quei romantici film strappalacrime dove il principe azzurro è il ragazzo della porta accanto. Barbara,invece,era molto meno estroversa ma decisa ed estremamente sicura di sé.Studiava archeologia e le sue passioni erano il canto e le arti marziali...per quanto gli altri la vedessero come una persona sarcastica e forte,aveva un’indole romantica e sensibile. Insieme si compensavano con i loro caratteri opposti ma compatibili e ad Honolulu avevano già fatto nuove amicizie. -Norah,ma ti passa almeno per l’anticamera del cervello che magari una poveraccia voglia dormire qualche ora in più al mattino!?- domandò senza tanti complimenti Barbara,assottigliando i suoi occhi azzurri dal taglio netto e marcato ora assonnati e l’inconfondibile aria imbronciata.Norah sorrise.-Ma dai,avevamo deciso di andare a giocare a palla a volo sulla spiaggia,guarda che bella giornata! Vorresti dormire fino a mezzogiorno anche oggi?Rose e Lula ci aspettano!-replicò Norah alternando lo sguardo sulle due ragazze. Vanessa si voltò verso Barbara. -Ha ragione,ce ne eravamo dimenticate!Forza,mettiamoci i costumi da bagno e andiamo!- disse Vanessa trascinando l’amica per il braccio.-Ma non ho neanche fatto colazioneee!!!Buaaah,letto mio!!!Perchè ti ho lasciato!!!- Norah sorrise alle parole di Barbara,quindi si mise ad aspettare paziente fuori dal portone. Poco più tardi,su una splendida spiaggia esotica,una ragazza dalla pelle ambrata,corti capelli corvini e occhi scuri,stava parlando tranquillamente con una ragazza di colore,dai capelli crespi color carota e due grandi occhi da cerbiatta.Erano in attesa che le Norah,Barbara e Vanessa arrivassero.La ragazza mora,Rose Loyd,era una vecchia conoscenza delle due americane.Un futuro medico che viveva con la madre e il patrigno egiziano poco distante dalla casa di Barbara e Vanessa.Anche sua madre era un’egiziana del Cairo e il suo vero padre,che non conobbe,era un ladro messicano. La ragazza di colore,Lula,era un’hawaiiana conosciuta lì.Aveva 16 anni e viveva col padre e la sorellina in una casa in riva al mare. Era vivace e instancabile con una passione innata per il ballo. -Eccole che arrivano finalmente!-disse Rose notando le tre amiche apparire dietro le dunette di sabbia.-Evvai!!!Si gioca!!!- aggiunse Lula seduta sulla sabbia.-Scusate il ritardo!- Disse sorridendo Vanessa,con indosso un bikini bianco e nero.-Già!Qualcuno voleva continuare a dormire!-annunciò Norah sfoggiando il suo costume rosa acceso mentre lanciava occhiate di intesa a Barbara. -Eh,eh…immaginiamo…Ah!...- disse Rose lanciando subito la palla a Barbara -…Mio fratello maggiore è in viaggio e domani verrà a trovarci!Mamma è felicissima,ci terrei a presentarvelo!- -Hai un fratello?- chiese Barbara lanciando a sua volta la palla al di là della rete,in direzione di Lula. -Un fratello???Wow!Quanti anni ha?Come si chiama?E’ carino?eeeeeeeeh???-iniziò a domandare Vanessa con evidente interesse immaginando già un romantico playboy.Lula tirò la palla con forza.Rose sorrise notando la curiosià sui volti delle quattro amiche -Beh,ha 20 anni e si chiama Jack,domani lo vedrai…- replicò Rose.Le ragazze continuarono a giocare ancora a lungo passando la mattinata tutte insieme sulla spiaggia. All’ora di pranzo Barbara si offrì di andare a comprare dei panini,così si avviò indossando degli short e un top rosso ed entrò nell’unico locale che trovò aperto,vicino casa.Un’insegna fuori ne sottolineava l’insolito nome:Lo Zar. Barbara si guardò attorno non vedendo nessuno…-Permesso?...C’è qualcuno?- domandò perplessa. All’improvviso qualcosa di pesante le si schiantò addosso atterrandola con l’urlo di un ninja agguerrito.Barbara vide un scopa arrivarle tra capo e collo più volte…-hey!!!ma…ahia!!!cosa…???aaaah!ahia!lasciami!!!- quel “qualcosa” di pericoloso continuava a riempirla di botte come un insetto preso dallo schiaccia mosche. Ad un tratto,una voce estranea…-Nonna ma che fai!!!Ferma!!!- quella “voce” liberò Barbara dalla presa del nemico. Barbara si alzò massaggiandosi le braccia,alzò gli occhi e vide una bassa vecchietta vestita di nero,con una scopa in mano e lo sguardo da pazza omicida!!!Dietro di lei,un giovane ragazzo la tratteneva a stento,con aria mortificata.Aveva gli occhi verdi,capelli castano chiaro che sfioravano gli zigomi davanti e andavano accorciandosi dietro,un fisico atletico e un bel viso regolare -Scusa per l’accoglienza,nonna Milla è uno spirito battagliero!Crede che la Russia sia ancora in guerra!-si giustificò il ragazzo mentre la nonna ringhiava contro Barbara ancora incredula.-Cosa posso fare per te?- disse il ragazzo.-Ehm…ah si!Avete pranzi a portar via?Magari dei panini,tramezzini…-rispose lei – -veramente non è tra le nostre specialità,qui facciamo cucina russa ma posso fare un’eccezione visto l’inconveniente di prima!- disse sorridendo il ragazzo.Così si mise a preparare rapidamente dei panini e a metterli in dei sacchetti.Nonna Milla guardava crucciata Barbara come un toro pronto alla carica.-Quindi siete russi,eh?E’ originale un locale russo in un’isola!- notò la ragazza. -Già…gli affari vanno bene,qui…è caratteristico!Ecco a te il pranzo!- disse consegnando i panini a Barbara -Cinque panini,non si direbbe che mangi così tanto!- aggiunge ridendo il proprietario del locale. -Non sono tutti per me,ho quattro amiche da sfamare,io!-replicò Barbara.-Eh,eh,eh…l’avevo intuito.Per i clienti nuovi offre la casa,dasvidania e torni presto allo zar!-concluse il simpatico ragazzo.-Dasvidan…ehm…ciao!- Barbara lanciò un’ultima occhiata perplessa alla pericolosissima vecchietta e uscì. Sera.Dopo una allegra giornata Vanessa diede una rapida letta al riassunto che aveva fatto su gli scultori italiani e aprì l’armadio per scegliere il vestito per uscire.-Dove vai?- chiese Barbara affacciandosi alla porta della stanza di Vanessa.- Devo andare a quel corso di arte,ricordi?Ho pure pagato l’iscrizione!- -Ah,già…direi che sei anche in ritardo,allora.Non era alle 6.15?Sono le 6.10!-precisò Barbara.Vanessa lanciò un urlo disumano,prese il primo vestito che capitò e dopo essersi sistemata corse fuori casa salutando Barbara. Indossava un’elegante vestito rosa,scarpe col tacco e i rasta erano tirati su.Gli occhi azzurri erano nascosti dietro degli occhiali da vista e a tracolla aveva la borsa in tinta col vestito.-Oh,no!L’autobus!-esclamò vedendolo allontanarsi dalla fermata.Vanessa si mise a correre -aspetti!!!aspetti!!!devo salire!!!- l’autobus accellerava mentre Vanessa gli correva dietro disperata.Il tacco della scarpa si incastrò nelle fessure di un tombino in mezzo alla strada.-No!Anche questa ci si mette!!!E togliti…uff…-ogni tentativo di liberare la scarpa e il proprio piede sembrava inutile…-E dai!Accidenti!...Faccio tardi!-Come se non bastasse,da dietro la curva vide spuntare un camion che a gran velocità si dirigeva verso Vanessa e la sua scarpa!-AAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!- Pochi istanti dopo Vanessa si ritrovò distesa a terra,senza una scarpa,con gli occhiali sull’asfalto e con il viso di un ragazzo a pochi centimetri dal naso. -Come si sente?Niente di rotto?- chiese il tipo.-tu-tutto a posto,la ringrazio infinitamente…- ripose stordita lei.-Sicura?Vuole che la porto al pronto soccorso?- -No,grazie…basterebbe che non mi stia sopra...non mi circola il sangue nella gamba,sento che formicola tutta…- Il ragazzo si mise a ridere e l’aiutò ad alzarsi.Vanessa lo osservò con attenzione,aveva un fisico atletico,begli occhi verdi,capelli castani lunghi fino agli zigomi e più corti dietro.Era il ragazzo che l’aveva salvata e anche il più bel ragazzo che aveva mai visto!-La sua scarpa è deformata ormai…comunque io mi chiamo Nikolaj Gregorov.-si presentò il ragazzo,Vanessa gli strinse la mano sorridendo dolcemente -Vanessa Vidal…-rispose.-Andavi da qualche parte,così di fretta,Vanessa?-chiese Nikolaj.-Ehm si…inseguivo l’autobus!-replicò lei.-E hai pensato di raggiungerlo prima facendoti incollare da un fugone,saggia mossa!- disse scherzando il bel ragazzo.Vanessa arrossì con una cristallina risata.Con imbarazzo misto a contentessa,la ragazza teneva gli occhi bassi,guardando il suo buffo piede senza una scarpa poggiare sul freddo asfalto:si sentiva una sorta di Cenerentola,ora più che mai. -Ti devo un paio di scarpe,accidenti!Dopotutto è colpa mia:non sono riuscito a salvare la scarpa!- disse il ragazzo -non sono un calzolaio ma…posso rimediare offrendoti una granita al lunapark!Che dici?-Vanessa annuì,dentro era strafelice ma attenta a non darlo a vedere. I due si avviarono ridendo e scherzando verso il lunapark affollato di gente.Si poteva sentire a malapena il rumore del mare sotto le urla e le risate dei bambini che giocavano.Era una bella giornata senza vento e Vanessa,seguita da Nikolaj,si sedette su una panchina sorseggiando le granite alla frutta appena comprate.-E così vieni da Mosca!Il mio salvatore è simpatico,carino e anche russo!- disse Vanessa per rompere il ghiaccio con evidente timidezza.-E tu sei americana...Sei in vacanza col tuo ragazzo?- domandò Nikolaj col suo tono tranquillo.-N-no!no!...Sono con la mia migliore amica!-ci tenne a precisare subito lei.Vanessa poggiò il piede scalzo sulla bordo della panchina,sistemando la gonna.Un silenzio imbarazzante scese sui due,poi…-Ti va di buttare giù qualche barattolo?- domandò lui -Come…?- -Il tiro ai barattoli!Laggiù…vedì quel tendone?Si vincono i premi!- rispose Nikolaj indicando un tendone giallo e verde a pochi metri da loro.-Ok!Ma non sono molto capace…non vedo bene da lontano!- lo informò Vanessa mentre si avvicinavano al tendone.-Tu inforca gli occhiali e bombarda i barattoli!-rispose sorridendo Nikolaj porgendole la palla di gomma. -un tiro 50 cent!- disse l’addetto al gioco posizionando i barattoli uno sopra l’altro. Vanessa prese la mira e lanciò con poca forza la palla prendendo di striscio un solo barattolo.-Lo vedi?(sigh!)non sono capace!- Disse.-Pietoso,in effetti…riprova e non partire già sconfitta dall’inizio!- consigliò Nikolaj porgendole la seconda palla di gomma. Vanessa tirò la palla e con un sordo rumore di ferraglia fece cadere tutti i barattoli.-Visto?E’ questione di autostima…-concluse il ragazzo con espressione soddisfatta.Al momento di ritirare il premio scelse due buffe pantofole rosa a forma di peluche che Vanessa indosso immediatamente.-Oooh,sono così cariiiine!!!- osservò -si…e ti guardano tutti con quei mammuth ai piedi!-disse ridendo lui.-Nikolaj!!!La ruota panoramicaaa!!!- Nikolaj sentì un brivido percorrergli la schiena al sentire quel nome.Vanessa lo guardò entusiasta -andiamo?!ti prego,ti prego!!!pago io!adoro la ruota panoramica!!!- -N-no…non…non mi pare il caso,no.Non mi piace la ruota!- -Daaai!!!Per favore!Guarda che ti faccio indossare le mie pantofole-peluche rosa,eh!!!-.Disarmato dall’allegria della ragazza si arrese e salì con lei sulla ruota.-Insomma che c’è?E’ così bello salire in alto…vedi tutto il panorama!Hai paura,per caso?- domandòVanessa.-No è che…soffro di vertigini,insomma.-disse il ragazzo timidamente.-…E non ridere.- la ammonì in seguito ma Vanessa scoppiò in una fragorosa risata sotto lo sguardo indispettito di Nikolaj.-Scusa,è solo che è…strano!Anch’io soffro di vertigini e sono voluta salire pensando che tanto mi avresti incoraggiata tu…invece stai peggio di me!-disse tra le risate Vanessa. Nikolaj sorrise avvicinandosi a lei -Magari non dovremmo guardare giù…- proprose cambiando espressione,mentre avvicinava le sue labbra a quelle di lei.Vanessa,un po’ sorpresa,avvicinò anche lei il viso,chiudendo lentamente gli occhi…quando all’improvviso... -oh,il mio cellulare!- notò Nikolaj prendendo il cellulare dalla tasca.Stava vibrando.Vanessa rimase lì,imbambolata con le labbra protese in avanti per qualche secondo prima di realizzare che l’ipotetico bacio da film era andato a farsi benedire e che il suo meraviglioso ragazzo stava parlando al telefono come se niente fosse.Nikolaj chiuse la conversazione al telefono.-Scusa,devo andare!Mia nonna è gravemente malata e mi aspetta a casa…- disse.-D’accordo…vado anch’io…- rispose Vanessa restando un po’ male.Pensò di chiedergli il numero di cellulare,ma che figura avrebbe fatto corteggiandolo così spudoratamente?Forse ci avrebbe pensato lui a chiederle il numero.Avrebbe voluto dirgli un “allora,che ne dici se domani ci rivediamo?” o “bella serata!naturalmente ci rivedremo,vero?” ma l’unica cosa che riuscì a dire,mentre lui era intento a scendere dalla ruota vincendo i giramenti di testa fu: -C-ciao,allora!Auguri di pronta guarigione a tua nonna…- detto questo avrebbe voluto prendersi a mattonate in testa da sola. Nikolaj la salutò con un semplice “ciao,buona permanenza a Honolulu” e sparì tra la gente ormai diminuita. Vanessa si avviò verso casa mentre il cielo cominciava a tingersi di un blu scuro intenso puntellato di stelle. Quando arrivò a casa,trovò Barbara stesa sul divano a guardare un film.I lunghi capelli castani,appena lavati,scendevano lisci lungo il bracciolo del divano su cui poggiava la testa.Vedendo l’espressione malinconica di Vanessa,alzò di tre quarti la testa con aria interrogativa,poi tolse i calzini colorati dal cuscino e le fece spazio sul divano.Vanessa,decisa a sfogarsi come sempre con l’amica,si sedette accanto a questa e le raccontò tutta la storia per filo e per segno.-…E il tuo problema è quello di non rivederlo più?- domandò sorpresa Barbara.Vanessa annuì mentre con gli occhi stanchi guardava la tv distrattamente.-Tsk!Questo è un quartiere piccolo,vedrai che lo ritrovi prima di quanto credi…o magari si fa vivo lui,che ne sai?--Mh…forse hai ragione…- disse Vanessa mentre sul suo bel viso rotondo tornava un sereno sorriso.-Ok!Mi sono avvilita per niente!Non è da me…Coraggio!Facciamo una bella cena e prepariamoci per domani!- disse poi,saltando su dal divano.-Domani?Che succede domani?- chiese Barbara spegnendo la televisione.-Ma dimentichi sempre tutto,tu?Andiamo da Rose!Arriva suo fratello,ricordi?- annuncia Vanessa dando una pantofolata in testa a Barbara.-E allora?Di quali preparativi hai bisogno?Vuoi rimorchiare anche questo,adesso?- disse Barbara avviandosi verso la cucina a piedi scalzi.-Ma nooo!!!...Perchè pensi sempre male di me?Donna di poca fede!- Vanessa la segue in cucina,decisa a riempire lo stomaco con qualcosa di caldo. Giorno seguente.Barbara,Vanessa,Norah e Lula avevano appena finito di pranzare attorno al tavolo a casa di Rose.Un uomo sui cinquant’anni,dall’aria bonaria e una folta barba scura,raccontava barzellette,senza un senso logico,che divertivano le ragazze. Quell’uomo era il patrigno di Rose,Said,un simpatico signore che trattava tutte come delle figlie.La madre di Rose,invece,era una bellissima donna dai lineamenti marcati e la pelle olivastra,con dei lunghi capelli corvini acconciati con grande classe.Sumitha,questo era il suo nome,poteva sembrare una regina di qualche regno dell’antico Egitto e nonstante tutto era dolce e affettuosa. -…E così,non potendo attraversare il Nilo a nuoto,decisi di lasciar perdere quel dannato pesce…ma in tutte le altre situazioni sono sempre stato un ottimo pescatore!- raccontava Said notando l’aria divertita della figliastra. -Smettila di annoiare queste povere ragazze con storie di trote e salmoni,Said!-lo ammonì la moglie divertita -Rose,tesoro,tira fuori la torta dal forno,per favore…- Rose fece per andare in cucina quando un fuoristrada parcheggiò fuori dalla porta.Il silenzio calò nella sala da pranzo e Rose deviò i suoi passi verso la porta di casa,affacciandosi al vetro.-Oh!E’ arrivato Jack!E’ arrivato Jack!- gridò Rose al colmo della felicità.Sumitha si alzò dalla tavola impaziente di abbracciare il figlio ma prima che potesse arrivare alla porta,questa si aprì e tre ragazzi sui vent’anni circa entrarono in casa.-Jack!!!- gridò Rose lanciandosi tra le braccia del fratello maggiore.Questo le sorrise abbracciando poi la madre e il patrigno.Jack era un ragazzo dai bel lineamenti,alto e ben piazzato fisicamente,con occhi castani dal taglio enigmatico e dei lunghi capelli neri fino a metà schiena.Indossava una larga giacca di pelle di daino e dei semplici jeans. I suoi due amici erano Dan,un ragazzo dall’aria infantile e dispettosa,con i capelli neri e dei ciuffi bluastri lunghi pochi centimetri,dei grandi occhi blu,con la parlantina sciolta e un simpatico modo di fare e l’altro ragazzo era Nick,un biondino con gli occhi verdi,composto e più maturo dell’altro,gentile e affabile. -Ciao Dan!Ciao Nick!- salutò Rose conoscendo già gli amici del fratello.-Ragazzi,vi presento le mie amiche Norah,Lula,Barbara e Vanessa- Ragazzi e ragazze si salutarono cordialmente.-Ammazza quanta gente!!!-esclamò Dan sedendosi poi al tavolo e attaccando a parlare con la povera Lula di computer e videogiochi.-Così tu sei il fratello di Rose!- disse Vanessa a Jack trascinandosi dietro Barbara,più distaccata -Noi siamo Vanessa e Barbara,io architetto,lei archeologa…è stata anche in Egitto,vero Barby?- Jack guardava divertito le due amiche mentre Barbara spariva sempre di più dietro le spalle di Vanessa.-Barbara?...ma dove vai?- chiese Vanessa vedendola sprofondare dietro di lei. -L’archeologa Indiana Jones si nasconde…- notò Jack con tono ironico -guarda che non mordo…-.Barbara si affacciò risentita da dietro Vanessa -Non mi sto affatto nascondendo,hai capito male…- lo riprese non del tutto sicura di sé. -Feroce la ragazza!Non ti preoccupare,faccio quest’effetto a volte…-disse il ragazzo in tono provocatorio e divertito.Vanessa si mise a ridere mentre Barbara arrossì lievemente mettendo il solito broncio.La situazione non la faceva sentire per niente a proprio agio.-Non so di cosa stai parlando…comunque sia è stato un piacere conoscerti,tra poco dovremo avviarci verso casa.- disse Barbara freddamente volendo liberarsi il prima possibile di quel tipo insolente.-Oh,è stato un piacere anche per me conoscere una ragazza così carina,peccato che vi fermate così poco…ma ho l’impressione che ci vedremo molto spesso se abitate da queste parti!- continuò Jack divertendosi come un matto a far impazzire la ragazza. -Non credo proprio,abbiamo sempre molto da fare noi…- replicò al limite della pazienza lei.-Ma Barbara,che dici?Ci vedremo stasera in spiaggia e tutte le mattine verranno anche loro insieme a Rose!Ci divertiremo un mondo!- la riprese Vanessa.Jack sorrise a Barbara con aria di sfida.-Ah!Senti,senti!…Beh allora passeremo un bel po’ di tempo insieme già da stasera!Ora non vi trattengo oltre,gentili fanciulle…passate un bel pomeriggio,mi raccomando!- così dicendo fece l’occhiolino a Barbara che cambiò decisamente colore in viso. Le due ragazze salutarono tutti e tornarono a casa. Barbara si trovava a percorrere avanti e indietro il salone lanciando improperi da tutte le parti con aria nervosa mentre Vanessa era intenta a cercare il nome di Nikolaj sull’elenco telefonico. -Non è possibile quel tipo!No!!!Ma…ma…l’hai visto???-urlò Barbara sfogandosi con Vanessa.-L’ho visto,l’ho visto…è un gran bel pezzo di ragazzo!E tu smettila di camminare o farai il solco per terra!Poi ci tocca comprare il parquet nuovo!- rispose Vanessa con l’indice sulla pagina dell’elenco.-Ma quale pezzo di ragazzo,quello è arrogante,presuntuoso, decisamente troppo spavaldo e mi ha preso di mira!Ma cosa vuole?!Che gli spezzo l’osso del collo?!E io dovrei passare l’estate con quello tra i piedi!?Grrr…- -Quante storie!Era un modo carino per farti capire che non gli sei indifferente,dai!A me piace quel tipo…-osservò Vanessa. -Perfetto!Allora portalo lontano da me,perché io non lo sopporto!-.Barbara si sedette sul poof incrociando le gambe e mettendo il solito broncio.-Non c’è!!!Ma di che secolo è questo elenco telefonico?!- domandò Vanessa notando,poi,l’amica seduta poco distante.-Andiamo!E’ un ragazzo carino,spiritoso...non dirmi che non ti piace!Te lo si leggeva in faccia,io credo che sia proprio il tuo tipo,invece!- aggiunse la ragazza.Barbara corrucciò la fronte ancora di più,inarcando le sopracciglia.-Quello?!Il mio tipo?!Ma sei pazza!?-disse Barbara in tono brusco.-Mah,sbaglierò…eppure ci avrei giurato…-conluse Vanessa arrendendosi-Non mi conosci abbastanza bene,allora…- precisò Barbara alzandosi e avviandosi verso il bagno…-Mi faccio una doccia…- aggiunse.-Ah,ti fai bella per il tuo nuovo spasimante,eh?!- bisbigliò Vanessa non riuscendo a trattenersi dal provocarla.Barbara si voltò fulminandola.-Ok,ok…-si giustificò Vanessa -Non vorrei che detto questo non ti facessi più la doccia per il resto della tua vita,scusa,scusa!!!-Barbara sorrise alzando le spalle…
  
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