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Autore: MaryElizabethVictoria    04/07/2011    1 recensioni
Harry Potter è tornato, Hermione Granger ha paura, Ron Weasley è impazzito, Draco Malfoy non è sconfitto, qualcuno che abita il castello di Hogwarts ha un piano e strani eventi cominciano ad accadere intorno a vecchi e nuovi protagonisti.
Può essere letta come seguito di 'Photograph' oppure come storia a sè...buona lettura!!!
Genere: Avventura, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Harry Potter entrò nello scompartimento del treno che divideva con Hermione, facendola sobbalzare involontariamente per la sorpresa. Aveva fatto bene a venire con lei, si disse, osservandola ricomporsi in fretta, come per non lasciagli intendere il suo disagio.

La ragazza si era già cambiata con la sua divisa scolastica sulla quale era stato appuntato un lucente distintivo di Caposcuola, Harry invece fu grato del suo paio di comodi jeans e giaccone militare. Quell'anno non tornava ad Hogwarts per frequentare da studente l'ultimo anno come invece aveva deciso di fare Hermione, quella sarebbe stata solo una fugace visita al castello, giusto il tempo di consegnare alla McGranitt i moduli necessari. Soprattutto aveva deciso di accompagnare la sua amica per assicurarsi che non avesse ricadute, come lei continuava a negare.

-Siamo quasi arrivati- lo informò respirando a fondo.

A parte quell'innaturale nervosismo nella voce sembrava stesse bene, valutò Harry. Erano mesi ormai che non aveva le violente crisi di panico del post-battaglia.

-Andrà bene- affermò di nuovo la ragazza, che parlava più a sè stessa che ad Harry - Ho letto che la sala grande è stata sistemata. Si, non ci sono più le macerie e ...nemmeno le tracce di sangue. Sarà un anno normalissimo, come tutti gli anni.

- Bè,mi auguro che non sia proprio un ' normale' anno dei nostri...- considerò Harry valutando le loro esperienze passate-...almeno che sia senza Draghi!

-E senza Dissennatori - convenne Hermione con un pallido sorriso.

-E senza Acromantule.

-E senza Rita Skeeter.

-E senza Basilischi.

-E senza Malfoy e la sua banda.

-E senza Ron che viene avvelenato.

-Già, Ron...- mormorò la ragazza, voltandosi verso il finestrino in modo che non le si potessero vedere gli occhi diventati lucidi.

 Harry si rese conto di aver commesso un imperdonabile errore.

Il fatto era che nessuno aveva reagito peggio di Ron alla morte di suo fratello Fred. Nessuno, nemmeno George che era stato il più vicino a lui in vita aveva subito un tale repentino cambiamento. Certo era stato un colpo durissimo per tutti gli Weasley, Harry ricordava con amarezza quanto Ginny avesse pianto nei giorni successivi alla battaglia, salvo poi farsi coraggio e pian paino ricominciare a vivere la sua vita come pure i suoi famigliari si erano costretti a fare. Tutti tranne Ron, che rifiutando ostinatamente il conforto di amici e parenti era andato a chiudersi nella sua stanza della Tana con la pretesa di restare solo. Ne era uscito qualche giorno dopo mormorando 'Devo fare qualcosa per lui ' , quindi  si era smaterializzato nell'appartamento di George chiedendogli di poterlo aiutare a mandare avanti il negozio di scherzi.  Da quel giorno lavorava come un mulo giorno e notte chiuso nella bottega del fratello scomparso e tutte le volte che Hermione aveva provato a parlargli lui l'aveva liquidata in malo modo dicendo che aveva da fare e di non seccarlo.  Con Harry aveva quasi fatto a pugni quando l'amico aveva cercato di staccarlo a forza da quella che era diventata ormai la sua ossessione per andare dalla sua sempre più angosciata fidanzata. Dopo il suo ennesimo rifiuto Harry ed Hermione avevano convenuto che era inutile cercare di farlo ragionare in quelle condizioni e  che conveniva quindi aspettare che si calmasse, da allora come per un tacito accordo nessuno dei due  lo aveva più nominato.

-Andrà bene...- mormorò con la vana pretesa di confortarla- ...vedrai che alla fine rinsavirà, lo fa sempre prima o dopo.

-Ne sono certa- affermò lei con una sicurezza che non possedeva affatto.

'Ma nel frattempo...noi cosa facciamo?' sembrava volergli dire il suo sguardo spaventato.

Harry dal canto suo aveva perfettamente chiare le sue priorità : 1- riuscire ad eludere la sorveglianza dei vari fan che già affollavano lo stretto corridoio del treno, i visi premuti sullo scompartimento di Harry per riuscire a catturare una fugace immagine del loro eroe, senza tuttavia osare entrare per disturbarlo 2- munito di mantello dell'invisibilità raggiungere l'ufficio della preside McGranitt e consegnarle il modulo d'iscrizione all'accademia3- costi quello che costi sarebbe diventato un auror.

Dopo aver salutato Hermione all'entrata del castello mise in atto con successo le diverse fasi del piano, fino ad arrivare all'ufficio della preside. Stava per entrare a rotta di collo (era stato talmente occupato nel'ultimo periodo che temeva sarebbe arrivato in ritardo alle iscrizioni) quando si accorse che l'ufficio era già occupato da una visitatrice e suo malgrado intercettò uno stralcio della conversazione.


-E proprio vero quello che si dice Minerva? E' morto? Morto veramente?

-Si Adela. Posso confermartelo con enorme piacere...Sembri  scossa, cara.

-No. Ovviamente ringrazio  il Cielo per questo.

-Ringrazia Harry Potter. E' solo grazie a lui che è finita.

-Come è stato possibile? Potter è solo un ragazzo.

-Un ragazzo che conviene avere nei paraggi se quello che mi hai riferito è vero.

-Dubiti di me Minerva?

-Staremo a vedere.

-Non avrei accettato altrimenti. Ricorda il nostro accordo.

-E' sempre in cima ai miei pensieri ...insieme al bene di Harry Potter.


L'ultima affermazione della preside aveva un vago tono di minaccia che ad Harry non sfuggì. Subito dopo fu costretto a farsi da parte vedendo la porta aprirsi, si coprì subito col mantello dell'invisibilità per poter osservare la donna che ne uscì. Avvolta in una veste nera di taglio monastico aveva una cascata di boccoli biondo cenere e due alteri occhi grigi che parvero fissarsi su di lui anche attraverso la protezione del mantello. Portava diversi gioielli di foggia antica tra cui un vistoso bracciale a forma di serpente.

Solo quando se ne fu andata Harry si accorse che poteva ricominciare a respirare. La vista di quella strana donna gli aveva fatto quasi dimenticare che cosa era venuto a fare e che non aveva molto tempo per farlo. Si gettò nell'ufficio sorprendendo la McGranitt con un'espressione visibilmente preoccupata, che tuttavia dissimulò con estrema rapidità.

-Cosa sta facendo ancora qui Potter?!- la preside lo registrò in fretta e furia mettendogli in mano varie carte e praticamente spingendolo fuori dalla porta- La aspettavo molto prima... Corra nella mia aula, la selezione sarà già cominciata!

Harry non se lo fece ripetere e prese a correre nella direzione indicata. In effetti l'aula di Trasfigurazione non era stata mai così affollata. Alle selezioni delle reclute auror si presentava sempre un sacco di gente ma solo pochissimi candidati venivano poi scelti per cominciare l'addestramento, alcuni erano già al terzo tentativo di venire scelti. Su un'apposita pedana un gruppo di auror in divisa blu e argento stava tenendo un discorso ai candidati.

-Harry!- lo salutò con la mano Neville Paciock, seduto insieme a un gruppetto di Grifondoro - Ero sicuro che saresti venuto!

Tutti gli altri candidati si voltarono con occhi bramosi verso colui che era stato nominato 'Salvatore del mondo magico'. Harry, lo sguardo fisso a terra per evitare quello di tutti gli altri, si affrettò a prendere posto vicino a Neville. Se aveva avuto prima qualche speranza che il suo ritardo non fosse notato ora doveva ricredersi.

- Silenzio- intimò una voce  sottile e malevola,incredibilmente simile a quella di Piton.

Ma l'uomo che aveva parlato non aveva l'aspetto dell'insegnate di pozioni, piuttosto assomigliava a un nerboruto domatore di draghi. Alto quanto un armadio,aveva una folta barba e baffi neri su metà del viso, l'altra metà era completamente liscia e coperta da ustioni che a vista  sembravano molto dolorose.

-Stavamo giusto parlando di regole. Di disciplina. Di orari da rispettare, vero signor Potter?Ora probabilmente alcuni di voi si ritengono al di sopra di simili banalità...- sottolineò sempre  fissando Harry con sguardo feroce -...alcuni credono di  essere già preparati per quello che vi aspetta ...bene, lasciate che vi dica che questi saranno i primi  a lasciarci la pelle.

-Nessuno è mai 'pronto' a sufficienza!La morte incombe su di un auror in modi e forme che voi ragazzini non potreste neanche immaginare...- abbaiò un suo collega dal medesimo aspetto rude.

Alcuni ragazzi indietreggiarono scoraggiati.

-Lo dicono solo per spaventarci, non sarà poi così difficile - disse in tono annoiato un ragazzo biondo seduto una fila davanti a Harry.

-Non per me comunque- gli rispose una ragazza anch'egli molto bionda e sprezzante seduta vicino  a lui.

-Una prima selezione per valutare la vostra idoneità avverrà subito, in questa stanza...ahahah... così vedremo di che pasta siete fatti voi mammolette! - fu annunciato nello sgomento generale- Cominciamo allora... sia fatto entrare... il Cappello!

Il panico generale si tramutò all'istante in uno scroscio di risate non appena fu portato al centro della stanza il Cappello Parlante usato per gli smistamenti, molto più logoro del solito e recentemente rattoppato dopo che Voldemort aveva tentato di bruciarlo.

Gli auror in divisa invece non ridevano, anzi scrutavano il cappello quasi con timore reverenziale.

-Cioè uno stupido cappello dovrebbe avere l'ultima parola riguardo alle nostre possibilità di diventare auror?- commentò la ragazza bionda di prima - Ma è ridicolo!

-Se vuole essere la prima a provare, signorina...

-Arya Black- si presentò lei alzandosi in piedi con fare spavaldo, poi si diresse dove il cappello le fu calato in testa proprio come se si trattasse di una scena di smistamento per case.

Suscitando l' evidente irritazione della ragazza il vecchio cappello si prese il suo tempo prima di mugugnare un 'Ammessa'. Solo allora uno degli auror in divisa le fece segno di accomodarsi in un'altra stanza destinata alle reclute già selezionate, mentre un'altro prese a leggere un elenco di nomi per dare il via all'esame dei candidati a cui fu provato il cappello.

-Bones Susan.

-Ammessa.

-Corner Michael.

-Non ammesso.

Harry non potè dirsi dispiaciuto per l'ex fidanzato di Ginny, che vide levarsi in malo modo il cappello e andarsene scornato urtando parecchie persone sul suo cammino. Varie persone si susseguirono alla prova del cappello e pochissimi furono gli ammessi.

-Malfoy Draco.

Con somma indignazione da parti di molti presenti e con grande sorpresa di Harry fu proprio Malfoy, pallido e taciturno come non mai, a farsi avanti per provare il cappello.

-Ammesso.

Draco senza fare un commento o manifestare gioia si affrettò a raggiungere gli altri candidati selezionati, incurante del mormorio scandalizzato che lo circondava.

-Paciock Neville.

-Non ammesso.

Fu a  quel punto che Harry fece per protestare apertamente, ma l'amico lo prevenne mettendogli una mano sulla spalla.

-Va bene così, per la verità non ci speravo molto- gli confidò  Neville che non sembrava per nulla dispiaciuto, casomai sollevato- ma la nonna insisteva perchè ci provassi...ah pazienza!Vorrà dire che potrò dedicarmi all'erbologia come avevo intenzione di fare fin dall'inizio. Buona fortuna Harry, sono proprio matti se non ti prendono!

-Buona fortuna Neville - Harry ricambiò il sorriso incoraggiante.

- Potter Harry.

Nel solo sentire il suo nome il sorriso di Harry si cancellò all'istante. Era ben consapevole che adesso tutti lo stavano fissando proprio nella maniera in cui odiava essere fissato, con un misto di apprensione e ammirazione. E se non ce l'avesse fatta? E se avesse fatto la figura dello stupido rivelandosi in realtà niente di più che un comune ragazzo ben lontano dalla leggenda in cui tutti credevano?Se non fosse stato all'altezza di suo padre? In sala non si sentiva volare una mosca perchè  l'attenzione di tutti ere catalizzata sull'esame del grande Harry Potter, il Prescelto, colui che aveva sconfitto il Signore Oscuro.

-Ammesso - tuonò il cappello, suscitando uno scroscio di applausi.

Un Harry ubriaco di soddisfazione  raggiunse gli altri ragazzi con andatura incerta nella sala accanto. Quando l'esame dei candidati fu terminato erano state ammesse circa una ventina di reclute che si scambiavano sorrisi carichi di autocompiacimento, tranne ovviamente Malfoy che si era isolato in un angolo buio e lontano dagli altri.

-Bene, vi vedo piuttosto soddisfatti di voi stessi- li schernì l'uomo con metà volto- sciocchi...quella che avete passato è solo una prima selezione, l'addestramento che vi porterà alla qualifica di auror sarà molto più duro e probabilmente nessuno di voi lo porterà mai a termine, deboli come siete...- li fulminò tutti con lo sguardo soffermandosi nuovamente su Harry - ... forse allora alcuni di voi si renderanno conto che salvare il mondo non è una qualifica sufficiente per meritare l'onore di essere un auror.

Se prima Harry aveva avuto l'impressione che ce l'avesse con lui adesso era diventata una certezza.
Fortunatamente poco dopo, scoccando un'ultima severa occhiata alle nuove reclute, quell'uomo inquietante lasciò la sala insieme  a molti altri auror. Rimase al suo posto sulla pedana un uomo dal fisico atletico, sulla trentina, capelli biondi lievemente brizzolati  e intensi occhi blu che richiamavano il colore della divisa. A differenza del collega li accolse tutti con un sorriso cordiale e disponibile.

-Non date troppo retta al comandante Armstrong - esordì in tono confidenziale, qualche ragazza si mise  a ridacchiare- è della vecchia guardia...gente di ferro come il vecchio Malocchio. Sono sicuro che ognuno di voi farà un ottimo lavoro secondo le proprie capacità. Io sono qui per aiutarvi a sfruttare al meglio queste capacità, mi chiamo Ben Allock - si presentò con un mezzo inchino teatrale- Sarò il vostro istruttore per il primo livello, piacere di conoscervi.

-Allock?!- esclamò una ragazza della prima fila con evidente eccitazione- Vuol dire che lei è imparentato con, con...

-Si , sono il fratello meno famoso di Gilderoy Allock- annuì lui con l'aria di chi era ormai abituato alla cosa, molte ragazze ricambiarono il suo sorriso civettando spudoratamente.

Andiamo bene, pensò Harry,se il loro insegnate aveva in comune col fratello oltre al successo con l'altro sesso anche l'abilità con la magia non avrebbero cavato un ragno dal buco esattamente come aveva augurato loro Armstrong.

-Quando cominciamo?- domandò Arya ad alta voce sovrastando gli schiamazzi delle altre ragazze.

-Domani stesso, signorina Black.Intanto potete sistemarvi nei vostri alloggi che sono situati al terzo piano del castello.

-Scusi signor Allock, vuole dire che restiamo ad Hogwarts?!-intervenne un ragazzo alto dai capelli cespugliosi, che Harry riconobbe come uno dei Corvonero che erano rimasti a combattere l'anno precedente.

-Oh, si- confermò l'istruttore- Purtroppo i nostri alloggi insieme a buona parte dell'accademia sono andati distrutti l'anno scorso da...bè immagino lo sappiate. Per questo motivo la preside  McGranitt ha gentilmente acconsentito a cederci un'ala del castello per i nostri allenamenti e naturalmente per voi è stato predisposto un dormitorio . Si tratta di una soluzione provvisoria, ma sono certo che ce la caveremo se ognuno di noi farà la sua parte!- concluse con un ottimismo zuccheroso, molto alla Allock.

Arya Black sbuffò contrariata, ma nessuno parve farci caso contagiati com'erano dall'euforia del primo giorno. Anche  Draco Malfoy fece una smorfia che voleva dire che non era affatto felice di doversi trattenere al castello.

Hogwarts, era tutto ciò che invece pensava Harry in quel momento,dove si sentiva  a 'casa'. Dove c'erano Ginny, Hermione, Luna, Hagrid e dove finalmente avrebbe cominciato il suo addestramento da auror. Non vedeva l'ora.

 

 

  
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