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Autore: manubibi    05/07/2011    1 recensioni
Sono passati tanti anni. La Terra vista da lassù non sembra nemmeno la stessa, eppure dev'essere sparito giusto per un decennio o due. Forse non la ricordava così, la cara vecchia casa. Janto one-sided, ambientata dopo COE, non tiene conto della quarta stagione.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: erase all the memories, they only bring us pain.

Fandom: Serie Tv; Torchwood (BBC)

Personaggi: Ianto/Jack (one-sided), Gwen Cooper, Rhys Williams, Nuovo personaggio

Genere: Triste, Introspettivo

Rating: Verde

Conteggio Parole: 1026 

Avvertimenti: Spoiler per chi non ha mai visto la terza stazione Children of Heart, parte dall'ultima puntata e non si basa su qualsivoglia anticipazione sulla quarta stagione. Potrebbe essere un pochino OOC per Jack.

Nota: Scritto sotto richiesta di Shadowolf alla quale la dedico :) e sono anche abbastanza sicura di essermi inventata il personaggio che appare alla fine XD

Non betata xD

Riassunto: Sono passati tanti anni. La Terra vista da lassù non sembra nemmeno la stessa, eppure dev'essere sparito giusto per un decennio o due. Forse non la ricordava così, la cara vecchia casa.

 

 

Sono passati tanti anni. La Terra vista da lassù non sembra nemmeno la stessa, eppure dev'essere sparito giusto per un decennio o due. Forse non la ricordava così, la cara vecchia casa. Qualcuno deve averla riarredata, deve aver fatto qualcosa, "aggiustato" qualche presunto difetto nel suo sviluppo. O forse Jack stava giusto cominciando a dimenticarla e forse è tornato troppo presto. Comunque è sempre bellissima nel suo splendere azzurro. È come venerare una madre, non fosse che inconsapevolmente l'ha ferito.

E tornarvi pare assurdo, specialmente quando il Dottore l'ha ammonito espressamente di non farlo, che non c'è bisogno di Torchwood. In verità, voleva solo tenerlo lontano dai ricordi ed ora Jack se ne rende conto.

Cardiff, comunque, sembra pacifica come la maggior parte del tempo, una vecchietta che passeggia - la solita - lo fissa di traverso come se non l'avesse mai visto prima. Sorride guardandola, perché sa che è il suo mantello lungo ad averla sempre spaventata un po'. Ed a riprova di questo, la donna si volta dall'altra parte rincorrendo il proprio enorme cane. Ridacchia fra sé e sé, Jack, e pensa a quanto quell'aria umida tipica delle mattine che seguono un acquazzone sia familiare. Quanto le strade, che nonostante tutto non sono cambiate. Quanto le insegne dei negozi che devono averne viste di brutte. Quanto la via che lo porta nella grande piazza gremita dove, proprio al centro, svetta l'altissima fontana cilindrica. Si limita a fissarla, iniziando a provare una lieve contorsione gelida proprio in fondo allo stomaco che poi si annoda su per la trachea, costringendolo a deglutire la nostalgia. E non sa bene perché i piedi l'hanno portato lì, senza uno scopo. Forse è quel luogo che più di tutti può chiamare casa. Ed improvvisamente ha voglia di tutto. Di andare a trovare Gwen. E Martha, ed anche... No. Owen e Tosh non ci sono più. Ed anche --

Blocca i pensieri prima che lo portino nei posti sbagliati, sospirando e voltando le spalle alla fontana. Ed è in quel momento che ritrova a qualche metro di distanza la figura evidentemente stanca di Gwen Cooper e, accanto a lei, quella ancora forte e leale di Rhys. Entrambi lo guardano in silenzio, con la solennità dell'accusa, in piedi l'uno accanto all'altra - visibilmente invecchiati assieme.

«Gwen... Rhys.» Si limita a dire, a mò di saluto. E può vederla, iniziare pian piano a sgretolarsi. Jack ha significato tutto per lei, almeno quanto Rhys, ma in modo diverso. L'ha tradita però, l'ha abbandonata ad un mondo che non sa difendersi, ha abbandonato anche il Dottore, ha abbandonato tutti per rimanere solo.

«Ti sei ricordato di noi?» Chiede lei, col suo accento marcatissimo, la voce appena roca ed un'accusa invisibile fra le parole.

Jack non sa rispondere. Come mille volte parlando con lei, non sa trovare una scusa plausibile.

«Posso abbracciarvi o sono bandito del tutto?»

«Stronzo.» Risponde lei, buttandosi fra le sue braccia e stringendolo fortissimo, mentre Rhys, solo un po', assume un'aria nervosa. «Vaffanculo, non sei invecchiato per niente!» Esclama lei fra le lacrime, ridendo e chiudendo gli occhi. Jack è contento, Jack è più felice di prima e qualcuna delle sue ansie si solleva, togliendo il disturbo e permettendogli di stringerla forte.

«No, in realtà sono troppo vecchio per sollevarti» Dice, guadagnandosi uno schiaffo sul braccio.

«Ciao, Jack» Si limita a dire Rhys, prendendo gentilmente il braccio della moglie e passandole un braccio attorno alle spalle. Gwen si asciuga lacrime nere di mascara, continuando a ridere. «Mi hai anche fatto rovinare il trucco!» Mormora, con la voce felice di una bambina.

«Non ti preoccupare, sei bella lo stesso... Se posso» Aggiunge, guardando Rhys che gonfia il petto inorgoglito.

«Seh, non c'è problema, perché è vero» Risponde lui, baciandole la testa. E Jack vorrebbe davvero rimanere a guardare con tenerezza il quadro che quei due hanno costruito assieme, ma ha troppe domande per la testa per rimandarle a dopo.

«Avete mandato avanti Torchwood?» Chiede, e Gwen lo osserva di sottecchi prima di scuotere la testa agitando i capelli al vento.

«No, ci hanno chiusi.»

«Capisco.»

Rimangono a fissarsi in un silenzio innaturale, prima che questo si rompa improvvisamente scuotendoli forte.

«Gwen!» Chiama forte una voce che Jack non ha mai sentito, e voltandosi quasi impallidisce. Deglutisce, riprendendo il controllo di sé e passando la mano sul viso, perché stava per cadere a pezzi proprio sotto gli occhi di tutti. Ma ormai è tardi, qualcosa è esploso dentro il suo complesso io, schiaffeggiandolo e ricordandogli perché non volesse tornare qui.

Una figura snella, maschile eppure stranamente graziosa si avvicina a loro, portando in dono un sorriso giovanile che sa proprio d'innocenza.

E Jack vorrebbe poter cadere da qualche parte, coprire gli occhi ed evitare di averlo visto.

Perché gli assomiglia troppo, perché le labbra piegano in basso come le sue, perché ha degli occhi chiari e dolci come i suoi. Perché c'è una tristezza - forse naturalmente scolpita nei suoi tratti - che non può non ricordarglielo. E sembra che la presenza della pioggia nell'aria appanni i suoi occhi perché per un secondo mentre il nuovo arrivato si avvicina di più, gli sembra di vederlo.

Ianto. L'errore più grande della sua esistenza, un errore perché non l'ha saputo proteggere nemmeno da sé stesso, perché ha lasciato egoisticamente che si innamorasse. E alla fine era riuscito a vincerlo.

Gwen lo osserva intristendosi e guardando in basso, come se stesse assistendo ad un lutto, come se quella mancanza fosse troppo grande fra loro per poterla anche solo capire.

Ianto.

«Ciao» Dice allegramente il ragazzo, accorgendosi di Jack e rivolgendogli solo allora un sorriso smagliante. Diverso. Ianto raramente sorrideva, e mai così. Jack lo guarda e ne rimane subito colpito.

«Jack, lui è Paul.» Lo presenta Gwen guardandolo negli occhi. «Paul Jones.»

Jack, quasi senza capire, rimane a fissarlo tanto da spaventarlo anche un pò, tanto che Paul lo guarda con tanto d'occhi.

Gwen, come a pentirsi di quello che ha detto, si stringe di più a Rhys che, vagamente, afferra la situazione.

Non sarà che... Ma sì. È il fratello di Ianto Jones.

E Jack continua a guardarlo come fosse una creatura nuova e tutta da capire. Infine, senza una parola né un cenno, si volta come ha fatto tante altre volte.

Gli piacerebbe, ma Paul non è lui. E vorrebbe tanto che fosse il contrario.

 

 

 

 

   
 
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