- Attraverso i miei occhi.












Primo anno.

Una splendida bambina con gli occhi dorati muove alcuni passi sicuri verso il Capello Parlante. 'Fa che sia una Serpeverde' penso. Dopo due minuti, tuttavia, quell'odioso pezzo di stoffa pronuncia la parola che ci avrebbe allontanati: 'Grifondoro!'.





Secondo anno.

'Almeno nessuno nella squadra di Grifondoro si è comprato l'ammissione' dici. Parli, ma non immagini il male che mi fai. Io, pronuncio le parole che ci avrebbero diviso per sempre: 'Nessuno ha chiesto il tuo parere, sporca mezzosangue.' Vedo i tuoi occhi inumidirsi, ma tu, forte come la più nobile delle regine, ricacci dentro le lacrime. Una però ti sfugge, e si deposita sulla tua guancia sinistra. Sento una parte di me morire. Ti contemplo alcuni istanti, ma poi vedo Weasley dirigersi verso di me, che cosa vuole questo?





Terzo anno.

Potter è appena smontato dall'Ipogriffo, ed io ti guardo mentre gli sorridi, orgogliosa di lui. Così, solo perché voglio che tu mi guardi, mi dirigo velocemente verso la creatura. Salto la procedura di 'accettazione', e vengo ferito al braccio. Ora mi guardi, anche se i tuoi lasciano trasparire solo disprezzo.





Quarto anno.

Percorro la Sala Grande con lo sguardo, ma non ti trovo.
Poi, eccoti, in tutta la tua bellezza, mentre fai il tuo ingresso.
Sei al braccio di Krum, sono terribilmente geloso, ma tu sei felice.
E questo è l'importante.





Quinto anno.

La Testa di Porco è piena di gente, e tu stai facendo il tuo discorso. Sei semplicemente meravigliosa con i capelli tutti arruffati, il naso rosso dal freddo e lo sguardo fiero. Una combattente. La più bella delle amazzoni.





Sesto anno.

Sei lì, sul fondo di quella scalinata. E piangi. Tanti piccoli uccellini di carta danzano intorno a te. Arriva Potter, che ti consola. Ti abbraccia. Asciuga le tue lacrime. Vorrei asciugarle io, le tue lacrime. E fare a pezzi chi te le ha causate. Ma ciò non accadrà mai. Mio padre ha deciso, domani sarò marchiato e io diventerò parte del Buio che combatti.





Settimo anno.

Mia zia ti tortura e tu gridi il tuo dolore. Non sopporto questa visione, ma non posso mettermi in mezzo. Vorrei tanto salvarti, mio piccolo angelo. Spero che tu abbia la forz di resistere. I tuoi occhi sprizzano orgoglio e fierezza da tutti i pori, anche in un momento come questo. Sei forte. E bella. La mia piccola Mezzosangue.





Diciannove anni dopo.

Vi ho appena rivolto un brusco cenno di saluto. Stavi lì con i tuoi amici di sempre, i tuoi bambini intorno a te. Sappi che il mio sguardo era solo per te. Saluto il mio bambino, Scorpius, e trascino per un braccio quell'arrampicatrice sociale di mia moglie. Sappi, che ho solo esaudito l'ultimo desiderio di mia madre. Ti penso ancora, tutti i giorni. E oggi, per la prima volta, ti ho rivisto. Gli anni hanno giovato ulteriormente al tuo aspetto, dandoti la figura di una vera donna.











'Sei cresciuta attraverso i miei occhi'