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Autore: kasumi    06/07/2011    4 recensioni
Breve fiction divertente incentrata sui personaggi di Ryo, Mick e Kaori. Ryo e Mick decidono di fare uno scherzo a Kaori e le dicono di essere diventati amanti. Kaori non la prende tanto bene!
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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--- Harakiri ---

 

--- Harakiri ---

 

Fan-Fiction su City Hunter scritta da Kasumi-chan ( momieale@libero.it ).
Tutti i personaggi di City Hunter sono proprietà di Tsukasa Hojo, Sunrise, Shueisha e di tutti gli altri aventi diritto.

Questa fiction è di genere comico e la sua creazione ha avuto il benestare di Mario, perciò se vi sembra una schifezza, prendetevela con lui!! Scherzo :D

La storia è ambientata successivamente all’arrivo di Mick, ma prima che tra Kaori e Ryo si sistemassero le cose.

Buona lettura!!

 

 

CAPITOLO 1

 

 

 

Kaori girò la chiave nella toppa ed entrò in casa.

 

Ryo era stato fuori fino a tardi come al solito e quella mattina era uscita presto a fare le spese senza svegliarlo.

 

Appoggiò le borse e inforcò le ciabatte.

 

Un’occhiata all’orologio della cucina. Erano le 12 e 30.

 

Se l’aveva presa comoda e aveva fatto un giro per i negozi. Aveva provato qualche vestito, ma il portafoglio piangeva e aveva preferito spendere sul cibo, che era decisamente più importante per la sopravvivenza!

 

Ryo invece non badava mai a spese.. usciva spesso la sera con qualche ragazza o andava a bere con Mick. Kaori accettava il fatto che ne avesse bisogno per staccare dal suo lavoro.

 

Iniziò a preparare il pranzo e poi decise che era ora di andare a chiamare il suo socio.

 

Attraversò il corridoio e si fermò ad ammirare la lucente e affilatissima spada che il professore aveva regalato loro qualche mese prima. Il Doc aveva una bella collezione di spade antiche appartenute a veri samurai e Kaori ne era rimasta estasiata. “Se ti piacciono tanto, ve ne regalerò una in cambio di un favore” aveva detto, e così fu.

 

Kaori aprì la porta della camera da letto di Ryo e lo chiamò a gran voce.

 

«Svegliati pigrone! E’ già mezz.. »

 

Ma le parole le morirono in gola e divenne bianca come un lenzuolo.

 

Sotto al lenzuolo, Ryo stava riposando beatamente a fianco di Mick! Sul pavimento della stanza, i loro vestiti. Tutti.

 

Kaori ebbe un mezzo infarto e si precipitò fuori dalla stanza. Appoggiò la schiena alla porta e respirò affannosamente.

 

In quei lunghissimi secondi si sentì morire e divenne preda di una rabbia funesta.

 

Spalancò la porta e la frustrazione le uscì a fiumi dalla bocca.

 

« Ryo!!! Non avrei mai pensato di trovarti a letto con un uomo!!! Mi ero fatta una ragione per le donne che frequentavi, ma non posso accettare che tu sia diventato gay!!! Non sopporto la vergogna!!! Voglio morire!!! »

 

Ryo e Mick si svegliarono di soprassalto alla urla di Kaori e crederono entrambi di avere le traveggole, quando videro la donna afferrare la Kitana e puntarsela al petto per praticare il Harakiri (vedi nota alla fine).

 

Kaori fu fermata in tempo. Quando riaprì gli occhi, che aveva chiuso dopo aver posizionato la spada sul suo addome, urlò nuovamente. Questa volta perché si era trovata davanti i due uomini in costume adamitico, che non avevano trovato il tempo per vestirsi prima di fermare il suo atto suicida…

 

La donna si coprì gli occhi con una mano e scappò via urlando.

 

« Non toccatemi!! Non toccatemi!! Uahhhh!! »

 

Ryo e Mick si guardarono allucinati per la scena a cui avevano appena assistito. Ryo indicò il petto di Mick.

 

« Perché stavi dormendo nudo nel mio letto? »

 

« Non chiedermelo.. Dopo la sbornia che abbiamo preso ieri sera, è già tanto che mi ricordi il mio nome! »

 

Kaori scese le scale in fretta e furia, cercando di scacciare il prima possibile le visioni irreali di quella mattina!

 

« Stupida! Stupida! Dovevo capire che non era a posto! Tutti quegli anni passati ad aspettare un suo segno di affetto, una qualche attenzione speciale! E invece preferisce andare con un uomo! Ma io mi sono rotta, cavolo! Adesso esco e vado con il primo che incontro!! »

 

La donna afferrò la borsa sul tavolo e uscì di casa, senza sapere bene dove andare.

 

Nel frattempo i due uomini si stavano rivestendo.

 

« Kaori l’ha presa malissimo... » constatò Ryo.

 

« Mia dolce Kaori! Mi sono giocato per sempre la possibilità di averti tutta per me! Scommetto che non vorrai più guardarmi in faccia! » Piagnucolò Mick.

 

« Ehi, ho una grande idea! Perché non le facciamo uno scherzo e facciamo finta di essere diventati fidanzati per davvero? Eheheh »

 

« Sei pazzo?? Perché rovinare la nostra fama in questo modo?! Ho una reputazione da stallone da difendere!! »

 

« Ci divertiremo un mondo alle sue spalle, vedrai! »

 

« Ryo, sei proprio un uomo crudele! »

 

« Bwahahahahah!! »

 

 

 

CAPITOLO 2

 

 

 

Kaori aveva deciso che era la volta buona per dare una svolta alla sua vita. Si era stufata di stare in aspettativa per Ryo. O le cose tra loro si sistemavano in fretta, o si sarebbe licenziata e avrebbe trovato un fidanzato.

 

Camminava nervosamente, cercando di farsi venire in mente qualche idea.

 

« Guarda Mick! Questo abito è una figata!! »

 

Kaori cadde con le gambe all’aria, alla voce di Ryo a pochi metri. I due ragazzi stavano osservando interessati una vetrina di articoli di pelle e borchie per omosessuali.

 

Sulla fronte della donna scivolò una gocciolona pazzesca, mentre si sentiva mancare. Un omone vestito da donna, che stava facendo le pulizie fuori dal suo locale, corse in suo soccorso e le impedì di cadere..

 

« Kaori, sei proprio tu! Ti senti poco bene?! »

 

Kaori riconobbe il travestito amico di Ryo.

 

« No grazie, quello che si sente poco bene è Ryo... Sai, sembra che abbia deciso di cambiare sponda! Guarda come fa shopping con il suo fidanzato! »

 

L’omone lasciò cadere Kaori e intrecciò le mani come in segno di preghiera.

 

« Ryo!! Tesoro!! Hai finalmente deciso di passare dalla mia parte e non mi dici niente?! Amore mio!! »

 

Kaori si rialzò e si massaggiò il sedere dolorante per la caduta, mentre l’omone seguiva i due ragazzi che erano appena entrati nel negozio.

 

Ryo e Mick stavano morendo dalle risate all’interno, dopo aver visto la reazione di Kaori con la coda nell’occhio.

 

« Ryo, sei un vero bastardo! Se non ti conoscessi bene, potrei credere che mi hai portato qui dentro per farmi provare quel costume sado-maso! »

 

Ryo, tra una risata e l’altra, guardava curioso i vestiti e gli accessori. Shinjuku era il quartiere a luci rosse di Tokyo e negozi come quello erano ad ogni angolo.

 

« Mick, guarda che roba!! Guarda questo! E questo! »

 

Il biondo si accorse che gli altri clienti del negozio li stavano fissando e divenne paonazzo dalla vergogna.

 

« Ryo, smettila! Sei proprio un porco! »

 

Il travestito amico di Ryo si fece vicino e consigliò solenne « Ragazzo, non hai ancora visto niente. Vieni con me! » e lo trascinò per un braccio.

 

« Aiuto Mick!! Mi vogliono violentare!! »

 

Mick scappò fuori dal negozio per evitare la stessa sorte e scoppiò in una risata fragorosa.

 

« Mio Dio, ho mal di pancia dal ridere!! »

 

Dopo qualche secondo la porta del negozio si spalancò e Ryo ne uscì con fatica mentre una decina di braccia cercavano di trattenerlo per la maglietta.

 

« Ryo, torna qui!! Devi ancora provare questo e questo!! »

 

Lo sweeper aveva la maglietta a brandelli e indossava un cappellino di pelle da poliziotto e un paio di jeans con le natiche scoperte.

 

« Ahahah! Ryo, vuoi farmi morire?! Dove pensi di andare in giro conciato a quel modo?? »

 

« Non torno lì dentro neanche morto! Che si tengano i miei jeans! Andrò a casa a cambiarmi! »

 

« Se volevi che ci scambiassero per due gay, hai fatto centro! »

 

Nel frattempo Kaori era entrata in un bar a farsi dare un bicchiere d’acqua. Alcuni clienti indicarono una strana coppia che stava passando fuori e la ragazza si girò verso la vetrina. Alla vista di Ryo conciato a quel modo, l’acqua le andò di traverso e ci mancò poco che si strozzasse.

 

« Non ce la faccio a vederlo così! Datemi una Kitana!! » si mise ad urlare.

 

 

 

CAPITOLO 3

 

 

 

Quando Mick e Ryo rientrarono in casa, scoprirono che Kaori si era chiusa a chiave nella sua stanza. L’aveva presa proprio malissimo!

 

Chi poteva biasimarla? Ryo, esibizionista qual’era, si era divertito a passeggiare per Shinjuku conciato in quella maniera. Credeva, così facendo, di attirare facilmente l’attenzione delle ragazze! Mick aveva cercato di fargli capire che in quel modo si faceva solo una cattiva pubblicità, ma dopotutto, pensava che il fatto che le altre donne lo credessero omosessuale potesse giocare a favore di Kaori. Al tempo stesso, il fatto che Kaori credesse Ryo omosessuale, giocava a suo favore.

Da qualsiasi faccia si guardasse la medaglia, c’era solo da guadagnarne. Kaori poteva trarne un aiuto per evolvere la sua relazione con Ryo oppure per riconsiderare la proposta di Mick.

 

C’era solo un piccolo problema. Kaori credeva che Mick fosse diventato l’amante di Ryo!

 

Il bel americano decise che avrebbe provato a parlare con Kaori. Si avvicinò alla porta di legno e appoggiò l’orecchio, per capire cosa stesse facendo.

 

Niente rumori strani. Forse stava leggendo.

 

Bussò delicatamente con la nocca della mano e la chiamò per nome.

 

« Non voglio parlare o vedere nessuno dei due! »

 

« Kaori, ti devo parlare. Non è come sembra. Non è successo niente tra noi. Ieri sera abbiamo bevuto e ci siamo addormentati così e… » in quel mentre, l’intenzione di Mick di raccontarle la verità, venne scacciata da un’idea malsana « Poi ho pensato di fare uno scherzo a Ryo. Gli ho fatto credere di aver passato la notte insieme… Eheheh »

 

« Che vuoi dire? »

 

« Lui pensa di essere diventato omosessuale ed è confuso, ma io sono sanissimo! Kaori, fammi entrare, ti prego. »

 

Kaori girò la chiave e fece capolino con sguardo diffidente dalla fessura.

 

« Ahahah! Stai al gioco Kaori, ci divertiremo! Mi piacciono ancora le donne, credimi! Se mi fai entrare te lo dimostro! Eheheh! »

 

« Siete due imbecilli! » E così dicendo, si richiuse dentro.

 

Mick si compiacque della sua trovata. Era giusto che Ryo pagasse per aver riso alle spalle di Kaori.

Quello che non aveva calcolato però, era che con quelle parole era scattato qualcosa nella testa della donna. Kaori, infatti, lungi dal cadere ai piedi dell’americano, si era messa in testa che avrebbe riportato Ryo sulla retta via. Avrebbe cercato di risvegliare gli istinti eterosessuali di Ryo in tutte le maniere!

 

La donna passò la seguente mezzora a svuotare l’armadio e a recuperare il suo abito e le sue scarpe più sexy (regali di Eriko mai indossati prima, naturalmente!). Si truccò e indossò le scarpe con il tacco a spillo. Uno sguardo allo specchio per controllare l’insieme e un incoraggiamento bisbigliato a se stessa “ Kaori, devi farlo morire! Prova il tutto per tutto! Se poi è veramente gay, ti sei tolta un peso e puoi sempre fuggire con Mick! “.

 

Quando i due ragazzi sentirono che Kaori era uscita dalla sua stanza, Mick gettò sul tavolo il giornale per omosessuali che aveva comprato con Ryo quella mattina.

 

« Ryo, fai finta di leggere questo! E’ il momento giusto per usarlo! »

 

« Hai ragione! »

 

Ryo si sedette al tavolo in legno del soggiorno e prese in mano il giornale. Fece finta di sfogliarlo ed ammirare le immagini, ma proprio mentre Kaori entrava in soggiorno e si trovava alle sue spalle, la vide riflessa sull’anta laccata lucida della cucina.

 

« Che.. Che pezzo di… » Bofonchiò, mentre con le mani correva a tamponare il sangue dal naso.

 

Mick, che era in piedi di fianco a lui e da quella posizione non vedeva il riflesso, domandò:

« Che hai visto Ryo? »

 

Kaori era ormai sopra la testa di Ryo e spiò il giornale che giaceva aperto sul tavolo, per capire l’origine del suo apprezzamento: sulle pagine aperte troneggiava un primo piano di un sedere maschile in perizoma!

Ryo, in evidente stato di eccitazione, rimase immobile e non osò proferire parola. Mick si girò verso Kaori e capì che Ryo dovesse averla vista arrivare in qualche modo.

 

« Eh sì, è proprio un bel pezzo di sedere maschile! Hai ragione Ryo! » aggiunse Mick, rincarando la dose.

 

Kaori assunse uno sguardo vuoto e demotivato e si diresse mogia-mogia verso le scale.

 

« Che cosa le prende, Mick?? E’ impazzita?? » Bisbigliò all’amico.

 

« Forse cerca di capire se sei diventato veramente omosessuale! Eheheh »

 

« Come faccio? Se resta vestita in quel modo, sarà impossibile che faccia finta di niente! Quel vestito attillatissimo e corto, quelle gambe scoperte, quei tacchi vertiginosi! Mamma!! »

 

La reazione dell’amico di Ryo fu talmente potente da rovesciare il tavolo.

 

« Ehi calmati! Basterà che tu faccia finta di guardare me! » Suggerì Mick, assumendo una posa da figo.

 

« Che piano idiota! »

 

« Allora non ti resta che uscire allo scoperto con Kaori una volta per tutte! »

 

« Non se ne parla! E poi è stato un riflesso automatico! Si è vestita sexy come piace a me e, non essendo abituato a vederla così, l’ho scambiata per un’altra! Non sono affatto intenzionato a fidanzarmi con lei! » Disse Ryo, mentre sistemava il tavolo.

 

« Beh, io vado a vedere come sta! Non vorrei che cercasse di fare Harakiri nuovamente! »

 

Mick corse su per le scale, seguito da Ryo. Appena girarono l’angolo, videro che la donna aveva appena sfoderato la spada.

 

« Kaori fermati! Per l’amor di Dio! »

 

Ryo le prese di mano la spada e la spinse tra le braccia di Mick, che la sorresse prontamente.

 

« Cosa vuoi fare, stupida incosciente? » L’aggredì.

 

Kaori lo guardò con sguardo implorante, come a dire “Non capisci che sei tu la causa del mio malessere?!” e si guardarono negli occhi per qualche istante. Ryo, passata la preoccupazione, tornò a pensare all’abbigliamento della donna e a provare evidente eccitazione.

 

Attimi di silenzio, nel quale Kaori sperò di aver risvegliato qualcosa.

 

« Ehm… Mick, la tua presa è stata fantastica! Ho potuto osservare i tuoi pettorali e bicipiti sotto la camicia e non li ricordavo così possenti! Che fisico! Che uomo! »

 

Mick si esibì immediatamente in alcune pose da culturista, mentre Ryo palpava i suoi bicipiti.

 

« Senti che grosso! Senti che duro! Senti che potenza! » Si vantò Mick.

 

Kaori restò nuovamente delusa. Era evidente che Ryo era veramente diventato omosessuale.

 

 

 

CAPITOLO 4

 

 

 

La sera dello stesso giorno Kaori iniziò ad accatastare le valigie davanti alla porta di casa mentre Ryo puliva pacificamente le pistole.

 

« Che fai? Non possiamo permetterci un viaggio. » Osservò lo sweeper.

 

« Mi licenzio. »

 

« Non scherzare. »

 

« Sono serissima. »

 

Le mani di Ryo si fermarono per qualche secondo. Poi ripresero a strofinare e a lucidare con cura maniacale gli attrezzi del suo lavoro.

 

« Fai pure, troverò un’altra assistente. »

 

« D’accordo. »

 

Mick, che era rimasto a guardare la scena dal divano senza proferire parola, si alzò e annunciò.

 

« Ryo, mi dispiace. Devo confessarti che non ho mai provato nulla per te. Partirò con Kaori e non tornerò mai più! »

 

« Che cavolo stai dicendo? Sei impazzito? »

 

Come Kaori aveva immaginato, Ryo aveva mostrato di soffrire di più la separazione da Mick piuttosto che quella da lei!

 

« Ryo, le cose stanno così! Ho fatto finta di assecondarti per renderti la realtà meno crudele. Ma non è giusto che io ti illuda oltre e non è nemmeno giusto che questa fanciulla conviva con una persona che non può darle un futuro. Addio. »

 

Ryo appoggiò le armi sul tavolo e corse verso Mick.

 

« E va bene, scambiamoci un ultimo abbraccio! » fece l’americano, allargando le braccia.

 

Ryo, invece di assecondare l’amico, lo afferrò per il colletto della camicia e chiuse l’altra mano a pugno, minacciando di rovinare il suo bel viso.

 

« Smettiamola con questa commedia! Hai retto il mio scherzo solo per poter scappare con Kaori, non è vero?! »

 

« Calma, calma, perché quando si tratta di Kaori, diventi possessivo come un cavernicolo? Eheheh! Sembrava che non te ne importasse nulla! »

 

« Taci! Non sono affari tuoi! »

 

« E invece sì. Kaori mi ha chiesto umilmente di portarla lontano da quell’essere immondo e senza cuore che è il suo socio. Non è vero, zuccherino? »

 

« Certo. »

 

La conferma così risoluta della donna ebbe l’effetto di una pugnalata al cuore di Ryo.

 

« Ma cosa ti aspettavi? Il gioco è bello fin che dura poco. »

 

Furono le ultime parole di Mick, prima di iniziare a portare giù i bagagli e lasciarli qualche momento da soli.

 

Kaori guardò Ryo negli occhi e disse « Non avrei mai pensato che un giorno ti avrei rubato il fidanzato. »

 

« Scusa Kaori, riconosco di averti fatto uno scherzo pesante. Non andartene sul serio. »

 

« Non me ne vado per lo scherzo. Me ne vado perché sono stufa di aspettare che tu.. »

 

Ryo l’attirò a sé e l’abbracciò.

 

« Perdonami. So che mi comporto sempre da stronzo con te. »

 

« Non mi basta un abbraccio per farmi cambiare idea. »

 

« Se ti vesti come prima, prometto che mi faccio perdonare in un’altra maniera.. Gheee… »

 

Kaori non fece in tempo a diventare paonazza che una martellata da 100 t si fracassò sulla testa di Ryo e lo appiattì al pavimento.

 

« Brutto maniaco pervertito! » Sentenziò Mick con il martello in mano, che era appena risalito per caricare le altre valigie.

 

« Mick! Maledetto impiccione! » Biascicò Ryo con la mandibola incassata sul pavimento.

 

« Ahahah! Mi devi un favore! »

 

Mick uscì sul pianerottolo e andò a riprendere le valigie. Aveva raccontato tutta la verità alla donna un’ora prima e lei aveva deciso di inscenare la partenza per fare uscire Ryo allo scoperto.

 

Ryo si liberò del martello e si ricompose in due millesecondi. Corse a scrivere un biglietto e lo attaccò fuori della porta, poi spinse Kaori in camera sua.

 

Mick arrivò in cima alle scale e lesse il biglietto “Non disturbare. Lascia le valigie fuori della porta!”. Lasciò le valigie come richiesto e se ne andò con un sorriso.

 

 

 

** FINE **

 

 

Questa fiction è stata scritta per puro divertimento, durante una pausa nella lavorazione di “Sayonara”. Spero di pubblicare presto qualcosa! E’ una storia romanzata ispirata sempre alla serie di City Hunter, più lunga e complessa di questa.

 

Ringrazio tutte le persone che hanno letto “Harakiri” e aspetto i loro commenti!!

 

                                                                                                         Kasumi-chan, 18 luglio 2010

 

 

 

HARAKIRI
Forma di suicidio rituale più nota, in Giappone, con il termine di seppuku. Consiste in un profondo e ampio taglio orizzontale dell'addome inflitto dal suicida, immediatamente seguito dalla sua decapitazione eseguita da un assistente. Secondo un'antica tradizione nell'addome risiedono, infatti, le forze vitali dell'uomo. In epoca Tokugawa, e fino all'entrata in vigore del nuovo codice penale nel 1873, il seppuku venne codificato come una delle pene cui potevano incorrere i samurai per gravi infrazioni. Come tale divenne e rimase uno dei simboli dell'ideologia nazionalista, particolarmente enfatizzato nell'educazione scolastica anteguerra.

 

Informazioni tratte da http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/h/h008.htm

  
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