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Autore: rockandjonas2311    07/07/2011    7 recensioni
Una ragazza, una famiglia, tanti momenti insieme. Lei, Hope Moonbeam, orfana di entrambi i genitori, li ha persi a sei anni, e con loro gli altri due fratelli. Ora ha 21 anni, vive a New York e condivide l'appartamento con il suo migliore amico da sempre, David.
Loro, i Jonas, una famiglia tutta da scoprire.
[...]
Un paio di Converse nere fecero il loro ingresso, scricchiolando sul perfetto pavimento in marmo.
Era enorme quella sala, ed era gremita di ragazze, tutte perfette nei loro tailleur neri o grigi e le loro scarpe coordinate con minimo una decina di centimetri di tacco.
L'unica che sfigurava era lei, con le sue scarpe basse, i jeans attillati e un maglione colorato, coperto da una giacca vista la stagione quasi autunnale.
La giovane ragazza si sedette sull'unica sedia vuota, sospirando talmente forte da attirare l'attenzione di tutte le ragazze presenti.
Erano lì tutte per lo stesso motivo: un casting, organizzato giusto qualche giorno prima, per trovare la nuova aiutante dello, o meglio degli stilisti più popolari in quegli ultimi tempi.
Fino a qualche anno prima erano una famiglia di musicisti famosi in tutto il mondo, poi con il passare del tempo
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un paio di Converse nere fecero il loro ingresso, scricchiolando sul perfetto pavimento in marmo.
Era enorme quella sala, ed era gremita di ragazze, tutte perfette nei loro tailleur neri o grigi e le loro scarpe coordinate con minimo una decina di centimetri di tacco.
L'unica che sfigurava era lei, con le sue scarpe basse, i jeans attillati e un maglione colorato, coperto da una giacca vista la stagione quasi autunnale.
La giovane ragazza si sedette sull'unica sedia vuota, sospirando talmente forte da attirare l'attenzione di tutte le ragazze presenti.
Erano lì tutte per lo stesso motivo: un casting, organizzato giusto qualche giorno prima, per trovare la nuova aiutante dello, o meglio degli stilisti più popolari in quegli ultimi tempi.
Fino a qualche anno prima erano una famiglia di musicisti famosi in tutto il mondo, poi con il passare del tempo cambiarono gusti e idee, e finirono con il dividersi del tutto.
Si erano riuniti l'anno prima, quando la moglie del maggiore, Danielle, aveva convinto tutta la famiglia a tentare un'impresa nel settore della moda, ormai lo sapevano tutti.
La giovane ragazza si mise la borsa sulle ginocchia, cercando qualcosa che molto probabilmente si era disperso tra cellulare, chiavi e trousse di trucchi. Finì finalmente la sua ricerca, prendendo tra le mani una scatolina verde e aprendola, mostrandone uno specchietto.
Passò all'incirca dieci minuti sistemando il leggero trucco che le definiva gli occhi color smeraldo, ravvivandosi i capelli ramati e passandosi del lipgloss sulle carnose labbra.
Guardò le varie ragazze, tutte somiglianti a Barbie, forse anche più finte, mentre imitavano i suoi gesti truccandosi più del dovuto o aggiustandosi la gonna per l'ennesima volta.
Lentamente, troppo lentamente, le ragazze venivano chiamate una ad una, per poi uscire dieci o quindici minuti più tardi, chi con le lacrime agli occhi, chi con uno spaventoso ghigno sulla faccia.
Finalmente arrivò anche il turno della castana, che, sfoggiando il suo sorriso migliore, entrò dentro quella piccola porta dai vetri offuscati. Con disinvoltura di avvicinò all'enorme scrivania, che arredava la stanza insieme a qualche sedia, un'enorme libreria e due poltrone girevoli, dove sedevano sei persone, mentre una settima stava alla finestra ammirando il paesaggio che Manhattan poteva offrire.
''Allora, lei si chiama?'' disse una delle due donne alla scrivania, mostrando un bellissimo sorriso incorniciato da lunghi capelli corvini
''Io mi chiamo Hope Moonbeam, signora. Se volete, questo è il mio curriculum'' rispose, porgendo i fogli che teneva in mano
''E ci dica, cosa la spinge a fare richiesta per questo lavoro?'' chiese l'uomo accanto alla donna di prima
''Bè, ho sognato fin da sempre di lavorare nel campo della moda, ho molte conoscenze in questo settore e questo lavoro mi porterebbe a viaggiare molto, cosa che da sempre vorrei fare date le mie consocenze in ben cinque lingue differenti, in più ne sto studiando una sesta'' disse, orgogliosa di quello che diceva, ma non troppo sfrontata.
Il ragazzo alla finestra si avvicinò e prese i fogli dalle mani della sua collega più giovane, alla fine del tavolo, per poi sfogliarli velocemente.
''Un'ultima cosa, Lilyan'' disse sempre il ragazzo ''Possiamo sapere il motivo del suo abbigliamento così...fuori dall'ordinario, se così possiamo dire'' continuò sorridente.
''Io preferisco vestirmi così, piuttosto che sembrare quello che non sono. Penso che la sincerità sia la cosa più importante in un qualsiasi rapporto, in questo caso lavorativo, quindi se dovessi essere io la ragazza che cercate, è meglio presentarmi nel mio look più naturale possibile, anziché nascondermi dietro una maschera come hanno fatto tutte le altre ragazze, non voglio offendere nessuno, sia chiaro. Ah, le sarei grata di chiamarmi Hope, non mi piace il mio secondo nome'' finì la giovane, lasciando tutti a bocca aperta.
''Bene, grazie mille per il suo tempo. Annunceremo la nostra scelta alle 12 in Sala Riunioni, all'ultimo piano. Ci farebbe piacere vederla lì. Allora a più tardi, Hope'' disse un ragazzo riccioluto, alzandosi in piedi e porgendo la mano a Hope, che non esitò a stringere.
''Grazie a voi, arrivederci'' si congedò, voltando le spalle a tutti e uscendo, lasciando un'invisibile scia di profumo alla vaniglia, firmato Christian Dior.

Il tempo sembrava non passare mai per il centinaio di ragazze lì fuori, ognuna con un antistress diverso: chi guardava insistentemente il cellulare di ultima generazione, chi si attorcigliava i capelli attorno alle dita, chi si distruggeva le labbra a morsi o chi, come Hope, se ne stava seduto con le gambe accavallate, in attesa di un segnale.
Come aveva fatto precedentemente, Hope si mise la borsa sulle ginocchia, ma questa volta dopo neanche un minuto di ricerca, ne estrasse un incarto blu, per poi aprirlo e mettersi in bocca la piccola gomma da masticare rosa che ne era uscita.
Si guardò intorno e poi guardò il suo orologio: le 11.57, se erano puntuali come dicevano tra esattamente tre minuti sarebbe potuta ritornare a casa, tanto sapeva che non l'avrebbero mai presa, ne era sicura.
D'improvviso una porta si aprì e ne uscì una ragazza dai lunghi capelli castani, la stessa che durante il colloquio non aveva aperto bocca. Si avvicinò sorridente e, dopo aver discusso qualche minuto con qualche ragazza in trepidante attesa, annunciò
''Bene ragazze, noi siamo pronti. Potete recarvi all'ultimo piano, la stanza è la prima sulla destra''
Ammirò per qualche istante la folla che prendeva la borsa e si alzava, prima di andarsene con l'ascensore
''Fantastico, devo anche fare le scale'' pensò Hope, mentre velocemente si avvicinava alla prima rampa.
Dopo troppi gradini, finalmente arrivò all'ultimo piano e vide la famosa porta che aveva descritto la giovane qualche minuto prima. Entrò, cercando di sedersi prima che qualcun'altro le prendesse il posto e, fortunatamente, ci riuscì. Davanti a lei c'erano, già schierate, tutte le sette persone del colloquio, con uno strano sorriso stampato in faccia.
''Manca qualcuno?'' chiese ad alta voce il riccio che aveva stretto la mano a Hope. Nessuno aprì bocca, così continuò
''Dopo un'intensa mattinata di colloqui, abbiamo deciso chi diventerà la nostra aiutante. Siete state tutte molto convincenti, davvero, però dobbiamo sceglierne soltanto una. Quindi, congratulazioni Hope Moonbeam!''
Lo strano ghigno di tutte le ragazze sparì molto velocemente, mentre si avviavano affrante alla porta.
''Io...?'' disse ancora incredula Hope, alzandosi di scatto dalla sedia dov'era.
''Già, complimenti'' disse la ragazza che le aveva accolte poco prima.
''Bè, è il momento delle presentazioni'' annunciò felice il riccio, facendo segno alla ragazza di avvicinarsi.
''Allora, io sono Kevin, il maggiore dei fratelli Jonas. Lei è mia moglie Danielle, poi i miei genitori Paul e Denise, e infine i miei fratelli Nick, Joe e Frankie'' continuò, presentando tutti in ordine.
''Wow, mi ci vorrà un pò per imparare i vostri nomi, ma me la caverò'' rispose Hope sorridente.
''Ti aspettiamo qua domattina alle 8.30, niente ritardi. Danielle ti spiegherà tutto quanto'' concluse quello che, dalla accurata spiegazione, sembrava Joe.
''Ok, sarò puntuale'' disse la castana, mantenendo il sorriso.
''Ah, Hope. Un'ultima cosa, dacci pure del tu, qui è come una grande famiglia'' affermò Denise, seguita dal consenso del marito.
''Perfetto. Ci vediamo domani, allora''
Hope si avvicinò alla porta e, prima di uscire, lasciò uno sguardo alle persone che ancora l'osservavano.
Sorrise ancora una volta, per poi uscire frettolosamente da quell'edificio.


***

Ciao a tutti! Allora, eccomi qui con una storia che è nata questa notte all'1.24, ho guardato l'ora.
Questa è una long diversa, intanto perchè ho cambiato carattere (yay me!) e poi l'ho già finita, almeno nella mia testa. In più, non metterò banner o foto, non voglio darvi un'idea di Hope, perchè, visto che siamo in un sito fanfictioniano, ognuno si deve immaginare i personaggi a proprio piacimento, come in un libro. Metterò solo qualche set polyvore perchè li AMO *-*
Ok, ora vi lascio stare xD Spero di ottenere qualche buona recensione, ma anche quelle cattive vanno bene lo stesso. Se otterrò abbastanza recensioni, questa sera pubblicherò il nuovo capitolo.
Prima di andare saluto il mio esercito anti BM, ossia Andree, Mari, Becky e tutte le altre (sono tutte su EFP, rispettivamente __PleaseStay | __MariMalfoy | ladyme )
Leggete e commentate!
Ciaoo!

rocker

   
 
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