Buongiorno a tutti!!!!
Okay questa è una colossale Crossover tra tre delle mie serie preferite. Castle, The mentalist e Buffy the Vampire Slayer. Scritta in origine come shot per i NESA si è poi trasformata in una semi-long... La farò comunque partecipare come storia incompiuta XD Speriamo in bene....

La vicenda si sviluppa in un prossimissimo futuro dopo il finale di stagione di Castle, all'incirca sette anni dopo la battaglia finale tra Angel, Spike, Gun e Illyria contro l'esercito della Wolfram & Hart e dopo le mie due shot post Finale di stagione di The mentalist. Red Death & Red Death - The Process. Non è necessario leggere le due storie precedenti, ma sopratutto la seconda vi potrebbe aiutare a capire un po' quello che è successo a Patrick nei due mesi precedenti e sopratutto come si sia potuto salvare dal finire nel braccio della morte prima e nella prigione poi :)

Premetto già che la storia non sarà molto lunga, al massimo una decina di capitoli, sarà una storia puntata a divertire tutti voi, magari perchè no, a farvi conoscere una nuova Fandom.
Morto a parte qui ci troveremo un poco ad Happy Land quindi vi consiglio di tenere a portata di mano un po' di insulina, vi servirà più avanti.

Detto ciò non posso che augurarvi buona lettura e sperare che questa mia pazzia vi piaccia
Enjoy!!!

Death in LA

Los Angeles 21 luglio mattina presto

“Ora tu devi spiegarmi perché di tutti i posti che ci sono al mondo siamo dovuti venire proprio a Los Angeles!” esclama Kate scuotendo la testa ma mantenendo il suo sorriso.

“Perché l'ultima volta che ci siamo stati per una 'vacanza' tu stavi indagando sul caso di Royce. Non è stata una vera vacanza e quindi ho pensato che ti sarebbe piaciuto venirci con calma. Infondo cosa c'è di più rilassante del mare, della spiaggia e del sole?” domandò Rick stringendole la mano. “Dopotutto hai sentito il nuovo capitano? Non ti vuole al distretto per almeno un altra settimana.” le rammenta lui.

Kate era rimasta in coma per cinque giorni dopo che le avevano sparato. Cinque giorni terribili per Rick che aveva dovuto osservare impotente la sua amata bloccata in un letto di ospedale, con al suo fianco Josh. Avevano fatto a pugni il primo giorno perché Josh non era al funerale di Roy e quando era arrivato all'ospedale pretendeva di rimanere solo con Kate. Naturalmente aveva vinto il dottorino, Rick non era abituato alle scazzottate.

“Rick...” fu la prima flebile parola che pronunciò una volta risvegliatasi aspettandosi di trovare lo scrittore che ormai aveva capito di amare al suo fianco.

“Non sono Castle...” borbotto sarcastico Josh. “A quanto pare preferivi la sua compagnia...”

“Josh, ascolta...” cercò di parlare Kate ma lui la interruppe.

“Non parlare. Ho capito da solo.” mormorò l'uomo uscendo dalla stanza sorridendole tristemente. Pochi istanti dopo Rick, con un occhio nero, entrò nella stanza. Quel giorno parlarono a lungo, anzi, più che altro fu Rick a parlare in quanto Beckett non ci riusciva ancora bene dopo cinque giorni di coma, e da quel giorno tutto cambiò.

Quando verso metà giugno la mandarono a casa con l'obbligo di riposo totale per almeno una settimana lei decise di farsi aiutare da Rick e quindi accettò la proposta dell'uomo di trasferirsi momentaneamente del suo loft. Il momentaneamente si era poi esteso anche per la seguente settimana e quella dopo ancora. Adesso, dopo aver passato un mese insieme allo scrittore nel suo appartamento, si ritrovava a Los Angeles per una piccola vacanza romantica prima di tornare a lavoro.

Stavano insieme da due mesi, i due mesi più belli della vita di entrambi.

“Okay, diciamo che mi avevi convinto con la parola mare...” ammette la donna sorridendoli.

“Ci avrei scommesso. Allora, che ne dici di lasciare i bagagli nella stanza e andare subito in spiaggia?” domanda l'uomo sorridendole.

“Rick...”

“Che succede Kate?” le domanda lui vedendo il suo sguardo preoccupato. Lei abbassa la testa arrossendo e poi si porta istintivamente una mano sopra la cicatrice che le è rimasta dopo l'intervento.

“Io... forse dovrei...”

“Shhh... non hai niente di cui preoccuparti Kate.” la rassicura lui capendo il suo problema. Aveva vergogna che lui la vedesse in costume, aveva paura che vedendo la sua cicatrice ne rimanesse disgustato. La loro relazione non era ancora diventata così intima, un po' per la sua salute e un po' perché la volevano prendere con calma, così lui non l'aveva ancora vista nuda. “Sei bellissima Kate, con o senza cicatrice. Non dubitarne mai.” le sussurra dandole un piccolo bacio a fior di labbra.

“Grazie...” sussurra lei appoggiando la fronte contro quella dell'uomo.

“Per cosa?”

“Perchè mi capisci, perché sai quello di cui ho bisogno in qualsiasi momento...” riavvicina le labbra alle sue. “Adesso andiamo, ho proprio voglia di farmi un bel bagno!” aggiunge la donna scostandosi e lasciandolo con una facci a pesce lesso.

“Katherine Beckett, sei una vera strega!” esclama l'uomo inseguendola.

Sempre Los Angeles, sempre 21 luglio.

“Buffy, puoi ripetermi perché siamo a LA, dal musone?” chiede per l'ennesima volta Spike sospirando.

“Perchè ha bisogno del nostro aiuto e glielo dobbiamo visto che è grazie a lui se ci siamo ritrovati.”

“Che c'entra! Sarei comunque venuto a cercarti dopo l'apocalisse.” borbotta il bel biondo.

“Forse è vero, ma non saresti sopravvissuto se lui non mi avesse avvertito dell'imminente pericolo e io non fossi arrivata a salvarvi il culo con le altre cacciatrici.” gli ricorda lei. “Andiamo Spike, hai pure ottenuto lo Shuncu!” aggiunge sorridendo la bionda.

“Si dice Shanshu.”

“Fa lo stesso. Comunque sei tu il campione, sei tu che hai ottenuto la vita, sei tu che è diventato il primo cacciatore maschio.” lo prende in giro lei.

“Va bene, va bene. Bloody Hell donna, ci sono volte che credo di odiarti.”

“Per tua fortuna non è così.” sussurra lei baciandolo dolcemente.

“Allora, adesso mi spieghi in che casini si è messo il finocchio?”

“A quanto pare c'è uno stregone in città...”

“Questa non è competenza della strega?” la interrompe lui.

“Se tu mi facessi fini Spike!” esclama esasperata la bionda.

“Scusa...”

“Dicevo, c'è uno stregone in città che ha riunito tutti i vampiri di Los Angeles sotto un unico vessillo, il suo. I vampiri iniziano ad essere troppo numerosi e Angel con il solo aiuto di Faith, Gun e Illyria non ce la fa. Così ha chiesto una mano a noi per organizzare un attacco contro l'intero clan. Stanno diventando troppo rumorosi e le strane morti iniziano a creare sospetti tra le persone.”

“Quindi in poche parole il musone ci vuole per sconfiggere questo clan. Un lavoretto da nulla no?”

“Esatto. Wills arriverà domani, penserà lei allo stregone.”

“Perfetto. Quindi vuol dire che dopo questa orribile e noiosa riunione sulla migliore strategia per sconfiggere quei dannati vampiri abbiamo la giornata libera?”

“Sì.”

“Andiamo in spiaggia?!” esclama Spike felice come un bambino. Ormai dopo sei anni e mezzo dal suo ritorno alla vita si potrebbe pensare che si sia abituato al poter stare al sole, ma non è così. Il bel cacciatore ama il sole più di ogni altra cosa se non Buffy.

“Certo. Andremo in spiaggia. Ora saliamo, il mu... Angel ci aspetta.” si corregge all'ultimo la bionda pensando che dopo sei anni e mezzo di relazione con Spike una piccola défiance del genere ci può stare. Lui la guarda ridacchiando divertito. “Levati quel sorrisetto dalla faccia altrimenti stanotte dormi sul divano!” esclama la bionda mentre l'ascensore li porta al giusto piano. Spike smette subito. “Ottima scelta, sai che odio punire me stessa.”

I due scendono al decimo piano e si dirigono velocemente verso l'ufficio di Angel.

“Scusate il lieve ritardo, ma Spike faceva le bizze.” si scusa Buffy entrando nella stanza.

“Non preoccuparti B, ormai vi conosciamo.”

“Mettiamoci subito a lavoro, stamani è stato ritrovato un altro cadavere e hanno deciso di far intervenire il CBI.” dice Angel alzandosi.

“CB che?” domanda confusa la cacciatrice.

“E' l'FBI della California.” spiega Gun. “Ma non è questo il problema, purtroppo tra i membri della squadra investigativa c'è un certo Patrick Jane, è un consulente, loro lo chiamano mentalista ma in realtà è un empatico.” lo sguardo confuso dei due biondi lo spinge a continuare. “Una specie di sensitivo che non può parlare con i morti.” spiega terra terra. “Riesce a collegarsi alle emozioni provate dalle persone intorno a lui, riesce a vedere cose che ai comuni umani sfuggono, ha un intuito fantastico, raramente fallisce...”

“Quindi potrebbe diventare un problema, perché potrebbe scoprire dell'esistenza del nostro mondo e abbiamo visto cosa potrebbe succedere se si sapesse di demoni e vampiri no?” conclude Angel.

“Giusto.” ammette Buffy ricordando di quando tre anni prima il mondo aveva scoperto dell'esistenza di demoni e vampiri per uno sfortunato e lunghissimo giorno. Per fortuna Wills aveva messo tutto a posto con un piccolo (grande) incantesimo.

“Che dobbiamo fare quindi?” chiede Spike. “Ostacolare le loro indagini?” continua ridendo.

“Esatto. Andrete sotto copertura, vi fingerete due investigatori privati e li terrete lontani dalla realtà o quantomeno cercate di limitare i danni. Purtroppo credo che appena il nostro empatico troverà il primo corpo si accorgerà che qualcosa non va. Sentirà delle emozioni latenti che non dovrebbero stare in un corpo veramente morto, quindi il vostro compito, casomai capissero che c'è qualcosa che non va è arginare i danni.”

“Perfetto. Oggi però andiamo in spiaggia. Inizieremo domani, che ne dici?” chiede speranzosa Buffy.

“Mi dispiace, ma dovete andare subito.” spiega Faith passando loro una busta. “Questi sono tutti i documenti che vi serviranno. Ora lavorate come investigatori per la Angel Investigation.”

“Che bello... lavoro di nuovo per il musone... quasi quasi era meglio l'osservatore.” borbotta Spike. “Andiamo Pet, prima finiamo prima torniamo a casa.” aggiunge uscendo dalla stanza.

“Ehi Lisbon!”

“Che c'è Jane!” esclama la donna sospirando.

“Dopo possiamo andare in spiaggia?” chiede lui sorridendole mentre entrambi si avvicinano alla scena del delitto.

“Non è una vacanza Jane!” esclama la donna.

“Dai, quando mai mi ricapiterà di poter andare al mare senza scorta?” chiede lui afferrandola per un braccio e guardandola con la sua miglior faccia da cucciolo. “Ti ricordi, un miglio da casa mia se non lavoro con te o non sono scortato da un agente estraneo alla squadra.” le rammenta lui mostrandole la cavigliera. “Ti ho già detto che mi sembra di essere Neal Caffrey, di White Collar?” chiede sorridendo.

“Sì Jane, e io ti ho ripetuto più volte che quello è un telefilm, che tu sei nella realtà e che sei sotto il nostro controllo per i prossimi dieci anni come pena per aver ucciso Red John. E ti ho già detto che devi ritenerti fortunato per aver evitato la prigione.”

“Già, devo ancora ringraziare te, la squadra, Bertran, Minelli e Hightower per aver deposto a mio favore.” mormora lui affiancandosi a lei e dandole un leggero bacio sulla guancia.

“Siamo a lavoro Jane! Sii professionale!” borbotta la donna arrossendo lievemente e guardandosi intorno.

“Lisbon, Grace e Rigsby sono a raccogliere le deposizioni, Cho ci aspetta dietro l'angolo, non c'è nessuno, tranquillizzati.” le sussurra lui all'orecchio.

“Lo sai cosa succederebbe se scoprissero la nostra relazione prima che Hightower riesca a far rimuovere quella dannata regola?”

“Sì, io verrei tolto dalla vostra squadra e rimandato in carcere perché nessuno vuole assumersi la responsabilità di avere un assassino come consulente.” dice lui con voce atona ripetendo per l'ennesima volta quello che Teresa li dice ogni volta che lui fa delle dimostrazioni d'affetto vero si lei in pubblico. “Mi chiedo solo quanto le ci voglia! Sono passati quasi tre mesi dall'omicidio di John e uno da quando ha iniziato la nostra battaglia.”

“Ci vuole calma, lei ha appoggi, ma è una vecchia regola e i capi tendono ad essere molto rigidi su certe cose.” spiega per l'ennesima volta la donna tornando a camminare.

“Non potete avvicinarvi alla scena.” la voce di Cho li riporta alla realtà.

“Siamo investigatori privati, siamo stati assunti dalla moglie del signor Seeger per indagare sulla sua morte, non può impedirci di vedere il cadavere.” dice la voce piuttosto seccata di un uomo. Quando Lisbon e Jane voltano l'angolo trovano Cho impegnato a parlare con due biondi.

“Scusate, sono Teresa Lisbon, sono a capo di questa indagine, cosa volete?” chiede la donna mostrando il distintivo.

“Patrick Jane...” mormora Patrick stringendo la mano ad entrambi e guardandoli stupito quando gli sembra di avvertire una sorta di legame tra i due.

'Stanno insieme' pensa subito l'uomo. 'E hanno qualcosa di strano... sembrano... diversi.'

“Sono Buffy Summers, e lui è il mio collega William Shelby. Siamo investigatori privati della Angel Investigation. Siamo stati assunti per indagare dalla Signora Seeger. Abbiamo anche il permesso per seguirvi passo passo nelle indagini.” spiega la donna mostrando a Lisbon i vari documenti.

“Beh, mi sembra tutto in ordine...” mormora Teresa dopo aver guardato i documenti. I due biondi le sorridono.

“Allora, cosa abbiamo Cho?”

“E' un caso piuttosto interessante, è un detective del LAPD. Il detective Seeger. Ha una ferita al collo, è morto per dissanguamento, ma non c'è nessuna pozza di sangue nei dintorni quindi deve essere stato ucciso da un'altra parte e portato qui...”

“No.” dice Jane facendo voltare i quattro. “E' stato ucciso qui.”

“Come fai a dirlo?” chiede scettica Lisbon.

“Semplice, se mi voglio liberare di un cadavere non lo lascio in piena vista, lo nascondo. E oltretutto se guardi bene sul marciapiede là, c'è una piccola traccia di sangue. L'uomo si è difeso.” spiega Patrick indicando le nocche sbucciate del povero detective.

“Mi scusi signor Jane, ma come fa ad essere morto qui e non aver lasciato sangue...” mormora Buffy cercando di sembrare sincera, ma Jane non ci casca, nota e avverte il nervosismo dei due biondi.

“Beh, fate come credete, io do le mie consulenze poi sta a voi decidere...” ribatte l'uomo sorridendo prima di allontanarsi dalla scena seguito da Lisbon.

“Quei due sanno qualcosa...” le sussurra all'orecchio quando sono abbastanza lontani.

“Rick, sei proprio un pelandrone, nemmeno 500 metri a piedi senza morire per lo sforzo?” chiede ridacchiando la donna vedendo arrancare Rick sotto il peso dello zaino.

“Parla... quella... che... non porta... niente.” dice lui tra li ansimi.

“Guarda che sei stato tu, non volevi affaticarmi ricordi?”

“Già...” borbotta l'uomo. “Quanto...manca?”

“Girato l'angolo a dritto per altri seicento metri e ci siamo.” dice la donna.

“Nooo...” mormora esasperato l'uomo facendola sorridere.

I due voltano l'angolo e trovano la strada sbarrata da una linea gialla.

“Perfetto... ora... dovremo... allungare.”

“Non occorre, ho il distintivo, chiederemo se ci fanno passare. Cortesia tra colleghi.” mormora la detective avvicinandosi alla linea. Due uomini e due donne stanno venendo verso di loro.

“Scusate...” si fa notare Kate alzando la mano. Il biondo più alto si avvicina seguito da una donna bassina e con i capelli corvini. “Piacere, detective Beckett, ci chiedevamo se potevate lasciarci passare. Il mio ragazzo...” spiega la donna roteando gli occhi. “... ha dei problemi a camminare e credo che se allunghiamo la strada mi sviene sull'asfalto.”

“Patrick Jane...” si presenta il biondo. “Non si preoccupi certo che può passare.” le dice sorridendole gentile. I due varcano la linea e si lasciano scortare dai detective.

“Chi è morto?” chiede curioso Castle.

“Un detective della LAPD, si chiamava Seeger... qualcosa.” dice Buffy non ricordandosi il nome. Kate e Rick si fermano improvvisamente.

“Che succede?” domanda curioso Patrick vedendoli agitati.

“Lo... lo conoscevamo.” risponde dispiaciuta Kate.


TBC

Eccoci qua alal fine della prima parte di questa storia... Spero che vi abbia interessato e spero di ricevere qualche commento per sapere com'è andata... Si accettano felicemente critiche e consigli!!!

Baci a tutti
Sara