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Autore: Hanatamago    08/07/2011    4 recensioni
Una piccolo storia (605 parole) di morte, follia e sangue.
Nessuno vorrebbe mai uccidere la propria famiglia.
Eppure il suo più grande incubo è diventato realtà.
Un assassino e il suo boia.
Genere: Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sesshoumaru, Suikotsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un’alta figura si dirigeva verso la casa.
Leggiadra e inarrestabile, pareva che non toccasse terra, ma che si spostasse nel gelido vento invernale.
Pelle bianca, capelli bianchi, veste bianca, armatura bianca, fodero bianco.
Bianco come la morte imminente, Sesshomaru, il giustiziere divino, si arrestò poco distante da una casa.
Una casa dalle mura bianche nel bel mezzo di una radura innevata.
Tutto sembrava monotono e incolore … ma nell’aria aleggiava l’odore del sangue.
Lui poteva sentirlo.
Avanzò di qualche passo fino a giungere davanti alla soglia. Allungò una mano, non per bussare, ma per accarezzare il gelido muro candido. Restò così per interminabili secondi, a occhi chiusi, come per captarne un flusso misterioso.
 Rivisse la scena, riecheggiarono gli urli, sgorgò ancora il sangue.
Finalmente riaprì gli occhi dorati ed entrò in quella casa maledetta, abbattendo la porta con una spinta decisa.
Tutto era nero e rosso.
L’odore del sangue ancora fresco lo investì in pieno volto, ma il giustiziere riuscì a trattenere una smorfia stizzita. In fondo, ci era abituato.
I tre cadaveri erano proprio lì davanti a lui, fra mobili rotti e vetri frantumati.
Un uomo calvo, un giovane con la treccia, un ragazzo più alto dai lineamenti femminili.
Insensibili, gli occhi dorati vagarono per il resto della stanza, alla ricerca di lui.
Lo trovò in un angolo, le mani strappavano i cappelli neri e graffiavano il viso ancora giovane, si dondolava velocemente su stesso.
Avanti e indietro.
Avanti e indietro. Freneticamente, come per cullarsi e tranquillizzarsi invano da quell’incubo.
Parlava, anzi, gridava, ma non si era accorto di Sesshomaru.
Delirava nel pieno trionfo della follia.
- Ho fatto di tutto per salvarvi! Di tutto! Lo giuro! Lo giuro!
Suikotsu era sporco di sangue dalla testa ai piedi, come si fosse immerso in una vasca colma del caldo liquido rosso.
Non molto distante giaceva un affilato coltello, insanguinato.
Sesshomaru estrasse la spada dal fodero e gli si avvicinò, indifferente al suo dolore, alla sua follia, alla realizzazione che il suo più grande incubo era diventato realtà.
- Non sono stato io! Non ero io quello! Era un altro! C’è un altro me stesso che vuole uccidermi dentro! Il Male è dentro di me … Il Male mi vuole … e io non posso scappare! Perdonatemi… perdonatemi, vi prego! – ora piangeva e si tappava con forza le orecchie, come se stesse udendo ancora le grida dei suoi fratelli.
- Suikotsu – disse gelidamente il giustiziere.
Il giovane alzò appena la testa, senza smettere di dondolarsi.
- Mi hanno mandato per prendere la tua anima.
Suikotsu smise di oscillare, alzò ancora più la testa per fissarlo meglio.
 I grandi occhi scuri, un tempo dolcissimi e ridenti, erano colmi di lacrime, ma non mostravano paura per la sua morte.
Il suo debole cuore umano  non poteva contenere più dolore di così.
- Ultimo desiderio? – chiese il demone, alzando la spada.
- Sbrigati – lo supplicò in un debole sussurro.
Il giustiziere colpì.
 
 
- NO, QUELLO NON ERO IO!
Suikotsu si svegliò di soprassalto, guardandosi attorno, per scoprire di essere semplicemente nel suo letto.
Il gelido vento invernale ululava e batteva sinistramente sulla finestra: l’unico rumore che spezzava la quiete della notte.
- Un incubo… solo un incubo – il ragazzo sospirò di felicità e sorrise.
Era stato solo un dannato incubo.
Tutti stavano bene, il suo lato malvagio non aveva preso il sopravvento, nessun giustiziere stava arrivando lì per ucciderlo.
Ma d’un tratto sentì un ticchettio, come gocce che cadevano sul pavimento.
Si guardò le mani, sentendosele bagnate: erano sporche si sangue e nella destra reggeva un coltello.
Un nuovo rumore squarciò il silenzio: la porta d’ingresso era stata sfondata.
 
 






Ma saaaalveeee :D
(frinir di grilli come degno sottofondo)
Sinceramente non volevo neanche pubblicare questa storia, sono stata convinta da forze esterne.
Quanto all’idea… sono andata a letto e mi è venuta, quindi per non perdere l’ispirazione l’ho scritta a mezzanotte … perciò perdonate la follia di questo racconto.
Quanto al titolo... non mi veniva niente di meglio
Adesso, per favore, che nessuno mi ammazzi Suikotsu, non è stata colpa sua se ha fatto quello che ha fatto, sono io che sono più pazza di lui.
Io adoro quel personaggio, è il mio preferito, mi fa tanta, tanta, taaaanta compassione.
Purtroppo non piace a molti, sono l’unica che lo adora, sigh.
È il mio primo racconto horror, se non vi è piaciuto o ci sono errori/orrori … beh, io preferisco una sonora critica a un deprimente silenzio.
Arrivederci u.u

 

  
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