Now you can go
and you can leave
Il primo giorno.
Era sul set, finalmente, anche se solo per una prova del copione.
Aveva visto Martin da lontano, la sua figura era appena accennata, ma una
sensazione opprimente gli aveva stretto comunque il petto.
Non ce l’aveva fatta, prima che potesse rendersene conto le dita erano corse
all’iPhone senza riuscire a staccare gli occhi da quella sagoma che lentamente
diventava più distinta. Non aveva provato nulla, stavano insieme da davvero
troppo tempo ed il loro non era mai stato un amore così forte, era più una
sorta di… abitudine. Quando Olivia
aveva risposto, si era sentito improvvisamente vuoto, come se gli avessero
tolto un peso che aveva sullo stomaco da anni, sempre più pesante.
“Mi dispiace.”
Non doveva aggiungere altro, le cose non andavano da molto tempo e lei non era
stupida, se lo aspettavano entrambi da un momento all’altro, ansiosi di vedere
chi avrebbe avuto il coraggio di farlo dopo tutto quel tempo assieme.
“Capisco.”
Solo quello, poi aveva riagganciato. Niente più Olivia, solo lui. Solo Martin.
“Benny.”
Dio, quella voce. Quell’uomo. Quel sorriso.
“Martin.”
“Pronto a cominciare?”
“Non aspetto altro.”
[L’esempio
vivente di quanto possano essere deleterie delle semplici immagini dal set di
Sherlock.]
Non so da dove sia uscita.
No, non è vero, lo so bene, purtroppo. Volevo scrivere da secoli millenni
anni luce qualcosa sulla rottura tra Benny e Olivia, avvenuta a Marzo di quest’anno
dopo un frequentazione che durava dal college – vedete un po’ voi. E di certo
la visione di queste immagini (qui) di ieri, direttamente dal set della
seconda serie di Sherlock, non aiutano. Ma proprio per niente niente.
Però ringrazio Vane per avermele fatte vedere (<3).
Colpa di Benny. E Martin. E Cardiff. E Moriarty ed i suoi giochini erotici con
le manette. E BOBD che non vuole uscire. E Guy che cvkldsnbvjsrvnbkjdrnrei non
partorisce il trailer anche se l’hanno già fatto vedere a Riccione è_é e
costringe a trovare altri sfoghi come se poi mi dispiacesse.
No, ok, lo ammetto, le ultime non c’entrano un’emerita mazza, ma sempre meglio
inserirle, non sia mai. Almeno, da quando ho visto le immagini per la prima
volta, ho smesso di vomitare arcobaleni e fangirleggiare pesantemente,
vediamola in positivo.
Il titolo della storia e del capitolo sono presi da due versi di Get around
this, la nuova canzone dei Safetysuit che ho scoperto grazie a Manu (<3) e
che potete trovare qui
(avrei voluto mettervi il link al video - bellissimo, stupendo -, ma
l'hanno rimosso -.-'' però merita davvero, ascoltatela *^*).
Queste note stanno diventando più lunghe della storia, me ne vado.
A presto,
- G