“Lucius
aspetta!” una mano forte la tirò nel
buio del giardino della grande casa della famiglia Black, per
l’occasione
riccamente addobbata a festa in quell’ultima notte estiva
“Malfoy se ci vedesse mio padre passeremo molti
guai” disse arrossendo, intrappolata ormai tra le sue forti
braccia, il suo leggero
vestito di lino frusciava dolcemente sulla sua pelle accaldata, ma
nonostante
questo non avrebbe voluto mai separarsi da lui in quel momento
così dolce. Come
avrebbe potuto? Lo aveva desiderato così tanto fin dal primo
istante che aveva
incrociato i suoi occhi argentei, che lo avrebbe preteso ogni giorno
che
avrebbero passato insieme.
Lucius sorrise quasi con dolcezza “Non m’interessa
neanche, se come premio posso ricevere un tuo bacio”
“Malfoy devi avere pazienza” disse lei con un
leggero sorriso beffardo “Non è che
perché adesso siamo fidanzati, puoi
iniziare ad avere pretese su di me” prese ad aggiustarsi il
vestito
“Black sei ogni giorno più irritante sai? Non
la perderai mai questa tua aria da donna altezzosa e con la puzza sotto
il naso
vero?”
“Pensavo fosse questo che ti piacesse di me
Lucius, sei pronto ad accettarmi per quello che sono? D’ora
in avanti non si
torna più indietro lo sai” le rispose lei
abbassando lo sguardo sul prezioso
anello di fidanzamento: dono e simbolo del suo imminente matrimonio
“Stai facendo dei discorsi insensati Narcissa,
non ti ho mai dato motivo di pensare di voler tornare indietro sulle
mie
decisioni già prese, e poi per cosa? Per tornare promesso di
nuovo a tua
sorella Bellatrix? Piuttosto rinnego il mio nome…”
“Lucius!” lo interruppe lei sgranando gli occhi
“Merlino se ti sentisse tuo padre, andrebbe su tutte le
furie”
“Tu non hai motivo di pensare che voglia tornare
indietro Narcissa, sei la scelta migliore che abbia mai
fatto” volse lo sguardo
duro in un punto lontano perso nel buio “Ah…
questo colletto toglie il fiato”
disse cercando inutilmente un po’ di sollievo; delicatamente
lei ammorbidì la
stretta del nastro “Ancora poche ore e sarà tutto
finito”
“Lo vedi Narcissa? Nonostante i tuoi infondati
attacchi di panico, sei ancora qui ad aggiustarmi il vestito come si
addice a
una donna del tuo rango, tua sorella avrebbe stretto ancora di
più la presa,
probabilmente non avrebbe atteso neanche il matrimonio per
uccidermi” Cissy s’incupì
incrociando le braccia al petto “Malfoy è di mia
sorella che stai parlando,
abbi un po’ di rispetto per lei” Lui
ghignò leggermente “Sono fermamente
convinto che attenterebbe alla mia vita se solo potesse”
“Se non la smetti, farò in modo che troverai
lei all’altare al mio posto!”
“Mi dispererei più nel non vedere te che nel
trovare lei e la sua espressione funerea
all’altare” ribatté fintamente
pensieroso “Ebbene sarà Lestrange a
sposarla?” Lei annuì piano
“Ma…?”
“Ma lei non è interessata, lo fa solo per
accontentare i nostri genitori in realtà. Loro sperano che
sposando subito le
due figlie femmine, lo scandalo per la fuga di Andromeda
sarà coperto” scosse
piano la testa per scacciare i dolorosi ricordi che stavano
riaffiorando
lentamente nella sua mente
“I brutti pensieri ti rendono più bella
sai?”
Lei lo guardò inarcando un sopracciglio indispettita
“I complimenti non ti
salveranno Malfoy, dirò tutto a Bellatrix”
“ E tu lascerai che lei torturi colui che sta
per diventare tuo marito?” Narcissa rise piano staccandosi da
quelle braccia
forti facendo pochi passi lontano da lui come se stesse danzando:
l’aria ormai
libera dall’afa del giorno le scompigliò i lunghi
capelli biondi, regalandole
una piacevole sensazione di libertà seppur per un attimo
“Non voglio tornare dentro”
“Non abbiamo molta scelta Narcissa, presto o
tardi si accorgeranno della nostra assenza e l’ultima cosa
che voglio è una
bella strigliata da parte di tuo padre” si
avvicinò a lei accarezzandole le
spalle “Finirà presto amor mio, te lo
prometto” Cissy si girò verso di lui guardandolo
negli occhi “Un bacio, solo un bacio ti chiedo”
“Era quello per cui eravamo fuggiti fuori no?”
“Non era sicuro che fossi disposta a
concedertelo Lucius” sogghignò lei
“Non ho bisogno di chiedere il permesso per
prendermi ciò che è mio” la strinse
forte a se baciandola dapprima con
dolcezza, poi lasciandosi trascinare dal desiderio delle loro labbra
unite;
Narcissa non capì mai se i brividi che le percorsero tutto
il corpo erano
causati dal fresco vento estivo o dalla passione che lui mise nel farla
sua,
non che in quel momento le interessasse molto, ricambiò il
bacio con la stessa
intensità, annullando la già poca distanza che li
separava, avvolti dal buio di
quell’estate che ormai volgeva al termine.