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Autore: Alhia    10/07/2011    7 recensioni
«Cos’è?», chiese Nami, incuriosita. «Un libro di favole. A volte funziona», rispose l’altra, sempre sorridente. «Massì… Proviamo», si convinse Nami. Per chi ama le storie disneyane... e One Piece, ovviamente!!! :) Alhia
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il pallosissimo angolino dell'autrice:

Imperdonabile, me ne rendo conto.

Ma c'è stato un periodo in cui VERAMENTE non sapevo più che scrivere. Per quanto mi riguarda, è stato davvero difficile trovare qualcosa che potesse risultare divertente. E ancora adesso non so se la ciofeca che Vi ho proposto qui sotto e quella che verrà dopo possano effettivamente essere considerate quantomeno simpatiche. Giudicherete Voi.

Chiedo perdono per l'incredibile ritardo a coloro che attendevano l'aggiornamento. Spero davvero che abbiate ancora voglia di seguire questa sciocchezzuola...

Ad ogni modo, in tutto ciò, c'è una nota positiva – lo è per me almeno –: ho già abbozzato alcune scene dei prossimi capitoli. C'è stata una giornata in cui ho avuto una serie di “idee luminose”, per così dire. Che altro... Oh sì! All'interno di questo e dei prossimi capitoli inserirò qualche riferimento a film, canzoni o quant'altro. Farò il possibile per segnalare queste citazioni a fine di ogni capitolo. Nel caso in cui dimenticassi qualcosa, o ci fossero problemi, fatemelo sapere! ;)

Bene, lo stress è finito, andate in pace. XD

Buona lettura a tutti, e come sempre, se Vi facesse piacere dire cosa ne pensate, se Voleste darmi dei suggerimenti per qualche scena futura o mandarmi direttamente a quel paese per gli aggiornamenti piuttosto radi, FATELO!

Un bacione

Alhia

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Il sole – apparso magicamente dopo il rocambolesco temporale della notte passata – era sparito tra un’onda del mare e l’altra da almeno un paio d’ore, e il buio della sera era sceso incombente anche sulla Sunny; ma l’allegra combriccola non accennava certo a fermare i festeggiamenti.

Infatti, avvicinandosi alla cucina, si potevano già sentire le risate sguaiate di Rufy e di Usopp, i «Suuuuper!» di Franky, un «Yohohoho!» di Brook, e addirittura un…


«CHE COOOSA???».


«Bwahahahahah! Lo dicevo io! Ahahahah!».

La mano sinistra di Zoro si portò subito a coprire gli addominali scolpiti, nell’inutile tentativo di lenire il dolore fastidioso causato dal potente attacco di risate. Mano sinistra, perché la destra era assai più impegnata a reggere uno stracolmo boccale di schiumosa birra.

«Che disperazioneee!», continuò Sanji, con il filo di voce che gli era rimasto a seguito dell’urlo.

«Ahahahah! Come godo! Ahahahah!».

«Tu sta’ zitto, marimo schifoso!!!».

«Ti rode eh? Ti rode che a dover sposare Nami fossi io!».

«Ripetilo se hai il coraggio!!!», replicò l'altro, lanciandogli dietro il vassoio che aveva appena utilizzato per porgere le bevande alle sue dee.

Nel frattempo, Rufy rideva in una maniera indecente.

«Ahahahahahahahaha! Che spasso!!! Anche io voglio fare il tuo stesso sogno, Nami!!!», disse il ragazzo, battendo i pugni sul tavolo.

«Ti cedo volentieri il posto, guarda!», ribatté la rossa, appoggiando il mento al palmo della sua mano.

«Hehehe!».

«E tu non ridere!», disse Nami, in direzione di Nico Robin – che sghignazzava pacificamente.

«Perché mi hai assegnato un ruolo così poco virileee he he he heee!», singhiozzò Franky, col volto appoggiato al tavolo rigato dalle lacrime.

«I ruoli non li decido io! Siete voi che entrate nella mia testa quando dormo!», ringhiò la rossa.

«Ma dai Franky! Tu ti lamenti! Tu! Non so se ti sei reso conto che il più sfigato ero io! Sfigato, e pure donna!», borbottò Usopp.

«HA SOGNATO CHE ERO UN FINOCCHIO!!!», urlò Franky, allibito dalla reazione di Usopp.

«IO ERO UN TRANS!».

«AVEVO UN PIGIAMA E GIRAVO CON UN ORSETTO!».

«HO RUBATO UNA CORONA E SONO DIVENTATO RE!!!… Eeeehi!!! ERO UN REEEE! BWAHAHA! VENERATEMI!!!», tuonò Usopp, assumendo la posa di un Dio (per così dire…).

«Usopp sei il migliore!!!», fece Chopper, inchinandosi al suo cospetto.

«Deve ancora capire che il Re era lui e che nel sogno è stato giocato…», mormorò Brook all’orecchio di Zoro.

«Io, invece, sto ancora cercando di capire che razza di associazioni fa la testa di Nami», rispose Zoro.

«Scusa, che vorresti dire??», gli saltò su Nami.

«Lo sai, che voglio dire!».

«No, non lo so! Non ragiono con la tua testa!».

«E si vede! Solo tu potevi sognare che io fossi figlio di una renna!».

«Oh, mi perdoni Sua Maestà! Ma vedete, ancora non ho la capacità di controllare il mio subconscio!».

«Com’è che nel sogno non avevi questo tono rispettoso nei miei confronti?», chiese poi Zoro.

«Perché… Perché…! Perché sei… Grrrr!».

«Questa volta vinco io, mocciosa!», disse Zoro, felice della sua piccola, significativa, vittoria nel mondo reale (Nami ha considerato invalide quelle nel sogno).

«Tsk…», sbuffò lei.

«Waaaa ah ah aaaah! Che storia commoveeeeente! Mancava così poco, e vi sareste sposatiii ih ih iiih!», singhiozzò ancora Franky, mentre cercava di arginare il fiume in piena che scendeva dai suoi occhi di cyborg.

«Dai, su», lo consolò Brook, dandogli qualche pacca sulla spalla e porgendogli un fazzoletto - che Franky utilizzò senza esitazione alcuna.

«Sposarmi?? Con lui?? Questo essere primitivo??? Come ho già detto: MAI!», gridò Nami.

«Cosa ti fa pensare che io farei il contrario???», ribatté Zoro.

«Aaah! Ora dici così! Nel sogno non mi sembravi schifato all’idea!».

«Ma di che diavolo parli, donna??? Se hai certe fantasie non è certo colpa mia!».

«MA QUALI FANTASIE!!! NEL SOGNO SEI TU CHE VOLEVI SALTARMI ADDOSSO!».

«COS'È CHE HAI CERCATO DI FARE TUUU?!», urlò Sanji, frapponendosi fra i due e fissando Zoro con furia.

«Ma ti vuoi dare una calmata?! Cosa c'entro io con i sogni perversi di quella strega??».

«SOGNI PERVERSI?? FRANKY IN PIGIAMA E CON UN ORSETTO DI PELUCHE IN BRACCIO, TI SEMBRA PERVERSO?!?!?!?!».

«DIPENDE DAI PUNTI DI VISTA, MOCCIOSA!».

«BEH, ALLORA SAPPI CHE I TUOI SONO PIUTTOSTO AMBIGUI, CRETINO!!!».

«CONCORDO CON LA MIA DOLCE CROSTATINA!».

«E TU COSA C'ENTRI?!?!».

«C'ENTRO!!!».

«Ah beh! Giusto! Tu sei quello che si veste da donna e va’ con un uomo a cavallo di una scopa! Tra pervertiti ci s'intende!!!».

«COME TI PERMETTI?!?!», sbottò Nami.

«ERA UN SOGNO, IMBECILLE!», la spalleggiò Sanji.

«ATTENTO, CHE A VOLTE I SOGNI S'AVVERANO!!!», lo avvertì Zoro.

«AAAAHAHAHAH! CHE SPASSO CHE SIETE! AHAHAHAH! CHE BUUUFFIII! AHAHAHAH!», esclamò Rufy.

«TU STA' ZITTO!!!», gridarono in coro Nami, Zoro e Sanji.

«Oh, ma insomma! Vi sembra il modo di trattare il vostro Capitano?!», disse Rufy.

Ma venne completamente ignorato.

«AAAARGH! Basta!!! Vado a disegnare!», grugnì Nami, alzandosi.

«Cos'è? Non riesci più a reggere il confronto?», la punzecchiò Zoro.

Tuttavia, prima che Nami potesse controbattere, Robin s'intromise.

«Vuoi che più tardi ti legga un'altra favola?».

«NO!», esclamò la Navigatrice, scandalizzata.

«Eeeeeeeh! Perché no?? Tu fai dei sogni così divertenti!!!», fece Rufy.

«…»

«Fra tutti, penso sia l’unico che non si è ancora reso conto del ruolo che aveva nel sogno di Nami…», commentò Usopp.

«Eh? Perché? Insomma! Mangiavo a volontà! Se non è un sogno questo!».

«Eh, certo… ERI UNA DONNAAAA!», gli rammentò Usopp.

«Eh……COSA??? ERO UNA DONNAAA???», gridò Rufy, terrorizzato.

«ASCOLTARE NO EH???», lo sgridarono Usopp e Zoro.

«Buonanotteeeeee!», disse Nami, cercando di ignorare le urla disperate del suo capitano, e avviandosi.

«Ehi, Navigatrice! Sul serio non vuoi che ti legga qualcosa poi?», chiese ancora Nico Robin.

Gli altri componenti della ciurma sghignazzarono.

«No, grazie! Sto bene così! Non sono previsti altri temporali, quindi dormirò benissimo!», ribatté la rossa, infastidita.

«Oooh suvvia, Navigatrice! Non ti piacerebbe sognare sette bei nani, stanotte? Se capisci cosa intendo...», disse Zoro, provocando le risate degli amici.

«MARIMO MALEDUCATO! COME OSI PARLARE COSÌ ALLA MIA FRAGOLINA DI BOSCO!!!», gli saltò su Sanji, inviperito.

«Ehi, cuoco da strapazzo! Prova a pensare... Se Nami facesse un sogno del genere, uno di quei nani potresti essere tu. O addirittura potresti essere tutti e sette. Sai che festa per te!», disse Zoro, molto pacatamente.

Nami divenne rossa per la rabbia e per l'imbarazzo. Ancora una volta mostrò i suoi denti aguzzi (insieme alla sua espressione più terrificante!) allo spadaccino - che intanto la fissava con sguardo malizioso.

«ZORO, SEI PROPRIO UN TROGLODITA SENZA CERVELLO E SENZA UN MINIMO DI TATTO! DI PRINCIPESCO HAI SOLO LE SPADE! ADESSO TI FACCIO VEDERE IO!», gridò la rossa, mentre scalciava furibonda tra le braccia possenti di Franky - che la tratteneva dallo stendere Zoro con uno dei suoi micidiali pugni.

«E TU SANJI! DIGLI QUALCOSA!!!», continuò Nami.

Ma Sanji era troppo perso nei suoi trip mentali, per accorgersene.

«Dunque... Facciamo due calcoli... Effettivamente, il marimo non ha torto... Anzi! Nami è talmente innamorata di me che sicuramente sognerà il mio viso su tutti e sette i nani! È SICURAMENTE COSÌÌÌ!!!!!!!! NAMI! TI FARÒ PROVARE I PIACERI DI TUTTI E SETTE I PECCATI!!! AAAHAHAHAHAH!», esclamò, lasciandosi avvolgere dall'ardente fiamma della passione.

«......SE VI PRENDO VI LEGO ASSIEME E VI BUTTO CON DEI PESI SUL FONDO DEGLI ABISSIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!! MOLLAMI FRANKYYYY!», strillò Nami, in preda alla furia - intanto, Zoro se la rideva beatamente.

«Qualcuno mi aiutiiii!», gridò Franky, sempre più in difficoltà a trattenere la Bestia.

«Lascia, faccio io», disse Nico Robin, che utilizzando il suo potere intrappolò Nami fra cento braccia.

«Robin, NO! Mollami immediatamente, per favore... Devo ucciderlo!!! DEVO UCCIDERLOOO!», sbraitò Nami, mentre veniva trasportata dal potere dell'Archeologa sino in camera.

«Ufff! Grazie, sorella!», sospirò Franky.

«Figurati», rispose Robin, seguendo poi Nami – la quale, adagiata sul letto, scalciava le coperte con rabbia urlano come un'ossessa.


Sistemata la Navigatrice nella loro cabina, Robin tornò dal resto della ciurma...

«Roobiin! Sta bene Nami??», chiese Rufy.

«Sì, sta riposando. Più tardi la raggiungo», rispose l'Archeologa.

«È TUTTA COLPA TUA MARIMO!!!».

«CHECCOSA?? E SECONDO QUALE TUO VIAGGIO MENTALE???».

«L'HAI FATTA INFURIARE E HA PERSO LE FORZE!!!».

«MA TU STAI DAVVERO MALE!!!».

«Ahhh... Eccoli che ricominciano...», sospirò Usopp.

«Quasi quasi vado a prendere la cassetta del pronto soccorso...», meditò Chopper.

«Beh, forse è il caso... Lei che mi dice, Capitano? Andiamo?», consigliò Robin, sfiorando il braccio del ragazzo.

Rufy le sorrise apertamente. «Certo! Anche perché abbiamo altro da fare noi».

I due si guardarono complici.

«Davvero? E cosa?», chiese Usopp, che non aveva capito nulla.

«Voi non lo so. Robin ed io dobbiamo... Riordinare la biblioteca. E' un vero caos! Ciao! Ciao!», sentenziò Rufy, allontanandosi con Nico Robin.

Usopp, Brook, Franky e Chopper si guardarono.

«Non so perché, ma qualcosa non mi torna...», disse Usopp, pensieroso.

«Già, anche a me...», concordò Chopper, tenendosi il musetto con lo zoccolo.

Franky e Brook si fissarono negli occhi («Yohoho! Anche se gli occhi non ce li ho!».), consci di aver intuito tutta la faccenda.

«E sentiamo... Cosa non vi torna?», chiese cauto Franky.

«Insomma... Riordinare la biblioteca??? Un vero caos??? Ma da quando in qua a Rufy interessa l'ordine?», commentò Usopp.

«Da quando in qua Rufy si avvicina alla biblioteca!», aggiunse Chopper.

«Ci sono, Chopper! Forse il nostro Rufy sta diventando intelligente!!!».

«D-davvero??? Tu credi???».

«Certo! Il mio intuito infallibile non sbaglia mai!!!».

«Oh, Usopp! Sei il migliore!!!».

«Ehh... Poveri ingenui...», mormorò Brook. «Sono ancora così... Così...».

«Così idioti!», concluse Franky.

«In realtà volevo dire immaturi... Ma effettivamente...».


Era mezzanotte passata, quando Robin aveva raggiunto la Navigatrice in cabina, trovandola addormentata. Così come il resto della compagnia, che era già tra le braccia di Morfeo; tranne Usopp e Chopper che, preoccupati per la salute fisica – forse più mentale – di Nami, avevano deciso di passare a controllare...

- Toc! Toc! -

«Avanti», disse Robin.

«Eehm... Permesso».

«Oh. Usopp. Chopper. Tutto bene?».

«Oh, noi sì. Siamo passati per vedere come sta Nami», spiegò Usopp.

«...Mi sono appena svegliata».

«N-Nami! Tutto bene? Ti sei calmata un po'?», chiese il medico di bordo, preoccupato.

«Sì, grazie. Mi è passata la rabbia. Scusate per la scenata, ma quei due quando mi fanno arrabbiare...!-».

«Ok! Ok! Basta così per oggi», la interruppe Robin, carezzandole la testa.

«Ecco Nami. Ti ho portato quest'infuso. Vedrai che dopo averlo bevuto ti sentirai subito più rilassata!», disse Chopper, porgendo alla rossa una tazza fumante di chissà quale intruglio.

«Grazie mille, Dottore», fece Nami, sorridendo.

«Oh, dai! Lo sai che non amo essere chiamato così!!!», gongolò la piccola renna, dondolandosi sulle zampette.

«Già... Lo sappiamo...», mormorarono all'unisono Nami e Usopp; l'Argheologa ridacchiò.

«Uffa, però! Ora non riesco più a prendere sonno!», si lamentò Nami, incrociando le braccia al petto, e mettendo il broncio come una bambina.

«Vuoi che ti porti anche una camomilla?».

«No, grazie Chopper».

«Idea! E se cantassimo una ninna nanna?», propose Usopp.

«Wow! E tu quale proponi?!», s'illuminò Chopper.

«Ma è ovvio no? Canteremo La ninna nanna del Grande Sogeking!».

«Ooooh! Ma io non la conosco!», disse la renna, con una nota di delusione nella voce.

«Te la insegno subito! È molto facile! ♫ ♪ Quando soonnoo non hai piùùù, Sogeking tu puoi chiamaaaar! Coon due pugni e un calcio saaai, preestooo crolleraaaai!♫ ♪♪»(*).

«Dimmi che stai scherzando...», lo pregò Nami.

«Ahahah! Beh, io ho un'idea migliore. Usopp. Chopper. Sedetevi sul mio letto», disse loro Robin, mentre prendeva dalla scrivania il suo libro di favole.

«Gh! No, ancora!!!», esclamò terrorizzata Nami.

Usopp e Chopper, invece, s'illuminarono.

«Che bello!!! Robin ci leggerà una storia!!!», trillò eccitato il piccolo Chopper.

«Beh, se volete potrei raccontarvi delle avvincenti avventure del Capitano Usopp!».

«Robin, dove siamo arrivate col libro?», chiese Nami.

- M-Mi ha del tutto ignoratooo! -, pensò Usopp, smontato della sua mania di grandezza.

«Dunque... Oh! Ma tu guarda...».

«Cosa?», chiesero incuriositi tutti e tre.

«Sembra proprio che tocchi a... Biancaneve!».

«...Ma non è possibileee! Non possiamo saltarla?? Non voglio sognare i sette Sanji!!!», pianse Nami, mettendosi le mani nei capelli.

«Coraggio, Nami. Non è detto che sognerai proprio lui. Insomma, che so... Potresti sognare sette Zoro...», disse Robin.

Nami la fulminò con lo sguardo. «Non ci provare, sorellona!», intimò.

Usopp e Chopper risero, per poi supplicare la rossa.

«Ehh... D'accordo», si arrese infine Nami.

«Molto bene... Cecchino? A te l'onore!», disse Robin, porgendo il libro ad Usopp, che la fissò disorientato.

«V-Vuoi che legga io?!».

«Hm-mh! Coraggio! Sono sicura che te la caverai alla grande. Sarà come raccontare una delle tue avventure».

- Robin è davvero astuta...-, pensò Nami.

Infatti, Usopp ci cascò.

«Ahahah! E vi dirò di più! Sarà anche meglio! Ahahah!».

«Evviva! Evviva! Vai Usopp!», lo incitò Chopper.

«D'accordo! Va bene!».

Robin si sedette accanto a Nami, e si sorrisero; Chopper si teneva il musetto emozionato, pronto ad ascoltare il suo mito.

Usopp si sistemò meglio sul letto, e aprì il libro.

«Ok. C’era una volta, in un regno lontano lontano, una regina superba e arrogante, che era buona e gentile, Matilde e Carlotta… Momento! Momento! Momento!... Chi ha scritto queste scemenze sul libro??», sbottò, strappando via un foglietto incollato sopra la pagina originale. (**)

«Ahahah! Cominciamo bene!», fece Nami.

«Vabbè, dicevo… C'era una volta, in un regno lontano lontano, uuuna regiiiinaaahahazzzzz! Zzz! Zzz!». E si addormentò.

Le bocche di Nami e di Chopper toccarono il pavimento.

«M-Ma! Non è possibile!», esclamò Nami, indicando Usopp che dormiva sul libro.

«S-Sì è addormentato dopo neanche due righeee!!!», continuò Chopper.

«Ahahah. A quanto pare a lui le storie fanno più effetto che a te, Nami», scherzò Robin.

«Sì, ma qui siamo a livelli estremi!».

«E adesso? Io volevo sentire la storia...», chiese Chopper, con le lacrime agli occhi.

Robin gli sorrise, prese il libro, e continuò da dove Usopp si era interrotto. E poco a poco, anche Nami e Chopper s'assopirono...



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Riferimenti:

(*) La ninna nanna del Grande Sogeking. Semplicemente ho preso la sigla che parte durante l'anime quando appare Sogeking, e ho sostituito le parole con quelle che avete letto. Una buffonata, vero? Però mi fa ridere, soprattutto immaginandomi Usopp che la canta con la sua voce sgraziata! XD

(**) Mmm... Questo non ricordo nemmeno per cos'era... Ah, sì!:

(...) superba e arrogante, che era buona e gentile, Matilde e Carlotta”, questa è una frase che ho estrapolato da “Cenerentola” di Elio e Le Storie Tese. Un mito. Se non l'avete mai ascoltata, fatelo! XD



   
 
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