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Autore: Scarlett Sakura    10/07/2011    4 recensioni
Ace e Coco, cosa sarebbe successo se non fosse morto?
[4° classificata al contest "[In memoria di Ace [One Piece Contest]" indetto da One Piece Contest.]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Airo-pearl sul forum, Koisha Sokujo su efp.
Titolo: Ace’s love
Genere: fluff, generale, romantico.
Personaggi (a parte Ace): Rufy, nuovo personaggio.
Tipologia (one shot, long, ecc): one-shot.
Avvertimenti: het, what if?
Paring (se presenti):
AcexNuovo personaggio.

 

Note: dal punto di vista cronologico l’ultima parte della storia si svolge nei due anni seguenti la scomparsa di Ace. Essa non è contemplata ma era giusto farlo presente. Inoltre, il Nuovo Personaggio è spudoratamente ispirato a Coco di “Mermaid melody”. Fare un cross-over era troppo complicato, almeno per me.

 

 

 

Ace’s love

 

 

 

 

Dodici anni prima.

 

 

Nel villaggio di Foosha vi era la solita calma piatta. Il sole splendeva radioso, il mare accarezzava la riva con le sua morbide onde e la pace regnava sovrana. Almeno questo in apparenza. Accanto alla spiaggia vi erano due bambini intenti a rincorrersi ed a combattere con bastoni di legno. Giochi piuttosto particolari per dei bambini della loro età.

<< Un giorno diventerò il “re dei pirati”! >> disse il più piccolo tentando un breve affondo che però venne facilmente evitato. Allora si lanciò in una specie di corpo a corpo gettando per aria l’arma.

<< Come no! >> lo schernì il ragazzino più grande. << E io diventerò un ammiraglio della marina. >> schivò il colpo del fratellino gettandolo a terra e bloccandolo col proprio corpo. << E tu vorresti diventare il “re dei pirati”? Ne hai di strada da fare. >> rise dalla sua postazione, ovvero seduto sopra la schiena di Rufy.

<< Lo diventerò invece, vedrai! Ora alzati e combatti. >> il sorriso Ace aumentò ma si modificò una piega interrogativa quando udì un:

<< Ehi! >> anche il fratellino voltò il capo verso sinistra e notò una persona n lontananza che correva verso di loro.

<< Coco! >> la chiamarono insieme felici di vedere la loro unica amica. Lei aveva i capelli biondi, lisci e dritti sino a meta schiena. Gli occhi erano dello stesso colore e la pelle era rosata. Al collo portava un ciondolo a forma di conchiglia.

<< Finalmente vi ho raggiunti. Potevate anche dirmelo prima che venivate in spiaggia a giocare. >> la piccola gonfiò le guance con espressione contrariata.

<< Veramente ci stavamo allenando. >> le fece presente Ace aiutando l’altro ad alzarsi da terra.

<< Infatti, non sono cose da bambini. E poi tu sei lenta. >> si spolverarono gli abiti curandosi poco della nuova venuta.

<< E’ vero, sono più lenta e debole di voi. Però in acqua sono imbattibile. Vi ho sempre sconfitto. >> preciso senza vanto ma con vena polemica.

<< Questo è vero. >> puntualizzò a sua volta il piccolo. <<< Ma solo perché io non posso nuotare. >>

<< Senza contare che tu sei una sirena. >> a quel punto Coco puntò l’indice verso di loro e li bloccò.

<< Non una sirena qualsiasi. Io diventerò la prima sirena pirata al mondo! >> disse con aria raggiante e convinta. Rufy, entusiasta per natura, si unì subito a lei.

<< Io invece sarò il “re dei pirati”! >>

<< Sì! Faremo grandi cose. >> la bambina rise felice, lei e il nipote di Garp avevano sempre sognato in grande. Avevano grandi aspirazioni per il futuro e le avrebbero realizzate a qualunque costo. << E tu, Ace? Chi diventerai? >> lo guardò con una bellissima luce negli occhi. Anche se il ragazzino non l’aveva ancora capito lei provava una forte simpatia per lui.

<< Io diventerò un grande pirata e basta. >>

<< Solo questo? >> domandò perplessa. Per tutta risposta il sorriso sul volto di Ace si accentuò.

<< Certo che no. Sto facendo da guardia ad un futuro re dei pirati che non sa nuotare ed a una sirenetta lenta come una lumaca. Meriterei un premio per il mio impegno. >>

<< Ace! >> lo chiamarono a gran voce i due bambini facendolo ridere enormemente. Amava la sua vita ed amava loro due. Il suo fratellino e la sua migliore amica erano le due persone più importanti al mondo.

 

 

Due anni prima.

 

 

Ace si sentiva fortunato, estremamente fortunato. Aveva scampato la morte per un soffio. Suo fratello l’aveva salvato da Marineford e da un’ingiusta condanna. Erano passati due mesi e lui aveva ripreso il largo come se niente fosse. Non era da lui rimuginare in un letto d’ospedale. Infatti Ora si trovava in un bar a tracannare birra a spese di alcuni suoi compagni.

<< Alla salute! >> li senti gridare da vicino al bancone. Sorrise per la loro consueta allegria, quanto gli erano mancati nella sua breve prigionia.

<< Ace? Sei tu, Ace? >> sentendosi chiamare si voltò. Si stupì non poco nel trovarsi di fronte una bellissima ragazza. Capelli biondi, pelle rosata e un seno prosperoso. Per un attimo rimase perplesso non capendo chi fosse poi, notò una catenina con un ciondolo dorato a forma di conchiglia, e tutto gli fu chiaro.

<< Coco! Quanto tempo è passato. >>

<< Puoi ben dirlo! >> la ragazza rise allegra. << Ti trovo bene, speravo di rivederti, sai sono stata molto in pensiero per te ultimamente. >> il sorriso rimase al suo posto ma il ragazzo vide nelle profondità dei suoi quanta angoscia doveva aver provato per lui.

<< Mi dispiace, riesco sempre a farti preoccupare. >>

<< Nessun problema, l’importante è che tu stia bene. >> si accomodò accanto a lui senza spettare un invito.

<< Una birra? >>

<< Si, grazie. >> mentre la ragazza beveva Ace si prese tutto il tempo per osservarla. Fisicamente era cresciuta e in meglio, indossava un top giallo con un pantalone dello stesso colore con cintura e scarpe arancioni. << Questo colore ti ha sempre donato. >> alzò il suo boccale come a voler brindare.

<< Be, dopotutto sono una sirena dalla coda gialla, che ti aspettavi? >> lo rimbeccò scherzosamente. Poggiò il mento sul dorso della mano e si mise ad ammirarlo con calma. << Sei cambiato Ace. >> disse solamente.

<< In meglio o in peggio? >>

<< Tutte e due. >> rispose stando allo scherzo.

<< Di un po’, cosa hai fatto in questi anni? >> lui era partito da Foosha tre anni prima e non aveva più ricevuto sue notizie. Sapeva solo che si era unita  ad una banda di donne pirata, poi più nulla. << Allora? >> la incoraggiò visto che non sembrava propensa a parlare. Lo sguardo della ragazza era stranamente triste ma, prima che Ace potesse farsi una qualunque domanda, essa riprese il suo solito buon umore.

<< Niente di che. Mi sono unita alle “Mermaid sisters” e sono rimasta con loro per pochi mesi. Sfortunatamente le nostre idee erano troppo diverse. >> prese un sorso di birra e tenendo lo sguardo basso proseguì: << Ho cercato delle sirene disposte ad unirsi a me, ma hanno troppa paura. Purtroppo noi siamo ricercate come l’oro e temono di finire a una di quelle disgustose aste per i nobili mondiali. >> strinse il bicchiere con un certa rabbia per il solo pensiero.

<< Capisco. >> poggiò il boccale sul tavolo. << Usciamo? >> le chiese. I suoi compagni avevano appena dato vita ad una rissa ed era meglio levarsi dai piedi prima che la cosa degenerasse. Non che lui avesse problemi su questo, tutt’altro, ma non voleva coinvolgere la sua amica in queste cose.

<< Certo. >> uscirono all’aria aperta della sera. La frescura della notte era un toccasana per chi come loro solcava il mare ed era in costante balia del sole. << Che meraviglia! >> Coco si stiracchiò con tutta calma prima di sedersi su uno sprazzo erboso e perdersi ad ammirare le stelle. Ace si stese portando le mani dietro la testa in una posa di totale relax. Restarono in silenzio per alcuni minuti ognuno immerso nei suoi pensieri.

<< Che ti succede? >> le domandò ad un certo punto.

<< Cosa? >> la domanda la prese alla sprovvista.

<< Non sei la solita Coco tutta sole e allegria. Ti vedo abbattuta. >> la ragazza sorrise lievemente chiudendo gli occhi per un attimo..

<< E così te ne sei accorto? >> sospiro e la sua espressione divenne seria. << La verità è che non sono più sicura di riuscire a realizzare il mio sogno. >>

<< Mh? >> Ace inarcò un sopraciglio con fare interrogativo.

<< Non fraintendermi, non vuol dire che abbia smesso di lottare, tutt’altro. E’ solo che è difficile combattere da soli. I sogni sono più belli quando si lotta insieme. >> pronunciò l’ultima frase con voce bassa e rosa. Si lasciò andare all’indietro stendendosi sul manto erboso accanto al ragazzo. << Secondo te, che dovrei fare? >> lui parve rifletterci seriamente mentre le rispondeva calmo e placido.

<< Tu hai detto una cosa giusta. Se io e Rufy siamo in parte riusciti a realizzare i nostri sogni è perché al fianco avevamo ed abbiamo tutt’oggi dei validi compagni. Per il momento sei sola ed hai poche risorse, ma vedrai che un giorno troverai qualcuno disposto a combattere insieme a te. >>

< Hai ragione. >> sorrise dolcemente mentre ritornava a rimirare le stelle. << Tu e Rufy siete eccezionali. >> disse tutto d’un colpo. Ace la guardò senza capire, non trovava nulla di così fantastico in ciò che lui era, anche se Rufy era davvero un terremoto, in tutti i sensi. << Avete una ceca fiducia in voi e nei vostri sogni, siete forti, coraggiosi e gentili. Sono felice di essere amica di entrambi. Io vi adoro! >> confessò in uno sprazzo di felicità assoluta. Niente e nessuno l’avrebbe mai allontanata dai suoi migliore amici, neppure l’immenso e sconfinato mare. Si rimise in piedi più agguerrita che mai. << Non smetterò di combattere, per nessuno motivo al mondo. Viva la sirena pirata! >> alzò il pugno destro verso il cielo per enfatizzare al massimo il suo grido do battaglia.

<< Vedo che hai recuperato la tua allegria. >> le sorrise prima di diventare serio d’un tratto. << A proposito di questo, Coco… >> fece una pausa non ben sicuro della sua idea..

<< Dimmi. >> lo osservò curiosa.

<< Ti andrebbe di unirti alla ciurma di Barbabianca? >> buttò lì senza alcun tono in particolare.

<< Eh? >> lo fissò come se avesse di fronte un pazzo. << Scherzi, vero? >> anche se in cuor suo sperava di no.

<< Affatto. Potresti restare con noi fino a quando non troverai una ciurma tutta tua, anche se dubito che riuscirai a separarti da noi una volta affezionatati a tutto l’equipaggio. >> ritornò a sorriderle dal suo posto in basso. << Ci stai? >>

<< Altroché! >> in un impeto di gioia gli si gettò praticamente addosso abbracciandolo e schiacciandolo col suo peso. << Grazie. >>

<< Non mi sembra il caso di esagerare. >> il ragazzo era contento a sua volta, gli piaceva vederla felice e si era sempre impegnato affinché lei e suo fratello lo fossero. << Coco? >>

<< Sì? >> squittì alzando la testa per guardarlo negli occhi.

<< Ti alzeresti? Non che mi dispiaccia ma qualcuno potrebbe pensar male. >> la ragazza, rendendosi conto della sua audacia, si staccò immediatamente da sopra il ragazzo.

<< Scusami Ace. >> era in profondo imbarazzo. Dimenticava troppo spesso che ormai non erano più bambini e che certe dimostrazioni d’affetto erano facilmente fraintendibili da occhio esterno.

<< Di nulla. >> si alzò in piedi con calma togliendosi l’erba dai pantaloncini e dal petto nudo, cosa che non sfuggì alla sirena che distolse lo sguardo in preda all’imbarazzo. Non ci aveva fatto caso fino a quando lui non glielo aveva fatto notare, ma era cresciuto davvero molto. Non solo nel fisico ma anche come persona. Sorrise con tenerezza ripensando alla loro infanzia. Vide il suo amico avvicinarsi ed allungare una mano nella sua direzione.

<< Benvenuta nella ciurma di Barbabianca. >>

<< Grazie. >> e gli strinse la mano sperando che quello sarebbe stato l’inizio di una fantastica avventura.

 

 

Presente

 

 

Ace si stiracchiò tranquillo dalla sua postazione sul fianco della gigantesca polena appartenente alla ciurma di Barbabianca.

<< Sempre a battere la fiacca, eh? >> si voltò sentendo quella voce ormai sin troppo familiare. Sorrise trovandosi di fronte Coco.

<< Non c’è niente da fare, dovremmo aspettare ancora un paio di giorni prima di raggiungere la prossima isola. >>

<< La solita scusa. >> lo rimproverò seria prima di distendere le labbra nel suo più bel sorriso.

<< Non è una scusa. >> le fece presente. << Vieni qui. >> allungò una mano che lei subito prese andando a sedersi sulle sue gambe.

<< Cosa c’è? >> gli chiese notando che la fissava senza proferir verbo.

<< Niente, ancora non mi capacito di ave sposato una donna meravigliosa come te. >>

<< Come siamo romantici oggi. >> gli circondò il collo con le braccia con espressione languida.

<< Io sono sempre romantico. >> avvicinò il suo volto a quello della moglie, stavano per scambiarsi un bacio quando udirono una serie di schiamazzi provenire dal ponte. << Che succede? >> domandò senza capire.

<< Non lo immagini? >> a parlare stavolta era stato Marco che si era avvicinato con la sua solita flemma. << Gli altri stanno giocando con Rouge. Sono tutti impazziti da quando è nata quella bambina. >>

<< Già. >> il primo comandante si riferiva alla bambina che lui e Coco avevano avuto tre mesi prima. Il suo nome era un chiaro omaggio alla sua adorata madre. In passato non avrebbe scommesso un solo berry sul fatto che si sarebbe sposato, ne tanto meno che avrebbe messo su famiglia. << Sono proprio un uomo fortunato. >> sospirò felice.

<< Almeno lo riconosci. >> la donna gli schioccò un bacio sulla guancia.

<< L’unica cosa che manca è che Barbabianca diventi il nuovo “re dei pirati” ed allora sarò, oltre che felice, anche appagato. >>

<< Questo è e sarà sempre il nostro sogno. >>

<< Giusto. >> e si baciarono come solo loro due sapevano fare. Alla fine anche Ace era riuscito ad avere il suo lieto fine con tanto di moglie e figlia.

 

 

 

 

 

 

Fine

 

  


 

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