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Autore: AbdullallaH    10/07/2011    1 recensioni
« Se fossi la metà di quello che rappresenti tu per me, mi sentirei un angelo ».
scritta col cuore (spezzato) in mano.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Felicità.
È una parola che non conosco da qualche tempo a questa parte. E principalmente la colpa è tua.

Mi piace ricordare come stavamo bene. Tu ed io, amico mio. Mi piace ricordare di come scherzavamo e ridevamo insieme delle cose più stupide. Mi piace ricordare lo scorso spettacolo di Natale. Uno dei miei giorni allegri in quel periodo di merda che ho passato. E che ho superato, con te accanto.
Mi piace ricordare le nostre chiacchierate sugli argomenti più idioti. Mi piace ricordare le mie crisi ormonali e tu che per tutta risposta sottolineavi di non essere gay.
Mi piace ricordarti per come ti vedevo. Una sorta di supereroe sceso per salvarmi dalla parte autodistruttiva di me stessa.

E di queste belle esperienze è rimasto solo il ricordo, amico mio. Sì, perché hai deciso di abbandonarmi. Di trascurarmi piano piano. Come si fa con un paio di scarpe ormai vecchie: si lasciano in un angolo e si preferisce un paio nuovo, perché l’altro è passato di moda. Ma non si butta: potrebbe sempre servire, quando quelle nuove si sporcheranno. E poi, hai camminato così tanto con quelle! Come buttare via tanta strada percorsa? Così le lasci in un angolo. In una scarpiera che mai aprirai. Le lasci al loro destino. Tanto non ti servono più.
Ma gli amici non sono così. O almeno, non dovrebbero. Non dovrebbero essere un vecchio paio di scarpe, un giocattolo che ha stufato un bambino, un cellulare diventato preistorico, un tipo di merendine che non ci piace più. Gli amici non sono come i vestiti nell’armadio. Non si può fare il cambio di stagione ogni sei mesi.
Un amico non lo indossi, un amico lo VIVI. Lo vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, lo respiri come se fossi appena tornato in superficie dopo una gara di apnea. Lo ami perché è l’ultima persona che ti tradirebbe.
Certo, questo almeno in teoria.

Dimmi, amico mio, cosa sono stata io per te, in tutto questo tempo? Quella che definivi migliore amica? Davvero? E allora, perché non mi cerchi? Non ti manco? Dovrei. Se fossi la tua migliore amica, se lo fossi sul serio, ti mancherei. Mi cercheresti come una gemma preziosa. Perché in fondo gli amici sono un tesoro da custodire e tenere ben stretto.
Perché devo sempre cercarti io, per poi finire col sentirmi terribilmente a disagio? Perché per una volta non puoi sorprendermi? Perché non puoi scrivermi due parole, anche se sei impegnato perché è estate, come facevi un anno fa? Basterebbe un “Ehi, ciao! Non riusciamo mai a sentirci perché sono sempre fuori casa. Ma prima o poi ci facciamo una bella chiacchierata. Ti voglio bene”.
Ora quasi rido ripensando a tutti i “ti voglio bene” che mi hai scritto e detto. Non erano assolutamente veri. Tu non mi vuoi bene, amico mio, e non me ne hai mai voluto. Sono solo stata una comparsa nella tua vita. Una di quelle in ombra. Ho avuto i miei quindici minuti di gloria e poi via, sono passata dalle stelle alle stalle. TU mi hai trascinata giù. Sei stato tu a fare in modo che per te non valessi più nulla.

Perché non mi chiedi come sto? Ti risponderei che mi sento presa in giro. Perché è così: mi hai presa in giro per un anno intero e io te l’ho lasciato fare. E non per ingenuità, ma perché credevo in te. Ti ho parlato col cuore in mano tante volte, mi sono fidata di te nonostante sia difficile per me, ho detto tante cose che non avrei ammesso nemmeno a me stessa. Mi sono gettata tra le tue braccia perché sapevo che mi avresti presa al volo a qualunque prezzo.

Amico mio, vorrei davvero dirti tutto ciò che penso. Ma non voglio fare io il primo passo: voglio aspettare che sia tu a cercarmi. Voglio aspettare, perché spero ancora che mi cercherai. Spero ancora che quando mi cercherai, mi chiederai scusa per avermi trascurata. Mi chiederai di vederci, di prendere un gelato insieme e di parlare di tutto ciò che ho passato quest’estate. Spero ancora che ritroverai quella parte di te che a me ci teneva, spero che potremmo recuperare la nostra bella amicizia. Non voglio davvero credere di non essere mai stata speciale per te, come spesso mi dicevi.
« Se fossi la metà di quello che rappresenti tu per me, mi sentirei un angelo ». Ricordi?

Io spero ancora. Per questo ti chiamo ancora amico mio…
  
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