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Autore: Argento    10/07/2011    1 recensioni
Premetto che ho letto tutti i libri della trilogia di Queste Oscure Materie e che li ho adorati, ma il mio preferito è la Bussola d'Oro.
Sono tutti e tre molto belli e intriganti, e la storia è fantastica.
Solo una cosa non ho mai accetato ne sono mai riuscita ad accettare.
La morte di Roger.
Non è giusto! Era il migliore amico di Lyra! Quando ho finito di leggere La Bussola d'Oro non potevo crederci, sul serio.
Io non ho nulla contro Will, anzi! Will e Lyra mi piacciono tantissimo insieme, ma Roger non poteva comunque restare come amico di Lyra?
Be', dato che Philip Pullman (per quanto lo stimi la morte di Roger non gliela prdono) ha deciso di far morire questo personaggio, io ho deciso di scrivere una FF con un finale diverso.
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lyra e Roger, Amici Per Sempre.

 

 



Lyra si svegliò di soprassalto.

Non ne capiva il reale motivo ma percepiva inquietudine, paura.

Avvertiva queste emozioni non sue come se fossero folate d’aria gelida.

Silenziosamente si alzò dal letto e si vestì.

Fissò per alcuni istanti l’enorme orologio a pendolo nella stanza prima di capire che non erano passati più di 40 minuti da quando aveva finito il suo colloquio con Lord Asriel.

Per un po’ si abbandonò alla tristezza infinita dei suoi pensieri, mentre Pantalaimon le si accoccolava intorno al collo in forma di ermellino, liberando piccoli sbuffi sulla sua pelle.

Lyra pensava che fossero arrivati fin lì per niente, dato che suo padre non aveva voluto l’Aletiometro e non si era mostrato minimamente felice di rivederla.

Si rimproverò da sola, dicendosi che se il Maestro del Jordan non le avesse affidato l’Aletiometro lei non sarebbe stata lì in quell’istante, ne avrebbe mai conosciuto Farder Corman, Jhon Faa, Lee Scosbury…e Iorek Byrnison.

Oh, Iorek, il suo amato Iorek.

No, non l’avrebbe mai conosciuto.

“Non è vero.”

Le sussurrò Pantalaimon all’orecchio.

“Ma Lyra, non è vero. Tutti loro sarebbero comunque, prima o poi, entrati nelle nostre vite. Non ti ricordi il motivo principale per il quale abbiamo intrapreso questo viaggio? Avevamo scoperto da poco degli Ingoiatori che Roger è stato rapito. Volevi salvarlo. A tutti i costi. Nei tuoi occhi c’era una determinazione tale che è andata sempre aumentando da quando capisti che tu potevi salvare Roger e tutti gli altri bambini. E l’hai fatto. Ci sei riuscita. Dovresti essere orgogliosa di te stessa come io lo sono di te.”

Lyra sorrise e se lo portò al petto, stringendolo forte.

Pantalaimon diventò un gatto e cominciò a farle le fusa.

“Si, per fortuna molti bambini sono riusciti a fuggire. Ma non riesco a togliermi dalla mente tutti quei Daimon tristi e sperduti che abbiamo liberato con l’aiuto di Kaisa. E Tony Makarios! Mi dispiace tanto per lui. Sai, a volte penso se fossi stata io al suo posto. Non so davvero che avrei fatto se mi avessero separato da te, Pan.”

Se possibile, si strinsero ancora di più.

Si era creata un’atmosfera dolcissima, che venne interrotta da voce proveniente dall’esterno della camera.

“E Lyra? Lei non viene? Posso vederla?”

Era Roger!

Una voce più profonda e austera rispose.

“No, Lyra dorme ora. Dopo potrai vederla.”

Lyra e Pantalaimon la identificarono come quella di Lord Asriel.

Si avvicinarono alla porta della camera e guardarono dalla toppa per le chiavi.

Videro Lord Asriel che quasi trascinava di peso Roger per portarlo fuori.

Lyra non perse tempo: indossò i maglioni pesanti e il suo giubbotto in pelle di renna.

Non erano puliti e puzzavano un po’, ma erano l’ideale per la temperatura che avrebbero trovato fuori.

Senza farsi sentire uscì dal rifugio, a ruota, dopo Roger e Lord Asriel.

Si nascose dietro un ammasso di neve per non farsi vedere e osservò suo padre mentre costringeva Roger con la forza a sistemarsi su una slitta.

Il daimon di Lord Asriel, Stelmaria, teneva tra le zampe Salcilia, il daimon di Roger, in quel momento in forma di scoiattolo, cosi da renderlo debole e vulnerabile.

Nel vedere quella scena, gli occhi di Lyra cominciarono a lampeggiare per il furore.

Suo padre stava maltrattando Roger!

Lyra sarebbe saltata addosso a suo padre e sarebbe stata capace di ferirlo e graffiarlo fin quando avesse potuto, se non fosse stato per Pantalaimon che le disse, molto sommessamente:

“Non irrompere ora! Potremmo cacciarci nei guai, cosi non aiutiamo Roger! In questo momento è come un ostaggio. È meglio seguirli senza farci vedere! Non sappiamo dove Lord Asriel vuole portare Roger.”

Dopo qualche minuto passato con il cuore in gola, Lyra vide la slitta con Roger costrettovi sopra, partire.

Cominciò a correre nella loro direzione, ma più lei e Pantalaimon si avvicinavano più la slitta si allontanava.

Iniziando a farsi prerndere dal panico e dalla disperazione, Lyra chiamò a gran voce Iorek, subito dopo essersi ricordata che lui l’aveva accompagnata da suo padre.

Tirando un sospiro di sollievo, vide un cumulo di neve alzarsi, da cui sbucò successivamente Iorek Byrnison.

Come se gia sapesse perché Lyra l’avesse chiamato, le si avvicinò e la fece salire in groppa.

Lyra gli disse di seguire le orme lasciate dalla slitta, ma lui lo stava già facendo.

Ormai per Lyra non era più una cosa strana cavalcare Iorek, perciò l’assecondare i movimenti dell’orso le venne spontaneo.

Ora erano alle calcagna di suo padre, che grazie alla bravura di Iorek, non si era accorto di loro. Procedevano velocemente e silenziosamente, con un nodo in gola che ne Lyra ne Pantalaimon riuscivano a mandare giù.

Lyra prese l’Aletiometro con mani tremanti e intorpidite dal freddo.

Aveva un’idea del perché suo padre avesse preso Roger, ma per quanto l’idea le facesse venire la nausea e le provocava una fitta di dolore al cuore, voleva sapere.

In pochi minuti riuscì ad ottenere una concentrazione notevole per la situazione, e pose la sua domanda:

-Cosa vuole fare Lord asriel di Roger?

-Usarlo per creare un passaggio.

-Un passaggio per cosa?

-Per gli altri mondi.

-Ed esattamente cosa vuole fare a Roger?

-Interciderlo.

Se prima il tremolio del suo corpo fosse appena percettibile, ora sembrava che il corpo di Lyra fosse sottoposto a tremendi scossoni.

“Pan, PAN! Vuole Interciderlo! Vuole Interciderlo! Iorek, ti prego corri, o tutto quello che ho fatto a Bolvangar non sarà valso a nulla!”

Gridò Lyra disperata e in preda alle lacrime.

Pantalaimon le si strinse al petto per confortarla ma non ci riuscì, Lyra piangeva e tremava.

L’orso Iorek Byrnison aveva aumento la velocità dell’andatura, e per questo dovette fare maggior attenzione perché erano vicinissimi alla slitta di Lord Asriel.

A un certo punto la slitta si fermò.

Seguì il suo esempio anche Iorek, accucciandosi nella neve e confondendosi con essa.

Intanto Lyra e Pantalaimon osservavano la scena.

Lord Asriel era sceso dalla slitta e fissava un ponte che evidentemente avrebbe dovuto attraversare.

Il ponte era formato da neve compressa e non sembrava che potesse reggere un grande peso.

Lord Asriel lo studiò per alcuni istanti, poi risalì sulla slitta e cominciò a percorrerlo con cautela.

Quando raggiunse l’altra sponda Lyra e l’orso corazzato si avvicinarono. Il ponte aveva chiaramente risentito del peso della slitta carica, perché era segnato da una linea di frattura nei pressi dell’altra sponda del burrone e, accanto a essa, dalla loro parte, la sua superficie aveva ceduto abbassandosi forse di una trentina di centimetri.

Poteva forse sopporatre il peso di Lyra, ma non avrebbe resistito al peso di un orso con la sua corazza.

“Qui le nostre strade si dividono, Lyra Linguargentina. Io non posso attraversare il ponte, non reggerebbe il mio peso. Ci rivedremo.”

Lyra lo guardò con le lacrime agli occhi. Gli si avvicinò e si strinse forte nella sua pelliccia candida.

Rimasero stretti per un paio di minuti poi Lyra si avvicinò tremante al ponte di ghiaccio.

Devo farcela, devo farcela, per Roger!

Pensava.

Camminava lentamente tenendosi in equilibrio e stando nella scia centrale lasciata dalla slitta.

Ora Lyra si trovava a poco più di metà sul ponte.

Sotto si stagliava un crepaccio di cui neanche gli occhi più acuti avrebbero potuto scorgerne la fine.

Ma Lyra continuò imperterrita.

Sfortunatamente, un pezzo di ghiaccio già in bilico cadde.

Lyra ne fù distratta e rischiò seriamente di perdere l’equilibrio. Ma ce la fece. Arrivò dall’altra parte.

Una volta al sicuro sul ghiaccio solido si girò, e vide Iorek Byrnison che ancora la fissava, poi con un ringhio acuto si voltò in cerca di aiuto.

Lyra e Pantalaimon si misero a correre, consapevoli che Roger poteva contare solo sul loro intervento.

Pantalaimon volò in alto, poi tornò in picchiata e le si posò sul polso, sotto forma di gufo.

“Sono proprio dietro quel picco! Lord Asriel ha tirato giù tutti i suoi strumenti ma Roger non si può muovere!”

Nelle tenebre Lyra avvertì la presenza della Polvere, perché l’aria le parve piena di pensieri oscuri, simili a pensieri non ancora nati.

Nel buio sentì il grido di un bambino.

“Lyra! Lyra!“

“Eccomi!”

Gridò lei, e con le poche forze che le rimanevano, continuò incespicando a salire, arrampicandosi, cadendo, e a tirarsi nuovamente su, lottando contro la stanchezza e il freddo per se stessa e per Roger.

“Lyra, Lyra!”

“Ci sono, Roger ci sono quasi!”

Nella sua agitazione Pantalaimon stava mutando cotinuamente forma: leone, ermellino, aquila, gatto, lepre, gufo, leopardo, e tantissime altre forme che non aveva mai preso..

Finalmente raggiunsero la cima e videro quello che stava succedendo.

Lord Asriel stava armegggiando con dei fili, mentre Stelmaria stringeva in bocca il daimon di Roger.

Roger e il suo daimon si chiamavano a vicenda, chiamavano Lyra, piangevano, si dibattevano.

Per un attimo, Salcilia era riuscita a sfuggire dalle grinfie di Stelmaria, ma un corvo gli volò vicino e lo beccò tanto forte che lo stesso Roger si coprì il corpo con le mani.

Il daimon di Lord Asriel balzò nuovamente sul daimon di Roger e lo strinse stavolta più forte.

“Pan, quello è il daimon di una strega!”

Bisbigliò Lyra al suo daimon, mentre aspettavano il momento giusto per intervenire.

Ad un certo punto, Lord Asriel chiamò Roger a sé.

Questi gli si avvicinò, gridando e piangendo, ma inevitabilmente gli si avvicinò.

“No! Scappa!”

Gridò Lyra, e si slanciò per il pendio verso Roger.

Pantalaimon balzò, anch’esso sotto forma di leopardo delle nevi, sul daimon di Lord Asriel, permettendo al daimon di Roger di fuggire.

Nei minuti che seguirono, i due daimon più giovani lottavano contro Stelmaria, mentre Lyra e Roger si allontavano il più possibile da Lord Asriel.

Avvertendo che i rispettivi padroni si stavano allontanando, Pantalaimon e Salcilia tentarono di seguirli, ma vennero nuovamente ostacolati dal daimon della strega.

Nello stesso momento, anche il daimon di Roger aveva preso la forma di un corvo, e Lord Asriel, scambiandoli, fece scattare la sua attrezzatura; il daimon della strega lanciò un verso e si dissolse, mentre la volta del cielo, stellata, profonda, venne forata all’improvviso come da una lancia.

Un getto di luce, un getto di pura energia liberata come una freccia da un immenso arco, zampillò verso l’alto.

I veli di luce e colore di cui era fatta l’Aurora vennero strappati; un gran suono lacerante, sfrigolante, scricchiolante, uno strappo, passò da un universo all’altro, creando un ponte, un ponte di stelle.

Lyra e Roger con i rispettivi daimon, si nascosero nella neve finchè Lord Asriel non se ne fa andato.

Dopo, si guardarono e sorridendo si abbracciarono forte.

“Oh, Lyra, Lyra, avrei potuto non rivederti più..”

“Ma ora siamo insieme. Lo saremo per sempre.”

Si voltarono a guardare quell’immenso varco aperto nell’Aurora, dando le spalle a Svalbard, a Bolvangar.

Dietro di loro c’erano solo dolore, morte e terrore; davanti dubbio, pericolo e misteri.

Cosi, Lyra e Roger e i loro daimon, voltarono le spalle alla terra dove erano nati e guardarono verso il sole e camminarono nel cielo.

Insieme.

*
*
*
*
Anche voi pensate che Roger sarebbe dovuto morire o magari meritava di vivere?

  
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