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Autore: Mary_Sophia_Spurce    11/07/2011    7 recensioni
21 maggio...
Data strana, dolorosa ma importantissima per Elisabeth Spurce, 24enne newyorchese.
Sette anni prima ha dovuto dire addio al suo grande amore ma oggi... oggi è un giorno speciale.
Il fato a volte è il miglior amico dell'amore!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '"21 Maggio... - la serie!"'
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 ...21 Maggio..

New York, 21 maggio 2011.

 
– Ely, il capo ha convocato una riunione lunedì alle 9.30 vedi di essere puntuale altrimenti sai come diventa furioso. –

– Ci sono altri messaggi per me? –

– No, pulcino. Ha solo chiamato Micol dicendo di richiamarla non appena saresti rientrata in redazione. Era abbastanza euforica, ci starei attenta. – mi sorride compassionevolmente sapendo che tipo è la mia amica.

– Grazie Millie la contatto subito e speriamo bene!– sorridendo entro nel mio ufficio e mi accomodo alla scrivania giocherellando con il mouse del Mac attendo che si carichi la posta elettronica.

Cerco nella mia maxi bag il Blackberry, che ovviamente si è infilato sotto tutti gli innumerevoli e inutili oggetti che ogni donna grazie, o a causa, di queste borse enormi si porta dietro.

Avvio la chiamata e attendo che Micol risponda, cosa che farà tra parecchio tempo conoscendola!

Come una bambina inizio a fare le giravolte con la poltrona girevole e poi mi concentro sul quadro appeso alla parete dietro alla scrivania.


Elisabeth Spurce, 24 anni, premiata dal “The New York Times” come una delle più giovani promesse del giornalismo newyorchese. un fantastico discorso ironico e affascinante.”

– Pronto? –

– Micol hai battuto ogni record, sai? Pensavo di dover aspettare ancora una vita in linea. –

– Ah ah! Molto spiritosa signorina Spurce! Possibile che non sei mai in ufficio tu? –

– Scusa tanto se il capo mi manda a fare interviste per tutta la città! Perché mi cercavi? –

– Per avvertirti che stasera si esce! Ho due inviti per l'apertura del nuovo ristorante nell'Upper East Side! Non puoi dirmi di no! –

– Tu lo sai vero che giorno è oggi? –

– Ely devi smetterla! Sono passati sette anni ormai! È ora di ricominciare a vivere in questa data! – sbraita concitata. – È un super evento non puoi mancare! –

– Va bene, va bene! Cosa ci vuole per questa serata fantasmagorica? –

– Abito da sera obbligatorio mia cara. Ce l'hai o devo recapitartene uno? –

– Passo a prendere qualcosa oggi in pausa pranzo o appena stacco. Ci sentiamo dopo per metterci d'accordo ok? –

– Perfetto! Un bacio fanciulla! –

***

“ORE 21.00 DAVANTI AL RISTORANTE. SARO' QUELLA IN NERO! SII PUNTUALE!” digito dal cellulare mentre cerco di fermare un taxi.

“RICEVUTO AMICA! FARO' IL POSSIBILE! Micol.” segue emoticons che fa l'occhiolino.

Cerca di ingraziarmi ma non ci riesce mai! Mica mi faccio corrompere, sa che odio i suoi ritardi ma mai una volta che sia puntuale!

Il taxi mi porta direttamente a casa dove dovrò prepararmi per la serata.

– Signorina purtroppo ci metteremo un po' ad arrivare, c'è un ingorgo dovuto ad un incidente. – si scusa il tassista.

– Non importa, non si preoccupi. –

Iniziamo bene la serata! Ho tantissime cose da fare prima di uscire.

***

– Ehi! Finalmente sei arrivata! – borbotto in direzione di Michy.

– Scusa, scusa, scusa! Ho finito tardi di lavorare, non sapevo cosa mettere, capelli schifosi, traffico e …–

– Hai battuto il record per la rapidità nuovamente, solo un quarto d'ora! Sei giustificata comunque. Entriamo? –

– Certo! –

Passa due inviti al conçierge all'ingresso che ci fa passare.

Noto solo ora cosa indossa. È un lungo abito blu inchiostro senza spalline con un drappeggio laterale e degli swarovski tono su tono sulla fascia sopra il seno, décolleté dello stesso colore dell'abito in suede e una clouch swarovskata anch'essa. I lunghi capelli biondi raccolti in una crocchia scomposta per lei, mentre i miei sono sciolti con delle morbide onde.

Io, invece, indosso un abito lungo senza spalline che scende morbido alla fine ed ha dei ricami nella parte superiore, décolleté nere in suede anche per me e clouch nera.

– Wow! È fantastico! – mormora entusiasta.

Ha ragione. La sala è calda, accogliente e luminosa merito dei colori giallo/dorati e dal color mogano che ci circonda.

Stile retrò chic che dona sicuramente qualcosa in più al locale. Dovrò suggerire al capo di mandare qualcuno per fare una recensione prima o poi.

– Grazie per avermi portata qui stasera. Avrei passato la serata a deprimermi come al solito e...–

– Ely, te l'ho detto stamattina devi andare avanti come sempre anche se oggi è il 21. È ora di lasciarti Chris alle spalle. –

– Non posso, non voglio. So che lui è qui da qualche parte. Devo trovarlo. Lo amo, l'ho sempre amato anche se il destino è contro di noi! –

– Allora cercalo e mettiti in gioco invece di fossilizzarti sui ricordi e su questo bracciale! – dice sfiorando il bracciale al mio polso. – Chris può essere ovunque, anche qui! Guardati intorno! –

E lo faccio, mi guardo intorno!

 Feel the vibe, feel the terror, feel the pain
It's driving me insane
  I can't fake

 

A pochi tavoli di distanza dal nostro è appena arrivato un gruppo di uomini in abito scuro.

Uno di questi è inconfondibile anche a distanza di anni.

– È qui... – sussurro.

– Cosa? Io scherzavo! –

– È inverosimile lo so ma è lui. – prendo a torturarmi il bracciale.

I ricordi si fanno strada nella mia mente, inesorabili e implacabili.

“Una bimbetta con i lunghi codini corre felice dietro al suo cagnolino bianco per tutto il parchetto sotto casa incurante di quel ramo sporgente dal terreno che la fa inciampare.

Vede il sangue e si mette a piangere spaventata.

– Ehi! Non è nulla, smetti di piangere! – mi dice qualcuno che però non riesce a vedere a causa del sole negli occhi.

– Mi brucia! – piagnucolo.

– Brucia perché è sporco. – era un bambino, uno dei più bei bambini che avessi mai visto. I suoi occhi, che ora potevo vedere dato che si era seduto accanto a me, erano bellissimi di un azzurro quasi grigio con alcune striature più scure che mi incantavano. – Ce la fai ad alzarti? Andiamo dalla mia mamma che sicuramente saprà come aiutarti. Non piangere più però, sei così bella quando non lo fai.–

– Io... sì, penso di riuscirci. – scaccio via una lacrima dalla guancia arrossendo.

– Dammi la mano, ti aiuto io. – allunga la mano e quando la stringo mi pare di essere al settimo cielo nonostante il dolore al ginocchio. – Io sono Christopher, tu come ti chiami? –

– Elisabeth, mi chiamo Elisabeth. –

– Come una principessa. – sussurra. “

 
Da quel giorno diventammo inseparabili. Uniti prima da un'amicizia sincera e poi da un amore puro.

 

 Trouble is your middle name
But in the end you're not too bad
Can someone tell me if it's wrong to be
So mad about you

Mad about you

Il luna-park mi era sempre piaciuto.

Oh, Chris! Grazie per avermici portato! – gli butto le braccia al collo schioccandogli un bacio sulla guancia.

Sapevo che ti avrei fatta felice. –

Direi che come primo appuntamento ti sei superato Mr. Scott! Hai azzeccato tutti i miei gusti.–

Ora, se vuole seguirmi signorina, ho una sorpresa per lei. – mi prende per mano e mi porta difronte alla ruota panoramica. – Prego. –

Non eri tu quello che soffriva di vertigini? –

Per te farei questo ed altro, principessa. – sussurra mettendo un braccio intorno alle mie spalle.

Era così che mi ero sempre immaginata il mio primo appuntamento da favola con il ragazzo che m'era entrato dentro come una meteora.

C'è un motivo per cui ti ho portata qui. Ti ricordi quando da piccoli immaginavamo il futuro? chiede una volta giunti in cima.

Sì. –

Mi dicevi sempre che mi avresti voluto per sempre accanto a te, che un giorno avrei capito anche io quanto tu fossi indispensabile per me.

Credo di averlo capito, sai? La verità è che ti amo Ely, mi rendo conto di averti amato fin da quando ti ho vista la prima volta. –

Rabbrividisco, mi commuovo e singhiozzo.

Ehi! Che c'è? Ho detto qualcosa di male? Non... –

Sta zitto idiota e baciami! –“

 

Dicono che il primo bacio non si scorda mai no? Io mi ricordo benissimo anche qualcos'altro.

 Give me all your true hate
And I'll translate it in our bed

Into never seen passion, never seen passion
That it why I am so mad about you

Mad about you

È una settimana che Chris non si fa né vedere né sentire.

Avevo provato in tutti i modi a contattarlo ma non si faceva trovare.

Christopher Alexander Scott sono davanti casa tua al freddo e al gelo imbevuta fino ai calzini di pioggia! Vedi di affacciarti a quella dannata finestra altrimenti ti pentirai anche di essere venuto al mondo! – urlo incurante di tutto.

La porta improvvisamente si apre e difronte a me appare un Chris decisamente diverso dal solito.

Cosa...? –

Cosa ci fai qui? Come ti salta in mente di farti una passeggiata sotto un mezzo diluvio così, senza ombrello! Sei pazza per caso?–

Io? Io sono pazza e tu che sparisci così per sette fottutissimi giorni non sei pazzo? Facciamo l'amore per la prima volta e poi scompari così, nel nulla. Dimmi tu cosa devo pensare io! Duemila patemi d'animo e tremila domande dopo decido di provare a chiamarti ma nulla! Non rispondi, non mi mandi un messaggio, ti fai negare al telefono di casa e non vieni a scuola, è normale tutto ciò? Te lo dico io NO! – sbraito furiosa gesticolando. – Sentiamo cosa hai da dire in tua discolpa? –

Londra. I miei hanno deciso di accettare una proposta di lavoro lì e partiamo. –

Cosa? No, non è vero. È uno scherzo. –

No, non lo è. Vuoi vedere i biglietti aerei per crederci? Mi dispiace, stavo cercando il modo migliore per dirtelo. –

Il modo migliore non è sparire. Quanto tempo ci resta? Quando partirete? –

Il 21 maggio. –

Mi siedo sul bordo del marciapiede.

Una settimana, solo una settimana. Sarebbero due se tu non ne avessi sprecata una facendo di testa tua. –

Mi dispiace. Pensavo di rendere tutto più semplice se magari mi avessi odiato o quantomeno detestato. –

Te ne saresti andato di soppiatto? Se volevi che ti odiassi ci stai riuscendo! –

Ho pensato a quello inizialmente non lo nego ma poi mi sono sentito in colpa. Io ti amo Elisabeth e non sarà di certo un oceano a dividerci! –

Oh, Chris! – gli butto le braccia al collo e mi lascio andare in un pianto disperato.

Piccola mia non fare così. Vedrai, il tempo volerà. Non potranno certo impedirmi di scegliere un college dell'Ivy League! –

– “Lux et veritas!” Lo ricorderai sempre vero? Mi troverai lì tra un paio d'anni. Ci ritroveremo a Yale. –

Fino ad allora, se non potremo vederci, voglio che tu abbia questo. – Allaccia al mio polso un bracciale con un pendente a forma di “C”. – L'ho comperato questa mattina. Sarei venuto a dartelo domani ma tu mi hai anticipato. Ricordami sempre. –

Non potrei mai dimenticarmi di te. – “

 

 

21 maggio 2004, la fine.

Poco tempo dopo la partenza i contatti sono andati scemando da parte di tutti e due. Nonostante l'amore sconfinato che provavo e provo tutt'ora.

Yale c'è stata. Io mi sono iscritta lì ma Chris si è dovuto trattenere a Londra da quel che ho saputo a causa della malattia del padre che lo ha portato a prendere le redini dell'azienda di famiglia.


Mi accorgo solo ora di star piangendo.

– Scusami Michy. Vado... –

– Vai sorellina. Non preoccuparti. – mi accarezza il dorso della mano rassicurandomi.

Corro in bagno ma mi scontro con qualcuno.

– Mi scusi. Non l'avevo... – le parole mi muoiono in bocca quando vedo chi è il malcapitato.

– Elisabeth? Elisabeth Spurce? Sei davvero tu? –

Annuisco incapace di parlare.

– Sei... sei meravigliosa. Quanto tempo è passato? –

– Sette anni. Sette lunghi anni. – mormoro cercando di asciugarmi le guance senza farmi vedere.

Lui invece nota benissimo il bracciale al mio polso.

– Hai ancora... – mormora. – Io ti... –

– Christopher! Sbrigati! Dobbiamo andarcene! – dice un uomo prendendolo per il gomito e interrompendo la sua frase. – Oh, mi scusi signorina ma abbiamo il jet che sta aspettando solo noi. Arrivederci! – lo trascina via con sé.

– No!– urlo nella loro direzione ma sono ormai troppo lontani.

Mi accascio allora sullo scintillante parquet in lacrime.

– Ely! Ely che succede! – mi richiama Micol.

– Lui... se n'è andato di nuovo. –

– Cosa fai ancora qui! Corrigli dietro! Riprenditelo! –

Annuisco e inizio a correre più veloce che posso nonostante i tacchi.

Esco dal ristorante e vengo travolta da uno scroscio d'acqua. Meraviglioso, piove.

– Chris! Chris! Ti prego! – urlo disperata. – Dove sei?! –

Lo vedo.

È fermo immobile mentre fissa la limo in cui ci sono i suoi colleghi che se ne stanno andando.

Poi si volta.

Cammina a passo spedito verso di me bloccandosi di colpo sorridendomi.

Mi prende il viso tra le mani e mi bacia.

– 21 maggio. La rinascita. – mi sussurra.

***

 Elisabeth Spurce e Christopher Scott
sono lieti di invitarvi al loro matrimonio che si terrà il giorno
 21 Maggio 2013.






NOTE DELL'AUTORE:

Questa Shot è nata per il contest "COME UN URAGANO" indetto da CherryBomb_ sul forum di Efp... 

La canzone citata è Mad About You degli  Hooverphonic. 

Qui invece il collegamento al set degli abiti: http://www.polyvore.com/contest_come_un_uragano/set?id=31670502

Ringrazio Betrayed_89 per la fantastica cover"
   
 
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