Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: heywilliam    11/07/2011    4 recensioni
In questa one-shot descrivo cosa significa per me Narnia, cosa rappresenta.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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song: http://www.youtube.com/watch?v=ZQjx9ZiVQvY

 

So in love with the wrong world

«Mamma, voglio andare al cinema!» una bambina sorridente indicava un poster, tutto colorato. Saltava, era felice, agitava il ditino piccolo e infreddolito verso la bacheca del cinema.
«Che film vuoi vedere?» domandò una donna sorridente, al suo fianco. Si sporse in avanti, leggendo il titolo del film.
«Le Cronache di Narnia – il leone, la strega e l’armadio!» il tono della signora era eccitato, quasi quanto quello della figlia.
Il giorno dopo la bambina, più sorridente che mai, sprofondava nell’enorme poltrona rossa del cinema.
Le sue pupille erano dilatate al massimo, il sorriso stampato in viso. Credeva di non aver mai visto niente di così bello.
Quella bimba, quella Lucy del film, le somigliava tanto. Lucy sognava, credeva, sperava, non si arrendeva. E vedeva qualcosa nei suoi occhi che le ricordavano i suoi.
Il che è strano, dato che Lucy aveva gli occhi di un azzurro chiaro, quasi trasparente, e i suoi invece erano verdi, castani, grigi. Tanti colori, insomma.
La mamma le prese la mano. «Quella bimba ti somiglia» sussurrò senza staccare gli occhi dallo schermo. Lei sorrise felice.
I protagonisti, la storia, amava tutto di quel film. E poi c’era lui. Il Grande Leone. Il suo gattone.
Lo aveva amato da subito, da quando aveva visto l’enorme zampa dell’animale spuntare fuori dalla tenda.
Adorava Edmund. Lo aveva odiato, ma poi il suo faccino l’aveva convinta a cambiare idea, nonostante il tradimento.
Susan non le piaceva molto. C’era qualcosa di lei che non l’aveva convinta.
E amava quella terra. Narnia. Narnia era giusta. Era perfetta.
In seguito però quello che avrebbe amato di più di quel film, sarebbe stato Peter.
Peter era un bel ragazzo.
Poi crebbe, diventò grande. Torno al cinema per vedere anche il secondo film della saga.
Crescendo, cominciò a capire molte cose.
L’attore che interpretava Peter era un bel ragazzo. Ma Peter, Peter era tutt’altro. Non poteva ancora comprendere fino in fondo.
Poi la bambina diventò una ragazzina. Una ragazzina che amava leggere, amava le favole che da piccola la sua mamma le raccontava tutte le sere, stringendola tra le sue braccia, e aveva il desiderio di leggere quei libri.
I libri che avevano dato vita a Peter, Susan, Edmund, Lucy.
Così lo fece. E allora capì. Capì tanto, di tutti i personaggi.
Lucy era la forza, era il coraggio. E le somigliava davvero, caratterialmente. Insolente al punto giusto, dolce, con grande spirito di sacrificio.
Susan.. No, lei non continuava a non sopportarla proprio. Troppo diversa dai suoi fratelli. Era arrivata anche a definirla ‘ottusa’.
Edmund nascondeva davvero tanto, dietro quella maschera da duro. Ed era coraggioso quanto la sorellina minore. Poteva essere un ottimo re, e lo era.
Peter. Di Peter purtroppo finì per innamorarsene.
Peter era luce. Peter era forza, era determinazione. Era il Magnifico. Lui poteva fare qualsiasi cosa. Poteva, poteva tutto.
La ragazzina cominciò a stare male. Soffrì davvero, stupidamente.
Lei ci credeva, continuava a crederci, e ci crede anche ora.
Ancora oggi attraversa silenziosamente il corridoio di casa sua, fino ad arrivare davanti a quel grosso armadio di legno scuro, pieno di intarsi.
C’è uno specchio sull’anta, e forse quella è l’unica cosa che lo differenzia dal guardaroba servito a Lucy per scoprire Narnia.
Ancora oggi quella che adesso è una ragazza, fa un respiro profondo, e chiude gli occhi.
Poi apre l’armadio, e vi entra, perdendosi tra i capotti. Allunga le mani nel buio, trema. Prega di non toccare il legno ruvido dell’armadio.
Prega di sentire il freddo pungente di un paesaggio invernale, il vento gelido che le passa tra le dita.
O prega di sentire il calore del sole, il cinguettio degli uccellini e il dorso di una morbida fogliolina.
Prega di poter avere accesso a Narnia.
Perché Narnia esiste, deve esistere. Forse lì non ci sono Peter, Susan, Edmund, Lucy, Eustace, Jill, Aravis, Digory, Polly, no. Forse loro non esistono, questo può riuscire ad accettarlo.
Ma non può accettare il fatto che quel paese meraviglioso non esista.
Un paese dove le dame fanno lunghe passeggiate nei boschi, vestite con meravigliosi abiti soffici e ricchi di pizzi.
Un paese con grandi palazzi, fiumi immensi e strumenti capaci di far volare la tua fantasia anche oltre i confini di Narnia.
Un paese dove i cavalieri combattono, non per dovere, ma perché vogliono farlo. Perché vogliono difendere il loro mondo, vogliono la pace, la bellezza, la gioia a Narnia.
Un paese puro.
E quella ragazza, quella bambina che sei anni fa sedeva al cinema, adesso è qui, e sta cercando, in parole che possono risultare ridicole, di spiegare cosa quei libri, quei film, quel mondo significano per lei.

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Angolo autrice:
vi chiedo infinatamente scusa per questa... questa cosa? hahah
sinceramente non ne ho idea. mi sono messa semplicemente a scrivere,
ed è venuto fuori tutto da solo. non credo sia un qualcosa di bello,
è stupido in effetti, ma è quello che provo e avevo voglia di condividerlo con voi (:
in alto, prima del titolo, c'è anche una canzone che per me è molto importante.
dice appunto: 'così innamorata del mondo sbagliato', credo sia perfetta (:
un bacio enorme.
ine.

  
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