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Autore: Cereal_Killa    12/07/2011    9 recensioni
C’erano otto ragioni per spiegare perché la porta di Courtney fosse chiusa. Sebbene ognuna di queste ragioni si espandesse e si diramasse a sua volta in altre motivazioni secondarie, Duncan aveva capito che era possibile classificarle in otto semplici categorie, a seconda di qual era il migliore approccio al problema.
Cereal-Killa è tornata!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Saaalve! Ecco finalmente a voi una nuova storia di Cereal-Killa, che potete trovare QUI in lingua originale ^^ L'autrice vi ringrazia tutti di cuore per le recensioni alle precedenti storie, che l'hanno resa felicissima ^^ Spero che anche questa vi piacerà! Buona lettura dalla traduttrice _Heather




Reasons why Courtney's door is closed


C’erano diverse ragioni per cui Courtney chiudeva sempre la porta della camera da letto. 
Duncan sapeva di queste ragioni. Le aveva viste tutte quante in azione in passato. Spesso Courtney chiudeva la porta sbattendola forte, rifugiandosi dentro la stanza e lasciando lui in qualunque parte della casa fosse -ad esempio la cucina, la lavanderia, il bagno- a cercare di trovare una spiegazione logica del perché lei si stesse isolando dal resto del mondo. 
Questo succedeva piuttosto spesso a dire il vero, e Duncan aveva ormai capito che stare con Courtney significava anche imparare a prendere appunti. 
C’erano otto ragioni per spiegare perché la porta di Courtney fosse chiusa. Sebbene ognuna di queste ragioni si espandesse e si diramasse a sua volta in altre motivazioni secondarie, Duncan aveva capito che era possibile classificarle in otto semplici categorie, a seconda di qual era il migliore approccio al problema. 
Si, per la prima volta nella sua vita Duncan aveva fatto i compiti, ma probabilmente solo perché avevano a che fare con la sua Principessa. 

C’era, naturalmente, la ragione più semplice e più ovvia, quella che sembrava sempre essere la possibilità più frequente. Questa era la ragione numero uno.


1: Courtney era arrabbiata per qualcosa. 

Non importa con chi o cosa era arrabbiata, fosse il lavoro, la scuola, i suoi genitori, i suoi amici, i soldi, la dannatissima lavatrice che, testuali parole, “è una merdaccia perché non funziona, cazzo!”, o anche Duncan stesso (che era l’opzione più probabile). Aveva ormai imparato come comportarsi con una Courtney arrabbiata. Era scontata, prevedibile quasi. Ogni sua mossa consisteva negli stessi tre punti -difesa, offesa, e pura cattiveria. Questa Courtney in versione kung fu era semplice da gestire, una volta imparate le diverse fasi. 

C’erano tanti livelli diversi di rabbia per Courtney. E quello era il momento in cui Duncan doveva misurare il suo livello di rabbia, bussando alla porta e aspettando un segnale. 
Se lei si limitava a gridargli qualcosa di maleducato, le cose andavano bene e tutto sarebbe passato presto.
Invece se qualcosa si rompeva o se la sentiva colpire la porta con rabbia, sarebbe stato doloroso. Avrebbe fatto un bel respiro e si sarebbe tenuto pronto ad atterrare la sua ragazza sul pavimento prima che lei potesse picchiarlo a sangue. 
Questa era la motivazione più comune per spiegare la porta chiusa, ma poi c’era il motivo numero due. 


2: Stava piangendo. 

E questa non era così semplice. 

Duncan capiva sempre quando Courtney era turbata prima ancora di vederla o sentirla. Lei tornava a casa e improvvisamente tutto intorno iniziava ad aleggiare un’atmosfera triste. Era come se potesse fiutare la sua tristezza, come un istinto animale per lui riconoscere quando qualcosa la stava facendo piangere. 
Raramente riusciva a vedere Courtney prima che lei lo superasse, coprendosi il viso con una mano, asciugando le sottili righe di mascara che le rigavano le guance mentre gli sussurrava di lasciarla sola. Non era forte come quando era arrabbiata, quindi Duncan non cercava di tenersi a distanza, anzi, si avvicinava non appena la vedeva, dirigendosi verso la porta e poi esitando un po’. 
Perché se Courtney gli sembrava tranquilla, se dando una sbirciata alla stanza vedeva che piangeva lacrime silenziose, che teneva lo sguardo fisso fuori dalla finestra come se fosse l’unica cosa che la teneva legata al mondo, tornava lentamente indietro e richiudeva la porta, tentando di non disturbarla mentre camminava per il corridoio. 
Non stava a lui aiutarla quando piangeva così. Avrebbe solo peggiorato le cose. 


3: Stava dormendo. 

C’era la stupidissima terza ragione, quella che Duncan odiava profondamente. 
Apparentemente, Courtney non dormiva mai abbastanza. Era sempre stanca per qualcosa. Ma lui aveva imparato che una Courtney solo stanca era ben diversa da una Courtney stanca e irritata. 

Quando era irritata, l’unica cosa che Duncan poteva fare era stare lontano dalla sua vista finché non raggiungeva la camera, perché se l’avesse incrociata prima lei avrebbe certamente detto qualcosa di sgarbato. Aveva un problema quand’era irritata: non sopportava nessuno che per qualunque motivo fosse allegro. E dal momento che praticamente chiunque era amichevole con il prossimo, lei trovava conforto nel chiudersi a chiave nella camera e nell’appropriarsi del letto per le successive tre ore. 
A dire il vero, Duncan non aveva mai molta voglia di vederla quand’era di quell’umore -e chi ne avrebbe avuto voglia? Amava da morire Courtney, ma quando non dormiva abbastanza sapeva essere davvero rude e cattiva, probabilmente perché non le piaceva che gli altri la vedessero in quelle condizioni. 
Di solito Duncan riusciva a migliorare la situazione, ma aveva iniziato a notare che quel particolare umore si verificava una volta al mese, per qualche giorno alla settimana... Non gli dava più così fastidio ora che riusciva a prevederlo, e per lui era quasi era quasi un test di gravidanza. 
Il mese in cui Courtney non si sarebbe arrabbiata, lui avrebbe cominciato ad entrare in panico. 
C’era una ragione ancora peggiore, comunque. 


4: Non voleva che lui la vedesse nuda. 
Oh, non era la più diabolica delle motivazioni? Come poteva Courtney dirgli che non poteva vederla nuda? Quante volte l’aveva già vista così? Era davvero quello il motivo? 

Duncan sapeva che non era vero, a Courtney non dava fastidio cambiarsi di fronte a lui, come non le aveva mai dato fastidio quando erano più giovani. Molte volte si era sfilata i vestiti davanti a lui e si era cambiata senza alcuna preoccupazione -sebbene i pensieri che popolavano la mente di Duncan in quei momenti non fossero altrettanto calmi. Non gliene sarebbe importato niente lui l’avesse vista nuda per la milionesima volta. 

Ma ovviamente la ragione numero quattro derivava delle ragioni uno, due e tre. Courtney non era dello spirito giusto per concedergli qualunque tipo di piacere, e faceva la stronza lamentandosi di quanto la faceva sentire in imbarazzo – anche se, scusate la poca finezza, questa era un’enorme cazzata e Duncan ne era perfettamente consapevole. Perché avrebbe dovuto essere imbarazzata nel farsi vedere da Duncan mentre si spogliava? L’aveva vista in posizioni mooolto più imbarazzanti quando era già svestita... 

Fondamentalmente, le prime quattro ragioni erano una gran rottura per Duncan. 
E poi c’erano quei giorni in cui lui era in vena di brontolare, e lei gli urlava contro, e litigavano selvaggiamente per poi fare pace, e allora uno colpiva l’altro e sorrideva leggermente. Quelli erano gli avvenimenti che portavano alle successive ragioni. 


5: Lei era arrabbiata con lui e voleva che andasse a parlarle. 
Certe volte Courtney si arrabbiava tanto con Duncan che lui non sapeva cosa fare. Era sicuro che se le avesse detto un’altra parola lei si sarebbe spezzata in due o sarebbe esplosa o roba simile. Sapeva fare scenate, Courtney, e sapeva che a Duncan non piaceva molto quand’era arrabbiata. Credeva che, se si fosse arrabbiata, lui l’avrebbe lasciata sola. 
Ma a volte era diverso. 
A volte, Duncan sapeva di non poterla lasciar andare a dormire così arrabbiata. Ci sarebbe da chiedersi com’è che lo sapeva, come faceva a distinguere da tutte le altre volte che lei si arrabbiava, ma c’erano dei dettagli che glielo facevano capire. Se la sua voce si spezzava quando gli urlava contro, o se digrignava i denti anziché mordersi il labbro. Piccole cose che aiutavano Duncan a intuire la differenza tra quando era la solita brontolona o quando era davvero turbata da qualcosa. 
Non era proprio bravissimo con le parole, ma questo non significava che poteva lasciarla sola. Queste erano quelle volte in cui Duncan spalancava la porta, arrabbiato tanto quanto lei, e litigavano ferocemente. 
Qualcuno potrebbe trovarlo destabilizzante per una relazione, ma per loro era l’opposto. Avere qualcuno a cui poter urlare, qualcuno che non solo sopportava l’aggressione ma sapeva anche ad aggredire a sua volta, e senza che nessuno dei due ci stesse veramente male... Era esattamente ciò che serviva loro. Erano entrambi tosti, riuscivano a sopportare un paio di cicatrici. E spesso Duncan sapeva che tutto ciò che serviva a Courtney era una spintarella, una piccola lite per provare a sé stessa di non essere l’unica stanca e arrabbiata. 

Quelle volte in cui lei chiudeva la porta, ma non a chiave, erano le volte in cui aveva bisogno di una bella litigata. 


6: Stava piangendo e aveva bisogno che lui la abbracciasse.   

Questa ragione Duncan l’aveva compresa solo dopo un po’. 
Courtney non era mai stata un tipo tutto coccole e sentimenti. Qualche volta lasciava che lui la pendesse per mano, ogni tanto un casto bacio, ma tutte le altre volte le cose tra loro erano bollenti e ricche di passione. Lo abbracciava raramente, molto meno di chiunque altro. Semplicemente, non era quel genere di ragazza. 

Forse era per questo che Duncan era rimasto così sorpreso quando aveva capito che Courtney voleva essere abbracciata. Non lo diceva mai, e probabilmente non lo avrebbe mai detto nemmeno in futuro, ma lui sapeva. Perché un giorno Duncan aveva sbirciato dalla porta chiusa e l’aveva vista con la schiena contro il muro, le gambe piegate di fronte a lei, le braccia tremanti mentre si passava il palmo della mano sugli occhi che continuavano a versare lacrime. Courtney odiava piangere, odiava apparire così debole, ma Duncan poteva giurare che da sola non ce la faceva più. 
Per questo lei non lo aveva respinto quando le aveva messo un braccio intorno alle spalle. Quando era stato zitto e si era tenuto ancora un po’ a distanza, quando lei aveva emesso sospiri strozzati e singhiozzi perché tutto era terribile e si sentiva così sola. 
Duncan teneva solo il braccio attorno alle sue spalle, nient’altro, ma questo era tutto ciò di cui Courtney aveva bisogno e il massimo che era disposta ad accettare. Non voleva abbracci mozzafiato, non voleva che lui la stringesse e che le bisbigliasse parole dolci all’orecchio, non voleva nemmeno averne bisogno. 
Se il suo braccio era l’unica cosa che la consolava, andava bene così. 

Duncan sapeva che Courtney voleva sentirsi al sicuro, ma non voleva sentirsi debole. Era per questo che stava fermo, calmo, e non diceva una parola. Finché Courtney non se la sentiva e si aggrappava al suo petto, singhiozzando nell’incavo della sua spalla. Solo allora lui la abbracciava. 
Solo quando lei ammetteva la sconfitta lui era disposto a portarle via l’orgoglio. 


7: Stava dormendo e lo voleva lì a riscaldarla. 

Anche quando Courtney era stanca, c’erano ovviamente giorni in cui voleva che Duncan dormisse con lei. Di solito era piuttosto chiara -o almeno, chiara per i suoi standard. Entrava a casa e sbadigliava forte dicendo pigramente “Sono stanca”, mentre attraversava lentamente il corridoio e fissava Duncan per tutto il tempo. Poi entrava nella camera e chiudeva la porta, stendendosi sul letto. 

La casa era così tranquilla che Duncan non sapeva mai cosa fare. Forse si era perso qualcosa, ma era abbastanza sicuro che in quel momento Courtney dormisse. Era l’unico momento della giornata in cui non faceva nessun tipo di rumore. Allora entrava nella camera molto piano, anche se non era necessario, e scivolava accanto a lei, avvolgendola dolcemente con un braccio e trattandola come se fosse qualcosa di molto delicato, come vetro. 
Courtney non stava quasi mai dormendo, ma non glielo faceva capire. Duncan faceva delle cose così carine quando pensava che dormisse. Le sfiorava i capelli e giocherellava con le sue dita, certe volte borbottava qualcosa tra sé nel dormiveglia. Courtney sorrideva quando lui la attirava sé e strofinava il viso contro la sua spalla. 

E ovviamente c’era la ragione numero otto, la ragione che Duncan preferiva in assoluto. 


8. Stava solo fingendo di non volere che lui la vedesse nuda... 

E per questa non servono molte spiegazioni. 


Ci sono diverse ragione per spiegare perché la porta di Courtney sia chiusa. Duncan ha capito che lentamente (ma sicuramente) imparerà come affrontarle e possibilmente come amarle tutte quante.

  
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