Fandom: Originali
Titolo: Notte prima degli esami, notte di polizia, notte di recensioni negative.
Genere: comico
Personaggi/Pairing: Carla e Laura
Rating: Verde
Conto Parole: 500 (sono o non sono meravigliosa ♥?)
Avvertimenti: flashfiction
Prompt: Italiano per la terza sfida di It100

“E allora Bill gli sfiorò la scapola...”
“Spalla, maledizione, scrivi spalla.” tuonò Laura, gettando il libro di letteratura contro la parete, con buona pace degli esimi Pirandello e Pasolini. Sì, era nervosa. E sì, avrebbe ucciso quella cretina, ma aveva un ottimo, validissimo motivo: da ore provava a ripassare quanti più autori potesse, ma quella scema che si definiva 'la sua migliore amica' sembrava intenzionata a fare tutt'altro. Come sempre, del resto.
Lasciandosi andare contro la sedia, sbuffò spazientita, appuntandosi mentalmente di rivedere le proprie frequentazioni e chiedendosi perché quel giorno non avesse scelto di studiare da sola o, almeno, con qualcuno sano di mente. Perché conosceva qualche savio, vero?
Come se non avesse appena tentato l'omicidio post mortem dei grandi della loro letteratura, Carla la fissava perplessa all'altro capo del tavolo, in parte nascosta dallo schermo di un innocente portatile. “Ma spalla è così banale.” pigolò, riportando lo sguardo incerto sul foglio elettronico.
Dio, ma cosa aveva in testa mentre contattava quella svitata che, guarda caso, frequentava la sua stessa scuola?! Eppure mamma le aveva sempre detto di non dare retta agli sconosciuti.
“Sì, ma per quanto l'idea del piccolo chirurgo perverso possa essere elettrizzante, i camici siano uno dei kink più classici e tutti abbiamo una potenziale vena masochista,” spiegò pazientemente, raccogliendo un altro testo, “non credo che dopo un'autopsia qualcuno ti lascerebbe entrare con gioia nelle proprie mutande.”
“Non capisci la poesia.”
“E tu l'anatomia. O l'italiano. Il che è un vero guaio, visto che domani abbiamo la prima prova.”
“Tranquilla.” la liquidò velocemente Carla, riprendendo a battere furiosamente sui tasti cose che Laura certamente non voleva sapere, ma sicuramente sarebbe stata costretta a leggere e correggere -prego, leggasi riscrivere dalla prima all'ultima riga- nei prossimi giorni. “Scrivo da anni e ho centinaia di commenti carinissimi, sono certa che andrà benissimo.”
E a quel punto Laura dovette mordersi la lingua, il labbro inferiore e forse perfino una corda vocale per non risponderle a tono. Oh, sì! Carla aveva centinaia di commenti per ogni sua storia e il seguito adorante e incensante delle sue ancelle aumentava giorno dopo giorno, ma, ovviamente, altrettante erano le critiche distruttive collezionate sui più svariati blog e siti, critiche che lei aveva sempre letto e commentato in maniera entusiasta, ma solo sotto uno pseudonimo, come qualsiasi buona amica avrebbe fatto.
“E poi ho studiato Svevo.” riprese Carla mentre chiudeva il computer, probabilmente convinta che il suo silenzio fosse un segno d'assenso e d'interesse. “Praticamente lo so a memoria.”
“Giusto per onor di cronaca, Svevo non se la faceva con Joyce. E poi non è detto che sarà nelle tracce di domani.”
“Ma non esce da anni...”
Diamine, ma si poteva essere più idioti?! “Guarda, domani riderò di gusto quando ci consegneranno le tracce e ci sarà un altro autore stampato su quel foglio.” concluse Laura brusca, poggiando il libro sulla scrivania e aprendo un terzo testo, guarda caso proprio sulla pagina dedicata a Svevo.
Oh, vuoi mai vedere che quei siti ci azzecchino una volta?!


Note: visto che qualcuno sembra non gradire le note, le metto sotto un cut diverso alla fine della storia XD
Che dire, io mi sono divertita a scriverla, ma proprio tanto. Un po' ho preso per il culo il fandom, un po' i maturandi che da 'anta anni aspettano Svevo come traccia per la prima prova - non so se voi foste fra gli sveviani, ma il mio anno pianse quando vide un canto del Paradiso e non 'La coscienza di Zeno' XD.
Le due protagoniste, ovviamente, non hanno nessun legame con fanwriter realmente esistenti, sono semplicemente i primi nomi che mi sono venuti in mente.