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Autore: _lullaby    12/07/2011    9 recensioni
"Istintivamente la mia mano corre al ventre, soffermandosi per alcuni secondi per poi ritrarla, quasi come se fossi venuta a contatto con mille fiamme ardenti.
Non sono pronta, non lo sono ancora.
Continuo a ripeterlo, ma perchè una parte di me mi sta dicendo di smetterla con queste assurdità? Perchè forse lo sono davvero e mi sto facendo un sacco di paranoie per niente."

A grande richiesta, ecco un breve seguito della fan fiction "Never Say Goodbye (It's only a bad name)".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Sono incinta." annuncio, mentre le mie parole gli sbattono in faccia la realtà dei fatti. Mi sento strana, dovrei essere felice eppure non so perchè sento un peso posarsi sullo stomaco. Mi viene da vomitare.
"Oh Piper..." mi sussurra Richie, prendendomi per un braccio e attirandomi verso di sè. Sento la gioia percorrergli tutto il corpo, come una scarica elettrica, e io? Io continuo a fissarlo, cercando di essere contenta.
 
Oh stupida stupida stupida! Che cosa devo fare con te? Ti lascio sola qualche minuto e combini un disastro!
Ma voce...
Niente ma! Qual'è il problema adesso signorina?
Sto per avere un bambino da Richie...
E allora? Non è quello che hai sempre desiderato?
Vorrei poter dire di sì, lo sai. Amo Richie con tutto il cuore e non c'è niente che mi renderebbe più felice che dargli un figlio, finalmente nostro e non frutto di esperienze andate male.
Non ti capisco proprio Anne Wright!
E' la mia età il problema! La mia fottutissima età! Ho quasi cinquant'anni, sono troppo vecchia per fare ancora la mamma. Roy tra qualche anno andrà al college, io continuerò a scrivere mentre Richie a suonare, la mia vita non può essere scombussolata proprio adesso!
E non pensi a tuo marito? Sai quel bellimbusto che ti sei sposata l'anno scorso? Sì dai, il tuo migliore amico!
Smettila! Ho pensato anche a lui, che cosa credi? Ma il suo lavoro...
Non capisci che stai soltanto adottando nuove scuse per dire sempre la stessa cosa? Hai una paura maledetta di avere un bambino da Richie, lui non è Ben e avete trascorso praticamente quasi tutta la vita insieme. Ho forse ragione Anne?
E anche se fosse così? Non sono affari tuoi. Non mi sei d'aiuto, vai via.
Come vuoi, anche se so di avere ragione. Adieu.
 
"Anne, stai bene?" domanda Richie, fissandomi con i suoi occhi lucidi.
"Oh... Sì. Alla grande."
"Vado a dare la notizia ai ragazzi, ne saranno entusiasti! Tu vorrai dirlo a Lucy immagino no?" la mia scatenata ex cognata non che mia migliore amica? Ma certo. Quasi quanto conficcarmi un coltello nello stomaco, oh l'ho detto davvero?
Sospiro e annuisco lentamente. Lui mi bacia dolcemente sulle labbra e mi sussurra qualcosa come "mi hai reso l'uomo più felice di questo mondo" e cose del genere. Proprio quando chiude la porta del grande appartamento a Los Angeles in cui mi sono trasferita insieme a mio figlio dopo il matrimonio, mi accorgo di essere incredibilmente sola. Nessuno nel raggio di chilometri. Roy è insieme alla sorellastra Ava in giro da qualche parte, sono diventati peggio di Bonnie e Clyde quei due. Ne combinano tante insieme e si vogliono davvero molto bene, a dispetto di ogni aspettativa. Mi ricorda qualcuno...
Istintivamente la mia mano corre al ventre, soffermandosi per alcuni secondi per poi ritrarla, quasi come se fossi venuta a contatto con mille fiamme ardenti.
Non sono pronta, non lo sono ancora.
Continuo a ripeterlo, ma perchè una parte di me mi sta dicendo di smetterla con queste assurdità? Perchè forse lo sono davvero e mi sto facendo un sacco di paranoie per niente.

Driiiin driiiin.

Osservo il display. La scritta "MAMMA" lampeggia a caratteri cubitali e la suoneria con mille campane mi sta facendo diventare sorda. Rispondo al volo.
"Pronto mam..."
"Seiancoraincintapercasosignorinella?!"  domanda senza prendere neanche fiato. Ma come...
"Me lo ha detto Lucille! Allora? Dimmi che non è vero Anne, hai quasi cinquant'anni e Richie è sempre fuori in giro..." Lucille è la nuova cartomante di mia madre. Si fa pagare l’ira di Dio quella donna, ma la superstizione di mia madre non ha limiti.
"Richie ha finito il tour, finalmente resterà a casa per un po'. Te l'avevo detto, non ricordi?"
"Come vuoi cara, ma è sempre un gravissimo errore avere figli a quest'età! Non sei più un'agile trentenne con la passione per la scrittura, ormai hai una carriera più che avviata con un figlio di quasi quindici anni a carico. Dammi retta figliola abort..."
Interrompo la telefonata senza neanche rendermene conto.
Grazie tante mamma, sono più terrorizzata di prima adesso! Inizio a piangere lentamente, chiedendo disperatamente aiuto per una stramaledetta decisione.
Vorrei davvero questo bambino, con tutte le mie forze, non desidero altro. Amare un altro essere tanto quanto l’uomo che amo da una vita intera, frutto del nostro stesso sangue, potrà o meno assomigliarci ma resterà sempre una parte di noi… Ma ho una paura folle delle conseguenze, non ce la faccio ad accudire sola un bambino con un marito perennemente in giro per il Paese. È dura sentirsi soli, l’ho già sperimentato con Roy. Non posso neanche dire a Richie di non suonare, è la sua stessa vita quel gruppo. Sarebbe un gesto fin troppo egoistico da parte mia e non me lo perdonerebbe mai, lo conosco come le mie tasche quell’uomo.
Forse parlare con quella matta di Lucy non mi farà così male, ma non ho voglia di farlo telefonicamente. Ho sempre trovato squallido dare notizie importanti via telefono.
Scrivo un semplice biglietto a Richie, giustificando la mia assenza per uno – due giorni al massimo. Gli chiedo di non seguirmi e di non chiamarmi fino a quando non mi sarò schiarita le idee e avrò deciso che cosa fare.
Corro verso la camera da letto e prendo dal cassetto del suo comodino le chiavi della sua casa a Laguna Beach, ma proprio accanto ad esse e una serie di documenti vari, noto una strana busta ormai ingiallita dal tempo. Recita la scritta “a Piper” ed è datata 1994.
Il cuore smette di battere per un secondo. Che cosa ci fa una lettera di quasi diciassette anni fa, indirizzata a me, nel suo cassetto? Perché non me l’ha mai spedita…?
1994… Lavoravo a Parigi allora, come insegnante d’inglese. Ricordo ancora come se fosse ieri il giorno in cui Richie arrivò alla porta della casa che condividevo con mia cugina Julie, per consegnarmi l’invito per il suo matrimonio. Ebbi un colpo al cuore, l’uomo che amavo avrebbe sposato un’altra donna e non avrei potuto fare niente per evitarlo. Temetti per un attimo di perdere per sempre quel posticino nel suo cuore che mi appartiene. E così, presa dal panico più totale, lo baciai con tutta la forza che avevo in corpo. Fu una notte indimenticabile ma destinata a terminare troppo presto, il giorno dopo Richie sparì, lasciandomi soltanto quell’invito che però buttai nel cestino. Ci rincontrammo soltanto molti anni dopo, per puro caso. Esattamente nello stesso modo in cui ci eravamo conosciuti, ma con protagonisti differenti, i nostri figli.
Stringo la lettera tra le mani. La giro e la rigiro, indecisa se aprirla o no. Alla fine strappo la carta della busta senza neanche rendermene conto e inizio a leggere, trattenendo il respiro per l’emozione.
 
Anne io
Scusami Anne ma…
 
Ciao Piper,
stai dormendo tranquillamente sul letto adesso. Sei bellissima quando dormi sai? I capelli ti cadono dolcemente sul viso mentre cerchi sempre di più di raggomitolarti su te stessa, come un piccolo gatto indifeso. Sembra quasi che tu stia cercando protezione da qualcosa che potrebbe ferirti. O qualcuno. Non voglio mentirti, ho passato la notte più bella della mia vita oggi, la piena realizzazione di ciò che avrei sempre desiderato. Ma… Le cose non vanno mai come vogliamo che vadano. Sono indeciso Piper, profondamente indeciso. Ho sempre odiato questo lato di me: se da un lato amo Heather, dall’altro ci sei tu. Tu con le tue parole, i tuoi gesti, i tuoi sguardi e tutte quelle piccolissime cose che mi hanno fatto apprezzare una persona straordinaria come te. Non ho mai smesso di pensarti, i primi mesi dopo la tua fuga da Los Angeles cinque anni fa sono stati i più duri. La gelosia mi divorava, così come la profonda tristezza e continuavo a domandarmi il perché del tuo gesto. Mi avevi distrutto completamente, la mia mente era una cassa stracolma di flashback che non potevo fare a meno di eliminare. La nostra intera infanzia insieme, quando c’eravamo soltanto noi due a combinare guai dappertutto. Il duo malefico ci chiamava tua madre qualche volta, lo ricordi? Heather non ha preso il tuo posto, è semplicemente arrivata al momento giusto. E’ riuscita a risollevarmi il morale, a farmi capire che nonostante tutto potevo riuscire ad amare una persona così differente da te. Ma non mi sono mai arreso, ho sempre cercato di riprendere i contatti con te, in un quasi atto di puro masochismo. Ho fallito ogni volta. I tuoi genitori avevano creato intorno a te una barriera impenetrabile, nessuno poteva toccare quella bellissima bambola di porcellana! Poteva rischiare di rompersi da un momento all’altro. Tua madre mi raccontava di come piangevi la notte, pensava fossi io la causa di tutto. “Perché piangi stupida?” pensavo, ero io quello che soffriva come un cane! Non potevi e non dovevi essere tu.
Quando ho saputo pochi mesi fa che abitavi a Parigi, lo stesso luogo in cui tra poche ore verrà celebrato il mio matrimonio, ho pensato immediatamente alla leggenda del filo rosso.
 
‘Si dice che ogni persona quando nasce porta un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra.Seguendo questo filo, si potrà trovare la persona che ne porta l'altra estremità legata al proprio mignolo: essa è la persona cui siamo destinati. Le due persone così unite, prima o poi, nel corso della loro vita, saranno destinate ad incontrarsi, e non importa il tempo che dovrà trascorrere prima che ciò avvenga, o la distanza che le separa, perchè quel filo che le unisce non si spezzerà mai, e nessun evento o azione potrà impedire loro di ritrovarsi.’
 
La ricordi vero? Hai anche scritto un libro con questo titolo. E dopo questa sera ne sono sempre più convinto, la leggenda è realtà. Esiste veramente un piccolo filo rosso nel nostro mignolo e non importa quanta sia la distanza che ci divide. Torneremo sempre insieme, in un modo o in un altro. Richie e Piper, Piper e Richie. Due unità assolutamente indivisibili.
E adesso avrei voglia di accarezzarti i capelli e sussurrarti fino a domani mattina quanto tu sia importante per me, ciò che veramente conta nella mia vita, ma è tardi ormai. Abbiamo fatto delle scelte, domani sarò con Heather e tu vivrai un altro capitolo della tua vita senza di me. Ma ritornerò, è una promessa.
Ti amo Piper, più di quanto tu possa mai immaginare.”
 
La lettera si conclude qui e la carta è ormai pregna delle mie lacrime versate. Il bambino che porto in grembo è di quest’uomo che amo più di me stessa e mi ritengo la persona più felice del mondo. Voglio tenerlo, crescerlo e dargli tutto l’amore possibile. Un giorno gli racconterò anche di come ci siamo conosciuti, di come abbiamo sofferto prima di raggiungere questa felicità che, sono sicura, durerà per sempre. Questo bambino avrà due genitori straordinari a loro modo, sarà molto fortunato.
Prendo il biglietto lasciato pochi minuti prima e lo straccio completamente, riscrivendone uno nuovo.
 
“Resto da Lucy fino a domani, sai com’è no? Vuole la notizia di persona, valla a capire.
Ho capito una cosa adesso. Questo bambino è un piccolo miracolo, mi ha fatto capire quanto tu sia e resterai sempre la persona più importante della mia intera vita. Ti amo Richie, più di quanto possa mai immaginare.
 
P.S. Sì, ho letto la lettera. Niente male cowboy, vuoi farmi concorrenza per caso?

Piper”

 
Dopo questa ho proprio paura che mi ucciderà. Corro il rischio!
Poggio il biglietto sul letto e mi dirigo verso l’ingresso. Chiudo la porta alle mie spalle con una visione del futuro più radiosa che mai, consapevole quanto sia grande la gioia che una nuova vita porta nella tua.


Angolo autrice

Oh anche io ho un angolo autrice *_* bene gente allegra! Ecco il seguito che molti mi hanno gentilmente chiesto di scrivere, potrà sembrare una one shot melensa e terribilmente sdolcinata secondo alcuni ma il suo tono non poteva non essere dolce. Detto questo spero possa piacervi, l'ho scritta con il cuore visto che devo moltissimo a questi personaggi. Mi sarebbe piaciuto pubblicarla ieri per il compleanno di Richie, ma non sono proprio riuscita a finirla D:
Meglio tardi che mai XD 
Buona lettura :)
   
 
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