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Autore: DarkLightRose    12/07/2011    2 recensioni
Una giovane sirena dai lunghi capelli blu si sedette elegantemente su un divanetto e prese in mano un libro rilegato. – Cari bambini, oggi vi leggerò una storia d’amore ambientata proprio qui, ad Atlantide. Parla dell’amore di due giovani che, nonostante l’opposizione del re, sono riusciti a coronare il loro sogno d’amore- disse la giovane donna con una voce melodiosa. – Signorina, nella storia che sta per raccontarci c’è il lieto fine?- chiese uno dei bambini seduti intorno al divanetto. – Beh, questo lo scoprirete solo dopo avere sentito tutta la storia…- rispose la giovane donna con un sorriso enigmatico, aprì il libro ed iniziò a raccontare.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una giovane sirena dai lunghi capelli blu si sedette elegantemente su un divanetto e prese in mano un libro rilegato. – Cari bambini, oggi vi leggerò una storia d’amore ambientata proprio qui, ad Atlantide. Parla dell’amore di due giovani che, nonostante l’opposizione del re, sono riusciti a coronare il loro sogno d’amore- disse la giovane donna con una voce melodiosa. – Signorina, nella storia che sta per raccontarci c’è il lieto fine?- chiese uno dei bambini seduti intorno al divanetto. – Beh, questo lo scoprirete solo dopo avere sentito tutta la storia…-  rispose la giovane donna con un sorriso enigmatico, aprì il libro ed iniziò a raccontare.

C’era una volta, anche se non è passato che un anno dai fatti che sto per narrarvi, un giovane ragazzo di nome Erik. Egli aveva corti capelli castani leggermente ondulati e degli occhi verdi molto espressivi, che, a chi sapeva leggerli, rivelavano i segreti del suo cuore. Erik viveva in una strana città sulla terraferma piena di strani oggetti e in cui vivevano persone senza coda, ma con due gambe. Un giorno d’inizio estate il sole splendeva alto nel cielo e una dolce brezza marina alleviava il caldo di quella magnifica giornata, era una giornata fantastica per stare all’aria aperta e a pensarlo erano in molti infatti le spiagge di tutta la città erano piene di ragazzi e ragazze di tutte le età. Fra questi ragazzi c’era anche Erik che stava facendo surf, il suo sport preferito e sua grande passione fin da quando era  giovanissimo. A differenza degli altri surfisti, che si esibivano davanti a tutti nelle spiagge affollate con le loro acrobazie, Erik si allenava vicino ad una  ripida scogliera alla quale era possibile accedere solo tramite un passaggio fra le rocce e per questo quel luogo era sconosciuto a molti ed era frequentato solo da Erik. Erik, infatti, era un ragazzo molto timido e nonostante fosse molto bravo nel surf veniva preso in giro dagli altri surfisti a causa del suo carattere. Era per questo che Erik passava le sue giornate in quel luogo segreto a praticare il suo sport preferito, ma c’era anche un’altra ragione. Sin da quando era piccolo ad Erik piaceva il mare e ogni volta che andava in spiaggia sentiva uno strano senso di felicità e familiarità, ma non aveva mai capito il perché di quelle strane emozioni. Ogni volta che solcava le onde con la sua tavola da surf Erik si sentiva sereno e, solo in quei momenti, sicuro di se.


Come ogni giorno Erik stava facendo surf, si muoveva con grazia fra le onde e sfiorava l’acqua con la punta delle dita < Che bellissima giornata, è proprio il tempo ideale per andare a fare surf > pensò sorridendo. Aveva appena finito di cavalcare un onda particolarmente alta quando all’improvviso fu travolto da un onda che non aveva minimamente notato e cadde in mare. Erik cadendo in acqua aveva sbattuto la testa contro la tavola da surf ed aveva perso conoscenza perciò il suo corpo stava affondando nell’acqua sempre più in profondità. Sprofondando lentamente nell’acqua il suo corpo finì adagiato su una roccia in mezzo al mare circondata da coralli e da pesci colorati che nuotavano li intorno.

Nel palazzo reale della città di Atlantide un giovane tritone stava fermo davanti ad un trono di madreperla, era il principe Derek, un ragazzo dai lunghi capelli blu notte ed un torace scolpito, aveva una coda blu scuro e portava al collo una collana con lo stemma della famiglia reale. Nella sala del trono entrò un tritone sulla cinquantina, aveva i capelli lunghi argentati tenuti in una coda elegante e due occhi di un azzurro intenso, nei quali si leggeva affetto e severità. Quel tritone, che era il re Luinil ( stella azzurra), si diresse verso il trono muovendo elegantemente la sua coda azzurro chiara e vi si sedette sopra. Il principe Derek si inchinò in segno di rispetto e si pose davanti al padre mantenendo una postura elegante e stette fermo in attesa di sapere per quale motivo era stato convocato. – Figliolo, ti ho convocato qui perché è giunta l’ora che tu scelga una sposa. Ormai hai più di vent’anni  e non hai ancora una fidanzata, è giunto il momento di prendere una decisione- gli comunicò il padre con uno sguardo severo – Non ti sto chiedendo di fare una scelta immediata, ma voglio che tu inizi a guardarti intorno per scegliere una sposa che sia degna di stare al tuo fianco. Prenditi tutto il tempo che ti serve- aggiunse poi addolcendo lo sguardo. –Si padre- rispose il principe Derek, si diresse poi verso la porta ed uscì dalla sala del  trono < Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo momento > pensò sospirando il principe Derek. < Sarà meglio che ne parli con Aurora, forse lei saprà darmi un consiglio > decise il principe dirigendosi verso l’ala del castello in cui di solito risiedeva Aurora. Arrivò davanti ad una porta finemente decorata e bussò, attese che la sua amica rispondesse ed entrò dentro. La stanza in cui si trovava aveva le pareti azzurre ed al centro della stanza c’era un letto a baldacchino pieno di cuscini di tutte le forme, di lato c’era un tavolino circondato da alcune sedie ed un divanetto. Su di esso era seduta elegantemente un bellissima sirena dai lunghi capelli blu, dalle forme prosperose e con una coda azzurra, elegantemente adagiata sul divano, stava leggendo un libro di favole intitolato “Il bello e la bestia- Un incantesimo d’amore”.  Appena il principe si avvicinò la sirena alzò gli occhi dal libro e gli sorrise dolcemente – Derek , che cosa voleva il re?- chiese guardandolo con i suoi intensi occhi blu. – Aurora, noto che sei ancora impegnata con quel libro, non ti sei ancora stancata di rileggerlo?- le chiese il principe Derek bonario. Aurora scosse la testa chiudendo il libro e lo osservò sedersi elegantemente su una sedia, – Mio padre mi ha detto che è giunto il momento che io mi scelga una moglie- disse il principe sospirando . – Fammi indovinare, vuoi che ti aiuti a sceglierne una perché non sai da che parte incominciare, vero?- gli chiese lei con un sorrisino furbo, –Esatto, sinceramente non ho ancora trovato una donna con cui mi vada di passare più di un minuto, senza offesa Aury, tu sei un eccezione- si affrettò ad aggiungere il principe appena si accorse del sopracciglio alzato della sua amica. – Ti capisco, è difficile trovare la persona giusta- disse lei sospirando – Senti fai così, ora tu esci, ti fai un giro ed inizi a guardarti intorno con discrezione. Appena trovi una ragazza che ti piace dimmelo ed io inizierò ad indagare sul suo conto- propose Aurora riacquistando il suo sorriso furbo. – Si, penso proprio che farò così- concordò il principe Derek, si alzò e, salutata la sua amica, uscì dal castello dirigendosi verso il giardino dei coralli. Nuotando sconsolato si accorse di una strana figura adagiata su di una roccia e le si avvicinò < Ma questo è un essere umano! > pensò sorpreso, era impossibile per gli esseri umani arrivare a quella profondità senza bombole d’ossigeno. < Poverino, deve essere annegato > pensò accarezzandogli il volto, all’improvviso il ragazzo aprì gli occhi e il principe Derek rimase incantato da quei magnifici occhi verdi. Anche Erik, che svegliandosi si era ritrovato davanti un bellissimo ragazzo dagli occhi color zaffiro, rimase incantato e non si accorse nemmeno di trovarsi sul fondale marino, almeno fino a quando osservando meglio quel ragazzo non si accorse che era in realtà un tritone. Il principe Derek, notando l’aria confusa di quel ragazzo, si riscosse < Com’è possibile che un essere umano sia ancora vivo a questa profondità e che respiri senza branchie? > si chiese perplesso. Avrebbe voluto chiederglielo, ma quando quel ragazzo gli sorrise il principe Derek rimase incantato e non poté fare a meno di avvicinarglisi e di baciarlo. Erik all’inizio rimase immobile, ma poi si riscosse e ricambiò il bacio, seppur in maniera impacciata dato che quello era il suo primo bacio. Staccatosi da quel ragazzo il principe Derek si accorse che questi era arrossito in maniera dolcissima e gli venne un tuffo al cuore < Questo ragazzo mi piace molto, ho deciso, sposerò lui  > pensò deciso, si sfilò il ciondolo dal collo e lo mise al collo di quel ragazzo. Erik osservò imbarazzato quel tritone che lo aveva baciato e si accorse del ciondolo solo quando si accorse che il tritone si era avvicinato e gli e lo aveva messo al collo. < Come mai mi ha dato questo strano ciondolo? > si chiese perplesso, provò a dire quelle parole ad alta voce, ma tutto ciò che ottenne fu di fare uscire delle bolle d’acqua dalla propria bocca. Il principe Derek, capendo che cosa voleva dirgli quel ragazzo, gli si avvicinò e gli sussurrò all’orecchio – Il mio nome è Derek e sono il principe di Atlantide. Ho appena deciso che sarai la mia sposa- disse con voce suadente facendo rabbrividire il ragazzo fra le sue braccia. < La sua sposa? Devo avere capito male > pensò Erik arrossendo, ma quello strano ragazzo lo accarezzò sulla schiena e gli sussurrò all’orecchio – Non voglio metterti fretta, dammi la tua risposta quando ti sentirai pronto- dopo di che, il principe Derek prese il ragazzo in braccio e lo condusse velocemente verso il castello con l’intenzione di presentare quel ragazzo a suo padre. Erik però, vedendosi trascinare verso un luogo sconosciuto e accorgendosi di essere sottacqua si dimenò spaventato. – Calmati mio amato, ti sto portando nel mio castello per presentarti a mio padre- gli disse Derek all’orecchio per poi dargli un fugace bacio sulle labbra, Erik arrossì imbarazzato e quasi non si accorse di essere arrivato all’entrata del castello. A sorvegliare il grande portone che serviva per accedere all’interno c’erano delle guardie armate di tridenti che subito, accortisi della presenza del principe si misero di lato per farlo passare. Il principe Derek si diresse con il ragazzo in braccio fino alla propria camera e mandò un servo a chiamare Aurora. – Che posto è questo?- chiese Erik, accorgendosi poi che, nonostante l’acqua, riusciva a respirare senza problemi chiese anche – Com’è possibile che, nonostante l’acqua, io riesca a respirare?-. Il principe Derek lo osservò rapito < Oltre ad essere carino ha anche una voce molto dolce > pensò, poi però si riscosse e rispose –Questo è il mio castello e ora ti trovi nella mia stanza. Per quanto riguarda la seconda domanda non so proprio che cosa risponderti, speravo fossi tu a dirmelo…- si bloccò accorgendosi solo ora di non sapere il nome del suo amato. Erik ascoltò con interesse le parole di Derek e arrossì quando si rese conto di non essersi ancora presentato – Il mio nome è Erik – disse guardandosi poi intorno incuriosito. – Piacere di conoscerti Erik - disse una voce femminile alle sue spalle, Erik si voltò e si accorse che una sirena era appena entrata nella stanza. –Il mio nome è Aurora e sono un’amica del principe Derek – si presentò Aurora porgendo elegantemente la mano ad Erik, che la strinse titubante – Allora Derek, immagino che tu mi abbia fatta chiamare per presentarmi la tua nuova sposa, dov’è?- chiese poi rivolta al principe Derek iniziando a guardarsi intorno in cerca della fortunata sirena. – L’hai appena conosciuta, la mia sposa sarà Erik - le rispose questi stringendo a se Erik che arrossì, – Come  sarebbe a dire che sono la tua sposa, hai detto che avresti aspettato che fossi pronto a darti una risposta-  disse Erik arrossendo. – È vero tesoro, ma non ti ho mai detto che avrei accettato una risposta negativa- rispose il principe Derek baciandogli il collo e facendolo arrossire. – Scusa Derek, vorrei farti presente che, nel caso tu non te ne fossi accorto, Erik non è una donna e che quindi non può essere la tua sposa- disse Aurora con un sopracciglio alzato, – Lo so Aurora, ma non penso sarà un problema, ci penserà mia sorella a dare dei nipotini a mio padre- le rispose il principe Derek sorridendo. Aurora sospirò sconsolata – Fai come vuoi Derek, ma se vuoi un consiglio io mi sbrigherei a presentare la tua “sposa” a tuo padre prima che si sparga la voce che nella tua stanza c’è un essere umano e ti consiglio anche di fare cambiare Erik con degli abiti più consoni, non vorrai mica presentarlo al re conciato così spero?- disse Aurora indicando il misero costume bianco che copriva Erik. – Come sempre hai ragione Aurora, aiutami a scegliere qualcosa da fargli indossare- concordò Derek, così lui e Aurora iniziarono a frugare nel grande armadio che c’era nella stanza in cerca di qualcosa che potesse stare bene a Erik. Erik, intanto, sentendosi completamente ignorato, si sedette su una sedia e si mise a pensare < Ma in che razza di situazione mi sono cacciato, conosco questo ragazzo da pochi minuti e già mi ha chiesto di sposarlo! Non sembra, però, che ciò che penso a riguardo abbia molto peso, non ha neanche voluto sapere la mia risposta > pensò sospirando e trattenendo le lacrime. All’improvviso sentì una mano accarezzargli dolcemente una guancia e alzò il viso, il principe Derek gli si era avvicinato e lo stava fissando con un espressione seria ma dolce – Su, non piangere Erik. Capisco che tu sia confuso, ma non devi preoccuparti, io ti amo e voglio sposarti, ma se tu non te la sentissi ti lascerei andare- gli disse dolcemente ma con un velo di tristezza. < Poverino, mi ha appena conosciuto e l’ho trascinato in tutto questo. È solo che ogni volta che entro a contatto con lui vengo pervaso da uno strano calore e sento che è la persona giusta, ma magari lui non prova la stessa cosa> pensò il principe Derek rattristandosi. Erik vide l’espressione triste di Derek e non poté fare a meno di dire – Non essere triste Derek, non è che non ti ami, ogni volta che mi tocchi sento uno strano calore nel mio cuore e sento che vorrei rimanere fra le tue braccia per sempre. È solo che tutto questo è strano, riesco a respirare sottacqua e non so come faccio, ti conosco da pochissimo tempo perciò mi sento confuso dall’intensità delle sensazioni che provo e poi la storia del matrimonio…io non so se sono pronto per un passo del genere e vorrei del tempo per riflettere- si sfogò Erik piangendo. Il principe Derek lo strinse subito a se – Non preoccuparti, anche se prima ho detto quelle parole, non ti obbligherò a sposarmi se non vuoi, ma ci terrei a presentarti a mio padre, se per te va bene- gli disse cercando di consolarlo. Erik, appena fu circondato dalle braccia di Derek, si calmò all’istante e provò di nuovo quello strano calore che gli stava diventando familiare perciò alzò lo sguardo e annuì – Va bene, incontrerò tuo padre- disse. Il principe Derek allora gli porse una camicia bianca lavorata a mano–Bene, indossa questa e levati questa strana cosa che indossi- gli disse sorridendogli contento. Erik indossò quella maglia sopra il costume e si accorse che questa gli arrivava a mala pena a metà coscia –No, io non me lo levo il costume, questa maglia mi copre a malapena- disse imbarazzato. – In effetti senza il costume sarebbe mezzo nudo- lo supportò Aurora osservandolo pensierosa, poi improvvisamente le venne un idea e si precipitò a frugare nell’armadio del principe, ritornò con in mano un pareo verde e lo porse a Erik. Erik si allacciò il pareo in modo da coprire il costume e guardò Aurora riconoscente, – Io però lo preferivo senza niente sotto- disse il principe Derek imbronciandosi e facendo arrossire vistosamente Erik. Per sua fortuna ci pensò Aurora a fare cambiare idea al principe – Si Derek, ma pensa,  così come te, tutti sarebbero stati in grado di vedere Erik mezzo nudo- disse fingendosi pensierosa. Queste parole bastarono a fare cambiare idea al principe Derek che strinse a se Erik con fare possessivo e lo prese in braccio –Aurora, va da mio padre e digli che ho trovato una sposa, mi raccomando non dargli nessun dettaglio- disse ritornando serio. Aurora si precipitò fuori dalla stanza a comunicare al re il lieto evento, era ansiosa di vedere che faccia avrebbe fatto nell’accorgersi che la “sposa” di suo figlio era un essere umano e perfino maschio, non se la sarebbe persa per nulla al modo. – Erik, potresti girarti un attimo?- gli chiese il principe Derek, Erik non fece neanche in tempo a voltarsi che si ritrovò le labbra del principe premute sulle sue e fu coinvolto in un bacio prima dolce e poi sempre più passionale. Quando i due si staccarono il principe Derek notò il rossore sulle guancie di Erik e gli sussurrò all’orecchio – Non avere paura di mio padre, sii te stesso e non ci saranno problemi-, dopodiché si avviò verso la sala del trono con Erik in braccio. Appena arrivò davanti al portone della sala questo si spalancò così il principe Derek entrò e nuotò verso il trono retto da una lunga colonna e si posizionò di fronte al trono dove suo padre lo aspettava con malcelata curiosità. – Padre, vi presento Erik la mia sposa- disse il principe Derek con tono solenne, ma appena il re osservo la sposa, aspettandosi di vedere una giovane sirena, si ritrovò davanti un giovane essere umano e per di più maschio. Re Luinil osservò il ragazzo sperando di essersi sbagliato, ma quando si rese conto che aveva visto bene disse furente – Derek, il tuo è uno scherzo di pessimo gusto, come ti è saltato in mente di presentarmi un insulso essere umano e per di più maschio?-. Il principe Derek guardò il padre tentando di rimanere calmo – Padre, il mio non è uno scherzo, io amo Erik e non ti permetterò di offendere la mia sposa- disse deciso. – SPOSA! Derek quello che tieni fra le braccia è un uomo e per di più umano, non lo accetterò come tua sposa- disse il re furioso ma anche lui deciso guardando quel ragazzino fra le braccia del figlio. – Con tutto il rispetto vostra maestà, ma non mi sembra giusto giudicare il ragazzo solo per la razza a cui appartiene, perché non lo mette alla prova con una sfida per vedere se è degno di sposare suo figlio?- propose Aurora cercando di allentare la tensione. Il re la guardò attentamente – Va bene, sottoporrò il ragazzo ad una prova, ma non dovrà ricevere aiuti esterni e se fallirà non potrà più  vedere mio figlio, accetti ragazzo?- disse poi guardando prima Aurora e poi Erik. Erik, che aveva assistito a quello scambio di battute senza dire niente, era sempre più in ansia < Oh no, la situazione si mette male > pensò disperandosi < Come faccio a vincere la sfida del re, io non so fare niente > pensò sconsolato.  Stava per rifiutare in preda all’ansia, poi però guardo Derek e vide i suoi occhi pieni di amore e determinazione e si calmò – Accetto!- disse prima di rendersene conto. –Bene, il ragazzo dovrà battere il nostro nuotatore più veloce nel Canyon dei coralli- decretò il re –La sfida si terrà fra un ora, non ammetto repliche- aggiunse notando che suo figlio stava per protestare, dopodiché li congedò. – Non è giusto- disse il principe Derek una volta che i tre furono ritornati nella sua stanza – È impossibile per un essere umano battere un tritone in velocità, figuriamoci battere Radal, è il tritone più veloce, e inoltre il Canyon dei coralli è un percorso pieno di ostacoli per il quale scorre pure la Grande corrente- si lamentò dando un pugno al muro. – Adesso basta Derek, non lo vedi che Erik è in ansia? Vuoi forse peggiorare la situazione?- gli fece notare Aurora. – Hai ragione, scusami amore- ammise il principe Derek andando ad abbracciare Erik per calmarlo. Aurora sospirò – Forse la mia è un ipotesi azzardata, ma Erik potrebbe essere il figlio di un tritone e di una sirena esiliati da Atlantide. Dopo il tentato colpo di stato i rivoltosi sono stati tutti esiliati sulla terraferma e non sono stati più in grado di ritornare ad Atlantide. Tu ne sai qualcosa Erik?- chiese Aurora  mentre rifletteva sulla sua ipotesi. – Non lo so, i miei genitori sono morti quando ero molto piccolo e sono stato cresciuto da dei loro amici- disse Erik cercando di non fare incrinare la propria voce a causa di quei dolorosi ricordi, il principe Derek lo strinse di più a se ed iniziò ad accarezzare i suoi capelli. –Scusa, non volevo farti ricordare eventi così dolorosi, ma se la mia teoria fosse esatta potresti avere delle possibilità di battere Radal- si scusò Aurora. – Dai Erik, non preoccuparti, pensa a quello che sai fare meglio e cerca di sfruttarlo a tuo favore per vincere la gara. Per male che vada me ne andrò da Atlantide e verrò a vivere anch'io sulla terra ferma, in fondo è appena cominciata l’estate, sono sicuro che questa bellissima stagione ci porterà fortuna- disse il principe Derek baciando dolcemente Erik. Quando giunse il momento di cominciare la gara Erik, che indossava solo il suo costume, e Radal si schierarono dietro la linea di partenza, ad osservarli erano venuti quasi tutti gli abitanti di Atlantide incuriositisi quando avevano saputo che quello strano essere avrebbe sfidato il loro nuotatore più veloce per potere sposare il principe Derek. – Che la sfida inizi- decretò il re, Erik e Radal scattarono immediatamente e percorsero una decina di metri, ma nonostante Erik fosse uno dei nuotatori più veloci della sua città Radal passò in vantaggio velocemente poiché grazie alla sua coda riusciva a muoversi più velocemente di Erik. < Se le cose continuano così Radal vincerà senza problemi, devo trovare un modo per nuotare più veloce di lui, ma quale? > si chiese Erik facendo del suo meglio per nuotare il più velocemente possibile. Guardandosi intorno si accorse di un passaggio < La grande corrente! Ma certo, potrei sfruttarla per nuotare più velocemente > pensò Erik dirigendosi verso la grande corrente che scorreva velocemente e provando ad inserirvici, ma appena provò ad entrare dentro venne sbalzato all’indietro dalla forza dell’acqua che scorreva e si procurò dei graffi sulle braccia. Gli spettatori scoppiarono a ridere – Ma che cosa crede di fare quell’essere umano, lo sanno pure i bambini che è impossibile nuotare attraverso la Grande corrente- disse una sirena, -Probabilmente gli esseri umani sono talmente stupidi da non sapere nemmeno le cose più basilari- aggiunse un tritone ridendo. –Basta, non vi permetto di parlare in questo modo della mia sposa!- tuonò il principe Derek zittendo immediatamente la gente –Vai Erik, non ti arrendere- aggiunse poi rivolto al suo amato. Erik, sentendo che il suo amato si era esposto in quel modo per difenderlo decise di non arrendersi ed iniziò a pensare a cosa poteva fare per risolvere la situazione. Gli tornarono alla mente le parole del principe Derek,  pensa a quello che sai fare meglio e cerca di sfruttarlo a tuo favore per vincere la gara, < Devo trovare il modo di sfruttare al meglio ciò che so fare meglio cioè il surf, ma dove la trovo qui una tavola da surf? > si chiese. Iniziò a cercare qualcosa che assomigliasse ad una tavola da surf quando adocchiò uno strano pezzo di legno colorato < Ma quella è la mia tavola da serf! Invece di nuotare attraverso la corrente proverò a cavalcarla > pensò sorridendo. Nuotò velocemente verso la tavola e ritornò verso la Grande corrente, questa volta però usò la tavola per difendersi dalla forza dell’acqua e riuscì ad entrare senza ferirsi, si mise in posizione ed iniziò a cavalcare la corrente. Gli abitanti di Atlantide lo guardavano senza parole, quel ragazzo stava cavalcando la Grande corrente! Era un impresa che nessuno fin’ora era riuscito a compiere. Radal era in netto vantaggio, ma il percorso fuori dalla Grande corrente era più lungo e tortuoso perciò Erik riuscì a raggiungerlo senza troppi sforzi. I due iniziavano ad avvicinarsi al traguardo e nessuno dei due aveva intenzione di mollare, all’improvviso, però, un masso si staccò dal canyon proprio sopra Radal. Fu questione di un attimo, Erik uscì immediatamente dalla Grande corrente, si lanciò sopra Radal e usò la propria tavola da surf per proteggere entrambi dal masso. Quando la polvere sollevata dalla caduta del masso si diradò mostrò i due ragazzi illesi se non per qualche graffio sulle braccia di Eric, che troppo preso dal cercare di salvare Radal non si era protetto con la tavola mentre usciva dalla Grande corrente. – Stai bene?- chiese subito Erik a Radal, – Io si, ma tu sei ferito- rispose questi dopo un attimo di esitazione, – Non è niente, sono solo dei piccoli graffi- disse Erik tranquillo, durante i suoi allenamenti si era procurato ferite peggiori. – Riprendiamo la gara?- chiese Erik, –Per me non ci sono problemi, ma la tua tavola si è rotta- gli fece notare Radal, Erik parve accorgersi solo in quel momento che la sua tavola da surf si era rotta –Vorrà dire che nuoterò- disse poi deciso e preparandosi a riprendere la gara. Radal esitò un attimo, capiva che il ragazzo volesse vincere la sfida, ma si rendeva conto che in quelle condizioni non ci sarebbe mai riuscito, così decise di fare la cosa migliore per tutti – Vostra maestà, mi ritiro dalla corsa!- disse deciso rivolto al re che non li aveva persi d’occhio un istante. – Per quale motivo Radal? Non mi sembra che tu sia ferito- disse re Luinil severamente,  – Io no, ma il mio sfidante si. Vincere in questo modo non mi sembra corretto, inoltre questo ragazzo si è ferito per proteggermi, se non si fosse fermato per aiutarmi avrebbe potuto vincere la sfida senza problemi perciò il minimo che io possa fare è ritirarmi- rispose Radal serio. – Molto bene, dichiaro la sfida conclusa. Vince la gara Erik!- decretò il re che, nonostante la sua espressione severa fosse rimasta immutata, si era ricreduto nei confronti del ragazzo. Appena il re decretò il vincitore la folla iniziò ad applaudire Erik, il principe Derek non perse un istante e si precipitò ad abbracciarlo, coinvolgendolo in un bacio appassionato. A quella vista il re distorse lo sguardo imbarazzato e rassegnandosi ad accettare quella “sposa” particolare.

– Alla fine Erik accettò di sposare Derek e le nozze furono celebrate dopo poche settimane- finì di narrare la sirena. – Signorina Aurora, questa è la storia dei nuovi re di Atlantide, vero?- chiese una bambina alzando la mano, –Esatto, Lirin- rispose Aurora sorridendo. – Ma alla fine c’è stato il lieto fine?- chiese lo stesso bambino di prima, – Chiedilo a loro, è da più di un anno che sono sposati e da ciò che mi risulta vivono felici e innamorati- gli rispose Aurora. –Ma signorina Aurora, come ha fatto la tavola da surf di Erik ad arrivare fino alla Grande corrente? - chiese una ragazzina dall’aria sveglia, – Chissà, alcuni tritoni sostengono di avere visto re Luinil con in mano una stana tavola di legno colorata quel giorno…- rispose Aurora con un sorriso enigmatico.– Su bambini, è ora di andare a dormire. Ci rivedremo qui domani per un'altra storia- disse poi Aurora alzandosi dal divanetto e posando sul tavolino un libro dal titolo “Un estate al gusto di salsedine- “Sposa” per combinazione”

Note dell’autrice:
Spero che questa storia vi piaccia, è la prima volta che partecipo ad un concorso perciò spero di non avere sbagliato niente ( anche se ho letto e riletto il regolamento). Lasciate dei commenti please.

 
 
  
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