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Autore: Ulissae    13/07/2011    2 recensioni
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest.
[Helga Hufflepuff/Godric Griffyndor]
Helga non sapeva mai cosa pensare, con Godric.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro, personaggio, Tassorosso
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
- Questa storia fa parte della serie 'Shipping in the moonlight'
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Ciancie: dopo praticamente quasi due settimane (no, vabbé una un po' abbondante XD) rispondo alla sfida di Mala Mela e pubblico questa Godric/Helga. Dire che li ho amati è poco; ho solo cercato di attenermi il più possibile alle caratteristiche descritte nelle varie wiki e ai principali comportamenti delle case. Insomma, spero di non aver scritto boiate! Le parole in corsivo sono una bellissima poesia di Montale alla quale mi dovevo ispirare.

Di elfi, duelli e capelli rossi

 

La luce che entrava nei bagni era soffusa e chiara: la luna piena faceva filtrare i raggi bianchi, abbracciando la grande vasca da bagno, come se fossero grandi e gentili braccia di donna.
Godric si stava rilassando, l'acqua calda gli stava pian piano facendo sciogliere le membra sempre frementi e pronti all'azione.
Helga, leggermente lontano, lo stava fissando.
Il corpo pienotto era avvolto in un telo di lino candido, gli sorrise gentilmente, mentre si avvicinava con passi lenti e cauti. La povera Helga era sempre stata piuttosto impacciata.
L'uomo alzò lo sguardo, sorridendole dolce e allungando una mano verso di lei. L'acqua scese lungo il suo braccio, provocando un leggero suono di sgocciolamento.
« Su, entra » la incitò, sempre regalandole un'espressione affabile.
La donna si tolse di dosso il telo e velocemente si immerse nell'acqua calda. Aveva quasi timore a guardare Godric.
Aveva timore nel guardare quell'enorme ferita che troneggiava sul suo petto, con i peli biondicci ancora sporchi di sangue.
« Sei... sei stato molto gentile a difendermi, oggi »
Godric si sciolse in una risata divertita e cordiale; il viso, coperto da una barba curata, si era aperto in un'espressione allegra.
« Salazar è un idiota, Helga. Non doveva permettersi di trattarti in quel modo » la rassicurò lui, avvicinandola a sé, avvolgendole una spalla con il braccio.
Helga non sapeva mai cosa pensare, con Godric.
Godric era un uomo affascinante, bello, coraggioso, impavido. Soprattutto con le donne. Sembrava amico di tutte, come se non facesse differenze e la cosa la innervosiva e confondeva.
Per esempio: l'aveva difesa perché veramente teneva a lei, alla sua causa di adottare elfi domestici nelle cucine e trattarli dignitosamente, oppure perché Salazar era semplicemente un'altra sfida, un altro modo per mettersi alla prova?
Scosse la testa e i lunghi capelli rossi ondeggiarono nell'acqua.
« Grazie comunque... capisco che... che spesso le mie idee vi possano sembrare inusuali »

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.


« Inusuali? Oh, su... non più di tanto. Salazar parla con i serpenti! Essere un po' più buoni degli altri non è una cosa da folli » rise Godric, baciandole leggermente la fronte, amichevole.
« A quanto pare ho fatto scaturire un duello e per poco non ci rimanevate secchi, entrambi » rispose lei, prontamente, alzando lo sguardo.
Godric notò come fosse tondo e gentile il suo viso, così crucciato all'idea di aver potuto provocare dell'odio; le sorrise e mormorò: « Io e Salazar ci sfideremmo anche per un pezzo di pane. Su, non hai fatto niente »

Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.


Helga si sentiva spesso a disagio, in quelle mura. Non era bella né aveva il portamento regale di Rowena; non era eccezionale e scaltra come Salazar, men che meno l'impavida sicurezza di Godric.
Helga sapeva cucinare e amare. Tutto qui.
 Godric continuò a fissarla, l'acqua che gocciolava lenta dalla sua barba, le sorrise e sussurrò: « Helga, calmati  ».
La donna si morse un labbro e cercò di sostenere lo sguardo, agitata: sentiva la gola pizzicarle e gli occhi inumidirsi, agitata prese tra le mani un po' d'acqua e se la portò sul viso, per nascondere le lacrime.
Ma lui le aveva viste, leggere, invisibili alla luce delle candele. Si chinò su di lei e dolcemente le sfiorò le labbra, mischiando i suoi capelli fulvi con quelli di lei.
 « Calmati » ripeté, sorridendo.
Helga lo fissò incerta, poi lo vide stringersela al petto, trattenendo un mugugno di dolore a causa della ferita.
« Per ripagarmi della sfida potresti preparami una di quelle torte all'anice che adoro » rise.
E Helga annuì, più tranquilla e amata.

 


Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 », scritta per la maratona a base di fanon.

Bella sapeva che accompagnare Nessie a Volterra era stata una pessima idea. E si stava maledendo per aver lasciato Edward a Denali, con la stupida pretesa di potercela fare senza di lui.

Mentre Aro le leccava l'incavo dei seni, profondamente compiaciuto, Bella fremette.

«Aro... sm... smettila» provò a protestare flebilmente, ma le mani esperte di lui – molto più esperte di quelle di suoi marito - non le lasciarono fiato.

Inarcò la schiena, compiaciuta e lanciò un grido.

Aro ridacchiò e la baciò lento.

«È strano» sorrise angelicamente lui; lei alzò un sopracciglio, affaticata. «C'è fin troppo silenzio».

E con un gesto secco e repentino le staccò la testa.

   
 
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