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Autore: Mayo Samurai    13/07/2011    3 recensioni
piccolo tributo ad HArry Potter, è serio e nulla di che, spero vi piaccia, in onore dell'uscita italiana, proprio questo giorno.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Inghilterra/Arthur Kirkland, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arthur si mosse nervoso sulla poltroncina, che era diventata improvvisamente stretta e scomoda. Con la mano destra continuava a graffiare il bracciolo mentre la sinistra era chiusa a pugno.

“signor Kirkland? Si calmi la prego.”

Alzò lo sguardo e incontrò quello divertito di David, che gli sorrideva: ”fare così non farà cominciare prima il film, stiamo aspettando che entrino tutti.”

Inghilterra annuì e biascicò delle scuse, li sentiva dietro di sé, tutti, tutte le nazioni invitate per quel speciale evento. Si passò una mano tra i capelli e nascose il viso nella stessa, poggiandosi al bracciolo sinistro.
“signor Kirkland?”

Alzò la testa di nuovo, questa volta sollevato e immensamente felice, davanti a lui, vestita con un bel vestito verde decorato con fiori rosa, se ne stava la donna che avrebbe sposato seduta stante, se non fosse già occupato e fedele.

“l-lady Rowling! Che piacere, finalmente è arrivata!” esclamò balzando in piedi e andando a stringerle la mano, più nervoso che mai.

La donna sorrise e invece che prendergli la mano lo abbracciò:”vedi di calmarti Arthur, sei teso come la corda di un violino, non vorrai mica vomitare durante il film vero?” lo riprese scherzosa la donna.

La nazione arrossì fino alla punta dei capelli e si risedette accanto al regista e lasciando spazio alla donna, che prese posto accanto a lui.

Salutò anche Daniel, Rupert ed Emma, quando arrivarono dal corridoio sottostante all’immenso schermo, trattenendosi dall’alzarsi e corrergli incontro per  abbracciarli tutti e tre.

Sentì i passi e i bassi mormorii dei presenti dietro di sé, percependo l’eccitazione che c’era nel’aria.

Deglutì quando vide chiaramente Nord e il Sud Italia prendere posto lì accanto, il minore alzò la mano per salutarlo sorridendogli radioso:”non vedo l’ora!” mimò con le labbra, per poi esser messo in riga dal fratello.

Arthur ridacchiò nervoso, anche lui non vedeva l’ora, sentiva il cuore a mille e le mani tremare incontrollate, mentre piccole gocce di sudore scivolavano dietro il collo.

A un certo punto si sentì afferrare la mano, e si ritrovò a fissare un paio di occhi azzurrissimi:”stai tranquillo Arthur… andrà tutto bene” sussurrò Joanne, stringendo la presa, per poco non si era confuso, annuì e ricambiò il sorriso della donna, sentendo la sua mano tremare a contatto con la propria.

“oh! Inizia!” sussurrò eccitato Daniel accanto a lui, l’inglese fece un balzo e puntò gli occhi sullo schermo, ancora nero. Le luci si abbassarono e le voci si spensero, rendendo la sala buia.

Un brivido gli corse su per la schiena quando sentì la solita musichetta di sottofondo, chiuse gli occhi per un attimo, quasi a volersi preparare psicologicamente; poteva prevedere ogni cosa, ogni scena, così ben impresse nella sua mente grazie alla continua lettura dei libri, sempre ripresi, sempre apprezzati. Poteva immaginarsi le sue reazioni o quelle del pubblico, poteva immaginarsi le risa e le lacrime che avrebbe percepito sul suo volto, le voci dei personaggi e le frasi ormai imparate a memoria.

Le mani non smettevano di tremare quando riaprì gli occhi, e il cuore non aveva smesso di battere velocemente.

Anche David aveva afferrato la sua mano, e si accorse che tutti il cast e i registi stavano facendo la stessa cosa.

Sospirò e guardò lo schermo, sorridendo già da adesso.

Era cominciato.
 
 
 
 
Quando lo schermo si spense di nuovo calò il silenzio, nessuno parlò.

Poi Arthur si alzò in piedi e cominciò a battere le mani, il suono delle mani che si incontravano preso riempì la sala, e non solo il battito di Inghilterra, ma di tutti i presenti, qualcuno si alzò in piedi come la nazione, fischiando e urlando.

Il ragazzo si voltò verso la scrittrice, che teneva una mano sugli occhi, col gomito poggiato al bracciolo, e singhiozzava, con un grandissimo sorriso stampato in volto.

Arthur rise, gli venne naturale, poi sentì l’abbraccio ferreo di Emma, che piangeva assieme ai compagni:”grazie di tutto signor Kirkland, senza di lei questo non sarebbe mai accaduto!” ricambiò l’abbraccio con energia, e quando si fu liberato anche Daniel e Rupert lo strinsero, ringraziandolo.

Poi venne il turno del resto del cast, tutti che lo ringraziavano, abbracciandolo o dandogli pacche sulle spalle.

Il regista gli saltò praticamente addosso, stritolandolo:”hahahah! Ce l’abbiamo fatta Artie! Non sei contento!?” gli urlò nelle orecchie.

L’inglese rise di nuovo e lo spinse via, tendendogli la mano:”grazie anche a te.”

L’uomo sorrise e ricambiò la sterra, mentre dietro di lui avanzavano i vecchi registi di “Harry Potter”, salutò con gioia anche loro, senza riuscire a smettere di ringraziarli.

Quando le persone finirono fu il turno delle nazioni, che andavano a complimentarsi con lui e la signora Rowling, Francia tentò di invitarla a cena, ma con scarsi risultati, Feliciano l’abbracciò e le mise in grembo un grosso pacco:”questo è per lei signorina Rowling, per ringraziarla di tutta la magia che ci ha donato!”

La donna rise e abbracciò la piccola nazione, commossa.

Quando fu il tempo di lasciare la sala, per spostarsi al banchetto, Arthur uscì per ultimo.

Rimase diversi minuti a fissare lo schermo ormai nero, dove pochi minuti prima si muovevano i personaggi di uno dei libri che più amava.

Era seduto composto, con mano sulla bocca e braccio che reggeva il gomito opposto, con aria assorta.

Era finito.

Già, la saga di “Harry Potter” era finita.

Era triste da pensare, ma non era difficile ricordarsi di tutto quello che la serie gli aveva portato. Sorrise malinconico pensando a quando aveva visto per la prima volta lady Rowling, con un libro in grembo e sguardo sicuro, aveva un buon curriculum, ma come tutti gli aspiranti scrittori poteva essere un fiasco totale.

E invece Arthur decise di darle una possibilità, era interessante quello che aveva scritto e stranamente si sentiva un po’ protagonista.

“Arthur?”

La voce della donna lo ridestò dai suoi pensieri, si voltò e la trovò a metà scala, che lo fissava radiosa:”non vieni a festeggiare? Sono tutti là fuori… mi sa che serva qualcuno che tolga il vino a Francis, sta diventando appiccicoso.” Aggiunse portandosi la mano al viso e facendo finta di sussurrare, con un smorfia in viso.

La nazione rise:”si, arrivo.. stavo solo…”

“rimanendo solo coi tuoi ricordi.”

La guardò stupito, poi sorrise:”si, esatto.”

Anche la donna sorrise:”avanti, c’è una festa di là che ci aspetta e qualcuno che non ha avuto ancora l’occasione di congratularsi con te come si vede! Ah! E devi anche ringraziarlo no?”

Inghilterra sbuffò e gonfiò le guancie:”si,si, farò anche quello…” borbottò, anche se la bionda sapeva bene che sarebbe stata la prima cosa che avrebbe fatto appena uscito di lì.

“let’s go!” cinguettò allegra precedendo la sua nazione, che avanzava tranquillo subito dopo di lei.

“ma è vero che vuoi scrivere altri tre libri?” le chiese a bruciapelo.

Lei scrollò le spalle:”non dirò che non lo faro!”

Arthur ridacchiò e la seguì fuori.

Harry Potter era finito, ed andava tutto bene.

 
 
 
 
 
 
Ecco, questo è il mio tributo a Inghilterra, alla signora J.K.Rowling e a Harry Potter.

Non posso fare di più se non mettere per iscritto quello che spero di provare quando guarderò il film.

Spero ma credo che mi sentirò come Arthur in quel momento, anche mentre scrivevo, mi tremavano le mani a quel pensiero:”Harry Potter sta per finire.” Ci sto male ogni volta che ci peso, ma come Inghilterra, non posso fare a meno di ricordarmi di tutte le emozioni che mi ha dato.

Quindi, come unico modo per “ringraziare” quella donna fantastica, anche se lei non lo verrà mai a sapere, è scrivere questa fic,perché oltre come tributo, voglio usare questo modo per farvi leggere ciò che provo e condividere con voi la gioia di aver letto, e apprezzato, Harry Potter e tutto il suo mondo.

Con questa fic spero di aver rispettato il comandamento numero 7, ossia non scrivere brutte fanfiction.

Grazie J.K.Rowling, anche se Harry Potter finirà, rimarrà per sempre una parte di me.

Thank you so much.
 


 
"Nessuna storia può vivere se non c'è qualcuno ad ascoltarla, quindi grazie a tutti voi. E le storie che più amiamo restano con noi per sempre. Hogwarts sarà sempre lì a dirvi: bentornati a casa.”
J.K.Rowling
   
 
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