Questa è la prima volta in assoluto che mi lancio in
un’iniziativa del genere, quindi, perdonatemi se non sarò all’altezza del
compito.
Chiacchierando con un mio amico, abbiamo iniziato a discutere di prompt e, appunto, della Big Damn Table
che lui, un po’ di tempo fa, aveva iniziato su non-so-quale-manga. (Chiedo perdono, ma non sono
ferrata su certi argomenti!).
Comunque, parola per parola, alla fine ho deciso di provarci
anch’io, basando i vari capitoli su due coppie che ami e che, sfortunatamente,
non sono canon: Neville/Luna e Teddy/James Jr (Anche
se quest’ultima coppia sarà più “eclissata”).
Nelle mie note
d’autore ci sarà tutta la tabella con i numeri ed i temi, questo perché non
sono in grado di sceglierne uno autonomamente e mi farebbe piacere accontentare
le vostre richieste.
In poche parole, per
ogni capitolo farò una specie di “sondaggio” attraverso cui sarete voi a
scegliere il numero che dovrò trattare, magari appuntandomi anche la coppia che
vorreste.
La prima tematica, la 50, è stata scelta da mia sorella, che mi
ha anche ispirata particolarmente, considerando che una discussione simile è
avvenuta fra noi qualche anno fa. E no, io non ero Neville ma Luna!
Spero che leggerete e mi aiuterete in questo progetto, sia
suggerendo tematiche che rimproverandomi per un qualsiasi errore. Io dico
sempre che le critiche servono per due ragioni: migliorano lo stile e fortificano il carattere!
A presto,
A.
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50 - Picche
« Ricapitoliamo, va bene? »
Neville guardò Luna quasi con disperazione. Chiunque, anche Ginny, l’avrebbe
fatto dopo quattro, quattro, ore di
inferno.
« Alloora,
ci sono quattro semi. Anche se io non ho capito perché li chiamano così! Se li
piantiamo nascerà un albero? » la Corvonero puntò i
suoi grandi occhioni blu sul Grifondoro, che sbuffò. Non era la prima volta che
sentiva una domanda del genere.
«
No, Luna, non cresce un albero se piantiamo i semi » sbottò, accovacciandosi
nuovamente su se stesso, i gomiti sulle ginocchia e le mani a sostenere la
testa. Lei lo fissò quasi delusa, prima di indicare il primo dei
quattro assi disposti sul piccolo tavolino.
« Questo è facile. Cuori » prese
suddetto asso e lo passò a Neville, che le sorrise come ad incoraggiarla. Un
passo era stato fatto.
«
Questo invece… » picchiettò l’indice sul mento, l’aria molto pensierosa. Poi si
illuminò. « Quadri! »
Neville
si permise un piccolo sorriso, forse più ottimista.
«
Questi invece… ehm… » Luna fissò il vuoto, poco sopra la testa del Grifondoro,
prima di dare la sua risposta. « Questo è fiori »
« Meraviglioso! Adesso, l’ultimo. Che cos’è? » la domanda sembrò quasi sciocca alle orecchie del ragazzo.
Oramai lei conosceva i quattro semi e non avrebbe sbagliato. Bastava andare per
esclusione!
«
Questo è facile » il sorriso di Neville si allargò a quelle parole « Gorgosprizzo! »
per poi scomparire a velocità quadruplicata, sostituito da una smorfia
oltraggiata.
« Come sarebbe Gorgosprizzo? » sbottò, fissandola come se non l’avesse mai vista davvero.
Lei ricambiò con uno dei suoi soliti sguardi persi nella contemplazione di solo-Merlino-sapeva-cosa.
« Sì, non vedi? Hanno la stessa forma della loro testa! »
«
Luna, questo è l’asso di picche, picche, non
gorgosprizzi » spiegò, esasperato, lasciandosi cadere
all’indietro e distendendosi sul grande e morbido tappeto che la Stanza delle
Necessità aveva al suo centro.
«
Oh » gli occhi blu della Corvonero si
posarono nuovamente sulle carte « Quindi le teste di Gorgosprizzo si chiamano picche! Papà sarà felice di
saperlo! » esultò, battendo le mani ed alzandosi, per
uscire dalla Stanza e comunicare la sua scoperta al vecchio Xeno. Neville emise
un grugnito disperato.
«
No, le picche sono come le due che avrei dovuto darti io »