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Autore: Portos    14/07/2011    2 recensioni
Il rapprto tra Watson e Holmes
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lo osserva da sotto le ciglia scure e un sorriso dolce, gli incurva le labbra.

 

Puoi arrogantemente affermare che sei fortunato ad averlo accanto, in un mondo così crudele.

Non lo ammetterebbe mai, ma lui ci tiene a te e dove nasconde l'asprezza di un uomo d'arme, lì ci scorgi dolcezza, quasi gentilezza però non ama dare a vedere.

 

Trovi divertente il fatto che s'arrabbi quando fai i tuoi strani esperimenti, oppure quando gli rubi i vestiti, il tuo strano vizio di sparare sulla parete per comporre il nome della regina Vittoria, spaventando la signora Hudson o i suoi pazienti o quando sei geloso, della sua fidanzata e lo esasperi continuamente con teorie più che assurde, senza dimenticare il violino suonato alle tre di notte…

O quando semplicemente ti cacci nei guai, i quali sono la tua specialità, fai finta di dimenticarti della rivoltella, perché vuoi che lui sia con te al tuo fianco?

 

E quando hai rischiato di perderlo?

Se provi a chiudere gli occhi, i ricordi riemergono all’istante.

Dovete tornare alla barca, hai appena salvato lrene, da una morte orribile…e state per lasciare quel posto orribile…quando…Watson si gira di scatto e ti ferma.

Neanche una manciata di secondi, ti trovi a fuggire da un muro immenso di fuoco e salvare di nuovo Irene.

Per un attimo il pensiero ti ha sfiorato la mente, il cuore batteva a mille…se lui fosse morto, nel porto, coinvolto in quell’esplosione?

Poi tutto si è fatto confuso, tu hai perso i sensi.

Finché quel poliziotto, ti hai trovato e ti ha sollevato, mentre rinvenivi.

Hai guardato l’uomo negli occhi, interrogandolo con lo sguardo e l’altro ti ha detto il tuo compagno era ferito ma vivo.

E in quel momento, il tuo cuore ha avuto un sobbalzo e sei quasi svenuto dal sollievo.

 

Holmes accavallò le gambe e intrecciò le dita sul ventre.

Ogni tanto non era male, starsene seduto in poltrona, lasciar vagare la mente liberamente e di tanto in tanto lanciava occhiate a Watson concentrato a leggere un documento.

Non saprei cosa fare senza di lei, Watson, pensa ironicamente.

“Holmes?”

“Sì?”

“La smette di fissarmi, in quel modo? Sembra un maniaco

“Ma Watson…la stavo studiando, ma non più di tanto…non si offenda” si giustificò Holmes,

con una stretta di spalle.

“Holmes sa benissimo, che mi dà fastidio quando qualcuno mi fissa” replicò il buon dottore in tono irritato.

“Va bene, allora si vada a rinchiudere in un armadio, con una sola candela come fonte di luce e così non potrà lamentare che nessun lo stai a guardare”

“Holmes, perché non si va a cercare qualcosa da fare? Qualsiasi cosa va bene, basta che la smetta” lo rimproverò Watson sospirando.

“Sto bene così, amico mio…oggi ho proprio voglia di oziare, perché non la anche lei? Oggi sembra più petulante di una gallina”

Watson alzò gli occhi al cielo e senza ribattere alla frecciatina, s’alzò dalla sedia e sparì dalla stanza.

Il sorriso di Holmes s’allargò, sino a diventare un ghigno: povero Watson prenderlo in giro, era veramente divertente, ma la prossima volta avrebbe dovuto trattarlo meglio.

 

Ricordatelo sempre, Sherlock Holmes sei un uomo maledettamente fortunato.

 

Fine.

 

Nota au pazzoide ad oltranza: ecco un’altra piccola ff su questi due, ma non si tratta di una slash, ma riflette (?) il comportamento di Holmes, diciamo il suo attaccamento verso il buon dottore.

Spero che vi piaccia…alla proxima. Non sbranatela troppo please!  

  
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