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Autore: KaienPhantomhive    14/07/2011    6 recensioni
Un'Italia fantascientifica di un mondo diviso tra Eurasia ed Austramerica, il ritorno degli Angeli (dopo tre anni)per rivendicare la loro presenza ora provata ad essere smentita da un ambiguo accordo tra NERV e Vaticano....la vita può solo essere capita all'indietro, ma va vissuta in avanti.
"Cos'è la vita? Un sogno.
Cos'è l'Amore? Il contenuto del sogno."
Serie coinvolte:
EVANGELION (base); NARUTO SHIPPUDEN (citazioni frequenti), DEAD SPACE (comparsa), CLOVERFIELD (comparsa), KUROSHITSUJI (citazioni, comparsa), AQUARION (comparsa e anticipazione...) CODE GEASS (citazione), Z.O.E (comparsa)
Filosofia di riferimento:
Schopenahuer; Kierkegaard; Kant; Aristotele; Socrate; Shakespeare; Democrito; Platone; Seneca; Voltaire; Bacon; Hegel; Einstein; Freud; Rousseau; Cartesio; Popper; Sartre; Stuart Mill; Fichte; Brecht; Epicuro; Nietzsche; Bohenoeffer
Genere: Azione, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Neon Genesis Evangelion - Moonlight SINphonia'
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Angolino dei commenti

 
ryuzaki01: figurati! Nessun problema! Mica si può stare sempre al computer! Rincuorante sapere che anche questo capitolo vi ha tenuto svegli, temevo di averlo reso troppo ‘filosofico-segamentalistico’ XD! Davvero ti chiami Sebastian? O.O Fichissimo! Comunque è un nome che mi piace moltissimo, fortunato tu a chiamarti così^^ Pensa che un mio compagno di scuola si chiama Sebastian, ma dubito che sia tu dato che lui non ha nemmeno IDEA di cosa sia ‘Evangelion’ -.-  Beh suppongo tu ti sia sentito chiamato in causa con lo scorso capitolo^^ E sì, Seby è un bastardo! Non ho ancora pensato a come inserirlo perfettamente nella seconda serie, ma credo tu abbia ragione: butterà un bel po’ di sangue e farà la sua porca figura da SUPERCATTIVONEDITURNO! Mi rende felice l’idea che tu ti sia già ‘condannato’ (già, con me siete tutti condannati, poveri i miei lettori….) come lettore delle prossima serie! E’ vero: ho interrotto il cap all’ultimo ma tutti i penultimi capitoli devono finire così, altrimenti che fine fa la suspance? XD
Spero di non deludere le tue aspettative con questo episodio!
KiKaTze:quel ‘NOOOOOO’ mi ha fatto ridere per cinque minuti abbondanti! O.O
Ed invece sì: questo è l’ultimo capitolo. Tranqui, come ho detto, ci sarà un seguito ma sarà parecchio incasinato…preparati!
Hai ragione: ormai contro il Jehuty se la vedranno solo 00 e 01, e riusciranno a….leggi e scopri! ^^ Lieto di sentirti definire ‘toccanti’ le sequenze filosofiche *-*, gongolo. Per quanto riguarda Tomah…chissà XD
sghirian: vedi che alla fine ce l’ho fatta a farti capire un po' del mio Naruto? XD finalmente hai detto che ti si cominciano a chiarire le idee! Effettivamente ho approfittato di questo capitolo più ‘piatto’ per approfondire meglio le psicologie dei vari personaggi, Naruto –ovviamente- per primo. Quanto a Ginevra…spiacente di non averla potuta ‘inficcare’ alla NERV prima, ma era per il bene della storia U__U Riusciranno a parlarsi lei e Naruto? Diciamo un NI. In questo capitolo avrai un assaggino ma credo che la mia malavagia e perversa vena di scrittore li terrà distanti ancora un bel po’ (*eccellente…*)
Anche per te vale lo stesso discorso: Tomah o non Tomah? Leggi leggi…
dubious3:…solvet saeclum in favilla, teste David cum Sybilla. Ho concluso la strofa che avevi iniziato XD. Scherzi a parte: non so se riuscirò ad eguagliare Oda con Marineford, ma certamente farò del mio meglio per creare qualcosa di sufficientemente ‘bastardo’ (ricordi l’esplosione di 6 kilometri a Roma, pochi capitoli fa? Quella è ancora lì, non dimenticarlo mai! XD) e POWA. Conosci Ronnie James Dio?! O.O Non credevo sentissi l’hard Rock! Bravo, bei gusti…hihihi. Magari non si lanceranno tornado e seghe elettriche (Gli Eva non lo farebbero mai U.U sono dei tipi di classe, loro…) ma avranno iloro bel daffare ;-) E per qunto riguarda ‘Dio’, ovviamente non è DIO (non quello cristiano, almeno…) ma un allegro signore che farà un bel po di guai d’ora in avanti…
 
Nota di servizio:partendo dal fatto che NON E’ obbligatorio, un mio piccolo capriccio: mi piacerebbe che questo capitolo avesse una sua colonna sonora, per lasciarvi qualcosa anche dopo aver letto il punto che lo chiuderà. Quindi, sarebbe carino che ascoltasse -verso la fine, dopo he lo 01 si è…leggerete XD- la canzone ‘Wings to Fly’ di Susan Boyle. Chi preferisse il buon vecchio giapponese, la versione corrente è Tsubasa wo Kudsai (sì, come il titolo del capitolo).
So che è lungo, ma fate uno sforzo per leggerlo tutto: è l’ultimo.
 
Ma ho parlato anche troppo; questa sarà l’ultima battaglia (citando Gendo), quindi che si aprano le danze: l’emozione continua!

 
Epilogo(?): Per te, tutto il mio essere…/Tsubasa wo Kudasai [Give me Wings]
 
Lui scese dal grande camion corazzato, adibito al trasporto energetico, ritrovandosi nell’immenso hangar principale.
 
Mentre su una ventina di schermi lampeggiarono segnali d’allarme e grafici, una serie di spessi blocchi d’ancoraggio si fissarono alle spalle di un enorme automa blu e grigio.
 
Naruto, con indecisa lentezza, mosse un passo in avanti, solo per scontrarsi con un addetto tecnico troppo di fretta.
Lui nemmeno ci fece caso: lo urtò con la spalla ed allungò un secondo passo, incurante di tutto.
 
Le braccia mollemente adagiate lungo i fianchi, procedette con meccanica sicurezza verso una lontana porta a scatto, con su scritto ‘CHANGEROOM-MEN’.
I suoi occhi non incrociarono alcuno sguardo, rimanendo sbarrati; fissi in un punto nel vuoto.
 
Non proferì parola, né si limitò a formulare alcun pensiero: tutto era di nuovo come sempre; il solito incubo formato da Angeli, Eva, urla di disperazione e uomini in divisa militare era ricominciato come già altre dodici volte.
Non c’era bisogno di lamentarsi o fare domande; non c’era motivo di chiedere spiegazioni o indicazioni per muoversi in quel posto; non c’era nemmeno ragione di preoccuparsi:
 
Come al solito sarebbe salito sull’Eva, avrebbe inalato quel liquido disgustoso, avrebbe combattuto, sofferto, gridato, maledetto sé stesso per non essersene rimasto a casa e poi avrebbe vinto.
O forse no.
Di tutte le battaglie sinora affrontate, quella gli apparve come la più insormontabile; un muro invalicabile cosparso d’olio al quale era impossibile perfino appoggiarsi.
Non avrebbe vinto: sarebbe morto.
E perché avrebbe dovuto?
Per quanto potente, quell’avversario non poteva certo essere così diverso da tutti gli altri.
Allora cosa si faceva strada nel suo giovane e fragile animo, oscurando i pensieri ed annebbiando il coraggio?
La consapevolezza di dover affrontare la ‘battaglia per il destino del mondo’, come la si sarebbe chiamata in un film di fantascienza di terza categoria?
L’onere di oltre sei miliardi di vite umane?
No…quelle erano cose degli altri.
Quelle erano tutte faccende estranee, esterne a lui.
Certo, sarebbe toccato a lui combattere…ma la battaglia non era la sua e -anche ammettendo che fosse questa a preoccuparlo- si trattava pur sempre di qualche elemento del mondo circostante.
No, ciò che davvero invadeva ogni fibra  del suo corpo era un germe interiore, un morbo venefico in grado di annichilire quel briciolo di forza che gli era rimasta, ottenebrare la vista e martellare i timpani.
Ciò che lo rendeva mortalmente inquieto era…
 
Un ragazzo uscì dallo spogliatoio; indosso una plug suit grigia e nera ancora floscia e larga.
Dirigendosi a passi svelti verso il centro della sala, attivò il meccanismo sul polso; la tuta si ritirò vero l’interno, modellandosi sul corpo come una seconda pelle.
Quando i due furono finalmente l’uno di fianco a l’altro, si fermarono.
 
Con un fil di voce, Naruto parlò:
“Come vedi…sono qui.”
“Sì, lo vedo. Sai bene come finirà.”
“No, non lo so…ma comunque finirà.”
“Non ti importa dunque di ciò che succederà a lei?”
Il second children si guardò le punte delle scarpe, in silenzio.
“Capisco.” -annuì Cris- “D’altronde, questa è una tua scelta: è il tuo mondo, la tua vita. Qualsiasi cosa tu farai ora andrà bene: tutto dipenderebbe comunque da noi. Scegli ciò che è giusto per te. Arrivederci, Naruto.”
E se ne andò, accedendo al cilindro contenitivo dello 00.
 
L’altro strinse un pugno…ed entrò nello spogliatoio.
 
 
*   *   *
 
 
Contemporaneamente. Central Dogma.
 
Ginevra si guardò attorno, confusa e stordita:
A-Angeli, avete detto?! Sono questi i nostri nemici?!”
Non ebbe risposta.
 
Misato chiese concitata agli operatori:
“L’attuale posizione dell’obiettivo?!”
“Avanza in direzione del Vaticano! E’ verosimile pensare che tenti di raggiungere il Terminal Dogma dalla Piazza!”
“Dobbiamo impedirlo a qualunque costo! Il Santo Padre?”
“Quelli di S.Pietro si rifiutano di abbandonare la zona: dicono che la loro presenza è fondamentale per la fede dei cittadini!”
Mpf! Testardi…se moriranno lì la loro presenza sarà utile solo per i becchini!” -borbottò la Akagi.
“Se ci sono ancora dei civili nell’area allora non possiamo permettergli di raggiungerli! Come procedono le riparazioni degli Eva?”
Ripose Maya:
“L’Unità 00 è pronta al lancio! I danni dello 03 e dello 05 sono troppo ingenti per consentir loro di combattere e le riparazioni del braccio e della piastra pettorale dello 02 sono al minimo! C’è pochissimo margine!”
“E lo 01?”
“Lo stiamo preparando per l’Impact Bolt e l’Avelcanine. Senza la carica speciale a neutrini, invece, non possiamo fare affidamento sullo Zero Shift.” -rispose Ritsuko, con una vena di tensione nella sua voce, ora non più così distaccata.
“Fate in fretta! Intanto invieremo lo 00…” -li esortò Misato; un cipiglio severo ad incurvarle le sopracciglia.
 
La ragazza dai capelli biondi si avvicinò, timidamente, al gruppo di piloti in plug suit, seppur feriti e fasciati in bendaggi di rimedio:
“V-voi…siete i miei compagni di scuola?! Eravate tutti a bordo di quei cosi?!”
Per tutta riposta, Thomas si voltò, squadrandola arcigno.
Lei si retrasse un poco -imbarazzata- e sussurrò:
“Però…che ne è di lui?”
 
 
*   *   *
 
 
Cinque minuti dopo. Spogliatoi. NERV.
 
Naruto si alzò in piedi dalla panchetta bianca, sollevando un pugno in aria.
Aprì lentamente il palmo coperto dalla tuta di pilotaggio, non ancora decompressurizzata.
Lasciò che la luce delle lampade da soffitto filtrasse tra le dita fasciate dalla gomma nera.
Quella luce artificiale era fastidiosa: lo colpì agli occhi, costringendolo a socchiuderli.
Infine abbassò il braccio, riflettendo:
 
E così sono di nuovo qui. Quella che, all’inizio, credevo fosse solo una lontana e tragica ipotesi si è di fatto tramutata in realtà: non sono stato capace di sottrarmi a tutto questo, accettando ancora una volta di pilotare l’Eva. Ma sono davvero stato obbligato? No…ho SCELTO di combattere, pur non volendo, pur odiando questa violenza. Devo vivere per lei…almeno quest’ultima volta. Ammesso anche che ne esca vincitore…non sono certo di trovare la giusta ricompensa, né la gioia verso la quale tento, giorno dopo giorno, di avvicinarmi.
 
Ricordò la sua insicurezza, la forza d’animo di un amico e le parole sussurrate agli invisibili e muti spettri della notte, il giorno prima:
Per chi intraprende cose belle è bello soffrire.”
Che sia lui…il più forte?”
 
Strinse nuovamente i pugni:
 
Però, se non ne fossi in grado? Non è forse Cris colui che è sempre sicuro di agire nel giusto? Che, nonostante sia stato ad un passo dalla morte, non si tira mai indietro? No…a questo punto non ha importanza: per quanto possa essere inutile, darò il mio contributo!
 
Attivò infine il meccanismo di restrizione della plug suit.
Uscì dallo spogliatoio:
L’Unita viola, dotata della nuova corazza, attendeva il suo pilota alle gabbie, muta.
 
Naruto la fissò diretto in quegli occhi sottili e minacciosi:
“Coraggio, 01…combattiamo insieme, ancora una volta!”
 
 
*   *   *
 
 
Central Dogma.
 
“Evacuazione completata!”
“Tutte le strutture belliche dispiegate per la controffensiva balistica!”
“Il Jehuty ha raggiunto la zona di non ritorno! Ha oltrepassato la voragine del Geofront senza colpirci!”
 
Fuyutsuki mormorò:
“Ormai è chiaro che l’unica cosa che gli interessa è Lilith…”
 
First children a bordo! La contaminazione mentale rientra nei livelli di default!”
“Unità 00 in rampa di lancio!”
“Percorsi d’uscita riveduti! Le Linear Lift sono ALL GREEN!”
Ormai priva di ripensamenti, Misato ordinò:
“Ora tutto passa nelle mani di due ragazzini…LANCIARE!”
 
 
*   *   *
 
 
Contemporaneamente. Neo-R2.
 
L’enorme Mark 07 avanzava tra le macerie dei palazzi in fiamme, levitando sulle gambe tronche e sottili, sospinto dalle due piccole ali stilizzate:
 
Benché evitasse inutili sprechi di tempo contro obiettivi ed ostacoli di poco conto, il suo scopo non ammetteva impedimenti: gli inservibili palazzi-esca della NERV e gli sporadici blindati delle Forze dell’Ordine non valevano la pena di essere risparmiati.
 
Un automezzo di duro metallo nero inchiodò in prossimità dell’Eva, espellendo due razzi incendiari.
Le torpedini urtarono la corazza rinforzata, esplodendo con un misero nulla di fatto.
Le strutture militari contrassegnate dalla ‘E-47’ alla ‘F-70’ si sollevarono diagonalmente, riversando una serrata scarica orizzontale di granate incendiarie.
I bossoli, tracciando lunghe scie di fumo dietro di loro, viaggiarono in linea d’aria.
 
Finalmente pronta all’azione, l’Unità 07 si voltò verso di essi.
Oltre il visore inferiore baluginò un lampo biancastro:
Un lunghissimo raggio di energia rossastra si allungò nell’etere.
Eseguì un rapido semicerchio, passando tra la batteria volante di missili a ricezione calorifera.
Rallentarono fino ad immobilizzarsi, mentre il raggio si estinse.
Poi, uno sciame di esplosioni e fiamme prese il posto dei singoli proiettili, neutralizzandoli.
 
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Con un leggero brontolio, il Mark 07 indirizzò il campo visivo dei due occhi superiori verso lo squadrone militare in strada, ai piedi delle strutture offensive.
I sottili occhi verdi dell’Unità lampeggiarono frenetici, mentre due piccole croci di luce bianca estesero i loro bracci nella notte, illuminata dal rossore delle detonazioni:
 
Il terreno sotto la squadra si gonfiò, incandescente, esplodendo in una colossale colonna di fuoco violaceo che squarciò le dense nubi.
 
Poi, il suono meccanico di una paratia attirò la sua attenzione:
 
Ad un centinaio di metri di distanza, le fasce luminose di segnalazione circondarono una grande struttura di ancoraggio metallica fuoriuscire dal terreno.
Collegato con enormi blocchi, un gigante blu gli si parava innanzi; l’unico occhio rosso sfavillò audace.
 
 
*   *   *
 
 
Interno dell’Eva 00. Entry Plug.
 
Cris fissò il corpo luminescente dell’avversario:
 
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“Dunque…sarebbe questo il fantomatico Mark 07? Alla fine, l’Ultimo Angelo Maggiore fa la sua comparsa, dispensando miseria…”
Si voltò verso il fianco dell’Entry Plug, mentre una finestra di dialogo si sollevò nei monitor:
“Signorina Misato! E’ noto il pilota?!”
“Purtroppo no: stiamo cercando di tracciare un schema fisso delle onde, per renderci conto del suo modus operandi! Tuttavia, non abbiamo ancora dati sufficienti: cerca di prendere tempo, mentre il MAGI elabora un responso strategico!”
“Come vuole…e le condizioni dell’abitato?!”
Il volto teso del Colonnello, nel video, ripose:
“L’area è stata evacuata! Stiamo procedendo con i restanti quartieri!”
 
Senz’altro attendere, Cris inarcò tutto il torso; sul viso, dipinta un’espressione di totale convincimento e risoluta fatalità:
“Bene! Se anche i quartieri sono stati sistemati…posso combattere senza trattenermi!”
 
Le sue dita scorsero rapidamente su menù a cascata digitalizzati:
“Impostare le funzioni ad high ratio! Mantenimento del tasso di simbiosi standard oltre i livelli medi! Passaggio ad ‘alta sincronizzazione’: feedback di risposta dualistica in stato di open body! Codice acrobatico: VERTIGO! Unità Evangelion 00: lift-off!”
 
 
*   *   *
 
 
Campo di battaglia.
 
L’ascensore ad hoc retrasse le morse meccaniche, lasciando ridistendere il torace dell’Eva.
L’automa posò pesantemente un piede in strada; il tremore di centinaia di tonnellate di ferro e ossa fece infrangere i vetri della case circostanti.
 
Il Jehuty planò lentamente: le fiamme aliformi si estinsero e i loro proiettori si ripiegarono come arti meccanici.
Due piccole strutture si snodarono alla base dei moncherini costituenti le gambe, formando dei piccoli appoggi, simili a tacchi.
Il terreno si incrinò sotto il peso dell’Eva 07.
 
A bordo dello 00, Cris spinse le leve d’accensione:
“Senza nemmeno l’Umbilical Cable mi restano a malapena cinque minuti…! Arrivo!”
 
Con uno scatto felino, il gigante blu-grigio aprì ufficialmente il combattimento:
 
Correndo orizzontalmente su una serie di edifici -le facciate distrutte dall’impatto- raggiunse la giusta velocità di corsa.
Il suo contendente sembrò quasi sorpreso di tanta inaspettata aggressività, retrocedendo tramite i repulsori posti all’altezza delle ginocchia.
 
Nonostante la tentata fuga, lo 00 avvicinò l’Unità misteriosa:
Conficcando le mani in palazzo, lasciò allungare le gambe in avanti, percuotendo il volto del Jehuty.
 
 
*   *   *
 
Central Dogma.
 
Misato esultò, al primo colpo:
“Lo ha colpito in pieno!”
Thomas provò per un breve istante un senso di sollievo:
“Forse può farcela!”
 
 
*   *   *
 
 
Lo 00 ricadde al suolo; il mostro meccanico ancora frastornato.
Piantando i palmi al terreno, l’Unità si sollevò verticalmente:
 
A bordo, Cris si sentì completamente rovesciarsi; i capelli di un nero setoso a disperdersi nell’L.C.L.:
“Adesso!!”
 
Con una rapida serie di movimenti circolari, l’Eva della NERV roteò vorticosamente su sé stesso, mantenendo con difficoltà il contato palmo-asfalto.
Le sue gambe centrifugarono follemente, colpendo velocemente con i talloni la mascella dello 07.
 
“75…90…100 rotazioni al secondo! Assaggia questo!”
 
Con un movimento più lento ma più vigoroso, il robot italo-giapponese gli assestò uno scalcio alla base del collo.
 
Con un verso di apparente sofferenza, l’Ambasciatore di Dio cadde rovinosamente su un edificio, sfondandone il tetto.
 
“Non ho finito!” -l’Unità 00 ghermì a due mani la doppia sega circolare definita Dual Saw, alloggiata in un porto d’armi nascosto; contemporaneamente, un Heel Cutter si collegò alla caviglia.
 
Con un ampio sforzo del torso, indirizzò le due lame dentate verso il nemico.
Quest’ultimo si rialzò rapidamente, in un movimento innaturalmente dinoccolato:
La lunga lama bianca (sull’avambraccio destro) si snodò, portandosi in avanti.
 
I fili delle tre armi da taglio si scontrarono.
Lo 00 si allontanò istantaneamente, eseguendo un salto a mezz’aria:
Il proiettore meccanico si allungò sotto il tacco, modulando una lama laser dalla luminosità azzurra.
L’Evangelion effettuò un calcio a rivoluzione.
Ancora una volta, lo 07 deviò la nuova lama con la lunga spada immacolata.
 
Cris dovette ricorrere a tutti i suoi nervi d’acciaio per consentire allo 00 di attaccare, poggiando solo su una gamba e sulle mani.
 
Ancora una sferzata con la Dual Saw.
Il Mark 07 si rivelò più agile dl previsto: con un impossibile movimento della colonna vertebrale, piegò all’indietro il dorso, evitando il colpo; ripose con un movimento delle gambe affilate, lacerando superficialmente la piastra pettorale dello 00.
L’Eva blu elettrico piantò le lame della sega nel suolo, sollevandosi sulle braccia; tirò una seconda sferzata, che affettò di netto due palazzi limitrofi.
 
Le Unità combattevano in una danza dalle movenze taglienti, spandendo il clangore nella notte; le scie delle lame luminose disegnavano complicati nel vuoto.
 
“Due minuti e mezzo…! Proprio non molla, eh!” -ansimò Cris.
 
Lo 00 ritirò la lama dell’Heel Cutter, lasciando da parte la Dual Saw.
Con un movimento fluido e serpentino, scivolò tra le gambe del Jehuty, oltrepassandolo.
Il mostro si voltò, sferrandogli un calcio al volto.
L’Unità blu incassò il colpo, rotolò al suolo e si rialzò con una complicata ruota all’indietro.
Nello spostamento, le coperture degli spallacci dell’Eva saltarono via, vomitando dodici proiettili neri, affilati come aghi.
 
Con una semplice stoccata della lama bianca a divisione molecolare, il Mark 07 li sviò.
 
“Un minuto…! Adesso sono davvero al limite della pazienza!”
 
Cris estrasse i due pugnali a scatto, nascosti nei piloni clavicolari:
Saltò all’indietro, protendendo il torace verso l’avanti, con un intricato semi-avvitamento, scagliandoli.
Contemporaneamente, afferrò un piccolo disco nero, posato al suolo, il cui filo era in perpetua rotazione, attorniato da scintille bluastre.
In una frazione di secondo, lasciò schizzare il Progressive Disc.
Le tre diverse lame fendettero i vapori della battaglia, diretti verso le braccia e la giugulare dello 07.
 
Quest’ultimo ridistese gli arti, mentre un’enorme anello di luce si estese all’altezza della cintola.
 
Le armi anti-atomi rallentarono fino ad immobilizzarsi a mezz’aria.
 
“C-cosa?!” -boccheggiò il first children.
 
Quindi, tre piccole strutture meccaniche si disinstallarono dai fianchi del robot, turbinando impercettibilmente rapidi sul cerchio di luce.
Con un bagliore breve ma intenso, il Mark 07 si scompose e ricostituì molte centinaia di metri più in alto, tra gli spessi nembi di pioggia.
 
 
*   *   *
 
 
Central Dogma.
 
Misato articolò con fatica le parole; la mascella in incontrollato palpitazione:
“Un aureola?!”
Hyuga tracciò rapidamente il diagramma di fase:
“Innescata reazione Zero Shift! Rilevato A.T.Field! Il Diagramma d’Onda è in stato di total-reverse! Analisi DNA: Blu! Obiettivo identificato come il Tredicesimo Angelo Maggiore!”
“Allora Ikari aveva ragione…” -Ritsuko squadrò il Comandante con la coda dell’occhio, mordendosi le labbra ben truccate dal rossetto.
Maya si tirò indietro sulla sua seduta, sgomenta:
“U-un momento! Pare che la modulazione del Diagramma abbia disattivato il blocco gravante sul sistema operativo!”
“Possiamo conoscere il pilota?!”
“Sì! Sembra che l’Unità sia sotto il controllo di un DUMMY PLUG SYSTEM! Tuttavia…l’Angelo ha preso il sopravvento: ha totale capacità decisionale sull’utilizzo del DUMMY!”
Misato chiese angustiata, mentre un dubbio in lei si faceva strada con sempre maggior vigore:
“Avete completato il full-track che avevo richiesto?!”
La Ibuki non volle credere alle sue parole:
“Sì, però…è impossibile! Lo schema sinaptico utilizzato è quello di…di Uzumaki!”
Perfino Aoba ne fu sconcertato:
“Il second children?!”
Ritsuko si accese una sigaretta; i nervi a mille:
“Come sospettavo! Ecco cosa aveva trafugato Makinami!”
 
In un angolo, Mari abbassò gli occhi, delusa:
“Mio fratello…nonostante gli abbia disobbedito…non sono riuscita a fermarlo in tempo.”
Ginevra portò una mano alla fronte, scossa:
“Uzumaki, avete detto? Naruto?!”
 
 
*   *   *
 
 
Campo di battaglia.
 
Il misterioso Eva della SEELE portò le mani dotate di due pollici opponibili al petto.
Rantolò come sotto uno sforzo fisico e ridistese le braccia, lateralmente:
Una miriade di fasci luminosi azzurri si dipartirono dai due palmi, allungandosi per centinaia di metri, fino ai limiti estremi della città.
 
Cris sgranò gli occhi, rendendosi conto dell’autonomia residua: poco più di cinquanta secondi.
 
 
*   *   *
 
 
Central Dogma.
 
“Che cosa ha fatto?!” -chiese un insolitamente sorpreso Winchester.
Rispose la Katsuragi:
“Ha modulato il suo A.T.Field in modo da invertirne la funzione: è in grado di usarlo come un’arma!”
“L’algoritmo di estensione rivela che i vettori sono in grado di estendersi teoricamente all’infinito!”
 
Il Vicecomandante Fuyutsuki sussurrò alle orecchie di Gendo:
“Il Mark 07 costruito sotto la direzione del dottor Namikaze e della dottoressa Uzumaki…davvero un Eva portentoso.”
L’altro affondò il viso ancora un po’ sui suoi guanti:
“Solo il genio dell’uomo è in grado di generare prodigiosi disastri…”
 
 
*   *   *
 
 
Campo di battaglia.
 
I lunghi tentacoli di luce virarono bruscamente, piegandosi all’indietro.
Zigzagando isterici, tornarono indietro, trapassando qualsiasi ostacolo sul loro rapido incedere.
 
Disperatamente, lo 00 imbracciò un Riot Shield miracolosamente intatto, piazzare in posizione difensiva.
 
I trecento vettori colpirono simultaneamente lo scudo ad iper-resistenza calorica, intensificandosi in un punto dall’abbagliante luminosità.
Le estroflessioni scivolarono sulla lucida superfice della difesa, sviluppandosi a raggiera.
 
Cris si strinse nelle spalle:
“Espansione…dell’A.T.Field!”
 
Il campo anti-intrusione dell’Eva si dispiegò lungo i margini dello scudo, ampliandone l’estensione.
Solo venti secondi di autonomia.
 
Fu inutile: con un subdolo quanto inaspettato cambio di rotta, le estremità dipanate si incurvarono come dita malevole, oltrepassando le difese dello 00.
 
Alla Base, Misato ordinò terrorizzata, sebbene lucida e preparata:
“TAGLIATE I COLLEGAMENTI!!!”
 
Il Riot Shield si frantumò.
Una fascio concentrato di vettori perforarono l’addome dello 00.
Altri sette raggiunsero e oltrepassarono, da parte a parte, il corpo dell’Unità, crivellandolo.
 
Il pilota avvertì un’interminabile serie di fitte lancinanti.
I suoi occhi di cobalto si sbarrarono di riflesso.
Tuttavia, l’arresto forzato dell’Eva pose fine al travaglio, facendo piombare l’Entry Plug nella totale penombra.
Il first children perse i sensi.
 
 
*   *   *
 
 
Central Dogma.
 
“Priorità all’incolumità del pilota! Espulsione del Plug!” -ordinò la Akagi.
“Subito!”
 
Un fruscio di timore sciamò sul Ponte.
Il megaschermo centrale riprese il gigantesco 07 spalancare le ali ossidriche e ridirigersi a grande velocità verso la sua meta di partenza.
 
Gendo tuonò:
“Tutto questo è ridicolo! La vostra incompetenza è imbarazzante! Non abbiamo altre possibilità: LANCIO IMMEDIATO DELL’EVA 01!”
 
“Ma signore…” -obiettò Maya, insicura- “…sebbene il pilota sia a bordo, la nuova corazza richiede procedure straordinarie! Senza un tuning completo delle funzioni…”
 
“Qualsiasi cosa sarà meglio di niente! Non c’è un’alternativa a parte la morte! Ora esegua, Colonnello Katsuragi!”
 
La donna aggrottò la fronte:
“Agli ordini…” -si voltò verso Makoto- “Verifica i tracciati di decollo! Eva 01: LANCIO!”
 
 
*   *   *
 
 
Interno dell’Entry Plug. Unità Eva 01.
 
Naruto sentì correre il gigante biomeccanico lungo gli interminabili condotti sotterranei, sferragliando.
 
Chiuse gli occhi:
“Ancora qui…anche se sono ancora qui…non devo fuggire!”
 
La visuale cambiò:
Il campo visivo dell’Eva mostrò l’uscita in superfice; l’accelerazione iniziale ridusse i palazzi in lontananza ad indistinte macchie di colore: era sul campo di battaglia.
 
Tra tanta devastazione, solo una figura si innalzava trionfante ed elegantemente diabolica: l’Unità 07.
 
Naruto rabbrividì:
“E’…è ancora in piedi! Questo vuol dire che Cris…”
“Lui sta bene! Ora concentrati!” -la voce di Misato, nell’ interfono a fianco, lo ridestò.
Lui si voltò verso il riquadro video:
“Sì, però…eh?!”
 
Il volto delicato di una ragazza dai capelli biondissimi attirò la sua attenzione:
“Ginevra…tu sei…lì?!”
 
 
*   *   *
 
 
“N-Naruto…?!” -la ragazza strinse un ciondolo al suo collo, quasi volesse esorcizzare la loro distanza con un feticcio- “T-tu sei…il pilota di quel…quel mostro?!”
Il volto del ragazzo ingigantito dal monitor principale si incupì di vergogna:
“Io…non sono stato onesto…”
 
Thomas, incurante delle ferite alla testa, sbraitò:
“Insomma! Che cavolo fate?! Non è il momento delle confessioni dell’ultima ora! Là fuori c’è un bestione di cinquanta metri che aspetta solo di farci saltare in aria con tutto l’universo! Muoviti, Naruto, invece di perdere tempo!”
 
“Ma io…” -la voce gli tremò in gola- “…Cris…non era lui il più forte?!”
Si artigliò la testa:
“Se neanche lui c’è riuscito…COME MAI POTREI FARCELA IO?!?! Se non sono nemmeno in grado di affrontare me stesso ed il prossimo…come posso sperare anche solo lontanamente di salvare il mondo?!”
 
“ORA SMETTILA!!” -il richiamo fu gridato da una voce acuta ma tuttavia vigorosa:
Ginevra -le lacrime agli occhi e la camicetta sgualcita- aveva piantato le unghie nella scrivania di Hyuga, lasciandolo più perplesso che intimorito.
“Devi piantarla di fare il bamboccio piagnone! Non sopporto vedere tanta pavidità in un ragazzo! Adesso ti conviene muovere quell’affare su cui ti ritrovi e combattere! Se non lo farai, allora ti conviene non sopravvivere…PERCHE’ NULLA MI IMPEDIRA’ DI RIEMPIRTI LA FACCIA DI CALCI! E NON CREDERE CHE NON NE SIA CAPACE!”
 
Lui si tirò indietro sullo schienale, socchiudendo la bocca in un’espressione di stupore:
“Tu…”
 
“Io non so nulla di quello che sta succedendo! Però di una cosa sono certa…” -le lacrime lasciarono posto ad un sorriso debole e rassegnato- “…non ho la minima intenzione di perderti!”
 
Misato sorrise, commossa.
Ritsuko, scettica, si aggiustò la montatura degli occhiali:
“Credo che il second children combatterà, viste le premesse…”
 
Fuyutsuki si passò una mano tra i lucidi capelli d’argento:
“Questi giovani d’oggi…hanno modi tutti loro di comunicare!”
 
Il pilota giapponese mutò espressione: sul suo volto spiccò ancora il fulgore della risolutezza:
“Sì! Hai ragione! D’ora in avanti…io farò in modo che non ti accada nulla! Questa è una promessa!”
 
Il Colonnello Katsuragi proruppe:
“Bene…sembra che ci siamo! Unità Evangelion 01 F-Type: attivazione!”
 
 
*   *   *
 
 
Campo di battaglia.
 
Il gigante viola venne liberato dai blocchi.
 
Il pilota pressò le leve d’accensione; le iridi si tinsero automaticamente di giallo e le pupille si allungarono:
“Arrivo!”
 
Lo 01 poggiò su un ginocchio, caricando i muscoli e scattando subito dopo.
 
L’asfalto si sollevò sotto lo spostamento cinetico, mentre la polvere si spiralizzò alle gambe dell’Eva, attratta dal vuoto d’aria compressa generato dalla velocità di movimento.
 
Riducendosi ad una scia luminosa rossa, l’Unità oltrepassò una distanza enorme in un lasso di tempo relativamente breve.
 
Molto distante, l’Ambasciatore di Dio si voltò di scatto.
La velocità con cui lo 01 lo investì e sospinse non gli diede tempo di  contrassalto:
L’Eva della NERV lo travolse di petto, inchiodandolo ad un palazzo che si sfondò in pochi secondi.
I corpi avviluppati dei giganti grattarono il suolo per centinaia di metri, capriolando rocambolescamente.
 
In un attimo di distanza, lo 07 vomitò una doppia croce di luce dagli occhi, investendo l’avversario.
Quest’ultimo schizzò rovinosamente via, abbattendo edifici, fin quando due alte torri d’acciaio non vennero sollevate dal Geofront.
 
Lo 01 afferrò in volta due maniglie sporgenti dalle colonne di metallo bianco, frenandosi; per inerzia, le gambe non riuscirono a toccare il suolo, sollevandosi a mezz’aria.
Prima ancora di riatterrare, Naruto -con un verso di estremo sforzo- impose quanta più forza possibile negli avambracci dell’Eva, tirandosi nuovamente in avanti.
 
Avvitandosi, lo 01 raggiunse orizzontalmente il mecha volante.
Ormai prossima all’impatto, l’Unità 01 finì miseramente al suolo: sfruttando lo Zero Shift, il Mark 07 si trasferì alle sue spalle, a distanza di sicurezza.
 
Naruto dovette massaggiarsi la tempia dolorante, prima di riprendersi:
“Merda…è dotato anche dello ZS Engine!”
 
Senza concedere tregua, il Jehuty indirizzò la lunga lama meccanica verso il suo contendente, venendo frenato –con incredibile fermezza- a due mani.
 
“Staccati da me!”
Con un poderoso calcio, allontanò lo 07.
L’equipaggiamento di tipo ‘Flight’ permise al Profeta di stabilizzarsi in volo, evitando ulteriori urti.
 
“Mi spiace per questa città…ma credo che dovrò usarlo! Impact Bolt!”
 
Come l’ultima volta, gli spallacci dell’armatura Tipo-F si sollevarono, sviluppando la sfera al plasma anti-materico, racchiudendola nelle mani.
 
“ADESSO!”
 
La croce di luce sfavillò tra i palmi del biomeccanoide; compì una piccola rotazione e si allungò in un fascio elettrico.
 
Nonostante la velocità di fuga del plasma sfiorasse i vertici del possibile, i salti a velocità-luce dello 07 furono ineguagliabili:
Nuovamente, l’Unità della SEELE scomparve sotto gli occhi increduli del ragazzo; il fascio di gas ionizzato oltrepassò totalmente la città, centrando un alto colle di periferia:
La montagna e l’area coperta dal raggio ai neutrini esplose in un’unica voragine incandescente semifusa.
 
“Non è possibile! Dove diavolo…?!”
 
Il Tredicesimo Angelo Maggiore si ricompose alle sue spalle.
Con prontezza, lo 01 si volse, preparando l’Avelcanine.
In maniera del tutto imprevedibile, il Mark 07 mimò la mossa:
Le unghie affilate delle due braccai elettrificate si avvicinarono; l’aria compressa nei reciproci Spazi di Fase impedì alle punte di toccarsi, ma l’ona d’urto si diramò orizzontalmente.
In una circonferenza perfetta, i palazzi circostanti collassarono, polverizzati dalla resistenza dei due giganti.
 
Naruto strinse istintivamente un occhio, come se l’aria esterna lo sferzasse:
“Dannazione! Allora è vero che utilizza il mio DUMMY: riesce a copiare perfettamente ed anticipare ogni attacco!”
 
Infine, con un gesto del polso, lo 07 piegò il suo muro d’aria, comprimendolo contro quello avversario.
Ora a contatto, i due fluidi di modo complementare si annullarono a  vicenda.
Per rinculo, lo 01 sobbalzò all’indietro.
Prima che potesse riprendersi…il misterioso Evangelion impose con forza il palmo sullo sterno.
 
Naruto avvertì un dolore acuto smorzargli il respiro.
 
Un secondo colpo, portato alle costole.
Un terzo.
Un quarto alla spalla.
Un quinto alla clavicola.
Dodici.
 
Tale fu la forza, che ogni percossa fece arretrare con maggior pinta e velocità lo 01.
Il pilota tentò di gridare, ma il suo organismo si rifiutò di sprecare fiato per l’iperventilazione.
 
Ventiquattro.
Trentadue.
Sessantatré fratture portate con sveltezza appena percettibile.
 
Ultima posizione di chiusura: la pacca venne assestata nel punto iniziale.
L’A.T.Field del Jehuty oltrepassò ogni singola molecola del corpo dello 01, trapassandolo, seppur mantenendo la sua forma completa.
La corazza rinforzata si sbriciolò in miliardi di frammenti, rivelando l’armatura standard di Tipo-B.
 
Il second children non trovò la forza per esprimere un solo segno di reale sofferenza; semplicemente si limitò ad un gemito soffocato.
Quasi come se un ultimo spintone fosse stato assestato da una mano invisibile, l’Eva schizzò lontano, rotolando al suolo, immobile.
 
L’Unità 07, ormai prossima alla maestosa Piazza S. Pietro, si portò al centro dell’immenso spiazzo.
Si sollevò in volo.
Uno scintillio nel palmo della mano.
Una gigantesca sfera di luce azzurra: l’asfalto saltò in aria, rivelando un interminabile tunnel sotterraneo, in verticale; il corpo centrale della Basilica rimase miracolosamente intatto.
 
Lentamente, discese nella voragine.
 
 
*   *   *
 
 
Interno della Basilica. Appartamenti del Santo Padre.
 
L’anziano Papa rimase seduto sulla sua avvolgente poltrona di broccato rosso, osservando dalla grande finestra la scena.
 
La porta dello studio si spalancò; entrò il Camerlengo:
“Eccellenza, dobbiamo fuggire!”
“No.” -replicò l’uomo- “Se questo è il destino che Dio ha scelto per noi…non possiamo fare altro che accettarlo di buon grado.”
“Ma come?! Non è stato lei ad insegnarmi che il Fato non è scritto?!”
“Già, ma il volere di entità superiori è simile ad esso, per potenza e valore: la fine dei tempi è forse giunta?”
“Non dica assurdità! Sua Santità deve vivere! Per il bene dei fedeli!”
“Può esserci altro bene se non quello di obbedire al volere divino?”
“Certo! Non è il nostro Dio che ha voluto tutto questo! Quale Dio caritatevole potrebbe volere tanta violenza?! Non c’è giudizio, non c’è clemenza! Tutto questo non ha alcun senso! Solo l’egoismo umano ha affretto i tempi! Ora mi segua!”
L’anziano Santo Padre si alzò con flemma esasperante:
“D’accordo, amico mio…fuggirò.”
Poi aggiunse tra sé:
“E così anche un uomo come me decide di rinnegare la Provvidenza per rendere onore al dono della vita e combattere per la propria sopravvivenza…”
 
Infine, i due abbandonarono –scortati da una drappello di Guardie Svizzere- l’edificio.
 
 
*   *   *
 
 
Central Dogma.
 
Hyuga esclamò:
“Tutti i 24.000 strati di copertura sono saltati! Il condotto principale è esposto! L’obiettivo è appena entrato nell’Acheronte!”
“Dobbiamo impedirgli di raggiungere il Terminal Dogma! Attivare i sistemi anti-infiltrazione!” -ordinò la Akagi.
“Impossibile! Le onde del Jehuty sono di nuovo in full-reverse! Diagramma d’Onda Arancione: il MAGI lo identifica come l’Eva 07!”
Misato digrignò i denti, furibonda:
“CI HA FREGATI!”
 
Perfino Fuyutsuki perse la sua naturale compostezza, rivolgendosi agli operatori:
“Allora chiudete tutte le paratie dei livelli Malebolgia: anche se poco, dobbiamo guadagnare tempo!”
 
 
*   *   *
 
 
Lo 07 accelerò la discesa:
I reattori delle ali avvamparono; i vettori luminosi perforarono e fusero gli strati di metallo che si frapponevano tra il robot e l’ancora lontanissima Lilith.
 
La velocità di caduta raddoppiò; le punte delle gambe acuminate si arroventarono.
 
 
*   *   *
 
 
Central Dogma.
 
“Pazzesco!” -balbettò Makoto- “Ha già bypassato il Flegetonte! E’ troppo veloce!”
 
Ikari tuonò d’ira:
“Così raggiungerà il Cocito in breve tempo! Dite ad Uzumaki di muoversi!”
 
Ritsuko si chinò su Maya:
“Lo 01 non si attiva?”
“Al contrario…si sta muovendo! Il pilota è cosciente!”
 
Ginevra ringraziò il Cielo di udire quelle parole.
 
 
*   *   *
 
 
Campo di battaglia.
 
A fatica, lo 01 si rialzò, correndo verso il condotto d’accesso:
“TORNA QUI!!”
 
Saltò all’interno, temerario, cadendo  nel buio più totale.
 
 
*   *   *
 
 
Terminal Dogma.
 
Il soffitto si incrinò, per poi esplodere in un nuvola di polvere e fiamme.
 
L’Unità 07 piombò pesantemente in quello che appariva come un lago di L.C.L. di proporzioni incalcolabili.
 
Infondo alla caverna sotterranea, un essere bianco e privo di gambe era inchiodato ad un gigantesco crocifisso rosso.
 
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*   *   *
 
Central Dogma.
 
“Il livello Cocito è stato violato! E’ penetrato nel Terminal Dogma!”
 
Kozo batté un pugno sulla scrivania:
“Non ci voleva! Ora è vicinissimo a Lilith…!”
 
 
*   *   *
 
 
Terminal Dogma.
 
Il Mark 07 scivolò silenziosamente a pelo d’acqua, verso la gigantesca creatura.
 
Poi, uno fragore assordante di uno scroscio d’acqua lo costrinse a voltarsi:
 
Lo 01 era atterrato nel Dogma.
 
Naruto, i polmoni al limite, ansimò:
“Ti ho trovato! Non ti lascerò fare un solo passo in più!”
 
Correndo goffamente nel lago profondo fino ai polpacci, l’Eva si avvicinò, azzardando un semplice pugno.
 
Ormai stufo di inutili sprechi di tempo, lo 07 compì la sua ultima mossa:
Si avvicinò rapido…e tagliò di netto il braccio del robot viola.
 
Il second gridò di dolore, mentre un’emorragia di sangue spruzzò dal moncherino sanguinante dell’Eva.
 
Infine, il Jehuty afferrò le piastre pettorali dello 01, tirandole fino a strapparle parzialmente.
 
Il pilota smise di urlare: l’autonomia era terminata ed il dolore sufficiente a farlo morire per shock.
 
Lo 01 si accasciò nel liquido giallastro.
 
 
*   *   *
 
 
Central Dogma.
 
Maya staccò le mani dal computer, terrorizzata:
“Autonomia dello 01 terminata! F-Type neutralizzato! Segnali vitali del children: assenti!”
 
La ragazza dai lunghissimi capelli biondi mormorò:
“No…no, ti prego…non puoi…”
 
Misato ordinò, allarmata:
“Dobbiamo intervenire prima che avvenga la morte celebrale: impostare le funzioni vitali della plug suit al massimo! Avvio defibrillazione!”
“Inutile! Il cuore non riesce a prendere il ritmo cardiaco!”
 
La ragazzina lanciò un grido acuto, cadendo sulle ginocchia.
“NARUTO! ALZATI! MI SENTI?! SVEGLIATI! NON PUOI ARRENDERTI COSI’!”
 
 
*   *   *
 
 
Interno dell’Eva 01.
 
Le luci dell’abitacolo si estinsero, affievolendosi.
 
Il liquido di connessione neurale si intorbidì, causa delle disfunzioni.
 
Naruto sentì il suo corpo sollevarsi dal sedile, esanime.
Dalle sue labbra fuoriuscì un piccola bolla d’aria.
Prima che le sue palpebre calassero pesantemente, ebbe il tempo di formulare il suo ultimo pensiero:
 
Non ho mai pensato al modo in cui sarei morto, però…morire per qualcuno che amo…mi sembra un buon modo per andarmene. Perdonatemi, Ginevra…Cris…non sono stato capace di nulla…di nuovo.
 
 
*   *   *
 
 
Ah!”
Con un verso soffocato, Naruto si ridestò, riprendendosi dal soffocamento.
 
Ansima affaticato, poi si guarda intorno.
E’ ancora quel posto:
 
Quella specie di grotta o camera blindata…ricoperte di tubi e d immersa nell’L.C.L.
Ancora quell’odore di sangue, pelle, latte e borotalco.
Ancora quel colossale cancello, ai limiti del lago…ora più simile al Terminal Dogma.
 
Ma una differenza c’è, rispetto all’ultima volta:
Due enormi specchi, posti ai suoi lati, creano infinite copie di sé stesso.
Ma sarebbe un fatto banale, se non fosse che ognuna di quelle copie agisce e lo guarda in modo diverso.
 
“Dove sono?” -chiede mollemente.
 
“Sei nel reame dei desideri: in tè stesso.” -risponde la voce del fantasma di quella non-ancora-donna che ama più di ogni altra cosa al mondo.
 
“Me stesso?”
 
“Me stesso.” -ripete uno dei riflessi.
“Me stesso.” -ripete ancora un altro.
“No: me stesso.” -dice un terzo.
 
Il ragazzo mormora:
Io sono me stesso.”
 
“Ma io sono te!” -ridono malevoli tutti gli altri io, all’unisono.
 
“No: vi sbagliate! Io sono unico! Ho i miei desideri, i miei progetti…”
 
“Noi siamo i tuoi progetti.”
“I tuoi desideri.”
“I tuoi sogni.”
“I tuoi segreti…” -le voci si fanno velate di malizia.
“Le tue manìe…”
“Le tue perversioni…”
“Noi siamo tutto e nulla di te: siamo diverse facce della stessa, orribile, ripugnante, odiosa moneta.”
 
“Sono davvero così disgustoso?”
 
“Sì.” -rispondono. Poi ridono ancora, sardonici.
 
“Forse è vero: opporsi al volere del Cielo…combattere esseri dai nomi celesti…non sono altro che un mostro blasfemo.”
 
“Perché guidi l’Eva?” -chiede lo spettro di una donna dai capelli di un viola caldo e lucido.
“Non lo so.”
 
“Perché sopravvivi?” -fa l’ombra di un ragazzo dai capelli neri e blu, in piedi e di spalle, accanto alla sua testa.
“Non lo so.”
 
“Mi ami?” -chiede la nebbia di forme femminili che taglia il silenzio con voce melliflua.
“Si.”
 
“Perché guidi l’Eva?”
“Per difenderla.”
 
“Per questo guida l’Eva…” -fa eco il giovane ragazzo ritto.
 
“Sei felice?”
“No.”
“Perché?”
“Non lo so.”
 
“Perché non riesci ad adempiere ad i tuoi desideri?” -questa volta la voce è di un uomo: un uomo giovane, alto, bello…lontanissimo e chiuso in una sfera trasparente rossa.
“Probabilmente sì.”
 
“Cosa desideri?” -chiede quella voce così dolce che lo accompagna in tutti i suoi sogni.
“Mamma…sei tu?”
“No…sono ciò che tu desideri vedere. Cos’altro desideri?”
Lui sorride e piange:
“Se i miei sogni potessero avverarsi, oggi, allora…vorrei un paio d’ali! Ti prego, metti un paio d’ali sulla mia schiena! Così potrò essere come un uccello! Voglio spiegare le mie ali e volare in questo cielo ampio ed aeroso! Voglio sbatterle e volare in un cielo pieno di felicità!”
“Per fuggire dalle tue responsabilità?”
“No…per vivere ciò che amo. Perfino ora, non ho bisogno di soldi né gloria…quello che voglio sono ali!”
 
Si alza in piedi; la bocca allargata nel sorriso più smagliante mai dipinto sul suo viso:
“Le cose che sognavo da bambino…”
 
“…continuo a sognarle ancora oggi.” -una voce di bimbo:
 
Quell’uomo prima irraggiungibile è diventato un bambino.
Sono molto simili, ma non sono la stessa persona.
No: ciò che vede Naruto è ciò che lui vuole…un’infanzia.
Ciò che gli è stato strappato, e che ora giace assieme ad un uomo conosciuto, amato e dimenticato.
 
“Rivoglio tutto…” -le lacrime sono copiose ma non sciupano il sorriso; sono di gioia- “…mamma, DAMMI LE ALI!”
 
 
*   *   *
 
 
Interno dello 01.
 
Nella penombra, due occhi si illuminano di un rosso rabbioso e selvaggio:
“Restituiscimi…LA MIA ANIMA!”
 
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*   *   *
 
 
Con un brontolio inquietante, lo 01 rialzò la testa, di scatto; gli occhi rossi come braci folli.
 
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Il Jehuty, ormai prossimo a Lilith, si voltò, con un gesto di sorpresa.
 
*   *   *
 
Central Dogma.
 
Maya fissò lo schermo del portatile:
“Lo 01…si è riattivato?!”
“Anche se ha raggiunto il limite di operatività?!” -Ritsuko sembrava incredula.
“E’ in Berserk…?!” -boccheggiò Misato.
“Non riesco a capire…che cosa sta succedendo all’Unità 01?!” -chiese Leon, con un fil di voce.
 
Le labbra di Ginevra tremarono incontrollate:
“N-Naruto…?!”
 
 
*   *   *
 
 
L’Eva si rialzò lentamente, sibilando.
Le finiture verdi fosforescenti sulla corazza si tinsero lentamente di rosso.
Spalancò le fauci…e lanciò un grido agghiacciante.
 
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All’interno dell’Entry Plug -le pareti ora ridotte solo ad una caos psichedelico di luci e flash- Naruto si sollevò dal sedile, carponi.
I vestiti si infiammarono.
La pelle si lacerò, lasciando posto ad un fluido rosso e nero, pulsante.
Il viso divenne il ritratto del Maligno:
 
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*   *   *
 
Lo 07 distolse l’attenzione dal Secondo Angelo, balzando veementemente verso il redivivo Evangelion.
 
Quest’ultimo spalancò il palmo della mano non staccata, generando un A.T.Field di proporzioni ciclopiche, dai colori cangianti.
Il Mark 07 cozzò contro la barriera, arrestandosi.
 
All’interno dell’Eva, sei estroflessioni sinuose si allungarono sulla schiena dell’ora non più definibile ‘ragazzo’.
 
Di riflesso, un braccio di luce purissima prese il posto del moncherino dello 01.
 
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Quindi, l’arto luminescente si aprì in sei punti, allargandosi fino a creare una sorta di esagono tridimensionale, cavo.
 
La barriera si divise ed estese in anelli concentrici minori, schizzando -come una molla- l’Unità 07 fuori dal Dogma.
 
 
*   *   *
 
Central Dogma.
 
Fuyutsuki proferì:
“E’ davvero stupefacente…lo 01 si è riattivato, ampliando i suoi poteri.”
Gendo sorrise:
“Abbiamo vinto…”
 
Misato pensò, più impaurita che esultante:
 
Di nuovo quegli occhi…era già successo, giusto? Ma adesso…
 
“Guardate!” Alex indicò lo schermo del Ponte di comando- “Lo 01…è emerso!
 
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In un turbinio di polvere e fiamme, due ali di apertura kilometrica risaltarono nell’oscurità, dorate.
 
“Quelle sono…le ali di luce dello 01?!”
 
*   *   *
 
 
Le ampie lai di luce si retrassero nel dorso dello 01, mentre un aureola si allargo istantaneamente dalla cuspide del corno.
Mosse pesantemente un passo; le auto abbandonate sobbalzarono.
 
 
*   *   *
 
 
Leon continuò a parlare, troppo scosso per  dare una qualche intonazione alle sue parole:
“Quel bambino nascondeva tanta potenza?”
Ritsuko si lasciò cadere su una sedia:
“L’Unità 01 sta trascendendo il limite umano…”
 
Ginevra si artigliò il cuore:
“Sei davvero…tu?!”
 
Maya sentì le sue mani tremare sulla plancia:
“La profondità del Plug è oltre 180: è entrato nel livello di Great Beyond Depth! Ormai è nella zona a rischio!”
“FERMATI NARUTO, NO!” -gridò disperata la Akagi- “COSI’ NON RIUSCIRAI A RECUPERARE AL TUA FORMA UMANA!”
 
 
*   *   *
 
 
“Non mi importa di quel che sarà di me!”
 
La copertura rossastra sul suo copro si squarciò a metà sul viso, rivelando un volto composto di purissima luce bianca.
 
“Non mi importa di quel che accadrà al mondo!”
 
Compiendo un secondo passo sulle ginocchia, anche il dorso ed un braccio rivelarono il corpo di luce del ragazzino, gemente.
 
“Ma Ginevra…almeno lei…” –la sua voce si ridusse ad un gridolino acuto e straziato, mentre la sua forma demoniaca si abbandonò per far posto all’ego di luce- “…IO LA SALVERO’ DI CERTO!!”
 
Lo 01 spalancò le fauci dai denti acuminati.
Gli occhi luccicarono, aggressivi, in ampie croci baluginanti; dai bulbi totalmente rossi vennero emessi due potenti fasci laser.
 
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Il raggio investì lo 07, lasciando un lungo sfregio incandescente sulla corazza e tagliando l’alloggiamento del DUMMY PLUG.
 
 
*   *   *
 
 
“Si, va’ avanti Naruto!” -li incalzò Misato.
“Ma…Misato!” –si oppose la collega bionda.
Incurante delle proteste, il Colonnello continuò:
“Non per qualcuno in particolare…FALLO SOLO PER ESAUDIRE IL TUO STESSO DESIDERIO!”
 
La Chevalier ebbe un sussulto, indecisa tra lacrime di cordoglio o gioia: in mezzo ad oltre 6 miliardi di individui, quel ragazzino stava cercando solo una persona: lei.
 
 
*   *   *
 
 
Nell’Entry Plug, una massa globulare di L.C.L ribollì nel palmo destro del pilota:
“Avanti, Eva 01…! Ancora...un ultimo sforzo! Ancora…UN ULTIMO ATTACCO!”
 
Una sfera ad iper-concentrazione di A.T.Field -plasmata da anelli in moto centrifugo- si formò tra le mani dell’Eva.
 
L’Unità viola e rossa collocò la bomba eliocentrica nel ventre del Jehuty, provocando una copiosa fuoriuscita di sangue e scintille.
Premette con maggior violenza e l’A.T.Field si dissociò, repellendo il Mark 07 a distanza, roteando su sé stesso.
L’Elemento S2 dell’Angelo rimase scoperto.
 
Si avvicinò ancora, calpestandone la testa fino a ridurla in una poltiglia di sangue e acciaio.-
Quindi, impose i palmi sul nucleo pulsante.
 
“PAPA’…DOVE SEI?!”
“Non posso…” -a rispondere fu l’ingannevole voce di quel bambino- “…ormai questo è l’unco luogo possibile che ho dove vivere.”
Naruto sgranò gli occhi, stupefatto; urlò ancora:
“PAPA’!!”
“Ve bene così, Naruto…” -la voce mutò, acutendosi fino ad assumere quella della sua amata-“…anche se non riuscirai a vincere ed io sparirò, tu potrai vivere comunque.”
 
Nel nucleo dello 07 si stagliarono decine di sagome umanoidi differenti, ripetendo:
“Mi sostituirà…”
 
“NON E’ VERO!” -gridò esasperato lui-“ NON C’E’ NESSUN’ALTRA COME TE! IO NON POSSO VIVERE SENZA DI TE! E POI…RIVOGLIO LA MIA ANIMA! PERCIO’ IO…VERRO’ A SALVARTI!”
 
Il frastuono si arrestò.
L’aureola bianca dello 01 si estese in cerchi concentrici rossi e neri, sprigionando una dolce melodia.
Le piastre pettorali dell’Eva scoppiarono, rivelando un nucleo rosso del tutto simile a quello dello 07.
 
I due corpi si sollevarono a mezz’aria, lentamente, mentre l’alone multicolore dell’Unità 01 si estese fino a raggiungere ala forma di un piccolo buco nero.
 
 
*   *   *
 
 
Maya chiuse il suo portatile, esausta:
“Non può essere…il limitatore di configurazione è svanito! Analisi impossibile!”
 
Mari si fece vicina alla pianista, rassicurandola:
“Non temere…non ti succederà nulla…”
 
Ritsuko si fissò la scena:
“L’Eva che volevamo imprigionare nei limiti umani sta ritornando al suo stato originario. Spezzando le catene che gli abbiamo imposto, sta mostrando una natura superumana vicina a quella di un dio. Collegando il Cielo, la Terra e il Creato entro gigantesche onde di complementarità, si trasforma…si trasforma ina una massa concentrata di pura energia! All’unico scopo di soddisfare un desiderio umano…solo per quello.”
 
 
*   *   *
 
 
Naruto -gli occhi rossi e rilucenti- gridò più forte.
 
Un campo di pressione sfondò il nucleo rosso dello 07 in una voragine perfettamente semisferica.
 
Gattonando con difficoltà sul sedile di guida, notò una piccola sagoma bianca sul fondo della capsula, rannicchiata:
“RAGAZZINO!”
 
Lo spettro di un uomo veleggiò intorno al bambino in posizione fetale, poi scomparve.
 
“RAGAZZINO!” –gridò di doloro fino a non avere più fiato, raggiungendola parte opposta dell’abitacolo.
Con tutte le sue forze –quasi fosse spinto indietro da un campo invisibile- immerse la mano nella parete, ora molle come liquido; senza smettere di gridare.
 
Ora passava in una sorta di mondo di pura tenebra, squarciato dalla luce del corpo di quel bambino solitario.
 
“TU! DAMMI LA MANO! VIENI!”
 
Nello sforzo estremo, la sua pelle lattescente si lacerò con dolore lancinante; sotto die essa ancora una volta il fluido rosso e nero, ma privo di quel volto mostruoso e bestiale.
 
Infine, la mano del bambino mutò in quella di un padre amorevole, e le dita dei due si incrociarono.
Naruto tirò a sé il fantasma carico d’amore.
 
L’Eva estrasse con forza il nucleo dall’Angelo.
 
Nella capsula, ciò che il pilota salvò non fu un uomo…ma una ragazza bellissima.
 
Il Jehuty esplose in un mare di sangue, immobilizzandosi a mezz’aria e ascendendo verso il buco nero dello 01.
 
 
In lontananza, Cris riaccese lo 00, osservando la scena.
Una lacrima sgorgò dagli occhi:
“Capisco…Naruto, allora eri tu…”
 
 
*   *   *
 
 
Leon si rivolse ad Ikari:
“Lo 01 ha rotto gli argini in anticipo rispetto a tutti gli altri Eva, compreso lo 00. Comandante Ikari…sa bene ciò che significa.”
 
Il volto di Fuyutsuki si contrasse in una smorfia di apprensione:
“Lo supponevo…grazie a quei ragazzini si è compiuto il Risveglio dello 01! Arrivare ad un tale livello di evoluzione che sfiora l'onnipotente...questo ragazzo è riuscito a superare perfino tuo figlio, Ikari!”
Gendo non riuscì a rimanere impassibile:
“Esatto. Ormai, alla realizzazione del nostro Progetto manca pochissimo…”
 
Ginevra chiuse gli occhi ed aprì il suo cuore…i suoi pensieri riuscirono a raggiungere il ragazzo che ora combatteva per lei.
 
 
*   *   *
 
 
Nell’Involucro dell’Anima -i monitor ridotti ad un’uniforme bagliore azzurro- Naruto strinse a sé lo spettro della ragazza:
“Ginevra…grazie per essermi stata vicina.”
“Mi spiace…non ho ottenuto nulla. Non sono riuscita a preservarti dalla guerra…”
Lui si lasciò andare:
“Ormai va bene anche così…va bene così…”
Un ultimo addio:
“Perché vedi: io offro, per te, tutto il essere…”
 
La città avvampò:
Un mare di luce rossa si innalzò dal suolo, spaccando il terreno in una colossale croce.
 
Ritsuko, alla NERV, rimirò ciò che ormai era divenuto l’Eva:
 
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“E’ nata una nuova vita…che trascende la ragione di questo mondo! Per compensazione le antiche esistenze e le forme di vita inferiori si estingueranno…”
 
Misato cercò con le dita il suo crocifisso, ma non lo trovò: lo aveva consegnato a Toji mesi addietro:
“Quei raggi di luce…le ALI! Proprio come diciannove anni fa…!”
 
L’amica sentì le gambe cedere, sotto l’ormai chiara consapevolezza:
“Esatto! La prosecuzione del Second Impact, condurrà a Third Impact…la FINE DEL MONDO!”
 
 
*   *   *
 
 
Un fulmine rosso piombò dal cielo, spazzando le nubi, fino al centro del buco nero.
 
Tutto si immobilizzò:
L’aureola si estine.
L’Eva riprese il suo spetto originario; un lancia bipunta conficcata nel cuore.
 
Ginevra gridò:
“Cosa succede?!”
 
Nel cielo notturno, un portale dai coloro iridescenti si aprì, lasciando emergere un uomo bellissimo e malevolentemente angelico:
 
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Il Vicecomandante Kozo Fuyutsuki aggrottò la fronte:
“E’ lui…!”
Ikari si alzò in piedi:
“Tomah…Lucifero!”
 
L’Angelo dell’Inferno schiuse le labbra, sussurrando pacatamente:
“Finalmente…il momento promesso è giunto.
Thanatos, anche per te arriverà un Paradiso. Ma per ora…”
 
Sollevò un palmo: una lunghissima croce di luce affilata si allungò dal nulla.
La scagliò, colpendo il petto dello 00, in lontananza, piantandolo al suolo.
 
Infine sorrise:
“Almeno questa volta, riuscirò a renderti felice…
 
…Naruto Uzumaki.”
 
Con tre bagliori accenti, il misterioso essere fatato, lo 01 e lo 00 scomparvero, lasciando la città ed i suoi abitanti nel silenzio più profondo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ecco fatto! Finito!
Kaputt!
Questo è tutto!
Eh, sì…tutto finisce, lo diche anche Harry Potter XD!
 
Con questo capitolo concludo ufficialmente la prima serie!
Un po’ mi spiace e ammetto d’essere sincerante commosso: ho appena portato a termine la mia prima long-fiction!
Ma non crediate di essere salvi…con la seconda mi impegnerò a farvi venire il mal di testa tra fantascienza e misteri!
Che dire? Boh…io chiuderei così, che ne dite?
Dilungarsi non servirebbe a niente.
Vorrei solo che, chiudendo questa pagina, qualcosa vi fosse rimasto.
Non so, un ricordo, un’emozione, una cosa qualsiasi!
 
Stavolta il richiamo è esplicito: se non vi rompe troppo, vi prego, lasciate un commento per ognuno di voi.
Non so se sono un bravo scrittore, non so se ho capito EVA, non so nemmeno se esisto in questo momento…però di una cosa sono certo: la vita vale la pena di essere rischiata.
E se qualcuno ti dicesse se l’hai rischiata bene o male, non dispiace ;-) (MESSAGGIO SUBLIMINALE: lasciate recensioni! XD)
 
Quindi, mentre leggete l’ultimo punto di questa storia, ricordatevi di un povero scemo che ci ha provato, a fare qualcosa di bello.
Che fate, ridete?! Vi mando lo 01 incazzato a casa, eh!
 
Beh, a questo punto direi che ci sta bene un trailer XD della seconda serie:

 

Il Risveglio del Mark.06 e dell’Unità 08!
Il gigantesco Vergil-Exelion che oscura i cieli!
Le Buster Machines della FRATERNITY!
La misteriosa DEAVA e l’Angelo Meccanico Aquarion!
La DAI-GURREN ed il profetico Tengen Toppa Gurren Lagann!
La Fondazione TERRA: le Agenzie degli universi paralleli finalmente riunite!
Come finirà la storia dei ragazzi dal destino designato?
La Fisica dell'impossbile è solo l'inizio!
 
Tutto questo ed altro ancora in :
 
NEON GENESIS EVANGELION A.F. : AFTERMATH
 
(e ancora molto altro fan-service!) 

 

   
 
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